PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LECCO ESPOSTO
I sottoscritti ALBERTO VALSECCHI, C.F. VLSLRT65L19E507V, nato il 19.07.1965 a Lecco (LC), ivi residente in Via Ai Poggi N. 37; ELENA PAROLARI, C.F. PRLLNE65C71E507V, nata il 31.03.1965 a Lecco (LC), ivi residente in via Volta N. 5; VIVIANA GUOLO, C.F. GLUVVN47E50E507V, nata il 10.05.1947 a Lecco, ivi residente in via Trieste N. 9; STEFANO FARINA, C.F. FRNSFN77D06E507S, nato il 06.04.1977 a Lecco (LC), residente a Galbiate in via Garibaldi N. 26; LUCIA GIROLETTI, C.F. GRLLLG72P44B563P nata il 04.09.1970 a Camposampiero (PD), residente a Gallarate in via Lamarmora N. 12; PIERFRANCO MASTALLI, C.F. MSTPFR35P29E151M nato il 29.09.1935 a Gravedona (CO), residente a Lecco in via Roma N. 66; ALESSANDRO MAGNI, MGNLSN49B18E507W nato il 18.02.1949 a Lecco (LC), ivi residente in via Como N. 13; EUGENIO INVERNIZZI, NVRGNE48S01E507M, nato l’01.11.1948 a Lecco, ivi residente in via Al Ponte N. 15; ITALO BONACINA, C.F. BNCTLI58A27E507U, nato il 27.01.1958 a Lecco, ivi residente in via Spirola N. 6; BOLOTTA LUCIA, C.F. BLTLCU55S56A736Q, nata il 16.11.1955 a Belcastro (CZ), residente a Molteno (LC) in via Giovanni XXIII N. 25; CRISTINA RAGNI, C.F. RGNCST67T43E507S, nata il 03.12.1967 a Lecco, residente a Oliveto Lario (LC) in via Mons. Zunini N.8.
ESPONGONO QUANTO SEGUE
Con il presente atto si denuncia il crescente degrado della qualità dell’aria e l’esposizione della popolazione a gravissimi rischi per la salute in tutti i Comuni della Provincia di Lecco, dal 2002 ad oggi, sollecitando l’accertamento dell’eventuale penale responsabilità di tutti gli amministratori coinvolti per ogni reato che la S.V. volesse ravvisare nei fatti di seguito esposti, per non aver impedito le immissioni di inquinanti atmosferici da traffico veicolare con il costante superamento dei limiti fissati dalla vigente normativa in tema di inquinamento atmosferico con particolare riferimento agli inquinanti PM10 e O3.
1) Premessa: le norme, inquinamento atmosferico e salute umana
Gli effetti sulla salute umana dell`inquinamento atmosferico sono incontestabili e documentati con elevato rigore scientifico in molti studi .
Tra gli inquinanti più pericolosi sono considerati il particolato atmosferico urbano (PM10) e l’ozono (O3), il cui effetto sulla mortalità è comprovato da stime quantitative empiricamente fondate . La principale fonte di questi inquinanti deve individuarsi nel traffico veicolare, con picchi nei mesi invernali e autunnali per il PM10, nei mesi estivi per l’O3.
Copiosa è la normativa in materia a livello europeo e nazionale, che ha introdotto progressivamente limiti sempre più restrittivi (all.A).
Nel 1983 (D.P.C.M. 28.03.1983) venivano introdotti i primi standard di qualità dell’aria per alcuni inquinanti; per il PM10 occorre attendere il D.M. 25.11.1994. Con D.Lgs. 351/1999 era attuata la direttiva quadro 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria; con D.M. 60/2002 erano - tardivamente - recepite le direttive comunitarie 1999/30/CE e 2000/69/CE, con fissazione di nuovi valori limite di qualità dell’aria da rispettare a far tempo dall’01.01.2005 per il PM10 .
I nuovi limiti per l’ozono venivano dettati dal D.Lgs. 183/2004 , in attuazione della direttiva 2002/3/CE.
