Italcementi: i livelli delle emissioni sono in linea con la legge e i progetti pubblici
In relazione all’articolo sul progetto di incremento della produzione di energia dalla combustione di rifiuti Css di Italcementi abbiamo contattato direttamente l’azienda che ci ha risposto tramite il suo ufficio stampa.
Queste le nostre domande e le risposte che Italcementi ci ha fornito.
Secondo quanto segnalato non vi è un ente terzo che controlli le emissioni della ciminiera della fabbrica. In particolare ciò che preoccupa amministrazioni e comitati ambientalisti è il livello di emissione delle polveri sottili e della diossina (già ora ritenute di livello preoccupante, a maggior ragione se dovesse crescere di 80mila tonnellate l'anno l'utilizzo dei combustibili alternativi). Preoccupa anche la non corrispondenza tra i dati forniti dalla centralina dell'azienda posizionata sullo stabilimento e quella dell'Arpa situata in comune di Calusco d'adda, con quest'ultima che spesso registra dati oltre il valore limite della soglia giornaliera.
Verificabile ai seguenti link: https://webmail.italcementi.net/emissioni/ecowebcalusco/2014/10/1410__MA.HTM e
http://www2.arpalombardia.it/sites/QAria/_layouts/15/QAria/DettaglioStazione.aspx?idStaz=685
Come risponde l’azienda?
Le emissioni al camino della linea di cottura sono monitorate in continuo per i cosiddetti macroinquinanti (polveri, NO, SO2, CO, TOC, HCl, NH3) da un sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) h 24 installato della linea di cottura. Il sistema è sottoposto alle verifiche annuali previste dalla normativa (D.Lgs. 152/06) e le verifiche sono effettuate da laboratori esterni accreditati ACCREDIA e da personale qualificato. Il manuale di gestione dello SME è stato approvato da ARPA, dipartimento di Bergamo. Le verifiche AIA effettuate da ARPA dipartimento di Bergamo hanno riguardato, sia nel 2011 che nel 2014, anche il funzionamento e i dati prodotti dallo SME. Dal mese di luglio 2013 i dati rilevati dallo SME sono allacciati alla rete dell’ARPA Lombardia e consultabili in tempo reale dall’Ente. I cosiddetti microinquinanti (metalli, IPA e PCDD/PCDF) sono monitorati con frequenza quadrimestrale sempre da laboratori esterni accreditati ACCREDIA e da personale qualificato.
Tutti i dati rilevati relativi alle emissioni di diossina sono ampiamente rispettosi dei limiti di legge prescritti, che sono peraltro i più restrittivi previsti dalla normativa ambientale europea, e spesso risultano addirittura inferiori ai limiti di rilevabilità delle migliori tecniche di indagine. Le polveri sono trattenute da un moderno ed efficiente sistema di depolverazione a tessuto che consente di contenerle ai livelli minimi previste dalle migliori tecniche ingegneristiche.
Occorre sottolineare che livelli emissivi riscontrati non dipendono dai quantitativi di rifiuti valorizzati energeticamente. I combustibili che si intendono utilizzare vanno a sostituire parzialmente i combustibili fossili normalmente utilizzati: dunque non si aggiunge alcuna fonte di combustione. Le caratteristiche del forno da cemento sono tali, per temperature e tempi di residenza, da garantire in ogni situazione prestazioni di eccellenza, in particolare a Calusco d’Adda dove la tecnologia impiegata è tra le migliori d’Europa. E’ anche per questo che la normativa europea definisce l’utilizzo di combustibili di sostituzione una Migliore Tecnica Disponibile per ridurre gli impatti ambientali delle cementerie.
Per quanto attiene la corrispondenza tra i dati SME pubblicati sul sito del comune di Calusco d’Adda e i dati rilevati dalla centralina di qualità dell’aria presente nel comune e parte integrante della rete di ARPA Lombardia si sottolinea che non può esserci corrispondenza diretta in quanto i dati forniti dallo SME sono relativi alle sole emissioni del forno di cottura della cementeria di Calusco mentre i dati della centralina sono relativi alla qualità dell’aria del comune. I valori di concentrazione degli inquinanti nell’aria sono relativi alla sommatoria di tutti i contributi delle emissioni delle attività del territorio (attività industriali, attività artigianali, riscaldamento domestico, traffico veicolare, attività agricole ecc). L’incremento di utilizzo di rifiuti non pericolosi (CSS) in sostituzione dei combustibili tradizionali non influisce quantitativamente e qualitativamente sui parametri emissivi.
La stessa preoccupazione per la mancanza di un ente terzo con il compito e la possibilità di controllare riguarda i materiali che vengono trattati e utilizzati come combustibile. È l'azienda a garantire l'utilizzo esclusivo di CSS o ci sono controlli e certificazioni a riguardo?
La certificazione di qualità dei CSS agli standard previsti è assicurata da campionamenti ed analisi rispondenti a norme precise di qualità con laboratori accreditati e personale qualificato lungo tutta la filiera. Le modalità e tempistiche sono riprese e prescritte negli atti autorizzativi. Inoltre è fondamentale per Italcementi rivolgersi a fornitori ed operatori qualificati che siano in gradi di superare gli stringenti criteri di validazione che applichiamo e che siano in grado garantire forniture costanti ed omogenee. I CSS che si intendono utilizzare sono bene definiti e assolutamente tracciabili nella filiera che porta alla cementeria.
