Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .
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Monday, March 14, 2016

Paderno: il consiglio unito chiede a Italcementi più garanzie a tutela della salute

Paderno: il consiglio unito chiede a Italcementi più garanzie a tutela della salute

Nella serata di mercoledì, presso Cascina Maria, si è svolto il consiglio comunale di Paderno d'Adda convocato in seduta straordinaria.

Solo tre - esclusi i verbali della riunione precedente - i punti all'ordine del giorno per l'assemblea, che è stata comunque chiamata ad esprimersi sulla questione Italcementi approvando un documento condiviso da maggioranza e minoranza. L'intero consiglio comunale ha infatti manifestato la propria contrarietà al progetto dell'azienda di aumentare i rifiuti bruciati come combustibile nello stabilimento di Calusco d'Adda, a meno che non vengano riconosciute alcune precise richieste per la tutela della salute pubblica formulate dai comuni che siedono al tavolo della trattativa con la società.

La discussione sul tema è stata aperta dalla mozione presentata dal capogruppo di "Paderno Cambia" Matteo Crippa; riflettendo sulla quale l'Amministrazione comunale ha espresso un'unica perplessità riguardo alla possibilità che la Provincia di Bergamo subordini l'autorizzazione ambientale ad Italcementi ad un'indagine epidemiologica. 

"I comuni coinvolti hanno fatto passi in avanti richiedendo l'analisi epidemiologica, ma la Provincia non ha il potere di imporla altrimenti la decisione potrebbe essere impugnata dall'azienda. Ci è stato poi spiegato che enti certificatori come Asl ed Arpa non possono, di propria iniziativa, dare il via alle analisi", ha evidenziato il sindaco Renzo Rotta. "Non è la prima volta che parliamo della vicenda in consiglio e l'Amministrazione ha utilizzato tutti i canali a sua disposizione, incluso l'informatore comunale, per tenere aggiornati i cittadini. Mi fa comunque piacere discutere della mozione presentata per affrontare nuovamente una questione così importante".

"L'intenzione della maggioranza - ha preso la parola il capogruppo Gianpaolo Torchio - è quella di arrivare ad una mozione condivisa che ripercorra tutto quanto fatto finora, riceva i punti che sono stati avanzati dalla minoranza e ne aggiunga altri superando qualche difficoltà tecnica. L'idea è quindi quella di presentarci uniti come Comune di Paderno per esprimere la nostra contrarietà, sia nel metodo che nel merito, a quanto è avvenuto al tavolo delle trattative: dal quale siamo stati escluso in modo ingiustificabile per volontà di altri comuni. Nelle sue controdeduzioni Italcementi stima in "accettabili" i rischi per la salute, ma non possiamo che ritenere che questi debbano essere invece inesistenti".

La minoranza di "Paderno Cambia" ha quindi ritirato la propria mozione per votare, con alcune piccole modifiche, quella condivisa e poi votata all'unanimità da tutto il consiglio comunale. 

"Non desideriamo certo che Italcementi chiuda lo stabilimento di Calusco, ma il nuovo progetto dell'azienda potrebbe essere un'opportunità per migliorare lo stato di salute dell'ambiente", ha ripreso il sindaco Rotta. "Sono almeno tre i punti essenziali a cui non possiamo rinunciare: una centralina, anche mobile, che rilevi i dati dell'inquinamento sul territorio, un'indagine epidemiologica georeferenziata secondo il metodo caso-controllo e il biomonitoraggio, attraverso i licheni, della presenza di metalli pesanti nell'atmosfera".

"Ora occorrerebbe che i comuni uscissero dalla conferenza dei servizi e trovassero il prima possibile un accordo per dare il via ad un'indagine epidemiologica. Il Comune di Paderno stanzierà a bilancio 3mila euro; è un modo concreto per coinvolgere tutte le altre amministrazioni visto che la situazione è bloccata da mesi. Mi preme infine fare un accenno ai comitati che hanno raggiunto le 10mila firme per dire no alla trasformazione del cementificio in un inceneritore: il loro è stato un lavoro prezioso e personalmente mi sarei augurato che le firme arrivassero a 100mila per dare ancora più peso all'iniziativa", ha concluso il primo cittadino.

