Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Saturday, March 08, 2008

Chiude l'Italcementi. Presto un inceneritore

Chiude l'Italcementi. Presto un inceneritore

Di redazione, venerdì 07 marzo 2008



Licenziati 46 operai. Il nuovo impianto sarà finanziato dai cittadini VIDEO Intervista al professor Montanari
I sospetti, che alla base del licenziamento dei 46 dipendenti dell’Italcementi di Carrara ci fosse qualcosa di più grande, si sono rivelati fondati. Infatti l’azienda bergamasca intende costruire un termovalorizzatore.

“Termovalorizzatore”, una parola che ai più suona in maniera meno angosciosa da “inceneritore”, ma che significa esattamente la stessa cosa. Solo in Italia è di uso comune nonostante questo termine sia respinto dall’Unione Europea.

La dirigenza Italcementi assicura che la nuova struttura sarà “ecocompatibile e ecosostenibile”. Difficile crederci visto che i filtri, anche negli impianti di nuovissima generazione, non riescono a trattenere le nanoparticelle dannosissime per la salute. In più, è necessario ricordare che queste strutture ricevono cospicui incentivi statali: sono finanziate infatti dalla tassa Cip6.

Questo balzello, che corrisponde a circa il 7 percento della bolletta Enel, è pagato (a nostra insaputa) da ogni cittadino e versato allo Stato dalla società di gestione dell’energia. Chi gestisce l'inceneritore, a sua volta, per otto anni dalla sua costruzione, può vendere al Gse (la società cui è affidato il compito di assicurare la fornitura di energia elettrica italiana) la propria produzione elettrica a un costo circa triplo rispetto a quanto può fare chi produce elettricità usando metano, petrolio o carbone. Lunedì prossimo si terrà a Palazzo Civico un incontro tra amministrazione e i vertici aziendali Italcementi in cui sarà discusso il progetto.

Di seguito riportiamo un’intervista video al professor Stefano Montanari, ricercatore e scienziato, studioso degli effetti dannosi provocati dai cosiddetti “termovalorizzatori”.




46 operai a casa – Tornando alla vicenda licenziamenti, ieri sera si è concluso il vertice che vedeva di fronte i sindacati e i vertici di Italcementi: lo stabilimento resterà aperto solo fino ad esaurimento di materia prima, gli operai andranno in mobilità oppure in cassa integrazione e una parte minima sarà messa in prepensionamento.

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