I comuni della sponda lecchese coinvolti nel tavolo territoriale del 2012 lamentano la mancanza di comunicazioni da parte dell'azienda e delle istituzioni (Provincia e Regione), situazione che si protrae da oltre un anno. In particolare riguardo lo scalo ferroviario e la proroga richiesta dall'azienda per la conclusione dei lavori. Viene ritenuto urgente delle diverse amministrazioni la convocazione di nuovo tavolo territoriale per fare il punto della situazione. Qual è la posizione di Italcementi?
Il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale è un percorso pubblico. Tutti possono consultare la documentazione e formulare le loro osservazioni agli Enti competenti. All’interno del documento si possono trovare tutte le informazioni sul progetto e sull’attività della cementeria.
Queste le nostre domande e le risposte che Italcementi ci ha fornito.
Verificabile ai seguenti link: https://webmail.italcementi.net/emissioni/ecowebcalusco/2014/10/1410__MA.HTM e
http://www2.arpalombardia.it/sites/QAria/_layouts/15/QAria/DettaglioStazione.aspx?idStaz=685
Come risponde l’azienda?
Le emissioni al camino della linea di cottura sono monitorate in continuo per i cosiddetti macroinquinanti (polveri, NO, SO2, CO, TOC, HCl, NH3) da un sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) h 24 installato della linea di cottura. Il sistema è sottoposto alle verifiche annuali previste dalla normativa (D.Lgs. 152/06) e le verifiche sono effettuate da laboratori esterni accreditati ACCREDIA e da personale qualificato. Il manuale di gestione dello SME è stato approvato da ARPA, dipartimento di Bergamo. Le verifiche AIA effettuate da ARPA dipartimento di Bergamo hanno riguardato, sia nel 2011 che nel 2014, anche il funzionamento e i dati prodotti dallo SME. Dal mese di luglio 2013 i dati rilevati dallo SME sono allacciati alla rete dell’ARPA Lombardia e consultabili in tempo reale dall’Ente. I cosiddetti microinquinanti (metalli, IPA e PCDD/PCDF) sono monitorati con frequenza quadrimestrale sempre da laboratori esterni accreditati ACCREDIA e da personale qualificato.
Tutti i dati rilevati relativi alle emissioni di diossina sono ampiamente rispettosi dei limiti di legge prescritti, che sono peraltro i più restrittivi previsti dalla normativa ambientale europea, e spesso risultano addirittura inferiori ai limiti di rilevabilità delle migliori tecniche di indagine. Le polveri sono trattenute da un moderno ed efficiente sistema di depolverazione a tessuto che consente di contenerle ai livelli minimi previste dalle migliori tecniche ingegneristiche.
Occorre sottolineare che livelli emissivi riscontrati non dipendono dai quantitativi di rifiuti valorizzati energeticamente. I combustibili che si intendono utilizzare vanno a sostituire parzialmente i combustibili fossili normalmente utilizzati: dunque non si aggiunge alcuna fonte di combustione. Le caratteristiche del forno da cemento sono tali, per temperature e tempi di residenza, da garantire in ogni situazione prestazioni di eccellenza, in particolare a Calusco d’Adda dove la tecnologia impiegata è tra le migliori d’Europa. E’ anche per questo che la normativa europea definisce l’utilizzo di combustibili di sostituzione una Migliore Tecnica Disponibile per ridurre gli impatti ambientali delle cementerie.
Per quanto attiene la corrispondenza tra i dati SME pubblicati sul sito del comune di Calusco d’Adda e i dati rilevati dalla centralina di qualità dell’aria presente nel comune e parte integrante della rete di ARPA Lombardia si sottolinea che non può esserci corrispondenza diretta in quanto i dati forniti dallo SME sono relativi alle sole emissioni del forno di cottura della cementeria di Calusco mentre i dati della centralina sono relativi alla qualità dell’aria del comune. I valori di concentrazione degli inquinanti nell’aria sono relativi alla sommatoria di tutti i contributi delle emissioni delle attività del territorio (attività industriali, attività artigianali, riscaldamento domestico, traffico veicolare, attività agricole ecc). L’incremento di utilizzo di rifiuti non pericolosi (CSS) in sostituzione dei combustibili tradizionali non influisce quantitativamente e qualitativamente sui parametri emissivi.
La stessa preoccupazione per la mancanza di un ente terzo con il compito e la possibilità di controllare riguarda i materiali che vengono trattati e utilizzati come combustibile. È l'azienda a garantire l'utilizzo esclusivo di CSS o ci sono controlli e certificazioni a riguardo?
La certificazione di qualità dei CSS agli standard previsti è assicurata da campionamenti ed analisi rispondenti a norme precise di qualità con laboratori accreditati e personale qualificato lungo tutta la filiera. Le modalità e tempistiche sono riprese e prescritte negli atti autorizzativi. Inoltre è fondamentale per Italcementi rivolgersi a fornitori ed operatori qualificati che siano in gradi di superare gli stringenti criteri di validazione che applichiamo e che siano in grado garantire forniture costanti ed omogenee. I CSS che si intendono utilizzare sono bene definiti e assolutamente tracciabili nella filiera che porta alla cementeria.
I comuni della sponda lecchese coinvolti nel tavolo territoriale del 2012 lamentano la mancanza di comunicazioni da parte dell'azienda e delle istituzioni (Provincia e Regione), situazione che si protrae da oltre un anno. In particolare riguardo lo scalo ferroviario e la proroga richiesta dall'azienda per la conclusione dei lavori. Viene ritenuto urgente delle diverse amministrazioni la convocazione di nuovo tavolo territoriale per fare il punto della situazione. Qual è la posizione di Italcementi?
Il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale è un percorso pubblico. Tutti possono consultare la documentazione e formulare le loro osservazioni agli Enti competenti. All’interno del documento si possono trovare tutte le informazioni sul progetto e sull’attività della cementeria.
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