Sorgenti prosciugate sul Monte Canto
Uno studio punta il dito sulla siccità
Uno studio punta il dito sulla siccità
Dopo un anno e mezzo di rilevamenti e verifiche sul problema del prosciugamento delle sorgenti in località Monte Canto, c’è ora un primo pacchetto di conclusioni, con proposte operative e prime misure suggerite dalla società Italcementi, chiamata in causa dal sospetto che i fenomeni potessero essere in relazione con i cantieri per la costruzione della galleria Italcementi a servizio delle cave Monte Giglio (Calusco d’Adda) e Colle Pedrino (Palazzago). L'interferenza è stata rilevata solo per le zone di Calusco, Carvico e della Madonna delle Caneve. Il prosciugamento delle sorgenti in località Monte canto sarebbe invece stato provocato dalla siccità.
Il problema risale all'agosto 2004 e parte da alcune segnalazioni del Comune di Pontida e della Comunità Montana Valle S. Martino che evidenziavano una progressiva scomparsa di sorgenti in località Monte Canto e lo stato di carenza idrica/siccità del Torrente Grandone. Di conseguenza sono state avviate le necessarie verifiche per accertare l'eventuale legame tra il fenomeno e i cantieri della galleria Italcementi. La stessa Società Italcementi SpA, su invito della Provincia, ha avviato con la collaborazione del Politecnico di Milano uno «Studio idrogeologico della galleria di Monte Giglio – Col Pedrino (BG)», che ha interessato il territorio dei Comuni di Calusco d’Adda, Carvico, Sotto il Monte, Pontida, Palazzago, tra l'ottobre 2004 e il giugno 2005; contestualmente è stato istituito un tavolo tecnico composto dai rappresentanti dei diversi Enti a vario titolo coinvolti nella problematica idrogeologica-ambientale e da Italcementi S.p.A. che ha seguito le varie fasi dello Studio, ponendo, ove necessario, richieste ed approfondimenti ai tecnici del Politecnico di Milano.
Le indagini sono state effettuate a partire dalle aree non ancora interessate dallo scavo della galleria e sono proseguite sin laddove questa ultima era già stata realizzata, evidenziando che la scomparsa delle sorgenti sarebbe da ricondurre all’effettiva interferenza del tunnel sulla circolazione idrica sotterranea per le zone di Calusco, Carvico e della Madonna delle Canne. Viceversa, nella porzione di territorio più montana (Colle Pedrino, Forcella di Burligo) e nella Valle di Pontida non sono sembrate sussistere interferenze e la scomparsa delle sorgenti nella zona del Monte Canto sarebbe da ricondurre al perdurare di mancate o scarse precipitazioni atmosferiche nel periodo 2000-2005. Lo Studio ha potuto stabilire una stretta dipendenza del regime delle sorgenti dalle condizioni climatiche.
La Società Italcementi S.p.A. ha proposto alcuni interventi compensativi (drenaggi, canalizzazioni delle acque e altro) oltre a un monitoraggio continuato del sistema idrogeologico della zona delle sorgenti.
(28/06/2006)
Le indagini sono state effettuate a partire dalle aree non ancora interessate dallo scavo della galleria e sono proseguite sin laddove questa ultima era già stata realizzata, evidenziando che la scomparsa delle sorgenti sarebbe da ricondurre all’effettiva interferenza del tunnel sulla circolazione idrica sotterranea per le zone di Calusco, Carvico e della Madonna delle Canne. Viceversa, nella porzione di territorio più montana (Colle Pedrino, Forcella di Burligo) e nella Valle di Pontida non sono sembrate sussistere interferenze e la scomparsa delle sorgenti nella zona del Monte Canto sarebbe da ricondurre al perdurare di mancate o scarse precipitazioni atmosferiche nel periodo 2000-2005. Lo Studio ha potuto stabilire una stretta dipendenza del regime delle sorgenti dalle condizioni climatiche.
La Società Italcementi S.p.A. ha proposto alcuni interventi compensativi (drenaggi, canalizzazioni delle acque e altro) oltre a un monitoraggio continuato del sistema idrogeologico della zona delle sorgenti.
(28/06/2006)
No comments:
Post a Comment