Imbersago: un cittadino versa 6,12 € al comune per riscattare la sua ''quota'' di diritto al confronto sulla questione Italcementi
Un versamento di 6 euro e 12 centesimi contro una “delibera moralmente illegittima” che l’amministrazione comunale di Imbersago, al pari di altri 7 comuni del meratese e della bergamasca, ha approvato in giunta senza sottoporla all’attenzione dei cittadini. Lo ha fatto Roberto Bonfanti, residente in paese, che ha provocatoriamente invitato l’amministrazione a restituire la somma alla Italcementi S.p.a, quale quota personale dei 15.000 euro che il comune ha ottenuto dall’azienda come “compensazione ambientale” in base all’accordo sottoscritto lo scorso 7 maggio. La “questione” riguarda un capitolo specifico della proposta di accordo fatta da Italcementi ai comuni al termine di una lunga trattativa, con cui l’azienda si è impegnata a realizzare un raccordo ferroviario interno per l'arrivo del combustibile, ad erogare ai comuni firmatari 15.000 euro per interventi in materia ambientale, a finanziare un sistema di telerilevamento per il Parco Adda Nord, oltre a rilasciare una fidejussione bancaria di € 600.000 a favore del Comune di Calusco d'Adda. Il tutto con la “clausola” che i comuni rinunciano ad ogni futura richiesta, ragione o azione nei confronti di Italcementi S.p.a. Proprio su questo punto i comuni di Solza e Paderno d’Adda, che ha portato la questione in discussione in consiglio, non hanno firmato la convenzione rinunciando così al contributo. Chi ha firmato (Imbersago, Robbiate, Verderio Superiore e Inferiore nel meratese) lo ha fatto interpretando il documento come una chiusura di una determinata trattativa (quella relativa all’utilizzo di CDR, combustibile derivato da rifiuti) che non pregiudicherà a loro dire l’apertura di nuovi confronti futuri.
Vi
spiego perché ho versato al Comune di Imbersago
6
euro e 12 centesimi
Sul sito internet istituzionale
del Comune di Imbersago è possibile consultare il programma amministrativo
2009-2014 della lista che ha “vinto” le ultime elezioni.
Nella sezione ecologia, ambiente
e sviluppo sostenibile chi ci amministra, aveva chiesto il voto ai cittadini
promettendo testualmente “costante attenzione alle problematiche comunali e
sovra comunali riguardanti emissioni inquinanti e acustiche (es. Italcementi,
Benson ecc.)”
Nella sezione partecipazione
popolare si parla di “un proficuo dialogo, di forme di coinvolgimento della
cittadinanza” ecc.
A mio avviso l’Amministrazione Comunale è andata clamorosamente fuori rotta,
e vi spiego come.
Per capirlo ci si deve
concentrare sulla Delibera della Giunta Comunale n. 33 del 3 maggio 2012 e sulle vicende che l’anno
preceduta.
Quello che vi racconto è tutto
scritto nero su bianco con verbali di riunioni,
documenti e delibere.
Si parte dal 2005, anno in cui è
stato creato da Agenda 21 Isola Bergamasca Dalmine – Zingonia un Tavolo
Territoriale di coordinamento composto dai Comuni potenzialmente interessati dalla ricaduta ambientale dell’attività di
Italcementi S.p.A. di Calusco, dal Parco Adda Nord e da alcune Associazioni
Ambientaliste, per lo studio dei progetti finalizzati all’utilizzo del CDR,
ovvero combustibile da rifiuto e rifiuti speciali quali Ecofluid e RASF, e per
la definizione di un sistema di compensazioni ambientali.
Nel luglio 2005 era stato redatto
un documento inerente gli aspetti da approfondire nello STUDIO DI IMPATTO
AMBIENTALE presentato da Italcementi S.p.A. nell’ambito della VALUTAZIONE DI
IMPATTO AMBIENTALE per le attività che prevedevano l’utilizzo di CDR e RIFIUTI
SPECIALI. Questo documento (S.I.A.) è stato integrato da Italcementi nel mese
di novembre 2005, in considerazione delle proposte avanzate dal Tavolo
Territoriale.
Entro la fine del 2005 l’Agenza
21 Isola Bergamasca Dalmine – Zingonia ha elaborato, ottenendo la condivisione
da parte degli Enti territoriali interessati, un piano di lavoro denominato
“Verso un patto territoriale per un sistema di compensazioni ambientali”,
divenendo così responsabile per i Comuni della gestione del Tavolo
Territoriale.
Nel mese di gennaio 2006, il Tavolo Territoriale
ha presentato un ulteriore documento
di carattere
tecnico,
accettando nello stesso la proposta formulata da Italcementi
S.p.a. in ordine allo studio di fattibilità del trasporto ferroviario e
prevedendo, in caso di non realizzazione dello stesso, la destinazione delle relative risorse ad altre iniziative ambientali da disciplinare con apposito accordo.
