Rifiuti da bruciare a Calusco
Assemblea e raccolta di firme
Venerdì alle 21, al centro civico San Fedele in viale dei Tigli a Calusco d’Adda, si terrà l’assemblea (aperta a tutti) nella quale il sindaco Roberto Colleoni presenterà il progetto della società Italcementi.
La richiesta riguarda l’utilizzo di combustibili solidi secondari in parziale sostituzione dei combustibili fossili convenzionali utilizzati nella linea di cottura del clinker. Una richiesta che ha già suscitato le reazioni dei comitati e dei partiti. L’Italcementi, intanto, chiarisce alcuni aspetti della sua richiesta, partendo dall’assicurazione che «non ci saranno emissioni aggiuntive. L’utilizzo dei combustibili alternativi non ha alcuna conseguenza significativa sulle emissioni, trattandosi di combustione sostitutiva e non aggiuntiva». L’autorizzazione agli enti competenti dalle attuali 30 mila tonnellate annue a un massimo di 110 mila tonnellate annue di rifiuti non pericolosi riguarda infatti «la sostituzione di combustibili fossili tradizionali con i più ecologici combustibili alternativi». I Css (combustibili solidi secondari), sostiene poi Italcementi nella sua nota, presuppongono la raccolta differenziata, perché derivano da «materiali irrecuperabili» e quindi evita che tali materiali finiscano in discarica. «Essi – spiega la società – diventano invece fonte di energia e, grazie alle alte temperature dei forni da cemento (circa 2 mila gradi), la loro combustione avviene in modo sicuro e senza la produzione di ceneri». Italcementi ricorda quindi che «l’utilizzo dei rifiuti come combustibile alternativo è giudicato come una pratica virtuosa dell’Unione europea» e assicura che i combustibili alternativi utilizzati saranno «controllati e di qualità, perché obiettivo della cementeria resta produrre cemento di qualità, in modo sostenibile».
Nonostante le rassicurazioni, però, i cittadini chiedono di mantenere alta l’attenzione sulla questione, soprattutto dopo lo scoppio dei giorni scorsi nell’impianto di Calusco. Il Comitato «Aria pulita centro Adda» ha infatti promosso una raccolta firme «perché la Provincia chieda e ottenga da Italcementi un piano di drastica diminuzione delle gia allarmanti emissioni totali (mentre Italcementi ricorda di rispettare totalmente i limiti di legge, ndr) e non consenta l’utilizzo di rifiuti come combustibile. Il diritto alla salute è fondamentale».
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