Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, June 29, 2011

Il Giorno - Bergamo - Ozono record, salute a rischio A Bergamo registrati valori abnormi

Il Giorno - Bergamo - Ozono record, salute a rischio A Bergamo registrati valori abnormi

Bergamo, 29 giugno 2011 - Bergamo è una delle città italiane più colpite dall’ozono, il micidiale gas di colore azzurro, velenoso e dall’odore pungente, che si forma dalla combinazione dell’inquinamento prodotto dal traffico automobilistico, dalle centrali elettriche e, durante il periodo estivo, dalle temperature elevate.
È quanto emerge da una ricerca dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) , che ha da poco pubblicato il «VII Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano». Se in inverno e in autunno la città è sotto assedio a causa delle polveri sottili, d’estate per i cittadini del capoluogo orobico il risultato non cambia: respirano aria cattiva, anzi pessima, a causa dell’inquinamento da ozono. Con tutti i rischi che ciò comporta, soprattutto per gli anziani e i più piccoli.
Stando ai dati dell’Ispra in tutti i capoluoghi di provincia in queste settimane si sono avuti sforamenti della soglia di 120 microgrammi per metro cubo d’aria. Ma per Bergamo e provincia la situazione è ancora più critica, visto che nei giorni scorsi le centraline dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) hanno fatto registrare dati allarmanti: ieri l’apparecchio di via Goisis a Bergamo ha avuto un’impennata fino a 170 microgrammi per metro cubo, mentre a Lallio e a Calusco la soglia si è attestata rispettivamente a 168 e 145 microgrammi.
In Italia c’è la centralina che ha fatto registrare i valori peggiori di tutto il continente. È quella di Valmadrera, in provincia di Lecco, dove nei giorni scorsi, per ben quattro volte, si sono toccati i 240 microgrammi per metro cubo, oltre i quali anche un’esposizione di breve durata può diventare nociva.
Si fa dunque sempre più pressante l’appello a prendere provvedimenti per ridurre l’inquinamento da ozono nei mesi più caldi dell’anno, limitando al massimo le immissioni degli altri inquinanti - soprattutto monossido di carbonio, ossidi di azoto e composti organici volatili - la cui presenza è indispensabile alla formazione di questo gas-killer.
Secondo l’Ispra molto può essere fatto per mitigare gli effetti sulla popolazione nei periodi più critici, con campagne di informazione e sistemi di allerta, sul modello di quelli già utilizzati per le ondate di calore. Stando, invece, all’Organizzazione mondiale della sanità, l’inquinamento da ozono causa in Europa 14 mila ricoveri per malattie respiratorie all’anno e 21 mila decessi prematuri, in special modo fra gli anziani.
di Michele Andreucci

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