Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Tuesday, November 14, 2006

OSSERVATORIO TECNICO SCIENTIFICO PERMANENTE

OSSERVATORIO TECNICO
SCIENTIFICO PERMANENTE
per il monitoraggio ambientale delle
attività Italcementi in Calusco d’Adda

PROTOCOLLO PER LA SPERIMENTAZIONE DELL’UTILIZZO DI COMBUSTIBILE DERIVATO DA RIFIUTI (CDR), NEL FORNO DELLA CEMENTERIA ITALCEMENTI DI CALUSCO D’ADDA

INDICE

PREMESSA 3
ART. 1 - SCOPO DELL’INDAGINE 4
ART. 2 - EMISSIONI DA CONTROLLARE 5
ART. 3 - PARAMETRI ANALITICI DA DETERMINARE E FREQUENZA DELLE ANALISI 5
3.1 - Emissioni del camino del forno di produzione clinker 5
3.2 - CDR 6
3.3 – Materie prime, combustibili convenzionali, clinker 7
3.4 - Parametri di funzionamento del forno 8
ART. 4 - METODI DI CAMPIONAMENTO E DI ANALISI 8
4.1 - Emissioni 8
4.2 - CDR 8
ART. 5 – TITOLARIETA’ DEI CAMPIONAMENTI 9
Con congruo anticipo rispetto alle date fissate per i campionamenti la Ditta comunicherà a tutti i componenti dell’Osservatorio le tempistiche del loro svolgimento affinchè gli stessi possano presenziare alle attività. 9
ART. 6 - CONDIZIONI DI MARCIA DELL’IMPIANTO DURANTE LA PRIMA FASE DI UTILIZZO DEL CDR 9
6.1 - Condizioni di marcia degli impianti 9
ART. 7 - CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI ANALITICI 10
ART. 8 - ESECUZIONE DELLE ANALISI 10
ART. 9 - ASSUNZIONE DELLE SPESE 11

PREMESSA

Alla Ditta Italcementi S.p.A. è stata rilasciata l’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del D.Lgs. n°59 del 18 febbraio 2005 per l’impianto esistente sito in Calusco d’Adda (Decreto Regione Lombardia n° 9324 del 07/08/2006).

Tale autorizzazione prevede (lettera E. Quadro prescrittivo – E.1.4. Prescrizioni generali, punto I) che:
“l’azienda utilizzi CDR per il coincenerimento nel forno di cottura in parziale sostituzione dei combustibili convenzionali”.

Al successivo punto II si precisa che:
“l’utilizzo di CDR dovrà avvenire successivamente alla definizione del Protocollo d’intesa tra l’azienda e gli Enti interessati secondo le modalità operative che saranno in esso contenute”.

Al fine di monitorare il complesso delle ricadute ambientali derivanti dalle lavorazioni della Ditta Italcementi nel territorio di Calusco d’Adda, a seguito delle attività svolte nell’ambito del “Percorso partecipato promosso nell’ambito di agenda 21 dell’isola bergamasca allargato a rappresentanti dei comuni potenzialmente interessati dalle ricadute ambientali delle attivita’ italcementi ed a rappresentanti di organismi sindacali ed associazioni ambientaliste” si è costituito l’”Osservatorio Tecnico Scientifico Permanente per il monitoraggio ambientale delle attività Italcementi”.

A tale Osservatorio è stato demandata dagli Enti territoriali locali la redazione del citato protocollo per la regolamentazione della sperimentazione dell’impiego di CDR.

Tutto ciò premesso

tra il Comune di Calusco d’Adda rappresentato dal Sindaco pro tempore a nome dell’Osservatorio Tecnico Scientifico Permanente e del Tavolo Politico costituito nell’ambito del citato “Percorso partecipato” ed espressione degli Enti e delle Associazioni del Territorio (
[1])





e Italcementi S.p.A., al fine di definire un’attività di controllo finalizzato all’ottenimento delle più ampie garanzie per il rispetto dell’ambiente e della salute, si sottoscrive il seguente protocollo.



