Paderno: l'11 conferenza dei servizi per ltalcementi. Casiraghi: no a iniziative con tornaconto politico
Si terrà mercoledì 11 febbraio il primo incontro della conferenza dei servizi indetta dalla Provincia di Bergamo in relazione alla discussa richiesta di Italcementi di aumentare i rifiuti bruciati (Css) per la produzione di energia destinata al funzionamento del clinker dello stabilimento di Calusco d'Adda.
Alla conferenza parteciperanno come parte in causa anche i comuni di Paderno d'Adda, Robbiate, Verderio e Imbersago che, insieme a quello di Solza, avevano chiesto alla Provincia di Bergamo, tramite una lettera pubblica datata al 16 di dicembre, di poter prendere parte alla procedura di Verifica di Impatto Ambientale sul progetto di Italcementi.
Ad anticiparcelo è l'assessore con delega all'ecologia e all'ambiente del Comune di Paderno, Valentino Casiraghi: "La Provincia di Bergamo ha riconosciuto per Paderno, Verderio, Robbiate e Imbersago lo status di comuni territorialmente coinvolti e, insieme a quelli di Solza, Medolago e Carvico, porteremo sul tavolo della discussione le nostre osservazioni sullo studio di impatto ambientale realizzato da Italcementi per il suo progetto. Probabilmente non sarà che la prima di tante altre conferenze che seguiranno con la Provincia, l'Asl, l'Arpa e il Comune di Calusco, nelle quali cercheremo di far valere il nostro punto di vista e ottenere limitazioni sui rifiuti che verranno bruciati, un migliore piano di intervento e le opportune mitigazioni ambientali".
"Le partite si giocano sul campo e non dagli spalti - ha continuato l'assessore riferendosi alle recenti iniziative promosse dai gruppi consiliari di "Verderio cambia" e "Paderno cambia" - e per farlo, senza scadere in manifestazioni o in iniziative che appaiono di esclusivo tornaconto politico, bisogna agire nelle sedi istituzionali preposte. Le forme consentite dalla legge sono l'unico modo per portare a casa dei risultati concreti".
E ancora: "Non si tratta di fare sconti a Italcementi e, tanto per cominciare, vogliamo capire come l'azienda pensi di essere credibile dopo non aver ottemperato all'unico obbligo sottoscritto al tavolo delle compensazioni ambientali firmato nel 2012: vale a dire la realizzazione dello snodo ferroviario che dovrebbe trasferire su rotaia, anziché su gomma, le materie prime e i prodotti in entrata ed uscita dallo stabilimento con conseguente minor impatto inquinante e sul traffico".
Gli accordi sottoscritti nel maggio del 2012 tra Italcementi e i comuni del territorio - accordo che non era stato siglato dai comuni di Solza e di Paderno d'Adda - prevedevano infatti che l'azienda si impegnasse a realizzare un tratto ferroviario tra la stazione di Calusco e lo stabilimento; opera che avrebbe dovuto essere completata entro il 2013, pena l'incasso di una fidejussione di 600 mila euro a favore del Comune di Calusco e degli altri comuni sottoscrittori dell'accordo.
"Questo è uno dei punti più dolenti - ha spiegato l'assessore Casiraghi - : Italcementi non ci ha mai comunicato nulla sul ritardo, se non addossando interamente le colpe su RFI. Una eventuale proroga, se mai c'è stata, è stata concessa unicamente dal Comune di Calusco d'Adda, il quale c'è da ipotizzare a questo punto che abbia in cassa i 600mila euro dei comuni che hanno siglato l'accordo con Italcementi. Finora però il sindaco di Calusco Roberto Colleoni, più volte sollecitato, ha sempre respinto l'apertura di un nuovo tavolo territoriale e si rifiuta di prendere qualsiasi contatto con gli altri comuni coinvolti".
"Da parte mia e da parte dell'Amministrazione comunale di Paderno auspico che il confronto possa essere il più ampio possibile, e questo include anche la discussione in consiglio comunale e la partecipazione delle minoranze in commissione ambiente. A questo proposito ricordo loro un dato politico: il vicesindaco di Calusco d'Adda, così come la metà della giunta, è espressione della Lega Nord; forse prima di partire con la raccolta firme dovrebbero chiedersi perché i loro colleghi di partito considerano la vicenda di Italcementi un discorso chiuso", ha concluso Valentino Casiraghi.
Alla conferenza parteciperanno come parte in causa anche i comuni di Paderno d'Adda, Robbiate, Verderio e Imbersago che, insieme a quello di Solza, avevano chiesto alla Provincia di Bergamo, tramite una lettera pubblica datata al 16 di dicembre, di poter prendere parte alla procedura di Verifica di Impatto Ambientale sul progetto di Italcementi.
"Le partite si giocano sul campo e non dagli spalti - ha continuato l'assessore riferendosi alle recenti iniziative promosse dai gruppi consiliari di "Verderio cambia" e "Paderno cambia" - e per farlo, senza scadere in manifestazioni o in iniziative che appaiono di esclusivo tornaconto politico, bisogna agire nelle sedi istituzionali preposte. Le forme consentite dalla legge sono l'unico modo per portare a casa dei risultati concreti".
E ancora: "Non si tratta di fare sconti a Italcementi e, tanto per cominciare, vogliamo capire come l'azienda pensi di essere credibile dopo non aver ottemperato all'unico obbligo sottoscritto al tavolo delle compensazioni ambientali firmato nel 2012: vale a dire la realizzazione dello snodo ferroviario che dovrebbe trasferire su rotaia, anziché su gomma, le materie prime e i prodotti in entrata ed uscita dallo stabilimento con conseguente minor impatto inquinante e sul traffico".
Gli accordi sottoscritti nel maggio del 2012 tra Italcementi e i comuni del territorio - accordo che non era stato siglato dai comuni di Solza e di Paderno d'Adda - prevedevano infatti che l'azienda si impegnasse a realizzare un tratto ferroviario tra la stazione di Calusco e lo stabilimento; opera che avrebbe dovuto essere completata entro il 2013, pena l'incasso di una fidejussione di 600 mila euro a favore del Comune di Calusco e degli altri comuni sottoscrittori dell'accordo.
"Questo è uno dei punti più dolenti - ha spiegato l'assessore Casiraghi - : Italcementi non ci ha mai comunicato nulla sul ritardo, se non addossando interamente le colpe su RFI. Una eventuale proroga, se mai c'è stata, è stata concessa unicamente dal Comune di Calusco d'Adda, il quale c'è da ipotizzare a questo punto che abbia in cassa i 600mila euro dei comuni che hanno siglato l'accordo con Italcementi. Finora però il sindaco di Calusco Roberto Colleoni, più volte sollecitato, ha sempre respinto l'apertura di un nuovo tavolo territoriale e si rifiuta di prendere qualsiasi contatto con gli altri comuni coinvolti".
"Da parte mia e da parte dell'Amministrazione comunale di Paderno auspico che il confronto possa essere il più ampio possibile, e questo include anche la discussione in consiglio comunale e la partecipazione delle minoranze in commissione ambiente. A questo proposito ricordo loro un dato politico: il vicesindaco di Calusco d'Adda, così come la metà della giunta, è espressione della Lega Nord; forse prima di partire con la raccolta firme dovrebbero chiedersi perché i loro colleghi di partito considerano la vicenda di Italcementi un discorso chiuso", ha concluso Valentino Casiraghi.
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