Da parte sua il capogruppo di minoranza ha espresso soddisfazione per l'approvazione di un documento condiviso, contrariamente a quanto avvenuto nel Comune di Verderio dove poche settimane fa la minoranza di "Verderio Cambia" aveva proposto una mozione molto simile in consiglio comunale.

"Già nel 2012 - ha dichiarato Matteo Crippa - ci siamo mostrati uniti nel dire no alle compensazioni ambientali proposte da Italcementi, con il fine di salvaguardare la salute dei nostri cittadini. È ora positivo essere il primo comune a deliberare con chiarezza sulla questione, perché purtroppo intorno a noi vedo troppa cautela da parte degli altri amministratori".

L'assemblea è poi passata ad approvare la delibera per il riconoscimento del genocidio del popolo armeno: un atto di solidarietà da parte del Comune di Paderno in occasione del centenario di quei drammatici eventi. 

"Il progetto è nato all'interno dell'Istituto Comprensivo i Robbiate e per svilupparlo sono state coinvolte le amministrazioni dei quattro comuni che fanno riferimento alla struttura", ha spiegato l'assessore all'istruzione Claudio Stella. "Sono stati dunque pensati due percorsi: uno per i ragazzi delle classe terze della scuola media che hanno affrontato in classe il tema del genocidio e l'altro per la cittadinanza di Verderio, Paderno, Robbiate e Imbersago a cui sono stati proposti degli incontri informativi. Entrambi si concluderanno con la consegna al console della Repubblica Armena, nella serata di mercoledì 16 in sala consiliare a Robbiate, delle delibere approvate dai quattro consigli comunali sul riconoscimento del genocidio. Il nominativo del Comune di Paderno sarà poi inserito tra i "giusti della memoria" in una targhetta al museo memoriale del genocidio nella capitale armena".

Anche a Paderno, come negli altri comuni coinvolti, la delibera è stata approvata all'unanimità.

