PROMEMORIA
PER LA CONFERENZA V.I.A. SU
PROGETTO ITALCEMENTI DEL 11.02.2015 PRESSO LA
PROVINCIA DI BERGAMO
PREMESSA
Il
progetto è stato consegnato alla Provincia di Bergamo il 15 ottobre 2014;
l’avviso di avviamento del procedimento è stato pubblicato solo sull’Eco di
Bergamo il 17 ottobre 2014. Gli Enti locali (escluso Calusco) sono venuti a
conoscenza solo tramite notizie di stampa; la documentazione inerente il
precedente progetto di utilizzo di combustibili alternativi era stata
recapitata a tutti i Consiglieri Comunali.
La
legge non lo prevede ma il buon senso si, almeno in termini di trasparenza e di
consuetudine e ciò a discapito della sempre tanto invocata trasparenza (soprattutto da parte dei politici).
In secondo luogo
si evidenzia che si é attivato un nuovo iter procedurale finalizzato all’aumento
dell’utilizzo di combustibili alternativi senza aver
concluso, in modo definitivo, la prima fase con la riattivazione del raccordo ferroviario per il
conferimento di combustibile e trasporto di materiale prodotto;
1. conoscere in
dettaglio la filiera,
procedure e controlli, al fine della tracciabilità dei combustibili utilizzati
(siano essi CDR, CSS o petcoke = coke di petrolio ). A seconda delle
combinazioni dei parametri sono individuati 125 tipologie di CSS, di cui quelle
classificate in classe I e II sono idonee per la combustione nei cementifici. Si
richiede la limitazione della tipologia di materiali classificati CSS);
2. conoscere e/o
approfondire la qualità ed il quantitativo di emissioni durante la fase transitoria, ovvero come vengono gestite e
controllate quelle variabili di processo (movimenti anomali di funzionamento,
come ad esempio una cattiva combustione evidenziato dall’aumento di
concentrazione di monossido di C, i momenti di avvio e fermata dell’impianto,
ecc.) ove diverse condizioni operative (qualità e quantità del CSS immesso nel
forno, mescolanze dei vari combustibili, ecc.) possono determinare diverse
temperature con incidenza sulle emissioni in atmosfera. Una cattiva
combustione, per eccesso di monossido di carbonio (CO) significa temperature
nettamente inferiori ai 1.400 °C; in tali momenti transitori non esistono
limiti per le emissioni che invece valgono per il normale funzionamento.
Nell’AIA invece tra le prescrizioni si inseriscono i limiti per le emissioni
fuggitive, i malfunzionamenti e l’arresto dell’impianto (comma 7, art. 7, D. Lgs.
n. 59/2005 7
:“L'autorizzazione integrata ambientale contiene le misure relative alle
condizioni diverse da quelle di normale esercizio, in particolare per le fasi
di avvio e di arresto dell'impianto, per le emissioni fuggitive, per i
malfunzionamenti, e per l'arresto definitivo dell'impianto”);
3.
approfondire lo studio SIA in quanto non
sono evidenziati adeguatamente gli impatti
cumulativi. Correlazione tra picchi di inquinamento (NOx – Ossido di
azoto e PM10) e impatti sulla salute nei territori ricadenti in classe A,
considerato l’inquinamento di fondo già elevato si aggiunge il contributo
significativo del sito Italcementi;
4.
applicare le linee guida per la componente salute pubblica degli studi
SIA (delibera regionale X/1266 del 24 gennaio 2014), regolamento regionale;
5.
predisposizione di un protocollo
di sperimentazione che tenga monitorato anche l’evoluzione nel tempo delle emissioni,
assoggettandole ad un accurato, specifico e costante controllo;
6.
istituzione dell’Osservatorio ambientale previsto dall’art. 8 (monitoraggio)
della L.R. n.5 del 2010 (Norme in materia di valutazione di impatto ambientale)
per particolari situazioni ambientali – territoriali.
Le azioni che il proponente deve svolgere per monitorare la
corrispondenza tra gli scenari previsti in sede di studio di impatto ambientale
e proposti per la valutazione dell'autorità competente e gli scenari
riscontrati a progetto realizzato e in fase di gestione, anche per individuare
tempestivamente eventuali impatti negativi imprevisti e consentire al contempo
l'adozione delle opportune misure correttive da parte dell'autorità a tal fine
individuata nel provvedimento stesso.
I dati ambientali, in forma aggregata di sintesi, relativi
all’applicazione, da parte del soggetto proponente, del Piano di Monitoraggio
valutato dall’Osservatorio sono pubblicati su apposito sito internet. Gli oneri
per il funzionamento dell’Osservatorio sono a carico del soggetto proponente.
7.
coinvolgere in tutte le procedure, i
rilievi ed i controlli delle emissioni e di quanto previsto dalla citata
delibera regionale X/1266 del 24 gennaio 2014 sia l’ARPA che le ASL
della provincia di Lecco, competenti per il territorio lecchese;
8.
la messa in opera di abbattitore NOx (come
stabilimento Italcementi di Rezzato);
9.
aderire
al protocollo volontario EMAS (Eco Management and Audit Scheme) che è uno
strumento volontario proposto dalla Comunità Europea quale programma d’azione a
favore dell’ambiente, con possibilità di accesso ai finanziamenti regionali,
per certificazione della strumentazione e controlli e verifica dei processi.
Possono aderire volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici,
ecc.) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al
pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni su una corretta gestione
ambientale. EMAS è ricompreso tra gli strumenti volontari attivati nell’ambito
del V Programma d’azione europeo a favore dell’ambiente; obiettivo primario è
contribuire alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile
all’interno dell’Unione Europea, evidenziando il ruolo e le responsabilità
delle imprese.
10.
richiesta di installazione nel
territorio lecchese, adiacente all’impianto, di una centralina di monitoraggio e rilevazione dati emissioni
nell’atmosfera a spese Italcementi e controllo qualità dei dati da parte di
ARPA o terzo gestore; quella di Merate è collocata su strada statale e pertanto
con valori alterati dalle emissioni dal traffico stradale;
11. il progetto non
prevede benefici pubblici
territoriali ma vantaggi solo
per Italcementi, ovvero aumento della produttività, utilizzo di rifiuti per
produzione di energia necessaria per il processo produttivo (con entrate per
Italcementi per il conferimento dei rifiuti). Per questo i Comuni fanno
richiesta che una parte dei risparmi ottenuti vengano reinvestiti per fare
fronte alle richieste sopra illustrate e finalizzate ad avere la garanzia della
sostenibilità ambientale del progetto;
12.
sospensione
della procedura di autorizzazione e della modifica
sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).
Aggiornamento 9
febbraio 2015
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