La richiesta presentata ad Ottobre, la nostra Amministrazione tace e non informa i cittadini
di Francesca Punzi
La notizia è ormai nota a tutti: Italcementi
ha chiesto l’autorizzazione per aumentare l’utilizzo di combustibili
alternativi nel suo impianto di Calusco. Quello che ai cittadini è meno
chiaro è: cosa verrà bruciato? Si tratta di materiali pericolosi? Il Comune dov’è? Sta informando la cittadinanza?
Noi cercheremo, in questo articolo, di spiegarvi cosa succederà, e soprattutto vogliamo dirvi cosa ne pensiamo noi di Lineacomune.
La Cementeria
Ad oggi, la cementeria di Calusco
utilizza fino a 30mila tonnellate all’anno di CDR (combustibile derivato
dai rifiuti) per alimentare il proprio forno, in parziale sostituzione
del pet-coke (un combustibile fossile derivato dalla lavorazione del
petrolio).
Ad ottobre 2014, Italcementi ha chiesto alla Provincia di Bergamo l’autorizzazione ad utilizzare fino a 110mila tonnellate anno di rifiuti speciali non pericolosi, sempre in sostituzione del pet-coke attualmente utilizzato, con l’obiettivo di arrivare sostituire circa il 60% del calore necessario al processo.
In particolare, l’azienda ha chiesto di poter utilizzare, oltre al CDR,
anche rifiuti speciali (con questo termine si intendono i rifiuti
provenienti dalle aziende e non quelli urbani) costituiti da plastiche, pneumatici, legna, fanghi di depurazione, rifiuti da imballaggi.
L’Amministrazione Comunale
La normativa prevede che
l’autorizzazione all’uso dei combustibili alternativi sia gestita dalla
Provincia. Ciò non significa che l’Amministrazione non abbia
responsabilità nell’iter autorizzativo, e soprattutto non cancella le
responsabilità verso i suoi cittadini.
L’Amministrazione ha deciso da
sola la strategia da adottare, senza coinvolgere il Consiglio Comunale.
Fino ad ora, il Sindaco si è limitato a convocare un Tavolo Tecnico,
costituito da tecnici e da rappresentanti di maggioranza e minoranza,
per esaminare il progetto e presentare eventuali osservazioni alla
Provincia: meglio di niente, ma sicuramente non abbastanza.
Non c’è alcuna intenzione di creare un Tavolo Politico, né di coinvolgere altri comuni limitrofi, come il Sindaco ci ha confermato in Consiglio Comunale. Ma ciò che più si nota è la totale mancanza di comunicazione verso la cittadinanza per spiegare cosa succede: mentre andiamo in stampa, possiamo vedere solo alcuni interventi sui giornali locali e nulla più. Signor Sindaco, quando intende organizzare un incontro aperto a tutti i cittadini?
E Linecomune cosa ne pensa?
La nostra posizione vuole essere
critica, anche se non contraria a priori: non vogliamo puntare il dito
contro “il mostro”, a prescindere, ma vogliamo controlli, partecipazione e soprattutto informazione!
Se guardiamo alla gestione dei rifiuti,
vorremmo vedere sempre più materiale recuperato con la raccolta
differenziata, e prima ancora vorremmo vedere una produzione di rifiuti
sempre in calo, ma sappiamo che resta sempre una frazione di rifiuti che
non può essere riciclata (almeno con le tecniche attuali) e deve quindi
essere bruciata o, come ultima soluzione, inviata a discarica. Siamo
anche consapevoli che, almeno in linea teorica, è meglio che i rifiuti
non riciclabili vengano utilizzati in un cementificio piuttosto che in
un classico termovalorizzatore: così facendo, si riduce l’utilizzo di
pet-coke, un combustibile fossile ed inquinante.
Il progetto di Italcementi sembra ben fatto ed in linea con gli altri impianti europei, ma non possiamo accontentarci di quanto dichiarato dall’azienda senza chiedere controlli ed informazione.
