Italcementi Calusco: chiesta analisi epidemiologica
I comitati a Calusco d'Adda
CALUSCO D’ADDA — Dopo la conferenza dei servizi che si è
tenuta lunedì in Provincia, i comitati che si battono contro l’aumento
delle capacità dell’impianto Italcementi di Calusco d’Adda hanno stilato
una serie di richieste inoltrate ufficialmente a via Tasso. “Italcementi ha chiesto l’autorizzazione a triplicare il quantitativo di rifiuti bruciati presso lo stabilimento di Calusco d’Adda in sostituzione parziale del coke di petrolio” spiegano i comitati cittadini “La Nostra Aria”, “Aria Pulita Centro Adda” e “Rete Rifiuti Zero Lombardia” che hanno raccolto con la loro petizione 10.000 firme.
Dopo aver inscenato un sit in di protesta fuori dalle Provincia per manifestare il loro dissenso alla richiesta dell’azienda così come è stata formulata in sede di Via (valutazione d’impatto ambientale), i comitati hanno presenziato alla conferenza in veste di uditori.
I comitati cittadini per l’occasione hanno prodotto e protocollato in Provincia un documento riassuntivo delle richieste e delle osservazioni tecniche e sanitarie finora prodotte, tra cui i documenti redatti da Isde Italia-Associazione medici per l’ambiente.
I comitati chiedono che la concessione dell’autorizzazione a Italcementi sia vincolata alla realizzazione e ai risultati di una analisi epidemiologica con metodo Crosignani da svolgere sul territorio su cui insistono le emissioni del cementificio. Tale analisi ha l’obiettivo di mostrare le reali condizioni di salute della popolazione e consentire di valutare se essa possa o meno sopportare uno stress aggiuntivo.
“I comitati auspicano che gli amministratori e gli enti considerino pienamente le evidenze esposte sulla base del ruolo e delle responsabilità ricoperte. Continua l’appello ai sindaci affinché la voce dei cittadini non rimanga inascoltata” concludono.
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