Nel mese di febbraio 2006, nell’ambito della procedura regionale di valutazione di impatto
ambientale sopraccitata, il Tavolo Territoriale ha presentato alla Società Italcementi S.p.a. un documento riassuntivo delle proposte di compensazione ambientale e Italcementi ne ha conseguentemente
condiviso la parte relativa al raccordo ferroviario auspicando la conclusione
del confronto per la sperimentazione del CDR.
Con Decreto n. 9324 del 07.08.2006 la
Regione Lombardia ha autorizzato, nell’ambito
della procedura di
autorizzazione integrata ambientale,
l’impiego del CDR nella cementeria di Calusco, subordinandolo all’esito positivo della sua sperimentazione.
Nel corso
dei
mesi di ottobre
e novembre 2006 è stato costituito l’osservatorio
tecnico
scientifico permanente
per la sperimentazione del
CDR e successivamente è stato sottoscritto il relativo protocollo di sperimentazione.
Nel novembre 2006 ha
avuto inizio l’attività di sperimentazione del CDR nonché il monitoraggio delle
prestazioni ambientali dell’impianto.
Nel dicembre 2006
Italcementi S.p.a.
ha rinunciato
volontariamente all’uso
dell’Ecofluid e del RASF, così modificando il quadro di riferimento delle richieste ambientali avanzate dagli Enti, ridotto al solo utilizzo del CDR previa sua positiva sperimentazione.
Nel mese di febbraio 2008, il Tavolo Territoriale ha valutato positivamente, dandone approvazione, l’esito della sperimentazione per l’utilizzo del CDR giunta a conclusione.
Nel corso dell’estate 2008, il Tavolo Territoriale
ha
presentato
alla Italcementi S.p.a. un nuovo documento riassuntivo delle proposte di compensazioni ambientali
collegate all’uso del CDR.
Nel corso dell’autunno 2009, Italcementi ha chiesto al Tavolo Territoriale di posticipare le valutazioni delle compensazioni ambientali, atteso il sopravvenire della crisi economica.
Dopo revisione del sistema delle
compensazioni ambientali collegate all’uso del CDR, il tavolo Territoriale ha
consegnato ad Italcementi S.p.A. un nuovo documento di compensazioni.
In più occasioni,
Italcementi S.p.a. ha comunicato agli Enti di cui al Tavolo Territoriale la propria volontà di variare il
quadro dei combustibili alternativi utilizzabili, prevedendo l’incremento della percentuale di sostituzione termica con CDR e/o l’introduzione di nuove tipologie di rifiuti combustibili; tra l’altro, Italcementi
ha mostrato interesse
per la possibilità
di utilizzo di fanghi biologici essiccati, anche derivanti da depurazioni di effluenti idrici in zona in modo
da realizzare
sinergie territoriali che possano portare beneficio alle comunità
locali.
Nel corso
della Conferenza
di Servizi del 27.4.2011
è stato
inoltre valutato dagli
Enti
competenti
l’assetto definitivo
impiantistico per la fase 2 di recupero energetico del CDR già autorizzata
con A.I.A. n. 9324 del
7 agosto 2006
dalla Regione Lombardia con previsione della possibilità di
una successiva
progettazione definitiva
degli impianti.
Il progetto
definitivo, fermo
restando i quantitativi massimi autorizzati, prevede la realizzazione di un capannone e di strutture per la movimentazione e l’alimentazione
alla linea di cottura
di CDR e di biomasse non rifiuto, combustibili
già previsti
dall’Autorizzazione Integrata Ambientale prima citata. Nella stessa Conferenza di Servizi è stato
valutato anche
il progetto per la realizzazione
di
un nuovo impianto
di ricezione
e dosaggio delle biomasse non rifiuto al calcinatore della
linea di cottura, necessario per accelerare
la possibilità di utilizzo di tale tipologia di combustibili convenzionali.
Gli Enti partecipanti alla
suddetta
Conferenza
di Servizi hanno ritenuto
che
i progetti presentati
rappresentino una modifica non sostanziale
e non
comportino apprezzabile impatto
sull’ambiente, in
quanto
permetteranno di provvedere
in tempi relativamente
brevi ad una più consistente sostituzione dei combustibili tradizionali con biomasse non rifiuto.
A seguito di richiesta
avanzata dal Tavolo Territoriale e collegata anche al futuro utilizzo delle biomasse
di
cui al punto
precedente,
Italcementi S.p.a ha
ribadito al Tavolo Territoriale la propria disponibilità
a riattivare il raccordo ferroviario
per il trasporto
su rotaia di alcuni materiali necessari alla cementeria di Calusco d’Adda o da questa prodotti.