PROGETTO DI VALORIZZAZIONE ENERGETICA DI COMBUSTIBILI SOLIDI SECONDARI (CSS) IN PARZIALE SOSTITUZIONE DI COMBUSTIBILI FOSSILI PRESSO LO STABILIMENTO ITALCEMENTI DI CALUSCO D’ADDA MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PADERNO D’ADDA Premessa Il 4 maggio 2012 è stato sottoscritto da diversi Comuni, dal Parco Adda Nord e da Agenda 21 Isola Bergamasca Dalmine – Zingonia, con Italcementi un protocollo (c.d. protocollo CDR) per l’attuazione di compensazioni ambientali inerenti il processo di sostituzione, presso lo stabilimento di Calusco d’Adda, dei combustibili convenzionali con combustibili alternativi, per un massimo di 30.000 t/anno di CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti). Protocollo definito nel corso di estese tempistiche da un “Tavolo Territoriale” partecipato anche da altri Enti con la stessa Italcementi. Il protocollo prevedeva in particolare che “Italcementi darà seguito, per quanto di propria competenza, al progetto di riattivazione del raccordo ferroviario per il trasporto di parte dei materiali necessari alla cementeria di Calusco d’Adda o da questa prodotti, con l’obiettivo di eliminare i passaggi di almeno 8.000 automezzi/anno sul territorio. L’investimento è stimato in circa 1,2 milioni di euro”. “A garanzia dell’obbligo assunto da Italcementi con riferimento all’intervento, la Società medesima rilascia alla firma del presente accordo una fidejussione bancaria per un ammontare complessivo pari a € 600.000 a favore del Comune di Calusco d’Adda, in quanto Ente territorialmente interessato dall’intervento ed in rappresentanza degli Enti di cui al tavolo Territoriale”. Un successivo comma del protocollo prevedeva “dello sviluppo dell’attività Italcementi relazionerà il Tavolo Territoriale con cadenza quadrimestrale a partire dalla data di sottoscrizione del presente protocollo […]. Ciò in modo che eventuali impossibilità non dipendenti dalla Ditta a procedere con il progetto siano da subito valutate”. Il Consiglio Comunale di Paderno d’Adda con delibera n. 18 del 24-04-2012 , all’unanimità, aveva deciso di non sottoscrivere il suddetto protocollo, non condividendone appieno il contenuto. Nuovo progetto Italcementi Italcementi ha presentato il 15 ottobre 2014 alla Provincia di Bergamo istanza di modifica sostanziale dell’Autorizzazione Integrale Ambientale rilasciata per lo stabilimento di Calusco d’Adda, per l’incremento da 30.000 t/anno a 110.000 t/anno del quantitativo di combustibile costituito da rifiuti solidi non pericolosi (CSS) da utilizzare nel forno di cottura del clinker, in parziale sostituzione dei combustibili fossili convenzionali; i rifiuti combustibili sono individuati da Italcementi tra un’ampia gamma di codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti). La Provincia di Bergamo ha comunicato il 31 ottobre 2014 prot. 90207 alla ditta Italcementi, al Comune di Calusco d’Adda, all’ARPA Lombardia – Dipartimento di Bergamo, all’ASL di Bergamo, alla Idrogest S.p.A., l’avvio del procedimento di Valutazione Integrata Ambientale. Il Comune di Paderno d’Adda, unitamente ad altri Comuni, con lettera del 15 dicembre 2014 prot. 9492, ha presentato istanza di partecipazione al procedimento VIA, in considerazione della diretta contiguità territoriale con il comune di Calusco d’Adda. Il Comune di Paderno d’Adda, unitamente ad altri Comuni, con lettera del 16 dicembre 2014 prot. 9491, dopo una prima analisi del progetto, ha esternato alla Provincia di Bergamo la necessità di approfondimenti: l’inquinamento di fondo già presente è elevato e un contributo di emissioni significativo, sia in termini di quantità che di qualità, come quello fornito dal sito industriale, deve essere oggetto di una maggiore e costante attenzione e di controllo, al fine di tutelare la salute degli abitanti e degli ecosistemi presenti. Il Comune di Paderno d’Adda con lettera del 27 gennaio 2015 prot. 720 - in nome e per conto dei comuni di Imbersago, Verderio, Robbiate, Cornate d’Adda, Carvico, Medolago e