ART. 1 - SCOPO DELL’INDAGINE

L’indagine è finalizzata ad accertare che le emissioni in atmosfera del forno di cottura della cementeria di Calusco d’Adda conseguenti all’utilizzo di CDR come combustibile alternativo siano conformi ai limiti di emissione previsti dalla normativa vigente e inoltre non venga superato il livello di inquinamento atmosferico generato dall’utilizzo dei soli combustibili convenzionali.

L’indagine comprende la caratterizzazione dettagliata dei rifiuti utilizzati oltre che del complesso delle materie prime impiegate nel processo produttivo, dei combustibili dei prodotti ottenuti oltre alla composizione del clinker.

A tal fine pur considerando comunque validi come prova “in bianco” i risultati delle indagini effettuate, tramite misure in continuo e discontinue, già disponibili alla data di inizio della sperimentazione, si intende eseguire, prima della sperimentazione con CDR, un periodo di approfondimento della marcia del forno con i soli combustibili convenzionali secondo la stessa metodica da impiegarsi per il controllo della sperimentazione. La definizione della situazione “di bianco” avrà luogo indicativamente nell’arco di due – tre settimane.

Dopo il periodo di “bianco”, è prevista una fase dedicata alla messa a punto meccanica e tecnologica dell’impianto di ricezione e alimentazione di CDR, in ogni caso coperta dal monitoraggio in continuo delle emissioni e vincolata al rispetto dei limiti di emissione vigenti. Tale fase di messa a regime avrà la durata indicativa di due mesi.

Al termine di questo periodo sarà avviato il vero periodo di sperimentazione, della durata indicativa di due mesi, al termine del quale, in assenza di elementi di criticità, l’attività proseguirà regolarmente con la tipologia e la frequenza dei controlli previste dalle norme vigenti. Di seguito vengono riportate le modalità esecutive della fase sperimentale; i risultati di tale indagine dovranno essere comunicati da Italcementi agli Enti preposti oltre che all’Osservatorio Tecnico Scientifico Permanente.


Non appena disponibili i risultati analitici verrà effettuata la verifica del non peggioramento del contributo inquinante complessivo derivante dall’utilizzo di CDR rispetto a quello relativo all’utilizzo del solo combustibile solido convenzionale secondo le modalità di valutazione nel seguito descritte (art.7).


Anche successivamente i risultati delle indagini periodiche previste dovranno essere comunicati ai soggetti di cui sopra.

Tutte le risultanze della sperimentazione i successivi dati del monitoraggio saranno resi accessibili al pubblico attraverso un apposito “programma di comunicazione” che sarà messo a punto dall’Osservatorio.


ART. 2 - EMISSIONI DA CONTROLLARE

L’emissione che sarà sottoposta ad analisi è quella del camino del forno, già dotato di monitoraggio in continuo e predisposto per le misure discontinue.


ART. 3 - PARAMETRI ANALITICI DA DETERMINARE E FREQUENZA DELLE ANALISI

3.1 - Emissioni del camino del forno di produzione clinker

Verranno effettuati i seguenti controlli previsti dal D.Lgs. 133/05, recepimento della Direttiva CE/2000/76:
q In continuo:
· Polveri
· Biossido di zolfo (SO2)
· Ossidi di azoto (NOx espressi come NO2)
· Ossido di carbonio (CO)
· Carbonio organico totale (COT espresso come C)
· Acido cloridrico (HCl)
q In discontinuo:
Composti inorganici
· Acido fluoridrico (HF)
Metalli e loro composti:
· Cd, Tl
· Hg
· Sb, As, Pb, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, V
· Zn

Diossine e furani:
· PCDD + PCDF espressi come TEQ (2,3,7,8 TCDD equivalente)

Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) come somma di:
· benzo(a)antracene, dibenzo(a,h)antracene, benzo(b)fluorantene,
benzo(j)fluorantene, benzo(k)fluorantene, benzo(a)pirene,
dibenzo(a,e)pirene, dibenzo(a,h)pirene, dibenzo(a,i)pirene,
dibenzo(a,l)pirene, indeno(1,2,3–cd)pirene.