A livello regionale, con L.R. 16/1999 era istituita l’ARPA; con DGR 6501/01 era attuata la zonizzazione del territorio lombardo; con DGR 10863/02 venivano dettate disposizioni per il piano di azione per il contenimento e la prevenzione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico per le zone e/o comuni “critici” (perché caratterizzati dal superamento dei valori limite o perché comuni capoluogo). In tali zone era posto a carico dei Sindaci il potere-dovere di intervenire anche disponendo il blocco o la limitazione della circolazione.
Solo a seguito dell’avvio di procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano da parte della Commissione europea per non conformità ai valori limite fissati per il PM10, in data 28.11.2006 il Consiglio Regionale approvava la L.R. 24/2006 contro l’inquinamento atmosferico, in vigore dal 28.12.2006. Con DGR n. 8/5290 del 02.08.2007, in ragione del persistente superamento dei livelli stabiliti dalla vigente normativa per specifici inquinanti tra cui PM10 e O3, la Giunta Regionale attuava una nuova zonizzazione del territorio.
2) I fatti: la qualità dell’aria nella Provincia di Lecco
Nella Provincia di Lecco negli ultimi anni si è verificato un costante degrado della qualità dell’aria con superamento sia del valore limite giornaliero, sia di quello annuale di due degli inquinanti più pericolosi, PM10 e O3. Chiari i dati forniti nei rapporti annualmente pubblicati dal Dipartimento provinciale dell’ARPA, nonché dalla Provincia di Lecco (docc. 1- 6).
2.1) In merito al PM 10
Tale inquinante é monitorato - dal 2003 - da due stazioni fisse in Lecco e Merate (nel 2002 fu monitorato nella sola stazione di Lecco, in violazione dei criteri dettati dal D.M. 60/2002 in tema di numero di centraline della rete di monitoraggio).
Dal 2002 ad oggi si sono sempre registrate altissime concentrazioni.
La gravità della situazione emerge pure nel recente Rapporto sullo stato dell’ambiente redatto dalla Regione Lombardia per il 2006: “si registrano superamenti in tutti i periodi dell’anno e su tutto il territorio per quanto concerne sia il limite giornaliero che quello annuo” (doc.1bis, p.189).
Segnatamente.
Il valore limite giornaliero di protezione della salute umana (50 μg/m3) è stato superato in entrambe le stazioni di rilevamento ben più di 35 volte/anno e in particolare:
nel 2003 a Lecco n. 62 volte; a Merate n. 85 volte;
nel 2004 a Lecco n. 45 volte; a Merate n. 150 volte;
nel 2005 a Lecco n. 67 volte; a Merate n. 179 volte;
nel 2006 a Lecco n.121 volte; a Merate n. 171 volte.
Anche nel 2007 il trend di crescita non si è interrotto, anzi.
Risultano da poco pubblicati i dati della centralina di Lecco in Via Amendola, che ha registrato ben n. 64 superamenti del limite di 50 μg/m3 pur avendo funzionato solamente per pochi mesi all’inizio dell’anno (doc.6); a Merate si sono registrati superamenti del limite giornaliero per più di 70 giorni già nei primi mesi dell’anno.
Il valore limite annuale di protezione della salute umana (40 µg/m³) è stato sempre superato nel Comune di Merate dal 2003 (47 µg/m³), con costante aumento della concentrazione media rilevata negli anni successivi (65 µg/m³ nel 2004; 57 µg/m³ nel 2005 e nel 2006).
Nel Comune di Lecco si registra il superamento di detto limite annuale solo per il 2006 (50 µg/m³): si eccepisce, tuttavia, l’inattendibilità dei dati (solo apparentemente regolari) registrati negli anni precedenti a Lecco per protratto mancato funzionamento della postazione di rilevazione.
2.2) In merito al O3
Tale inquinante risulta monitorato da sei stazioni fisse collocate a Lecco, Merate, Nibionno, Varenna, Colico e (dall’01.01.06) Valmadrera.
