Italcementi, l’assessore regionale Terzi: ''Rispettare gli impegni e la salute dei cittadini''
Abbiamo contattato l'assessore Claudia Maria Terzi per conoscere il parere della Regione sulla vicenda e per capire com'è andato l'incontro.
Assessore, come si pone la Regione rispetto alla richiesta di Italcementi e alle istanze dei comuni del meratese?
La legge dice che la competenza di valutare la richiesta di Italcementi spetta alla Provincia di Bergamo, come Regione Lombardia abbiamo sicuramente un ruolo autorevole che è stato sollecitato dal territorio ma non possiamo intrometterci nel processo decisionale. L'Amministrazione regionale si è comunque impegnata per mettere a disposizione le competenze tecniche di cui può disporre ai comuni coinvolti.
Per quanto riguarda la sostituzione del petcoke con i Css la Regione vede positivamente il principio generale, seguendo le direttive che arrivano dall'Unione Europea. I quantitativi di cui si parla in questo caso sono però decisamente rilevanti ed abbiamo alzato l'attenzione.
Ritenete opportuno istituire un osservatorio ambientale o dare mandato all'Arpa per delle indagini sistematiche?
Attualmente non ricorrono gli estremi per l'osservatorio ambientale. Ho suggerito ai sindaci di richiedere nella conferenza dei servizi che il proponente, Italcementi, si faccia carico di corrispondere una somma per fare indagini e monitoraggi straordinari; oltre ovviamente agli accurati controlli dell'Arpa a cui l'azienda è già sottoposta.
I punti più importanti su cui insistono i nostri comuni sono la richiesta che lo stabilimento di Calusco si doti di un abbattitore degli ossidi d'azoto, delle centraline per il monitoraggio delle emissioni nelle vicinanza dello stabilimento, la filiera corta e il tracciamento dei Css. Ritiene che la Regione si possa fare garante di queste richieste?
Per prima cosa devo dire che ho rilevato grande collaborazione da parte dei sindaci e nella discussione non sono emersi preconcetti o posizioni ideologiche. Condivido inoltre le loro istanze che vogliono garantire il benessere del territorio e la salute dei cittadini, in particolare la richiesta di monitoraggio delle emissioni e la commissione di uno studio da parte dell'azienda sull'impatto sulla salute pubblica. Mi sento di sostenere anche la richiesta di una riduzione volontaria da parte di Italcementi delle emissioni di ossidi d'azoto rispetto ai limiti di legge, che ad oggi è più alta rispetto a quella dei termovalorizzatori pubblici anche a seguito del recente intervento di Regione Lombardia per abbassare la soglia limite.
Purtroppo per quanto riguarda la filiera corta è tecnicamente impossibile da parte dell'azienda soddisfare la richiesta, ed è difficile sapere da dove provengano i Css. Tuttavia gli amministratori possono legittimamente chiedere alla Provincia di Bergamo che alcuni tipi di rifiuti vengano esclusi dalla combustione.
Spero che la Provincia e Italcementi accolgano queste richieste, in quanto non sono solo fondate ma l'azienda ne potrebbe trovare giovamento per le proprie attività.
Gli accordi sottoscritti al tavolo territoriale del 2012 prevedevano la costruzione entro fine 2013 di uno scalo ferroviario per il trasporto delle merci. Ad oggi questi impegni sono stati disattesi, ritiene opportuno che Italcementi faccia nuove richieste al territorio senza aver ottemperato completamente agli impegni precedenti?
È fondamentale che si dia corso agli impegni già assunti, e non si dovrebbe discutere di altri fino a quando quelli non saranno realizzati. Poi si può partire con una discussione più serena e che deve essere gestita in contraddittorio con i sindaci del territorio. L'impatto ambientale degli impianti come quello di Calusco d'Adda va infatti ben aldilà del comune dove è situato.
Matteo Fratangeli
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