Italcementi: qualche commento al comunicato del sindaco Colleoni
con un titolo davvero "impressionante", " La questione Italcementi ", è apparso sul giornalino del comune di Calusco d'Adda, il messaggio del Sindaco, dottor Roberto Colleoni, in merito al clamore che ha sollevato Italcementi, con la notizia diffusa alcuni mesi fa , di utilizzare un mix di rifiuti urbani, petcoke e combustibili solidi secondari (CSS) come "combustibili", nello stabilimento di Calusco D'Adda.
Al di là dei nove punti citati dal sindaco (alcuni dei quali meriterebbero un dettagliato commento) , preceduti da una sequela di "accuse" velatamente indirizzate ai promotori dei comitati che si oppongono agli attuali "progetti" di Italcementi - , e cioè "Aria Pulita Centro Adda", " la Nostra Aria " e "Rete Rifiuti Zero Lombardia" - faziose accuse, che vanno dall'aver creato un clima surreale attorno alla vicenda, ad inesperienza nella materia, all'incapacità di presentare nelle assemblee pubbliche ( che sono state molte e affollate) eminenti tecnici di spessore nel settore, alla scelta di faziosi personaggi (proprio così, faziosi) in grado di rappresentare solo scenari di malattie e di morte- , al di là di tutto ciò, vorrei qui limitarmi a dare qualche motivo di ripensamento al sindaco dottor Colleoni sull'inopportunità di tali accuse, e a chi vorrà leggere queste righe fornire qualche riflessione che ha origine puramente tecnica e di osservazione del "Quadro Isola" , osservazioni svolte sul territorio, ove premono almeno quattro impianti significativi dal punto di vista "impatto ambientale", osservazioni svolte dall'Università degli Studi di Milano (faziosa anch'essa?), rilevando una correlazione tra i picchi d'inquinamento atmosferico (specie ossido di azoto e PM di vario spessore) e sicuri impatti sulla salute degli abitanti del territorio "Isola" ( vorrei ricordare al sindaco che il cementificio da tempo ricade in zona classificata classe A dal Piano di Risanamento da inquinamenti atomosferici - e non solo - della nostra Regione).
Innanzitutto non avrei mai immaginato (se non lo avessi letto sul comunicato semiserio del sindaco di Calusco) che il dottor Edoardo Bai, noto "patologo ambientale", che studia gli effetti sulla salute dei cittadini dei processi di incenerimento dei rifiuti e CSS vari (Combustibili Solidi Secondari), molto presente agli incontri organizzati da FNOMCeO, ISDE Italia, Ordini dei Medici di alcune città italiane "toccate" da inceneritori, termovalorizzatori, impianti produttivi con emissioni significative in atmosfera, e che in una sera di marzo ho avuto il piacere di ascoltare all'incontro con numerosissimi cittadini dell'Isola, - incontro organizzato dai comitati S.L.A. e Rete Rifiuti Zero Lombardia-Merate, presenti moltissimi giovani -, fosse un personaggio definibile "ambiguo", un creatore di emozioni incoffessabili aventi di mira l'ambiente, un fazioso personaggio.
Ricordo perfettamente e alla lettera le parole del dottor Bai (l'esimio Signor Sindaco potrà, se vorrà, richiedere l'intero intervento) : "L'Istituto Superiore di Sanità ha fatto pubblicare il Rapporto 7/41, che dice cosa si deve fare per sorvegliare la salute delle persone che vivono, lavorano, in prossimità di un impianto "inceneritore". Nella situazione attuale, il cementificio Italcementi produce un inquinamento di grado elevato. Italcementi brucia un petcoke che contiene di tutto, che inquina moltissimo.................Sull'Isola Bergamasca (e ora anche nei centri vicini in linea d'aria) premono 4 impianti significativi, e l'inquinamento complessivo va drasticamente diminuito....Occorrerebbe sospendere i permessi, poiché legati inevitabilmente ai danni sulle persone, occorre sviluppare le indagini e gli audit ambientali. C'è poi la "Legge di Sanatoria per i Mancati Interventi di Messa a Norma" per ILVA Taranto, applicabile anche ai vecchi inceneritori e impianti industriali altamente inquinanti, perché violano in modo lampante la Direttiva Europea IPPC, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento. Questa direttiva europea IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) impone il rilascio di un'autorizzazione per tutte le attività industriali che presentano un notevole potenziale inquinante. Tale autorizzazione viene definita AIA (autorizzazione integrata ambientale) e può essere concessa solo se vengono adottate le migliori tecnologie disponibili, e se vengono così rispettate determinate condizioni ambientali, per far sì che le imprese stesse si facciano carico della prevenzione, e della riduzione dell'inquinamento che possono causare........La situazione ambientale delle tre provincie (BS-BG-LC) è fuori controllo, deve essere monitorata con efficacia da importanti istituti e anche centri di ricerca, la pubblicazione di rapporti sullo stato di salute del territorio. E la Regione Lombardia , coadiuvata da appropriati organismi, dovrà mettere in piedi progetti con criteri chiari e condivisi al fine di ridurre i fenomeni inquinanti, e quindi contrastarli".