Dal 2004 in poi, con un picco nei mesi estivi, si è registrato il costante superamento dei valori di protezione umana (120 µg/m³ da non superare più di 25 volte/anno) in quasi tutte le stazioni.
Nel 2004 i superamenti sono stati n. 53 a Merate; n. 72 a Nibionno; n. 73 a Colico, n. 49 a Varenna .
Nel 2005 i superamenti sono stati n.42 a Merate; n. 76 a Nibionno; n. 50 a Colico, n. 91 a Varenna .
Nel 2006 i superamenti sono stati n. 34 a Lecco, n. 66 a Nibionno; n. 85 a Varenna (la postazione di Varenna non ha operato da aprile a giugno); n. 62 a Colico, n. 79 a Valmadrera .
Innumerevoli anche gli episodi di superamento delle soglie di attenzione (180 µg/m³) e di allarme (240 µg/m³) registrati.
3) Responsabilità degli amministratori: ipotesi di reato per i mancati interventi di contenimento dell’inquinamento atmosferico
I dati riportati evidenziano nei comuni della Provincia di Lecco un costante trend di aumento delle concentrazioni atmosferiche di PM10 e O3, di cui da atto, sia pure con grave ritardo, la stessa Giunta Regionale nella recente DGR n. 8/5290 del 02.08.2007. Fin dal 2002, peraltro, erano stati evidenziati profili di criticità per episodi acuti di inquinamento registrati per l’O3 a Merate, Nibionno, Varenna e Colico; nonché per il PM10 in Lecco (doc. 5, pag.186).
Il ripetersi del superamento dei valori limite fissati dalla normativa vigente dal 2003 in poi dimostra che i piani di risanamento dell`inquinamento atmosferico attuati si sono rivelati inefficaci e parziali; l’entità di tali superamenti, oltre i limiti di tollerabilità, non consente di dubitare della loro pericolosità.
Nonostante il flusso dei dati rilevati imponesse con urgenza e senza indugio di intervenire, gli amministratori regionali, provinciali e comunali hanno omesso di attuare misure efficaci, urgenti ed indifferibili, per la protezione della salute dei cittadini, pur gravando a loro carico specifici obblighi di tutela ambientale e di protezione della salute dei cittadini.
A titolo esemplificativo.
Grava a carico delle Regioni l’obbligo di provvedere alla zonizzazione del territorio ed all’adozione di piani di azione, nonché all’informazione al pubblico, ai sensi degli artt. 7 e 11 D.Lgs. 351/1999 e successive modifiche. La Regione Lombardia, pur avendo predisposto piani d’azione, sin dal 2001, ha totalmente omesso di verificarne l’efficacia: tali piani si sono rivelati inidonei al perseguimento dei fini di tutela ambientale.
Grava a carico del Sindaco - già solo in forza dell’art. 50 T.U. 267/2000 - l’obbligo di intervenire con ordinanze di necessità e urgenza per la tutela della salute pubblica anche in via preventiva; in precedenza, già il Codice della Strada (art.7 co.1 lett. a e b) demandava ai Sindaci la potestà di adottare i provvedimenti di limitazione della circolazione; in aggiunta a ciò la legislazione regionale ha espressamente posto a carico dei Sindaci dei comuni “critici” l’obbligo di intervenire adottando provvedimenti di emergenza (cfr. DGR n. 7/6501 del 19.10.2001). Gli occasionali e temporanei divieti a circolare, territorialmente circoscritti, disposti negli ultimi anni dai Sindaci dei Comuni della Provincia di Lecco sono, tuttavia, serviti a ben poco.
In sintesi, le autorità competenti hanno esercitato in misura limitata ed inefficace i poteri loro attribuiti, senza incidere sulla qualità dell’aria sia con riferimento ai superamenti dei picchi giornalieri sia con riferimento agli andamenti delle medie su base annua.
