La vicenda dell'Italcementi di Calusco approda a Montecitorio
L'azienda, posta sul confine tra le province di Bergamo e di Lecco, vorrebbe aumentare la quantità di combustibili solidi secondari.
La Lega Nord porta nuovamente la vicenda dell'Italcementi di Calusco d'Adda (BG) in Parlamento. Dopo l'interrogazione presentata dal senatore lecchese Paolo Arrigoni a Palazzo Madama, l'onorevole Paolo Grimoldi, già commissario del Carroccio provinciale, ha depositato alla Camera dei Deputati una nuova interrogazione al Governo Renzi.
L’intenzione da parte di Italcementi S.p.A. sarebbe quella di utilizzare nello stabilimento di Calusco d’Adda (al confine con la provincia di Lecco) come combustibile alternativo rifiuti catalogati come CSS (fanghi derivati da trattamento delle acque reflue, plastiche e gomme, come pneumatici usati e scarti d’imballaggi di plastica non riciclabili) con un enorme aumento di tonnellate impiegate, passando da 30.000 a 110.000 tonnellate annue.
Grimoldi inoltre ha recentemente incontrato il consigliere comunale di Verderio Marco Benedetti e sottoscritto la petizione popolare che richiede ad Italcementi spa una drastica riduzione delle emissioni inquinanti.
"Mentre alcuni sindaci del meratese continuano a tergiversare di fronte alla richiesta delle migliaia di cittadini firmatari - commenta Benedetti - arriva un importante sostegno alla petizione popolare dei Comitati".
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