Già, proprio così, ridurre gli inquinamenti,... contrastarli.......
In secondo luogo e ultimo. A punto 8 della sua "impressionante" esposizione , l'esimio primo cittadino di Calusco, si spinge a commentare brevemente i dati della ASL di Bergamo del 2015 circa lo stato di salute dell'Isola, spingendosi poi a sostenere che "è ampiamente dimostrato.....(?). ...sono gli insediamenti urbani con il traffico e il riscaldamento i maggiori produttori di inquinanti" .
Dimentico per un attimo i fuochi inquinanti (anche un barbecue è inquinante); mi preme rammentare però cosa sia un vero inquinamento, ovvero una qualunque alterazione dell'ambiente naturale o antropico, di origine cioè naturale o antropica. Esso produce disagi nel tempo, patologie e danni permanenti in una determinata area, pone la zona in disequilibrio coi cicli esistenti e naturali, e questa alterazione può essere di varissima origina.
Questo significa semplicemente che l'inquinamento atmosferico non solo può uccidere persone deboli, tra la categoria ad alto rischio, ma fa pure giungere, pervenire, affluire nuovi individui in questa categoria. E vuol dire anche che le "rilevazioni temporali" sugli inquinamenti offrono un "dato ?C stima" di morti "extra", che avvengono in pochi giorni, ma che sono anticipate di anni e di mesi rispetto a quanto si sarebbe verificato e osservato in assenza di inquinamento. Personaggi, studiosi, del calibro di Schwartz, Zanobetti, Crosignani Paolo, hanno spesso evidenziato che l'inquinamento atmosferico da polveri sottili (di cui Italcementì darà prova di ampissima diffusione coi nuovi flussi progettati ?C un impianto presente da 70 anni, con ammodernamenti eseguiti oltre 10 anni fa) -, con l'aumentare dell'inquinamento, causerà eccessi di mortalità e morti anticipate di soggetti malati, ma che tali eccessi non saranno poi compensati o seguiti da alcun deficit successivo di mortalità.
Egregio sindaco, ciò che Lei non vuol sostenere espressamente è che la salute di una parte consistente della popolazione dell'Isola (e non solo) esposta è messa a rischio. Ciò sarà evidenziato dal forte impatto causato da esposizioni a lungo termine e dalla limitata importanza del fenomeno "polveri sottili". Le implicazioni sono che, invece di limitare i picchi di inquinamento (lo stop del traffico cittadino quando una determinata soglia è superata, lo spegnimento dei fuocherelli da riscaldamento e dei barbecue) la sola via per ridurre l'impatto sulla salute dei suoi "protetti" è ridurre la media di esposizione alle PM10, alle PM 2,5, alle PM 0,1.
L'inquinamento atmosferico "esagerato" nell'Isola Bergamasca è un importante determinante della salute pubblica lombarda. Studi sugli effetti a breve termine hanno mostrato una sistematica associazione dei livelli di
inquinamento atmosferico con la mortalità generale e altri effetti negativi sulla salute. Nonostante l'inquinamento atmosferico comprenda svariati composti, i vari PM, le concentrazione di particolato con dimensione inferiore a 10 μm (micron), rappresentano una delle misure più utili tenuto conto della sua associazione con gli effetti negativi sulla salute, e della plausibilità biologica dei meccanismi d'azione. Il particolato prodotto dai nuovi flussi di consumo Italcementi (quattro/cinque volte gli attuali) è in grado di provocare infiammazione delle parti profonde del polmone, alterare la coagulabilità del sangue, penetrare nel torrente circolatorio causando l'insorgenza di ictus (terza causa di morte perfino nella Bergamasca, e nell'Isola).