Non solo: è stato violato il dovere di dare informazioni aggiornate sulla qualità dell`aria ai cittadini, imposto a Stato, regioni, province, comuni e altri enti locali: la mera pubblicazione dei dati su internet non è idonea a raggiungere la totalità della popolazione, risultandone escluse proprio le fasce dei soggetti più a rischio: anziani e bambini.
Tale inerzia degli amministratori deve ritenersi ancor più grave alla luce della piena consapevolezza in capo agli stessi delle gravi e attuali conseguenze per la salute umana dovute alla prolungata esposizione della popolazione a valori di inquinanti dell’aria superiori ai limiti fissati dalla normativa comunitaria e, dunque, della piena consapevolezza dell’urgenza di un intervento .
Le reiterate condotte omissive degli amministratori regionali, provinciali e comunali pro-tempore sopra descritte paiono integrare le fattispecie di reato di seguito indicate:
• rifiuto / omissione di atti di ufficio di cui all’art. 328 cp, essendosi gli stessi illegittimamente rifiutati ovvero avendo comunque omesso di porre in essere atti urgenti indifferibili in materia di igiene e sanità;
• getto pericoloso di cose (“…nei casi non consentiti dalla legge provoca emissioni di gas vapori o fumo atti a cagionare tali effetti ..”) di cui al combinato disposto degli artt. 674 cp e 40 co. 2 cp.
Gli amministratori pro tempore competenti in materia, non hanno impedito le emissioni moleste ed offensive di inquinanti atmosferici provocate dal traffico veicolare, pur avendo l’obbligo giuridico di intervenire anche in via preventiva, derivante in particolare dagli artt.1, 2 e 3 DM 21.4.1999 n. 163; artt. 7 e ss. D.Lgs. 60/2002 e successive integrazioni e modifiche.
Come emerge dalla semplice lettura dei dati ARPA, le emissioni dei due inquinanti esaminati, PM10 e O3, non possono ritenersi “consentite dalla legge”, poiché superano di gran lunga i limiti tabellari stabiliti dal legislatore europeo e nazionale, potendosi qualificare sicuramente come “non accettabili” e altamente pericolose.
Per tutto quanto esposto, i sottoscritti, al fine di tutelare sia la salute pubblica sia la propria salute personale, beni costituzionalmente garantiti, formalmente
C H I E D O N O
che la S.V. Ill.ma accerti eventuali responsabilità penali, procedendo per quei reati che dovesse ravvisare nei fatti sopra esposti; in particolare nei confronti di tutti gli amministratori pro-tempore coinvolti, e, in particolare, di tutti i Sindaci e di tutti gli assessori competenti e/o di chiunque risulti responsabile per gli ipotizzati reati di rifiuto-omissione di atti d’ufficio di cui all’art. 328 cp e di emissione di gas vapori o fumo di cui al combinato disposto dell’art.674 c.p. e art. 40 cp, verificatisi a far tempo dal 2002 ad oggi e tutt’ora in atto.
Inoltre, contestualmente:
- chiedono di voler essere informati ai sensi dell’art. 408 co. 2 cpp circa l’eventuale richiesta di archiviazione;
- chiedono di voler essere informati ai sensi dell’art. 406 co.3 cpp circa l’eventuale richiesta di proroga del termine delle indagini preliminari ;
- si oppongono fin d’ora ex art. 459 cpp alla definizione con decreto penale di condanna.
N O M I N A N O
ex art. 101 cpp difensore l’Avv. Carlo Galli con studio in Lecco, Via Aspromonte N.13, conferendogli espressa delega al deposito del presente esposto.
Si allegano:
A) Tabella dei valori limite degli inquinanti;
1) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2006;
1bis) Relazione Regione Lombardia sullo stato dell’ambiente 2006;
2) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2005;
3) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2004;
4) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2003;
5) Relazione Provincia di Lecco sullo stato dell’Ambiente anno 2002;
5 bis) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2002;
6) Dati ARPA PM10 Lecco anno 2007;
7) Comunicato APAT-OMS 15.06.06 su impatto sanitario di PM10 e O3;
8) Piano sanitario nazionale 2006-2008 pp.89-89.