Lineacomune si è già trovata ad affrontare una situazione molto simile una decina di anni fa,
quando Italcementi chiese di iniziare ad utilizzare il CDR
(Combustibile Derivato dai Rifiuti). All’epoca, l’Amministrazione
comunale targata Lineacomune aveva voluto creare un “Tavolo
Territoriale”, composto da un tavolo tecnico e un tavolo politico, dove
si confrontavano gli esponenti di molti Comuni vicini a Calusco. In
quell’occasione era stato sottoscritto un “protocollo ambientale”, con
vincoli più stringenti di quanto permesso dalle normative, che
Italcementi avrebbe dovuto seguire per garantire la non pericolosità dei
combustibili alternativi: tra i contenuti del protocollo c’erano
l’utilizzo graduale del CDR, controlli aggiuntivi delle emissioni
effettuati da tecnici esterni, confronto delle emissioni con e senza CDR
e la comunicazione in tempo reale dei dati registrati dai sistemi di
misura aziendali (il famoso monitor installato in Municipio, finalmente
tornato in funzione).
Ultimo ma non meno importante, il tavolo
territoriale ha ottenuto che Italcementi ripristinasse lo scalo
ferroviario, per ridurre il traffico di mezzi pesanti sul territorio di
Calusco e dei comuni limitrofi (poi sono arrivate le elezioni, e il
nostro Sindaco ha pensato bene di smantellare il Tavolo e di trattare da
solo con Italcementi).
Noi vorremmo che anche in questa occasione si seguisse il percorso tracciato dieci anni fa, che si è rivelato proficuo. Rivogliamo i controlli aggiuntivi (sospesi anche grazie al nostro Sindaco!) e tutto il resto, ma vorremmo anche che Italcementi utilizzasse solo rifiuti provenienti dal territorio
(ad esempio fanghi da acque reflue gestiti da Hidrogest o rifiuti
speciali prodotti dalle attività produttive locali) per creare sinergie
locali e migliorare la gestione dei rifiuti nella nostra Provincia.
Oggi invece la nostra Amministrazione vuole fare tutto da sola, forse sperando di ottenere di più perché non dovrà spartire nulla con altri Comuni: sembra
che l’unico interesse del nostro Sindaco sia quello di ottenere
compensazioni economiche (e non ambientali) da Italcementi per poter
realizzare la “Tangenziale Sud”. Nel frattempo, si dimentica di comunicare con i suoi cittadini, e di dare risposte alle loro preoccupazioni.
Nell’ultimo Consiglio comunale Lineacomune ha chiesto la convocazione urgente di un tavolo di confronto su questo progetto
(sottolineando che i tempi sono ormai molto stretti, perché il tempo
per le osservazioni alla richiesta di autorizzazione scade a metà
gennaio, con le vacanze di Natale di mezzo) e la programmazione di incontri informativi con la popolazione. Non solo: questo è il momento per una riflessione più ampia sulla gestione dei rifiuti nel nostro territorio,
dove da tempo la raccolta differenziata non cresce ed i
termovalorizzatori esistenti chiedono autorizzazioni per bruciare ancora
più rifiuti. Se le nostre proposte verranno accettate,
Lineacomune continuerà ad apportare il proprio contributo di idee e
competenze, altrimenti che sia la maggioranza ad assumersi le sue
responsabilità. Da parte nostra, noi continueremo ad informarvi
e rispondere alle vostre domande, perché avete tutto il diritto di
chiedere risposte.
… e il raccordo ferroviario?
La realizzazione del raccordo
ferroviario per togliere traffico dalle nostre strade era prevista
dall’accordo del 2012. I lavori avrebbero dovuto concludersi un anno fa,
e invece non sono nemmeno iniziati, nonostante le promesse sentite in
primavera. Italcementi continua a dare la colpa alle Ferrovie, e il
nostro Sindaco pare accontentarsi di queste scuse. Intanto il raccordo
ferroviario non c’è, e la colpa è sempre di qualcun altro.Inceneritore a calusco
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