Un saluto alla cortese Redazione di Merateonline.
Goffredo Bursi, Progettista Sistemi di Gestione Integrati
(qualità, ambiente, sicurezza, energia). Aderente al comitato
La questione Italcementi
MESSAGGIO DEL SINDACO
Pensavo, nel precedente editoriale, di avere descritto in modo chiaro e esau
-
stivo gli aspetti della richiesta di Italcementi di sostituire una parte degli attuali
combustibili fossili con combustibili solidi secondari (CSS), ricavati cioè da rifiuti
non altrimenti riciclabili, ma le recenti strumentali polemiche rendono necessario
ritornare con alcune precisazioni sull’argomento.
Sono ormai settimane che leggo e sento una valanga di stupidaggini e di inesat
-
tezze sulla questione che, mischiando un facile populismo con miopi interessi
politici o personali, creano un pericoloso quanto inutile allarmismo su una vicenda
che invece rappresenta una grande opportunità per il nostro paese e per la nostra
salute.
Il dibattito spesso rasenta il surreale, dove gli attori si sentono esperti solo per aver letto sulla questione
due informazioni su internet. E nelle varie assemblee pubbliche, anziché far parlare tecnici di riconosciuta
esperienza e serietà che magari lavorano da anni nel settore, si preferiscono faziosi personaggi, che san
-
no solo disegnare spaventosi scenari di malattie e di morte da inquinamento, piegando la realtà ai propri
teoremi ideologici. Fa impressione sentire risuonare parole d’ordine, riti e slogan vecchi di 70 anni e che la
storia e il progresso hanno già seppellito decretandone il drammatico fallimento.
Mi sembra quindi necessario rimarcare alcuni punti:
1°
- la cementeria è una
ATTIVITÀ PRODUTTIVA ESISTENTE
a Calusco da oltre 100 anni.
Non nasce ora;
2°
- è un
CEMENTIFICIO
e
NON UN INCENERITORE
. Quello che si utilizza serve a generare calore per
la produzione del cemento. Attualmente brucia
PET COKE
. Se non sarà autorizzato all’uso del CSS, con
-
tinuerà a bruciare l’attuale combustibile, mantenendo le attuali emissioni,
3°
- la tecnologia che utilizza CSS per produrre calore è la
MIGLIORE TECNOLOGIA ESISTENTE
, racco
-
mandata dalle Normative Europee (BAT) e che, se usata, ci collocherebbe finalmente tra i paesi più virtuosi
per rispetto dell’ambiente;
4°
- questa richiesta di autorizzazione è una occasione imperdibile per
OBBLIGARE ITALCEMENTI A RI
-
DURRE DRASTICAMENTE LE EMISSIONI INQUINANTI
, migliorando quindi la qualità dell’aria del nostro
paese e del territorio circostante;
5°
- il
CSS
è un combustibile ricavato dalla quota di
RIFIUTI NON RICICLABILI
, ovvero da inviare all’ince
-
neritore. Quindi, una ottimizzazione dell’uso delle risorse;
6°
- è l’
ULTIMA OCCASIONE
per
OBBLIGARE
Italcementi
A INVESTIRE RISORSE ECONOMICHE SUL
TERRITORIO DI CALUSCO IN COMPENSAZIONI AMBIENTALI
che migliorerebbero radicalmente la no
-
stra qualità di vita. Ingenti compensazioni economiche, che sono da anni bloccate in cavillose quanto
inesigibili convenzioni del passato, potrebbero finalmente essere spese per compensare “l’ingombrante“
presenza del cementificio sul nostro territorio;
7°
- nella difficile situazione economica attuale, questo investimento permette all’azienda di ridurre i costi e
di restare competitiva sul mercato e quindi di
MANTENERE POSTI DI LAVORO
e se possibile aumentarli;
8°
- l’ASL di Bergamo ha recentemente pubblicato (2015) i dati circa lo
STATO di SALUTE
dell’ISOLA
BERGAMASCA. I risultati dimostrano che i dati sono sovrapponibili a quelli di tutta la provincia di Berga
mo, sia per la frequenza delle maggiori patologie che per i tumori. Questo non vuol dire che ci dobbiamo
accontentare dell’esistente, ma che la salute dipende da numerosi e complessi fattori e che non sono solo
le attività produttive le maggiori responsabili dei danni della nostra salute. Come è stato ormai ampiamente
dimostrato, sono gli insediamenti urbani con il traffico e il riscaldamento, i maggiori produttori di inquinanti.