Lecco, 23 Gennaio 2008
In fede
ALBERTO VALSECCHI
ELENA PAROLARI
VIVIANA GUOLO
STEFANO FARINA
LUCIA GIROLETTI
PIERFRANCO MASTALLI
ALESSANDRO MAGNI
EUGENIO INVERNIZZI
ITALO BONACINA
BOLOTTA LUCIA
CRISTINA RAGNI
PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LECCO
NOMINA DIFENSORE DELLA PERSONA OFFESA EX ART. 101 CPP
I sottoscritti ALBERTO VALSECCHI, C.F. VLSLRT65L19E507V, nato il 19.07.1965 a Lecco (LC), ivi residente in Via Ai Poggi N. 37; ELENA PAROLARI, C.F. PRLLNE65C71E507V, nata il 31.03.1965 a Lecco (LC), vi residente in via Volta N. 5; VIVIANA GUOLO, C.F. GLUVVN47E50E507V, nata il 10.05.1947 a Lecco, ivi residente in via Trieste N. 9; STEFANO FARINA, C.F. FRNSFN77D06E507S, nato il 06.04.1977 a Lecco (LC), residente a Galbiate in via Garibaldi N. 26; LUCIA GIROLETTI, C.F. GRLLLG72P44B563P nata il 04.09.1970 a Camposampiero (PD), residente a Gallarate in via Lamarmora N. 12; PIERFRANCO MASTALLI, C.F. MSTPFR35P29E151M nato il 29.09.1935 a Gravedona (CO), residente a Lecco in via Roma N. 66; ALESSANDRO MAGNI, MGNLSN49B18E507W nato il 18.02.1949 a Lecco (LC), residente a Lecco in via Como N. 13; EUGENIO INVERNIZZI, NVRGNE48S01E507M, nato l’01-11-1948 a Lecco, residente a Lecco in via Al Ponte N. 15; ITALO BONACINA, C.F. BNCTLI58A27E507U, nato il 27.01.1958 a Lecco, ivi residente in via Spirola N. 6; BOLOTTA LUCIA, C.F. BLTLCU55S56A736Q, nata il 16.11.1955 a Belcastro (CZ), residente a Molteno (LC) in via Giovanni XXIII N. 25; CRISTINA RAGNI, C.F. RGNCST67T43E507S, nata il 03.12.1967 a Lecco, residente a Oliveto Lario (LC) in via Mons. Zunini N.8,
N O M I N A N O
proprio difensore ex art. 101 cpp l’Avv. Carlo Galli con studio in Lecco Via Aspromonte N. 13, conferendo allo stesso tutte le più ampie facoltà e gli opportuni poteri, incaricandolo di recapitare il presente esposto.
Con osservanza.
Lecco, 11 Febbraio 2008
ALBERTO VALSECCHI
ELENA PAROLARI
VIVIANA GUOLO
STEFANO FARINA
LUCIA GIROLETTI
PIERFRANCO MASTALLI
ALESSANDRO MAGNI
EUGENIO INVERNIZZI
ITALO BONACINA
BOLOTTA LUCIA
CRISTINA RAGNI
Sono vere ed autentiche
Avv. Carlo Galli
MEMORIA SUL CEMENTIFICIO INCENERITORE DI Calusco d'Adda la Pianura Padana resta la zona peggiore d'Europa insieme all'area più industrializzata della Polonia (classifica cui gli inceneritori forniscono un contributo determinante).
Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni
NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI :
Paderno d'Adda e Solza
.
HANNO FIRMATO :
Calusco d'Adda,
Cornate d'Adda,
Imbersago,
Medolago,
Parco Adda Nord,
Robbiate,
Verderio Inferiore,
Verderio Superiore,
Villa d'Adda,
Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia .
Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento .
http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html
Countdown alla ferrovia
il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .
Monday, March 17, 2008
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