Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Thursday, June 24, 2004

Ambiente: Venezia, mancato disinquinamento Diffida per 25 aziende del polo industriale

VIRGILIO NEWS

Ambiente: Venezia, mancato disinquinamento
22/06/2004 - 14:42

Diffida per 25 aziende del polo industriale

(ANSA)-VENEZIA, 22 GIU-Il Ministero dell'ambiente ha diffidato 25 aziende del polo industriale veneziano per il mancato disinquinamento. Le aziende non hanno avviato le azioni conoscitive sullo stato dell'inquinamento dei suoli su cui operano, nell'ambito della legislazione nazionale relativa al recupero ambientale dei 10 siti piu' inquinati d'Italia. Nel mirino, tra gli altri, anche Fincantieri,Ilva, Enel,Interporto,Italcementi.
copyright @ 2004 ANSA

Ambiente, 25 aziende diffidate per mancato disinquinamento

KATAWEB NEWS

Venezia, 22 giu 2004 - 16:12

Ambiente, 25 aziende diffidate per mancato disinquinamento


Venticinque aziende del polo industriale veneziano sono state diffidate dal ministero dell'ambiente, su indicazione del Comune di Venezia, per il mancato avvio delle azioni conoscitive sullo stato dell'inquinamento dei suoli su cui operano. Nel mirino del ministero e del Comune ci sono, tra gli altri -, come riferisce l'assessore all'ambiente di Venezia Paolo Cacciari in merito alla notizia sulla diffida apparsa oggi sul Gazzettino - anche colossi come la Fincantieri, l'Ilva, l'Enel, l'Interporto, l'Italcementi, i cantieri Dalla Pietà ma anche realtà più modeste quali la Coop Guardie ai fuochi, il Camping e la darsena Fusina.



Friday, June 18, 2004

Rivierasca, il traffico non frena

L'ECO DI BERGAMO 17 06 04

Rivierasca, il traffico non frena


L'allarme dei Comuni: 23% di veicoli in più in sei anni
Nell'arco di soli sei anni, il traffico giornaliero medio sulla provinciale Rivierasca, che collega Calusco d'Adda con Capriate San Gervasio, è aumentato del 23%. Un aumento eclatante che, secondo gli esperti, lascia intravedere un «rischio paralisi da traffico» per l'Isola.
L'allarme, perché di questo si tratta, è contenuto nella Relazione sullo stato dell'ambiente redatto dai 16 Comuni dell'area Isola e Zingonia che hanno aderito al progetto «Agenda 21», nato per poter affrontare e risolvere insieme problematiche ambientali e per migliorare la qualità della vita nella zona.
Un progetto, in estrema sintesi, finalizzato a uno sviluppo ecocompatibile del territorio, al quale aderiscono Boltiere, Bonate Sotto, Bottanuco, Calusco, Carvico, Ciserano, Dalmine, Filago, Levate, Madone, Osio Sopra, Osio Sotto, Presezzo, Solza, Verdello, Verdellino.
L'incremento di traffico rilevato sulla Rivierasca, nel periodo 1992-1998, è il più elevato tra quelli riscontrati nell'area in esame, ben superiore alla media del 13%. In termini assoluti, sulla provinciale 170 transitano 1.032 veicoli per ora: un «fiume di traffico» impressionate, ma ancora compatibile con le caratteristiche della strada, in quanto il coefficiente di utilizzo, ovvero il rapporto tra il traffico orario medio e la capacità stradale teorica, è pari al 52%. Esiste quindi ancora un margine di riserva per assorbire ulteriori aumenti di traffico. Ma fino a quando?
Nei 16 Comuni dell'area «Agenda 21», l'indice di motorizzazione medio (rapporto tra il numero di veicoli circolanti e la popolazione residente) è pari a 0,70 veicoli per abitante, superiore alla media provinciale e in linea con i valori molto elevati della Provincia di Milano. Un parco circolante in continua crescita, anche per il perdurante forte sviluppo urbanistico che interessa la zona, con sempre nuove aree artigianali e residenziali.
Quale sarà quindi il futuro della mobilità automobilistica dell'Isola? Stiamo andando incontro a una graduale paralisi viabilistica, con fiumi di auto che percorreranno le strade a passo d'uomo? Certo, alcune opere sono in dirittura d'arrivo - l'asse interurbano, la variante di Carvico e Villa d'Adda - mentre altre sono in progetto, come la cosiddetta dorsale dell'Isola. Ma saranno sufficienti? Non rischiano di essere inaugurate già vecchie?
Domande a cui non è facile dare una risposta. Commenta l'ex sindaco di Solza, Pierangelo Manzoni: «Purtroppo, il problema del traffico nell'Isola è di difficile soluzione, e nel breve periodo non vedo significative possibilità di miglioramento. Il completamento della variante di Carvico e Villa d'Adda e dell'asse interurbano porterà benefici locali, ma non a livello globale dell'Isola. Anche perché la gran parte del traffico che ci soffoca è a carattere locale, a servizio della miriade di industrie e laboratori artigianali presenti. In altri termini, il traffico "di passaggio" è modesto, e in prospettiva, anche la Pedemontana porterà ben pochi benefici. Sicuramente più utile potrà essere la dorsale dell'Isola, la cui realizzazione è però subordinata alla Pedemontana, quindi destinata a verificarsi in un periodo di tempo molto lungo».
Secondo l'ex primo cittadino - che fino al 13 giugno è stato alla guida di uno dei paesi che, vedendo la Rivierasca attraversare il proprio territorio, risente maggiormente del problema del traffico - è necessario attuare interventi mirati, capaci di dare soluzioni concrete ed immediate al problema, soprattutto in un'ottica di rispetto ambientale.
«Da subito - prosegue Pierangelo Manzoni - penso invece si debba partire "dal poco", cercando di potenziare i servizi pubblici, oggi fortemente sottoutilizzati, e sviluppare una mobilità "intelligente", ad esempio con le "auto condivise", grazie anche all'istituzione del mobility manager. A una condizione: che si interrompa la crescita industriale. Ormai, non abbiamo più bisogno di capannoni, l'Isola è industrializzata a sufficienza. Nuove industrie porteranno solo più traffico, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti».
Renzo Zonca