Verranno inoltre aggiunti i seguenti controlli:
q In continuo:
· Ammoniaca (NH3)

q In discontinuo:
· Policlorobifenili (PCB espressi sia come peso totale che come T.Eq in termini di 2,3,7,8 TCDD)
· Benzene

Le misure discontinue si intendono ripetute nel corso della fase di osservazione sia per le prove in bianco che per la sperimentazione con CDR secondo le seguenti modalità:

· prove in bianco – n° 8 campionamenti su due settimane indicative
· sperimentazione - n° 12 campionamenti su almeno tre settimane

3.2 - CDR

Saranno verificati i seguenti parametri, con riferimento alle specifiche previste dal DM 5 febbraio 1998:

· P.C.I.
· Umidità
· Cloro
· Zolfo
· Ceneri
· Pb (volatile)
· Cr
· Cu (composti solubili)
· Mn
· Ni
· As
· Cd+Hg
· Zn

Per ciascuna partita di CDR deve essere certificata la temperatura di rammollimento delle ceneri.

Verranno inoltre aggiunti i seguenti controlli:
· Tl
· Sb
· Co
· V

che vengono analizzati all’emissione del forno.
E’ prevista l’effettuazione di analisi complete di caratterizzazione del CDR una per ciascuna settimana in cui si effettuano le determinazioni analitiche delle emissioni.

3.3 – Materie prime, combustibili convenzionali, clinker

Al fine di tentare un possibile bilancio di massa dei microinquinanti, i parametri analizzati al camino e nel CDR verranno altresì ricercati, con campionamenti rappresentativi dei periodi di indagine, nella miscela cruda e nel combustibile convenzionale alimentati al forno e nel clinker prodotto.

Verrà pertanto determinata la presenza di:
· metalli
· cloro organico ed inorganico
· IPA, PCB e diossine

Il totale delle determinazioni ammonta a:

· prove in bianco – n° 2 – 3 campionamenti in funzione delle settimane di indagine
· sperimentazione – n° 3 campionamenti durante il periodo di indagine

3.4 - Parametri di funzionamento del forno

I parametri di funzionamento del forno saranno disponibili dalle registrazioni automatiche del sistema operativo della sala centralizzata e dal sistema di supervisione del monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera.


ART. 4 - METODI DI CAMPIONAMENTO E DI ANALISI

4.1 - Emissioni

I seguenti parametri saranno determinati con apparecchiature automatiche di prelievo ed analisi, già installate e operative:

· Polveri analizzatore a back-scattering
· SO2, NOx, CO, HCl, NH3 spettrometria ND-IR multiparametrica
· TOC rilevatore FID

I seguenti parametri saranno rilevati con campionamento in campo e successiva analisi in laboratorio:

· Metalli (escluso Hg) metodo EPA 6010C (2000)
· Hg metodo VDI 3868(1995) parte 2 – MI/01 rev. 4
· HF metodo CNR IRSA 4100 Met B Vol 2 2003
· PCDD/F metodo UNI EN 1948 parte 2 e 3
· PCB metodo EPA 1668 A 1999
· IPA metodo interno LRGC/LRMS
· Benzene metodo “Fondazione Maugeri IRCCS” in GC/MS

4.2 - CDR

Limitatamente al periodo sperimentale sarà prelevato un campione rappresentativo di CDR per ogni mezzo in ingresso in cementeria. Questi campioni andranno a costituire un campione medio settimanale che verrà analizzato secondo quanto sopra indicato. Alla fine del periodo di sperimentazione si saranno analizzati tre campioni medi.