Solza ha chiesto al Sindaco del Comune di Calusco d’Adda un incontro per discutere del progetto Italcementi con l’obiettivo, se possibile, di concordare un’unità d’intenti nell’interesse delle comunità rappresentate. Nel frattempo, il Comune di Calusco d’Adda, con lettera pervenuta al comune di Paderno d’Adda il 26 gennaio 2015 prot. 696, anticipava che per quanto riguarda il nuovo progetto Italcementi non era intenzionato a partecipare e/o a costituire un nuovo tavolo; in allegato veniva recapitata una nota di Italcementi in merito al progetto per la realizzazione del raccordo ferroviario evidenziando le difficoltà riscontrate nelle continue richieste di modifica progettuale da parte di RFI. Prima Conferenza dei Servizi in ambito VIA A seguito di convocazione da parte della Provincia di Bergamo si è tenuta l’11 febbraio 2015 la prima Conferenza Istruttoria VIA, per l’espressione del giudizio di compatibilità ambientale del progetto Italcementi con l’illustrazione del progetto ed il rilievo di eventuali elementi ostativi all’autorizzazione. In quella sede il Comune di Paderno d’Adda ha anticipato verbalmente la presentazione di osservazioni successivamente ufficializzate con lettera del 4 marzo 2015 prot. n. 1697 in nome e per conto anche dei Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Robbiate, Solza e Verderio. In seguito, i Comuni del territorio lecchese hanno chiesto ed ottenuto il coinvolgimento e la partecipazione, nella Conferenza dei Servizi della procedura VIA, dell’ASL di Lecco quale presenza compartecipata per la valutazione del rischio sanitario della popolazione. Viste le osservazioni presentate dai partecipanti alla Conferenza dei Servizi e da altri “portatori d’interesse”, Italcementi ha inviato il 7 luglio 2015 alla Provincia di Bergamo le proprie controdeduzioni ed il 19 ottobre 2015 ulteriore documentazione integrativa. Il Comune di Verderio con lettera del 8 ottobre 2015 prot. 9301 ha trasmesso alla Provincia di Bergamo un documento, condiviso e firmato dai Sindaci dei comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Paderno d’Adda, Robbiate e Solza, con valutazioni, rilievi e riproposte relative alla documentazione integrativa e controdeduzioni presentate da Italcementi S.p.A.; controdeduzioni ritenute in gran parte insoddisfacenti per risposte negative, talvolta eluse, o richieste dei Comuni mal interpretate. Unica apertura riguarda il Protocollo di Sperimentazione nel processo di combustione del preventivato CSS, tramite un percorso con modalità operative in funzione delle percentuali di sostituzione di calore (paragrafo 2.9 del documento integrativo del 19 ottobre 2015 - pagine 25 e 26). Comitati Nel frattempo i Comitati Rete Rifiuti Zero Lombardia, La Nostra Aria e Aria Pulita Centro Adda, promotori di una petizione popolare “Basta inquinamento – No alla trasformazione del cementificio Italcementi in un inceneritore e richiesta di drastica diminuzioni delle emissioni inquinanti” nella primavera del 2015 hanno raccolto circa 10.000 firme da abitanti delle zone circostanti il cementificio di Calusco d’Adda. Le firme sono state inviate alla provincia di Bergamo con numerose ed ulteriori note e documenti inerenti i rischi legati all’inquinamento generato e alla tutela della salute. Nuovo Tavolo compensazioni Tramite scambio di corrispondenza intercorsa tra Agenda 21 Isola Bergamasca Dalmine e Zingonia (nota del 29 aprile 2015) e Italcementi (nota del 20 luglio 2015), ad oggetto “Tavolo compensazioni Italcementi. Riattivazione raccordo ferroviario”, la ditta Italcementi presentava una sommaria proposta con la nota “Auspichiamo che la presente proposta sia accolta favorevolmente e che in tal modo si possa considerare chiusa la questione della riattivazione del raccordo ferroviario prevista dal protocollo del maggio 2012”. Sulla traccia di questi intendimenti veniva istituito, contrariamente a quanto negato dal Comune di Calusco d’Adda con la sopra richiamata lettera del 27 gennaio 2015 prot. 720, un