A tal
fine,
Italcementi S.p.a. ha sviluppato il
progetto necessario alla riattivazione
del raccordo ferroviario e
ha presentato a R.F.I.,
in data 06.04.2011, l’istanza per i necessari assentimenti.
Inoltre, sempre
a seguito di
richiesta avanzata
dal Tavolo
Territoriale e collegata
alle
attività sopradette, Italcementi
S.p.a. si
è resa disponibile a stipulare con
i Comuni
componenti il Tavolo Territoriale
- che ne siano interessati - e con l’Ente Parco Adda Nord contratti
di sponsorizzazione
rispettivamente delle
“case dell’acqua”(€ 15.000,00 una tantum) o di interventi analoghi e del sistema
di
telerilevamento terrestre con controllo remoto e trasmissione
dati via web per il monitoraggio e la prevenzione antincendio boschivo.
Fin qui tutto fila liscio.
Poi
Italcementi, prima della sottoscrizione dell’accordo, decide di porre fine a 10
anni di trattative per le compensazioni ambientali a favore dei comuni sui
quali ricadranno i prodotti della combustione dello stabilimento di Calusco,
modificando unilateralmente il testo dell’accordo, inserendo un ultimo
paragrafo che recita: “Pertanto, a fronte dell’assunzione e
dell’adempimento dei sopradetti impegni da parte di Italcementi S.p.a., il Tavolo Territoriale e le Amministrazioni componenti il
medesimo rinunciano irrevocabilmente ed incondizionatamente ad ogni pretesa, richiesta, ragione o azione nei confronti di Italcementi S.p.a. e di ogni persona fisica o giuridica del cui fatto la Società debba rispondere
per
l’attività di recupero energetico di CDR
così come autorizzata.”
Buttata in soldoni, vale a dire: ti realizzo un’opera che
vale 15.000 euro e tu taci per sempre!
Qualunque cosa accada!
A questo punto è lecito porsi alcuni
interrogativi, il primo dei quali è il seguente:
Se gli Enti partecipanti alla
Conferenza
di Servizi hanno ritenuto
che
i progetti presentati
(utilizzo del COMBUSTIBILE DA RIFIUTO) rappresentino
una modifica non sostanziale
e non
comportino apprezzabile impatto
sull’ambiente, ed
Italcementi ha condiviso, perché agli stessi viene chiesto di rinunciare irrevocabilmente ed incondizionatamente ad ogni pretesa, richiesta, ragione o azione nei confronti di Italcementi S.p.a. e di ogni persona fisica o giuridica del cui fatto la Società debba rispondere
per
l’attività di recupero energetico di CDR
così come autorizzata ?
Su questo tema ognuno di noi potrebbe disquisire
all’infinito, col supporto di tesi e dati a favore e contro l’utilizzo del CDR.
A mio avviso, l’argomento merita di essere approfondito,
ma il punto non è questo. E’ un altro.
Penso che il comportamento della Giunta Comunale debba
essere censurato dai cittadini.
Il Sindaco di Paderno d’Adda, Valter Motta, ha coinvolto
nell’analisi di questo delicato tema il Consiglio Comunale, che ha rigettato
all’unanimità il protocollo di intesa. Secondo
lui (vedasi articolo apparso su Merateonline.it il 26.04.2012) la priorità non è quella di accettare un’elemosina
concessa ai comuni in cambio di 50 anni di influenza sull’ambiente, anche se
non li si può obbligare altrimenti, la priorità non è quella di dotare i cittadini
di una casetta per l’acqua, ma preservare la loro salute. Oggi come in futuro.
Con l’ultima versione dell’accordo si chiude ogni possibilità di dialogo con
l’azienda.
