Rifiuti nel forno dell'Italcementi
Intesa dopo 7 anni, ma non unanime
Calusco: questa sera i Comuni firmano l'accordo sulle compensazioni ambientali
Entro il 2013 riattivato lo scalo ferroviario: via dalle strade ottomila mezzi pesanti
None
Lo stabilimento dell´Italcementi a Calusco d´Adda: stasera la firma del protocollo
CaluscoAngelo Monzani
Riattivazione del raccordo ferroviario dell'Italcementi a Calusco d'Adda, ottomila mezzi pesanti in meno sulle strade, sponsorizzazione di casette dell'acqua.
È quanto previsto dal protocollo d'intesa che il Tavolo territoriale, composto dai Comuni di Calusco d'Adda (capofila), Solza, Villa d'Adda, Carvico, Medolago, Imbersago, Verderio Superiore, Robbiate, Cornate d'Adda, Paderno d'Adda, nonché il Parco Adda Nord e Agenda 21 Isola Bergamasca, firmerà stasera a Calusco d'Adda con l'Italcementi.
Dopo sette anni si conclude l'annosa vicenda con l'Italcementi per l'attuazione delle compensazioni ambientali relative al processo di sostituzione, allo stabilimento di Calusco d'Adda, dei combustibili convenzionali con altri alternativi. La firma si terrà stasera alle 20,30 alla sala consiliare del comune di Calusco d'Adda.
Confronto e protocollo
La vicenda inizia nel novembre 2004 quando l'Italcementi chiese l'autorizzazione all'utilizzo di rifiuti pericolosi (Ecofluid e Rasf) nel forno della cementeria di Calusco d'Adda. Agenda 21 Isola Bergamasca Dalmine-Zingonia nel 2005 coordinò un Tavolo territoriale per lo studio dei progetti presentati da Italcementi e per la definizione di un sistema di compensazioni ambientali.
Iniziò così il confronto tra i componenti del Tavolo territoriale e l'Italcementi a suon di documenti, tra cui anche la proposta di una compensazione ambientale. L'Italcementi iniziò nel 2006 ad impiegare nel suo forno come combustibile il Cdr, ossia combustibile derivato da rifiuti, ottenuto dal recupero di plastica, carta, gomme e altro. Nel dicembre 2006 la cementeria rinunciò all'uso dell'Ecofluid e del Rasf, modificando il quadro delle richieste ambientali fatto dagli enti. Rimase però l'uso del Cdr e su questo si continuò la trattativa. Ma la crisi economica nel 2008 fece slittare l'accordo. Seguirono altri incontri nell'autunno 2008 e nella primavera 2010.
Ora l'atto finale, la firma del protocollo d'intesa, per il quale l'attuale amministrazione comunale di Calusco d'Adda, presieduta dal sindaco Roberto Colleoni, e Agenda 21 ci hanno lavorato sempre con costanza.
Col protocollo d'intesa Italcementi riattiverà lo scalo ferroviario entro dicembre 2013, togliendo dalla strade circa ottomila mezzi pesanti l'anno, sponsorizzerà le «case dell'acqua» o interventi analoghi del sistema di telerilevamento terrestre con controllo remoto e trasmissione dati via web per il monitoraggio e la prevenzione antincendio boschivo. Il tutto tutelato da una fidejussione bancaria se non si attuerà quanto convenuto.
I sindaci contrari
Due sindaci però non sono d'accordo, Carla Rocca di Solza e Valter Motta di Paderno: «Per noi firmare il protocollo che Italcementi ci presenta oggi, così com'è, non è possibile; sarebbe un'offesa al nostro ruolo di sindaci e un tradimento nei confronti del territorio di cui noi dobbiamo farci garanti e di cui Italcementi è ospite».
Il sindaco di Calusco ribatte: «L'accordo rappresenta un passo fondamentale nei rapporti tra impresa e Comuni, perché per la prima volta Italcementi, senza che vi sia alcun obbligo giuridico tra le parti, accetta e riconosce, firmando spontaneamente, un protocollo di compensazioni ambientali».
Anche Davide Fortini di Agenda 21 interviene sulla vicenda sollevata dai due sindaci dicendo che «il problema non esiste perché nulla era dovuto e non c'era nessun accordo coi sindaci».
No comments:
Post a Comment