nuovo tavolo di trattative finalizzato alla definizione di compensazioni ambientali, in particolare per l’abbattimento delle emissioni di Ossidi di Azoto (NOx), quale nuova proposta “compensativa” a fronte della mancata realizzazione dello scalo ferroviario. Al Comune di Paderno d’Adda, nonostante la richiesta avanzata, è stata negata da due Comuni della provincia di Bergamo la possibilità di partecipare al suddetto nuovo tavolo di trattative con Italcementi, non avendo sottoscritto il protocollo del 4 maggio 2012. Sulla traccia della corrispondenza intercorsa tra Italcementi e Agenda 21 dell’Isola Bergamasca Dalmine e Zingonia sono state avviate trattative, tramite la compartecipazione di tecnici, per definire una “PIATTAFORMA DI CONFRONTO TRA DITTA ED ENTI SOTTOSCRITTORI DEL PROTOCOLLO CDR PER LA CHIUSURA DELLO STESSO A FRONTE DI NUOVI IMPEGNI DELLA DITTA PER LA GESTIONE DELLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI DELL’INSEDIAMENTO”. Il documento da presentare alla Provincia di Bergamo, Autorità competente nei procedimenti di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e di Autorizzazione Ambientale Integrata (AIA), aveva la finalità che quanto convenuto, declinati nei necessari aspetti tecnici, venisse riportato nell’atto autorizzativo AIA dopo la positiva conclusione dell’iter del procedimento VIA, con la previsione di superare definitivamente il protocollo sottoscritto il 4 maggio 2012. La proposta recepiva di fatto la mancata realizzazione del raccordo ferroviario, accogliendo le motivazioni di Italcementi, che, seppure plausibili sotto il profilo tecnico, sono state comunicate solo alla fine del 2014, non rispettando le tempistiche comunicative quadrimestrali previste nell’accordo del 2012. In taluni passaggi, Italcementi assicurava la propria disponibilità all’accoglimento di alcune proposte presentate congiuntamente dagli Enti territoriali, contraddicendo il contenuto delle controdeduzioni avanzate dalla stessa ditta alla Provincia di Bergamo il 7 luglio ed il 19 ottobre 2015. Seconda Conferenza dei Servizi in ambito VIA Le ipotesi contenute in questo possibile nuovo accordo sono state illustrate il 14 dicembre 2015 nel corso della seconda Conferenza istruttoria VIA, ipotesi accolta favorevolmente dalla Provincia di Bergamo quale buona pratica di negoziazione tra gli Enti territoriali e Italcementi. L’Asl di Bergamo, in merito alla documentazione prodotta da Italcementi a sostegno del nuovo progetto, condivideva il contenuto e le conclusioni dell’Università di Pavia sull’approccio tossicologico, ma, prima di esprimere il parere definitivo, ritiene comunque necessaria la convalida dell’ARPA dello studio delle emissioni effettuate dalla ditta. L’ARPA per quanto riguarda i modelli di dispersione e ricaduta degli inquinanti in atmosfera affermava che le metodologie utilizzate per la modellistica della qualità dell’aria e delle dispersioni risultano sostanzialmente corrette e condivisibili riservandosi di valutare il Piano di Monitoraggio e il Protocollo di Sperimentazione nell’ambito del procedimento AIA (Autorizzazione Ambientale Integrata). Esprimeva inoltre il proprio gradimento in merito al percorso intrapreso da alcuni Enti ed Italcementi per la ricerca di un intesa finalizzata al contenimento delle emissioni. Le ASL evidenziavano che, ai sensi delle linee guida regionali, non è possibile da parte loro effettuare studi epidemiologici in ambito della procedura VIA, in quanto in tali procedimenti hanno il ruolo di valutatori. Quadro ambientale consolidato La mappa delle emissioni annuali aggiornata al 20121 disponibile sul sito di ARPA Lombardia evidenzia sui territori contermini al sito Italcementi di Calusco d’Adda la presenza di una massiccia nube di NOx. I dati di monitoraggio relativi alle emissioni di Italcementi Calusco2 evidenziano come, se pur rimanendo sotto i livelli autorizzati, vi siano notevoli ed incomprensibili instabilità di sostanze quali biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO), ammoniaca (NH3) ed anche di ossidi di azoto (NOx); considerata la consistenza e mutabilità dei CSS, nell’ambito dei CER utilizzabili, il quadro emissivo potrebbe subire ricorrenti e inverificabili cambiamenti. Tutto ciò premesso Il Comune di Paderno d’Adda, pur riconoscendo il lodevole impegno dei Comuni partecipanti al tavolo di discussione con Italcementi per ottenere forme di mitigazione e compensazione ambientale (anticipate il 1http://www2.arpalombardia.it/sites/QAria/_layouts/15/QAria/LeEmissioni.aspx 2https://webmail.italcementi.net/emissioni/ecowebcalusco/ 14 dicembre 2015 nel corso della seconda Conferenza dei Servizi) non può condividere né il metodo, né il merito dell’accordo raggiunto; Accordo che, alla data odierna, dopo trattative da settembre 2015 a febbraio 2016, è stato sottoscritto solo dal Comune di Calusco d’Adda ma non dagli altri Enti partecipanti al nuovo tavolo, causa parziale insoddisfazione dei contenuti. Nel metodo:  è indubbio che l’esclusione, operata da parte di alcuni Enti locali, dal tavolo delle trattative del Comune di Paderno d’Adda sia stato un atto ingiustificato ed ingiustificabile; soprattutto considerata la contiguità del territorio comunale e dei suoi abitanti con l’impianto, che è collocato praticamente al confine tra i due Comuni. Nel merito:  il protocollo proposto di fatto supera e compensa “solo” quanto previsto nell’accordo del 4 maggio 2012 riguardante la mancata realizzazione del raccordo ferroviario, non considerando ulteriori esigenze in ordine a quanto previsto dal nuovo progetto di utilizzo di combustibili non rifiuto CSS;  si ritiene che l’ipotizzato accordo dovesse separare la questione inerente il nuovo progetto Italcementi circa l’aumento dell’utilizzo del combustile non rifiuto di 110.000 t/anno, anche perché il CSS, avendo un potere calorifico inferiore all’attuale in uso, comporterà un aumento dei mezzi di trasporto, che si sommerà alla mancata diminuzione di 8.000 camion/anno prevista qualora fosse stato realizzato il raccordo ferroviario. Considerato che  come già richiamato, i Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza, con lettera del 8 ottobre 2015 prot. 9301 del Comune di Verderio, hanno ribadito e rafforzato le proprie richieste, peraltro non riconsiderate nella seconda Conferenza dei Servizi del 14 dicembre 2015;  in particolare, veniva affermata la necessità di effettuare uno studio epidemiologico per verificare se lo stato attuale della popolazione, ad oggi, sia in grado di sostenere uno stress aggiuntivo al previsto utilizzo del combustibile definito non rifiuto (CSS);  lo studio tossicologico effettuato valuta gli effetti degli inquinanti definiti tali e misurati, consentendo solo di stimare quantitativamente il rischio ambientale mentre uno studio epidemiologico valuterebbe gli inquinanti nella loro totalità, compresi quelli non considerati;  non è stata presa in considerazione, da parte degli organi competenti, la richiesta dell’istallazione di ulteriori stazioni di monitoraggio in territorio lecchese;  dovrebbero essere effettuati approfondimenti in merito agli impatti legati all’inquinamento cronico sul territorio interessato dalle ricadute di emissioni atmosferiche, con particolare attenzione alle sostanze cancerogene (metalli pesanti, diossine, ecc); i limiti scelti non sono, infatti, adeguati in quanto il contesto a cui vengono applicati non riguardano un’area da bonificare, ma un’area nella quale devono essere conservate le attuali funzioni del suolo, tra le altre il sostentamento della vegetazione anche in aree pregiate quali il Parco Regionale Adda Nord;  per la determinazione degli effetti sulla popolazione sono stati usati modelli matematici riconosciuti, ma i fattori di esposizione utilizzati nelle simulazioni appaiono gravemente sottostimati soprattutto con riferimento alla popolazione dei bambini: in particolare la frequenza di esposizione outdoor è definita considerando che il recettore (adulto e bambino) usufruisca di “soli” 