ART. 5 – TITOLARIETA’ DEI CAMPIONAMENTI

I campionamenti per le analisi delle emissioni saranno effettuati da tecnici del laboratorio di analisi incaricato.

I campionamenti del CDR saranno effettuati, all’arrivo di ciascun mezzo in stabilimento, a cura di personale Italcementi; sulla base dei campioni prelevati e temporaneamente stoccati presso l’insediamento produttivo, sarà predisposto, a cura del personale del laboratorio d’analisi, il campione rappresentativo da sottoporre ad accertamenti analitici.

I campionamenti delle altre matrici da sottoporre ad analisi (combustibili convenzionali, materie prime e clinker) saranno effettuati da personale Italcementi.

Con congruo anticipo rispetto alle date fissate per i campionamenti la Ditta comunicherà a tutti i componenti dell’Osservatorio le tempistiche del loro svolgimento affinchè gli stessi possano presenziare alle attività.


ART. 6 - CONDIZIONI DI MARCIA DELL’IMPIANTO DURANTE LA PRIMA FASE DI UTILIZZO DEL CDR

6.1 - Condizioni di marcia degli impianti

Il forno sarà condotto al di sopra del minimo tecnico, corrispondente circa il 70 % della potenzialità nominale. Tali condizioni sono caratterizzate dalle seguenti portate di alimentazione (stime):

· alimentazione materie prime forno >175 t/h
· CDR alimentato > 2 t/h

La sostituzione in calore è registrata in automatico dal sistema di gestione del monitoraggio in continuo ed è basata su un P.C.I. presunto di circa 4000 kcal/kg per il CDR.



ART. 7 - CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI ANALITICI

I risultati analitici relativi alle emissioni saranno valutati secondo un duplice criterio:

· 1° criterio - verifica del rispetto dei limiti di emissione
· 2° criterio - verifica del non peggioramento del carico inquinante complessivo rispetto alla marcia con soli combustibili convenzionali.

Per l’applicazione del 1° criterio si fa riferimento ai valori limite applicabili in accordo con quanto previsto dalle norme vigenti.

Per applicare il 2° criterio si confronterà l’elaborazione statistica di:

q medie semiorarie per gli inquinanti monitorati in continuo
q valori determinati per ciascun campionamento in discontinuo

La valutazione sarà fatta esaminando l’andamento complessivo del confronto, pesando i diversi contributi inquinanti in relazione alla quantità e alla qualità delle sostanze emesse tenendo anche conto della significatività dei livelli emissivi e della variazione statistica dei risultati.

Verranno altresì determinate e confrontate le emissioni di Gas Serra, in particolare la CO2, nelle due condizioni di marcia.

Richiamando le intese già intercorse tra la Ditta e le rappresentanze locali di Enti ed Associazioni in merito alla necessità di conseguire esiti positivi della sperimentazione, prima di dar corso al pieno utilizzo di CDR nel forno della cementeria, si ribadisce che le valutazioni conclusive in merito al complesso delle attività svolte competeranno agli organismi rappresentativi delle istanze delle realtà locali (Tavolo Politico nell’ambito del percorso partecipato Agenda 21).


ART. 8 - ESECUZIONE DELLE ANALISI

Sulla base degli esiti di una verifica condotta per la definizione del Soggetto da incaricare per l’effettuazione delle analisi delle emissioni, è emerso quale organismo di comprovata esperienza nell’ambito del panorama nazionale il Laboratorio Eco Research di Bolzano (
www.eco-research.it). L’Osservatorio riconosce a tale soggetto i necessari requisiti di professionalità e competenza.


Per quanto attiene i combustibili le analisi saranno effettuate dal laboratorio della Stazione Sperimentale dei Combustibili di S. Donato Milanese. (
www.ssc.it).


ART. 9 - EFFETTI DELLA SPERIMENTAZIONE

Le parti convengono, come indicato in documenti già approvati dalle medesime, che al termine della sperimentazione la valutazione, anche di una delle due parti, dell’esistenza di un peggioramento del carico inquinante complessivo comporterà la sospensione dell’utilizzo di CDR.


