Italcementi Calusco: consegnate diecimila firme in Provincia
I manifestanti fuori dalla Provincia
- BERGAMO — Sono state consegnate ieri in Provincia di Bergamo le diecimila firme raccolte dai comitati “La nostra aria”, “Aria pulita centro Adda” e “Rete rifiuti zero Lombardia” sulla questione dell’ampliamento dell’impianto Italcementi di Calusco d’Adda.
“Abbiamo fatto un passo importante – spiegano i comitati – consegnando e facendo protocollare le firme raccolte in brevissimo tempo dalla nostra petizione popolare”.
Poco prima della consegna delle firme è andato in scena davanti alla sede di via Tasso un sit-in degli attivisti dei comitati. Poi l’incontro con il presidente della Provincia Matteo Rossi al quale gli esponenti hanno presentato richieste e dubbi, gli stessi contenuti nella petizione.
Nei mesi scorsi Italcementi ha chiesto alla Provincia l’autorizzazione per portare da 30mila a 110mila tonnellate il quantitativo di combustibili da bruciare nell’altoforno del cementificio di Calusco per sfruttarne a pieno le potenzialità, producendo vapore ed energia elettrica.
I comitati al contrario, vorrebbero che la Provincia di Bergamo ottenesse da Italcementi un piano di drastica diminuzione delle emissioni totali già esistenti e che non consentisse l’utilizzo e smaltimento di rifiuti quali pneumatici usati, copertoni, fanghi industriali, plastiche non riciclabili.
“Le nostre osservazioni presentate in Provincia, alle Asl di Bergamo e Lecco sono state redatte con la supervisione e il sostanziale contributo di Agostino Di Ciaula, coordinatore scientifico di Isde Italia (Associazione medici per l’ambiente) e sono basate su comprovati studi medico-scientifici” precisano dai comitati.
“Il presidente Rossi ha dichiarato la sua piena adesione personale alle nostre vedute – affermano ancora -, rimarcando però che la decisione finale sul procedimento avviato per Italcementi sarà affidata ad altri tecnici ed incaricati dell’ente. Sostanzialmente non ha potuto fare alcuna promessa né dare un parere previsionale sull’andamento della pratica”.
“La nostra speranza è che le osservazioni e le preoccupazioni esposte e il peso delle firme raccolte non si fermino nell’ufficio della presidenza, ma vadano ad impattare sulle scelte che gli addetti ai lavori devono compiere nei confronti dell’azienda”.
“Abbiamo già fatto richiesta di presenziare alle prossime conferenze dei servizi che saranno convocate sulla procedura di Via Italcementi. Auspichiamo inoltre che, come anticipato dal presidente Rossi, verremo coinvolti anche in incontri intermedi di tipo interlocutorio tra le varie parti in gioco, così da poter sempre rimarcare le nostre osservazioni basate su studi scientifici e non su semplici chiacchiere o slogan mediatici”.
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