Ebbene, la nostra Giunta,
quella della “costante attenzione
alle problematiche comunali e sovra comunali riguardanti emissioni inquinanti e
acustiche (es. Italcementi, Benson ecc.)” , quella della partecipazione
popolare, ha approvato con la delibera n. 33 del 3 maggio 2012 quanto segue:
(vedasi albo pretorio online)
Visto
lo schema di Protocollo di intesa per l’attuazione delle compensazioni ambientali inerenti il processo di sostituzione, presso lo stabilimento di proprietà di
Italcementi S.p.a. di Calusco d’Adda, dei combustibili
convenzionali con combustibili alternativi tra i componenti del Tavolo Territoriale e Italcementi S.p.A. predisposto a seguito di quanto valutato negli
ultimi incontri del Tavolo Territoriale, allegato e parte integrante della
presente proposta di deliberazione, atto a definire i seguenti impegni:
1. impegno
di Italcementi a dar seguito al progetto di riattivazione del raccordo
ferroviario ed alla preliminare richiesta del rilascio di tutte le
autorizzazioni si all’uopo rendono necessarie entro il 31.12.2013; lo sviluppo
dell’attività sarà osservato e relazionato dal Tavolo Territoriale con
periodicità quadrimestrale al fine di considerare nell’immediato le
impossibilità non dipendenti dalla Ditta;
2. rilascio
da parte di Italcementi di Fidejussione per un ammontare pari ad €.600.000,00 a
favore del Comune di Calusco d’Adda in rappresentanza degli Enti di cui al
Tavolo Territoriale, a garanzia dell’obbligo assunto da Italcementi;
3. disponibilità
di Italcementi alla stipula, con i singoli Comuni che si dichiareranno
interessati, di contratti di sponsorizzazione delle “case dell’acqua” o per
interventi analoghi fino ad un limite di €. 15.000,00;
4. disponibilità
di Italcementi alla stipula, con l’Ente Parco Adda Nord, di contratto di
sponsorizzazione del sistema di telerilevamento terrestre con controllo remoto
e trasmissione dati via web per il monitoraggio e la prevenzione antincendio
boschivo a tutela delle aree naturalistiche e forestali poste a nord e sud
degli impianti per un importo di €. 20.000,00;
Dato atto che le parti
convengono che lo schema compensativo, definito nel presente Protocollo di
intesa, chiuda
in modo definitivo il confronto in essere in merito agli interventi legati alla prima fase di utilizzo di CDR in sostituzione dei combustibili fossili convenzionali,
e che a fronte dell’assunzione e
dell’adempimento dei sopradetti impegni da parte di Italcementi S.p.a., il
Tavolo Territoriale e
le Amministrazioni componenti il medesimo
rinunciano irrevocabilmente ed
incondizionatamente
ad ogni pretesa, richiesta, ragione o azione nei confronti di Italcementi S.p.a. e di ogni persona fisica o giuridica del cui fatto la Società debba rispondere
per
l’attività di recupero energetico di CDR
così come autorizzata,
DELIBERA
Per
quanto esplicitato in premessa:
·
di
approvare lo schema di Protocollo d’intesa per l’attuazione delle compensazioni ambientali inerenti il processo di sostituzione, presso lo stabilimento di proprietà di Italcementi S.p.a. di Calusco d’Adda, dei combustibili convenzionali con combustibili alternativi tra i componenti del Tavolo Territoriale e Italcementi S.p.A., predisposto a seguito di quanto valutato negli
ultimi incontri del Tavolo Territoriale, allegato e parte integrante della
presente proposta di deliberazione;
·
di autorizzare l’organo rappresentante dell’Ente alla sottoscrizione con
gli enti componenti il Tavolo Territoriale ed Italcementi S.p.A. alla
sottoscrizione del Protocollo.
Caro Sindaco, questo argomento di vitale importanza, a mio
modesto parere, doveva essere affrontato dal Consiglio Comunale, anche se è un
Consiglio monocolore.
Con questa delibera la Giunta Comunale di Imbersago ha
venduto, nell’immediato e per il futuro, a 6 euro e 12 centesimi per ciascuno
dei 2.452 cittadini residenti, il diritto sacrosanto di ciascun di essi a
pretendere, richiedere ed agire nei confronti di Italcementi e dei suoi
amministratori e/o dirigenti qualora l’attività di recupero energetico di CDR
produca effetti negativi per l’ambiente e la salute.
Con un avanzo di amministrazione consolidato al 31.12.2011
di € 442.588,95 la Giunta Comunale di Imbersago, ha accettato l’imposizione del
silenzio con una casetta per l’acqua che vale 15.000 miseri euro.
Non è questo il mandato che avete ricevuto dai
cittadini !!
Nessuno vi ha mai autorizzato a rinunciare in nome e per conto dei vostri
concittadini ad
esercitare diritti sacrosanti.
Questa non è “costante attenzione alle
problematiche comunali e sovra comunali riguardanti emissioni inquinanti ed
acustiche”.
Questa è una svendita,
una liquidazione totale, dei diritti degli Imbersaghesi !!
E’ per questi motivi che ho versato al Comune
6 euro e 12 centesimi.
Per riscattare la mia quota di diritto al confronto, di
diritto alla tutela della salute, di diritto a pretendere che se qualcosa va
storto con l’uso del CDR il mio Comune possa tutelarmi e possa avere il diritto
di AGIRE NELL’INTERESSE DEI RESIDENTI NEL SUO TERRITORIO.
Restituite a
Italcementi i miei 6 euro e 12 centesimi!
Se non avete il
coraggio di farlo restituite le chiavi del Comune ai cittadini ed ANDATE A CASA,
lasciando che qualcun altro rimedi il danno arrecato da questa
DELIBERA MORALMENTE
ILLEGITTIMA.
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