http://www.zerowastelazio.it/1/upload/istanza_per_la_riconsiderazione_delle_conclusioni.pdf
Lo smaltimento dei rifiuti esige, innanzi tutto, una seria politica delle “R” come: Razionalizzazione, Riduzione della produzione, Raccolta differenziata, Riciclaggio, Riuso, Riparazione, Recupero.
Per dire NO all’uso del CDR (combustibile derivato dai rifiuti) come combustibile nei cementifici basterebbe considerare che la legislazione USA obbliga i cementieri a indicare sul contenitore se il cemento, in esso contenuto, deriva o no dallo smaltimento di rifiuti.
Infatti, il cemento ottenuto con il co-incenerimento di CDR e combustibile fossile, diventa pericoloso per la salute a causa dei rilasci dei manufatti con esso realizzati (vedasi il caso del cromo esavalente nel sangue dei lavoratori del tunnel della Manica).
Inoltre, i cementifici hanno limiti di concentrazioni di inquinanti, autorizzati allo scarico in atmosfera, superiori rispetto agli inceneritori pur avendo un flusso di emissioni maggiore.
Alle associazioni Decontaminazione Sicilia, AugustAmbiente, Isola Pulita, Rifiuti Zero Palermo e Rete Rifiuti Zero Messina basta quanto sopra per dichiararsi assolutamente contrarie a ogni forma di co-incenerimento, anche temporaneo.
Al posto della combustione del CDR si propongono i trattamenti a freddo, come TMB o la produzione di sabbia sintetica tipo Vedelago, realizzando così, senza inquinare e senza effetto serra, recupero di materia o non di energia.
Dietro l’angolo ci sono i cementieri di Isola delle Femmine, Porto Empedocle, Ragusa, Catania e di Priolo, che aspettano l’autorizzazione del co-incenerimento del CDR: questo non lo permetteremo e ci opporremo con ogni mezzo democratico contro il tentativo di bruciare CDR nei cementifici.
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