Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, April 29, 2015

Il mistero dei rifiuti sanitari radioattivi. Dove finiscono?

Il mistero dei rifiuti sanitari radioattivi. Dove finiscono?dioattivi. Dove finiscono?

Scarsa tracciabilità e pochi controlli, i buchi normativi della legislazione sul trattamento dei rifiuti ospedalieri radioattivi

di Peter D'Angelo e Fabio Valle


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Ogni giorno ospedali, cliniche e laboratori producono rifiuti radioattividerivanti da attività diagnostica come la Pet, le scintigrafie, le radioterapie con iodio e molte altre prassi simili. Questa mole di rifiuti, con tempi di decadimento anche molto lunghi, dovrebbe avere un trattamento speciale, molto costoso e come spiega Silvia Bucci, Dirigente dell'Unità Operativa Radioattività dell'Arpa Toscana: "Smaltire un rifiuto sanitario radioattivo può costare dalle 100 alle 1000 volte di più rispetto ad altri tipi di rifiuti ".
Ad oggi, una volta che i rifiuti radioattivi escono fuori dalle strutture ospedaliere pubbliche e private, nessuno sa veramente che fine facciano. I controlli spettano in primis alle ASL ma, come testimonia l'Arpa Toscana, ogni anno di controlli se ne fanno pochissimi. Anche l'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha un ruolo di vigilanza, ma a conti fatti ha un organico particolarmente risicato: per tutto il territorio italiano c'è un solo ispettore, la Dott.ssa Joanne Wells.
In Italia i rifiuti ospedalieri radioattivi non sono molti, ma sono molto pericolosi. Eppure non esiste un deposito unico nazionale per i rifiuti radioattivi a lungo decadimento, soluzione che secondo la Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari) consentirebbe invece di gestire (e quindi controllare) tutti i rifiuti radioattivi: non solo quindi quelli provenienti dalle attività di medicina nucleare, ma anche quelli provenienti dalle attività industriali e di ricerca.

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