ART. 10 - ASSUNZIONE DELLE SPESE

Gli oneri derivanti dall’applicazione del presente Protocollo saranno assunti da Italcementi S.p.A.

Letto, firmato e sottoscritto


Data



Firma


Comune di Calusco d’Adda

Italcementi SpA
[1] Hanno sottoscritto i contenuti del presente protocollo:
completare con elenco completo dei soggetti che sottoscriveranno

Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine

Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine

Al Sig. Capo del Gruppo Consiliare INSIEME – C/o Comune Isola F.

Al Sig. Capo del Gruppo Consiliare ISOLA DEMOCRATICA – C/o Comune Isola F.

Al Sig. Capo del Gruppo Consiliare ISOLA PER TUTTI – C/o Comune Isola F.

e, p.c. Al Sig. Sindaco del Comune di Isola delle Femmine

prot 13517 9.11.06
Di seguito alla mia precedente lettera datata 26/08/2006 (rimasta nel limbo) oggi - da cittadino residente - avvalendomi degli artt. 3, 7 e seguenti dello Statuto comunale approvato con deliberazioni consiliari n. 39 del 13/9/2004, n. 40 del 22/9/2004 e n. 45 dell’1/10/2004, sono a segnalare quanto segue:

In data 24/10/2006 sul sito INTERNET Isola Pulita è pubblicata la notizia: “ Il T.A.R. respinge il ricorso della Italcementi di Isola delle Femmine”;
In data 25/10/2006 sul Giornale di Sicilia è pubblicato l’articolo “ Isola . Respinta l’istanza sull’uso del pet-coke. Il TAR : no all’Italcementi;
In data 1/11/2006 sul sito INTERNET il Comitato cittadino Isola Pulita pubblica lettera aperta: “ Al sig. Sindaco Portobello – C’è chi dice di no”;

Bastano le notazioni contenute nel superiore carteggio e per i principi contenuti nello Statuto comunale sulla tutela del diritto alla salute dei cittadini ed anche per le INNUMEREVOLI LEGGI REGIONALI, NAZIONALI E REGOLAMENTI EUROPEI IN MATERIA, per indurre il Consiglio comunale a bloccare i suoi lavori di routine, sino a quando fatti così gravi per l’intera collettività Isolana non si chiariscano sino in fondo.
In primis c’è da chiarire chi ha rilasciato l’illegittima autorizzazione comunale n. 10/2001!
Se non si ha una forte sensibilità per i problemi della pubblica salute dei cittadini, forse ad Isola siamo arrivati alla mercificazione della politica?
Perché non proporre all’Assessorato Regionale alla Sanità un vasto monitoraggio sulle malattie e loro conseguenze verificatesi nell’ultimo ventennio e oltre, istituendo ad Isola un Centro Specializzato per la Ricerca ?
Lo hanno fatto le Amministrazioni Comunali di Gela, Priolo, Melilli ed altre, allarmate e preoccupate dai rischi d’inquinamento ambientale .
Ancora una volta, da semplice cittadino Isolano, sono a sollecitare la convocazione di un Consiglio comunale aperto (come previsto dal vigente Regolamento in materia di svolgimento di consigli comunali), perché il problema non è da far passare inosservato e/o taciuto per fini e scopi poco chiari , ma va affrontato nei termini in cui è stato sollevato e riscontrato dagli Organi regionali preposti.
Non c’è alcun dubbio che il Consiglio comunale dovrebbe, con celerità, fare autorevolmente la sua parte nell’interesse della locale popolazione e per smentire chi si cela dietro il solito ritornello: IO NON C’ERO E SE C’ERO DORMIVO!
Certo di riscontro, distinti saluti.-

Isola delle Femmine, 9 Novembre 2006

Comitato Cittadino Isola Pulita


www.isolapulita.it

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