Ma sappiamo che questo dato non fa più notizia e non permette certo di innescare la retorica ideologica di
un certo ambientalismo di parte e la caccia alla streghe a cui stiamo assistendo;
9°
- infine questa autorizzazione rappresenta un’occasione anche per il nostro territorio bergamasco di far
nascere NUOVE ATTIVITÀ PRODUTTIVE collegate al ciclo dei rifiuti, creando quindi nuove occasioni di
lavoro.
Se qualcuno vuole far chiudere Italcementi lo dica chiaramente. Se ne assuma la responsabilità politica,
economica e sociale.
Io farò di tutto perché questa realtà produttiva della nostra zona continui a operare, non solo nell’assoluto
rispetto delle normative e con le massime garanzie di tutela della salute, ma favorendo tutte le nuove ap
-
plicazioni di tecnologie che portino a significativi miglioramenti ambientali e della nostra salute.
Inoltre, nessuna raccolta di firme fermerà la mia determinazione di poter finalmente obbligare Italcementi
a restituire al mio paese tutte le risorse economiche che ci spettano ormai da troppo tempo e che servono
a compensare l’ingombrante presenza del cementificio.
E non ci basta sicuramente la recente realizzazione della pur ottima pista ciclabile, che rappresenta solo il
primo passo nella giusta direzione.
TUTTO QUESTO CLAMORE STA SOLO FACENDO IL GIOCO DI ITALCEMENTI
, che ha tutti gli interessi
a vederci spaccati tra di noi, ben sapendo che quando sta chiedendo è già previsto dalla normativa vigen
-
te. E tra assurde richieste di ritorno a stili di vita bucolici mai esistiti e di obblighi ambientalistici fantasiosi
quanto inapplicabili, Italcementi potrà ancora una volta farla franca, portando a casa un risultato che gli
costerà molto meno di quanto avrebbe dovuto sborsare, se avessimo unito le nostre forze su richieste
concrete.
Infine, ricordo che abbiamo già depositato a febbraio, nella conferenza dei servizi in provincia, tutte le pre
-
scrizioni tecniche migliorative delle emissioni e le indicazioni per un esame dello stato della Salute Pubbli
-
ca da inserire nella autorizzazione. Siamo in attesa della prossima riunione per completare la discussione
e approfondire la questioni aperte, ascoltando le risposte di Italcementi.
Infine due parole per il direttore del periodico, Giannelli.
Caro Direttore, la forza della verità nelle parole del tuo editoriale è così di scandalo per molti dei nostri
amici di pensiero politico e soprattutto per molti fratelli nella fede religiosa, che non ha bisogno di altri miei
commenti.
Io, prima che sindaco, sono un uomo che pensa che la verità della vita e dell’amore non sia una moda
passeggera legata alla cultura liberticida dominante dei nostri tempi. E che la vera libertà è quella che
permette di scegliere a chi e a che cosa appartenere.
Il bisogno di Valori in cui credere supererà l’apparente frastuono di chi sceglie di non essere niente: non
una persona, ma un...gender. Noi non siamo frutto del caso, ma figli di una storia voluta, di un destino che
ha precise radici in chi ci ha preceduto.
È una vecchia abitudine che, con obiettivi diversi, si ripresenta nella storia: a volte vuole imporre la razza,
altre l’ideologia politica, altre il potere dell’economia. Ci hanno già provato in molti e hanno sempre fallito.
La provvidenza ha tempi che non sono i nostri, ma da sempre guida il cammino dell’umanità. Nessuna
legge dello Stato potrà togliermi la libertà di quello che sono.
Grazie per il tuo coraggio.
Il Sindaco
Dott. Roberto Colleoni
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