Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Sunday, February 15, 2015

Le osservazioni del comune di Paderno d'Adda

PROMEMORIA PER LA CONFERENZA V.I.A. SU

 PROGETTO ITALCEMENTI DEL 11.02.2015 PRESSO LA

 PROVINCIA DI BERGAMO


PREMESSA

Il progetto è stato consegnato alla Provincia di Bergamo il 15 ottobre 2014; l’avviso di avviamento del procedimento è stato pubblicato solo sull’Eco di Bergamo il 17 ottobre 2014. Gli Enti locali (escluso Calusco) sono venuti a conoscenza solo tramite notizie di stampa; la documentazione inerente il precedente progetto di utilizzo di combustibili alternativi era stata recapitata a tutti i Consiglieri Comunali.
La legge non lo prevede ma il buon senso si, almeno in termini di trasparenza e di consuetudine e ciò a discapito della sempre tanto invocata trasparenza (soprattutto da parte dei politici).

In secondo luogo si evidenzia che si é attivato un nuovo iter procedurale finalizzato all’aumento dell’utilizzo di combustibili alternativi senza aver concluso, in modo definitivo, la prima fase con la riattivazione del raccordo ferroviario per il conferimento di combustibile e trasporto di materiale prodotto;


1.      conoscere in dettaglio la filiera, procedure e controlli, al fine della tracciabilità dei combustibili utilizzati (siano essi CDR, CSS o petcoke = coke di petrolio ). A seconda delle combinazioni dei parametri sono individuati 125 tipologie di CSS, di cui quelle classificate in classe I e II sono idonee per la combustione nei cementifici. Si richiede la limitazione della tipologia di materiali classificati CSS);



2.      conoscere e/o approfondire la qualità ed il quantitativo di emissioni durante la fase transitoria, ovvero come vengono gestite e controllate quelle variabili di processo (movimenti anomali di funzionamento, come ad esempio una cattiva combustione evidenziato dall’aumento di concentrazione di monossido di C, i momenti di avvio e fermata dell’impianto, ecc.) ove diverse condizioni operative (qualità e quantità del CSS immesso nel forno, mescolanze dei vari combustibili, ecc.) possono determinare diverse temperature con incidenza sulle emissioni in atmosfera. Una cattiva combustione, per eccesso di monossido di carbonio (CO) significa temperature nettamente inferiori ai 1.400 °C; in tali momenti transitori non esistono limiti per le emissioni che invece valgono per il normale funzionamento. Nell’AIA invece tra le prescrizioni si inseriscono i limiti per le emissioni fuggitive, i malfunzionamenti e l’arresto dell’impianto (comma 7, art. 7, D. Lgs. n. 59/2005 7 :“L'autorizzazione integrata ambientale contiene le misure relative alle condizioni diverse da quelle di normale esercizio, in particolare per le fasi di avvio e di arresto dell'impianto, per le emissioni fuggitive, per i malfunzionamenti, e per l'arresto definitivo dell'impianto”);

3.      approfondire lo studio SIA in quanto non sono evidenziati adeguatamente gli impatti cumulativi. Correlazione tra picchi di inquinamento (NOx – Ossido di azoto e PM10) e impatti sulla salute nei territori ricadenti in classe A, considerato l’inquinamento di fondo già elevato si aggiunge il contributo significativo del sito Italcementi;

4.      applicare le linee guida per la  componente salute pubblica degli studi SIA (delibera regionale X/1266 del 24 gennaio 2014), regolamento regionale;

5.      predisposizione di un  protocollo di sperimentazione che tenga monitorato anche  l’evoluzione nel tempo delle emissioni, assoggettandole ad un accurato, specifico e costante controllo;

6.      istituzione dell’Osservatorio ambientale previsto dall’art. 8 (monitoraggio) della L.R. n.5 del 2010 (Norme in materia di valutazione di impatto ambientale) per particolari situazioni ambientali – territoriali.
Le azioni che il proponente deve svolgere per monitorare la corrispondenza tra gli scenari previsti in sede di studio di impatto ambientale e proposti per la valutazione dell'autorità competente e gli scenari riscontrati a progetto realizzato e in fase di gestione, anche per individuare tempestivamente eventuali impatti negativi imprevisti e consentire al contempo l'adozione delle opportune misure correttive da parte dell'autorità a tal fine individuata nel provvedimento stesso.
 I dati ambientali, in forma aggregata di sintesi, relativi all’applicazione, da parte del soggetto proponente, del Piano di Monitoraggio valutato dall’Osservatorio sono pubblicati su apposito sito internet. Gli oneri per il funzionamento dell’Osservatorio sono a carico del soggetto proponente.



7.      coinvolgere in tutte le procedure, i rilievi ed i controlli delle emissioni e di quanto previsto dalla citata delibera regionale X/1266 del 24 gennaio 2014 sia l’ARPA che le ASL della provincia di Lecco, competenti per il territorio lecchese;


8.      la messa in opera di abbattitore NOx (come stabilimento Italcementi di Rezzato);

9.      aderire al protocollo volontario EMAS  (Eco Management and Audit Scheme) che è uno strumento volontario proposto dalla Comunità Europea quale programma d’azione a favore dell’ambiente, con possibilità di accesso ai finanziamenti regionali, per certificazione della strumentazione e controlli e verifica dei processi. Possono aderire volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni su una corretta gestione ambientale. EMAS è ricompreso tra gli strumenti volontari attivati nell’ambito del V Programma d’azione europeo a favore dell’ambiente; obiettivo primario è contribuire alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile all’interno dell’Unione Europea, evidenziando il ruolo e le responsabilità delle imprese.

10.  richiesta di installazione nel territorio lecchese, adiacente all’impianto, di una centralina di monitoraggio e rilevazione dati emissioni nell’atmosfera a spese Italcementi e controllo qualità dei dati da parte di ARPA o terzo gestore; quella di Merate è collocata su strada statale e pertanto con valori alterati dalle emissioni dal traffico stradale;



11.  il progetto non prevede benefici pubblici territoriali  ma vantaggi solo per Italcementi, ovvero aumento della produttività, utilizzo di rifiuti per produzione di energia necessaria per il processo produttivo (con entrate per Italcementi per il conferimento dei rifiuti). Per questo i Comuni fanno richiesta che una parte dei risparmi ottenuti vengano reinvestiti per fare fronte alle richieste sopra illustrate e finalizzate ad avere la garanzia della sostenibilità ambientale del progetto;


12.  sospensione della procedura di autorizzazione e della modifica sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).





Aggiornamento 9 febbraio 2015

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