3 ore al giorno per 3 giorni alla settimana per attività ricreative (pagina 52, tabella 19, delle controdeduzioni presentate il 9 luglio 2015 da Italcementi alla Provincia di Bergamo); fattori di inalazione “ottimisti e limitativi”, poco reali in rapporto alla condizione di chi vive tutti i giorni, per 24 ore, nel territorio circostante la torre Italcementi;  per quanto possano essere accurati i metodi, i riferimenti e le esperienze, il risultato non sarà mai realistico quanto una valutazione epidemiologica che includa l'impatto cumulativo e lo stato di salute reale della popolazione esposta; la questione riguarda in particolare i bambini quali soggetti più danneggiati dall’esposizione all’ inquinamento atmosferico, in quanto passano mediamente più tempo all’aperto, sono generalmente più attivi e hanno una ventilazione maggiore rispetto agli adulti;  la conoscenza dei dati riferiti all’emissione in atmosfera e conseguenti ricadute al suolo deve essere considerata prioritaria, continua ed irrinunciabile: il persistente monitoraggio di tali dati è indispensabile per meglio valutare l’impatto e la salvaguardia della salute dei cittadini ed apportare, qualora necessario, modifiche o correzioni per la tipologia, approvvigionamento, utilizzo e controllo qualitativo del Combustibile Solido Secondario (CSS);  la combustione di CSS in impianti non tecnologicamente progettati per questa funzione, come i cementifici, genera un’emissione di metalli pesanti quantitativamente superiore rispetto alla combustione del CSS negli inceneritori classici e, negli stessi cementifici, rispetto al solo utilizzo di combustibili fossili;  Italcementi non considera, tra le sue fonti, le più recenti “Linee guida per la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario nelle procedure di autorizzazione ambientale (VAS, VIA, AIA)” elaborate dal gruppo di lavoro Inter –Agenziale ISPRA/ARPA “Ambiente e salute” approvate in via definitiva dal Consiglio Federale il 22 aprile 2015. Tale documento rappresenta il più recente ed aggiornato riferimento sui temi in discussione, in merito alla caratterizzazione dello stato di qualità dell’ambiente, in rapporto al benessere ed alla salute della popolazione esposta;  nelle controdeduzioni presentate da Italcementi il 7 luglio ed integrate il 19 0ttobre 2015 i limiti di tollerabilità e i rischi stimati per la salute umana risultano “accettabili”, definizione ribadita in più occasioni, mentre si ritiene che l’espressione più consona e tranquillizzante dovrebbe essere essere “inesistente”;  le problematiche riguardanti la mancata realizzazione dello scalo ferroviario dovevano essere trattate separatamente dagli accordi relativi al nuovo progetto di utilizzazione sino a 110.000 t/annuo del combustibile non rifiuto CSS. Si ribadiscono le richieste avanzate che  venga posizionata una centralina di rilevazione sul territorio Comunale in corrispondenza visiva con la torre di emissione Italcementi e in zona agricola, con l’obiettivo di avere dati non inficiati, per quanto possibile, da altre concentrazioni e rilevate al piano di campagna; in subordine si richiede la predisposizione di campagne almeno biennali di monitoraggio con centraline mobili per la rilevazione degli elementi ritenuti più inquinanti;  venga effettuata una adeguata analisi epidemiologica georeferenziata con metodo caso -controllo di danno ed impatto sanitario, per la valutazione dei possibili effetti sulla popolazione in prossimità dell’impianto Italcementi, anche alla luce dell’analisi tossicologia prodotta da Italcementi che ha correttamente evidenziato tutti i potenziali effetti negativi delle sostanze emesse. Inoltre, acquisite ed approfondite esperienze di altre situazioni similari Essendo comprovato che la presenza in atmosfera di sostanze inquinanti (ossidi di azoto, metalli pesanti, biossido di zolfo, acidi cloridrico e fluoridrico, ozono, monossido di carbonio, composti organici, ecc.) può raggiungere valori di allarme soprattutto in aree ad elevato