Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, March 05, 2007

Lettera del Sindaco di Calusco d'Adda Sul Giornale di Merate del 27 febbraio

RICEVIAMO GENTILMENTE DAL Giornale di Merate

Ho letto non senza sorpresa sul Giornale di Merate di martedì 20 febbraio le disinvolte posizioni e le infondate dichiarazioni nei miei confronti da parte della segreteria provinciale della Lega Nord di Lecco riguardo la recente rinuncia di “Italcementi” all’uso dei combustibili da rifiuti industriali nella propria cementeria di Calusco. Evidentemente non riesco ancora ad abituarmi alla logica dei politici per i quali la ricerca e la divulgazione dei fatti reali è un’esigenza trascurabile giacché ciò che conta è anzitutto denigrare l’avversario politico. Dall’articolo emergerebbe che il merito di tale risultato sarebbe fondamentalmente della Lega attraverso i suoi autorevoli rappresentanti nazionali e regionali e le sue iniziative sul territorio. La decisione è stata comunque presa da “Italcementi” con lettera indirizzata all’ente responsabile della pratica amministrativa e dell’autorizzazione finale previa valutazione di impatto ambientale: il Ministero dell’Ambiente. Altri destinatari della lettera sono stati il Ministero per i Beni Culturali, la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo e il Comune di Calusco. In essa si spiegano le ragioni di tale rinuncia consistenti in una sopravvenuta nuova normativa secondo cui anche aziende con limitati volumi stoccati (di tali combustibili) devono sottostare alle prescrizioni della Direttiva Seveso III, propria degli impianti a rischio di incidenti rilevanti. “Italcementi” vi ha pertanto rinunciato per tutti i suoi impianti che incorrono in detta normativa “a causa dell’impatto emotivo che tale situazione determinerebbe sulla territorialità, pur se non commisurato all’entità del progetto”. Indubbiamente su questa decisione avrà anche influito la presa di posizione di alcune forze politiche, ma è fuor di dubbio che quella più importante e decisiva è stata quella del territorio, una pressione iniziata oltre due anni fa dai 15 Comuni dell’area, Calusco in testa. Quando nel dicembre 2004 la ditta presentò ufficialmente e documentalmente un progetto in Comune fu questa Amministrazione a bloccarlo in Consiglio comunale prima, e con atti formali successivi poi, e lo fece non perché la richiesta fosse illegittima, ma perché la riteneva contraria a quello che sarebbe stato il comune sentire della cittadinanza. Dopodiché, in uno spirito di grande trasparenza e partecipazione democratica e conscia che il problema varcava i confini comunali, non avocò presuntuosamente a sé la gestione dello stesso, ma costituì un ampio Comitato politico e tecnico formato dai rappresentanti dei 15 Comuni, dalla Comunità dell’Isola Bergamasca, dalle associazioni ambientaliste, dalle organizzazioni sindacali locali, dalla stessa minoranza del Comune di Calusco: Comitato presieduto e coordinato non dal Comune, ma da Agenda 21. Tale scelta metodologica è stata indicata in diverse occasioni da enti pubblici superiori e dalla stessa Legambiente come modello di comportamento. Da allora e per ben due anni questo organismo, e non il Comune di Calusco o i 4 Comuni del comprensorio robbiatese, prese in mano la situazione e al suo interno maturò collegialmente ogni decisione. Sfido pertanto la Lega a provare quando mai il sindaco di Calusco abbia fatto autonomamente, al di fuori di tale contesto, dichiarazioni “in linea con le posizioni dell’Azienda che i pericoli fossero inesistenti”. Certamente l’atteggiamento con cui ci si rapportò con “Italcementi” fu quello di Agenda 21, basato cioè sul concetto dello “sviluppo sostenibile” che non demonizza ideologicamente la controparte, ma ne ricerca il confronto nella considerazione che solo così si costruisce qualcosa. Questi sono i fatti veri e accaduti, che forse la Lega nemmeno conosce: ma se anche li avesse conosciuti, come avrebbe potuto rinunciare all’occasione di prendersi ogni merito e di attaccare un sindaco di centro-sinistra?
Rinaldo Colleoni
Sindaco di Calusco d’Adda

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