Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, July 31, 2006

Favoreggiamento della mafia, indagata Calcestruzzi spa

29/07/2006
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Favoreggiamento della mafia, indagata Calcestruzzi spa




Caltanisetta. Cosa Nostra diventa impresa, e attraverso aziende nazionali tenta di controllare il business degli appalti e di riprendersi i beni confiscati alle cosche. È questo il quadro che emerge dall’inchiesta della Dda di Caltanissetta sfociata ieri in tre provvedimenti di custodia cautelare e nella notifica di un avviso di garanzia per associazione mafiosa alla Calcestruzzi Spa, l’azienda del gruppo Italcementi. Gli arrestati sono Salvatore Paterna, 44 anni, impiegato della Calcestruzzi di Riesi, e Giuseppe Ferraro, di 46, proprietario della cava «Billiemi», sempre a Riesi. Un terzo provvedimento è stato notificato in carcere a Giuseppe Giovanni Laurino, inteso «ù Gracciato», 49 anni, ex dipendente dell’azienda. Sono accusati di associazione mafiosa. La stessa ipotesi formulata per la Calcestruzzi spa che è anche indagata per falso in bilancio. È la prima volta che questa nuova metodologia di indagine viene applicata per il reato di mafia. Secondo gli inquirenti l’azienda bergamasca sarebbe stata «strumento» dei boss mafiosi. L’avviso di garanzia è stato notificato al legale rappresentante della società, Pierfranco Barabini. In particolare la Calcestruzzi avrebbe messo a disposizione somme di denaro a presunti affiliati a Cosa nostra per acquistare beni che erano sottoposti ad amministrazione controllata. Sequestrati pure gli impianti di produzione di calcestruzzo di Riesi e Gela di proprietà della Calcestruzzi, e la cava di inerti di Ferraro. Il valore complessivo dei beni che ora saranno gestiti da un amministratore giudiziario è di circa quattro milioni di euro. L’inchiesta ha accertato come beni sequestrati alla mafia siano tornati, di fatto, nella disponibilità dei boss. Come nel caso di una cava: per gli inquirenti, Ferraro, che è accusato di far parte della cosca di Riesi, l’avrebbe acquistata grazie al denaro della stessa Calcestruzzi. Dal canto suo la Calcestruzzi «ribadisce la sua estraneità ai fatti» e garantisce la piena «collaborazione con la magistratura». La società da un lato sottolinea come l’iscrizione nel registro degli indagati predisposto nei propri confronti «sia un atto dovuto e previsto dalla legge», dall’altro rimarca che «già lo scorso anno aveva licenziato uno dei suoi dipendenti dell’impianto siciliano».

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