impatto antropico (ANPA, 2001). Pertanto, in tali aree, il livello degli inquinanti va monitorato costantemente, tanto più che è ormai scientificamente dimostrato che molti di essi agiscono in maniera additiva e/o sinergica sugli organismi vegetali, animali e sull’uomo. In questo senso, le tecniche di biomonitoraggio, basate sulla misura degli effetti degli inquinanti su organismi “monitor”, quali licheni, muschi, artropodi, pesci, ecc., permettono nel loro complesso di ottenere dati di interesse intrinseco. Infatti, queste tecniche non misurano, negli organismi “monitor”, i generici parametri teoricamente correlati con l’inquinamento ambientale, bensì le deviazioni di detti organismi da condizioni normali di vita, in termini morfologici, citologici, fisiologici ed ecologici. Tali deviazioni possono risultare assai utili per stimare gli effetti combinati di più inquinanti sia su individui singoli che su popolazioni, ed operare ove necessario concreti interventi preventivi e/o di bonifica ambientale. Considerato, infine, che i metalli pesanti, causa la loro non biodegradabilità, aumentano il rischio sanitario per la loro capacità di inserirsi nella catena alimentare e di accumularsi progressivamente in tessuti biologici. Si chiede:  che venga effettuata una ricerca volta al biomonitoraggio dell’inquinamento atmosferico da metalli pesanti, quali Cadmio, Cromo, Piombo, Rame, Vanadio, Zinco, ecc., mediante l’impiego di licheni. Infine, fermamente convinti che l’assoluta priorità sia la salvaguardia della salute pubblica,  si rammenta che non è mai stata avanzata dal Comune di Paderno d’Adda alcuna richiesta di compensazione economica diretta;  si rivendica che, qualora il progetto venga autorizzato dagli Enti competenti, una parte dei risparmi e/o guadagni ottenuti da Italcementi nella sua attuazione vengano reinvestiti nell’applicazione di quanto richiesto, con la finalità di ottenere la massima garanzia possibile circa la sostenibilità ambientale e sanitaria dell’intervento.  si chiede agli Enti locali e territoriali, di sostenere queste richieste presso gli Enti preposti alla tutela della salute pubblica;  si auspica che la situazione venga monitorata anche attraverso l’Osservatorio Ambientale Territoriale, aggregando alla convenzione sottoscritta tra la Comunità dell’Isola Bergamasca con la Provincia di Bergamo, i Comuni limitrofi dell’area Meratese e della Provincia di Monza e Brianza. Il Consiglio Comunale di Paderno d’Adda Alla luce di tutto quanto sopraddetto e considerato, conferisce mandato al Sindaco di esprimere parere contrario in merito al nuovo progetto Italcementi in sede di Conferenza dei Servizi finché non vengono soddisfatte tutte le richieste formulate, in aggiunta all’impegno vincolante circa la necessità di avere un quadro complessivo dello stato di salute dei cittadini, quadro che nel tempo dovrà essere costantemente monitorato affinché le strategie progettuali di Italcementi, unitamente ad altre attività industriali del territorio ed in generale alle fonti produttive d’inquinamento, non arrechino danni alla salute dei cittadini ed all’intero ecosistema. Dispone che il presente documento, approvato dal Consiglio Comunale di Paderno d’Adda con delibera n. 3 del 9-03-2016 venga inviato al Ministro della salute, On. Beatrice Lorenzin, al Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, al Governatore della Regione Lombardia dott. Roberto Maroni, all’Assessore all’Ambiente della regione Lombardia dott.sa Claudia Terzi ai Presidenti delle Provincie di Lecco e di Bergamo, all’ARPA Regionale, alle costituite ATS della Brianza e di Bergamo, alla ASST di Lecco ed all’Ambito Distrettuale di Merate (già Distretto Socio Sanitario di Merate) al Parco Adda Nord, ai Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Robbiate, Verderio, ad Agenda 21 Isola Bergamasca Dalmine – Zingonia demandando l’incarico affinché venga recapitato a tutti i Comuni dell’Isola Bergamasca.

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