Saturday, June 12, 2004

Visita-lampo di Casini al Donizetti per i 140 anni dell'Italcementi

L'ECO DI BERGAMO 11 06 04

Visita-lampo di Casini al Donizetti per i 140 anni dell'Italcementi



Una serata indimenticabile per la Bergamo dell'alta finanza ieri sera al teatro Donizetti per i 140 anni dell'Italcementi. Tantissimi i capitani d'industria e, a sorpresa, l'ospite più illustre: il presidente della Camera Pierferdinando Casini.
Dopo il magistrale concerto di Uto Ughi e dell'orchestra del Festival pianistico, il presidente Casini ha parlato di Bergamo: «È una città dove il rapporto con l'industria si salda in maniera sana, costruttiva: è il caso di Italcementi e della famiglia Pesenti, dinastia che affonda le sue radici nella tradizione del capitalismo italiano, la cui serietà e professionalità hanno permesso oggi di tagliare un traguardo così importante come i 140 anni».
Ricca la galleria di personaggi che rappresentavano il Gotha dell'impresa nazionale: Cesare e Maurizio Romiti, Giovanni Bazoli, Gabriele Galateri, Salvatore Ligresti, Miro Radici, Giorgio Fossa, Guido Roberto Vitale, Luigi Lucchini, Emilio Zanetti, Edoardo Garrone, Domenico Bosatelli, Fabrizio Palenzona e altri. A fare gli onori di casa Giampiero e Carlo Pesenti, presidente e consigliere delegato Italcementi. Carlo, all'esordio mondano dopo la nomina a responsabile operativo, ha scherzato: «Non trovate che sia un bel team? Mio padre e io abbiamo trovato uno straordinario equilibrio per lavorare in squadra».

Impresa e cultura, binomio vincente
«Una ricchezza per tutti». «La nostra società è internazionale, ma abbiamo il cuore a Bergamo»
Un riconoscimento unanime del ruolo e dell'importanza dell'Italcementi per lo sviluppo del nostro Paese, una serata di festa per celebrare i 140 anni di un'azienda che ha saputo affrontare le sfide di un mercato sempre più globale e crescere sia sul piano locale che internazionale: il concerto straordinario del Festival pianistico di Brescia e Bergamo, tenutosi ieri sera al teatro Donizetti, è stata l'occasione per festeggiare la lunga storia di successo della società.
Numerosi gli esponenti del mondo economico e politico locale e nazionale che, con la loro presenza, hanno voluto esprimere il proprio apprezzamento e la propria gratitudine ad una delle imprese bergamasche che ha positivamente segnato la crescita del nostro Paese.
A fare gli onori di casa Gianpiero Pesenti, presidente della società. Giunto con largo anticipo rispetto all'ora d' inizio del concerto; in attesa di ricevere le numerose personalità, delinea così il significato e lo spirito della manifestazione: «I 140 anni di storia di un'azienda sono un avvenimento importante e che deve essere celebrato in modo adeguato». «Abbiamo preparato una serie di avvenimenti che possano ricordare questo evento soprattutto a Bergamo – rimarca il presidente –, perché, è vero, noi siamo internazionali, ma il nostro cuore è in questa città. L'inaugurazione dello stabilimento di Calusco nella primavera scorsa è stata la prima iniziativa. Questa sera (ieri, per chi legge, ndr) continuiamo con un avvenimento di alto livello culturale».
«A fine anno – anticipa Pesenti – presenteremo il secondo volume della storia dell'Italcementi: il primo era stato presentato in occasione dei cento anni e comprendeva il periodo dagli inizi sino al 1927; il secondo proporrà la storia della società sino agli Anni Novanta. Credo che questa unione tra cultura e impresa sia una ricchezza per Bergamo».
Giorgio Fossa, presidente della compagnia aerea Volare group, sottolinea che «140 anni sono una data importante per un'azienda: in questo caso la storia del gruppo coincide positivamente con la storia del nostro Paese». Cesare Romiti, presidente di Rcs, sottolinea l'importanza del connubio tra cultura e impresa: «È un rapporto nel quale ho sempre creduto e messo in pratica anche nelle mie scelte: è molto importante».
Andrea Moltrasio, presidente dell'Unione industriali di Bergamo, sottolinea che «avere una grande azienda con 140 anni di storia con un profilo familiare e una grandissima professionalità è il massimo che si possa ottenere nel panorama economico italiano». Salvatore Ligresti, del gruppo Premafin-Sai, pone l'accento sulla storia della società che «fa onore all'industria italiana e alla famiglia Pesenti che dal piccolo ha saputo creare una grande azienda».
Miro Radici, amministratore delegato della Promatech, sottolinea come la «società Italcementi sia la più importante di Bergamo: è uno stimolo per tutti, non certo per stare alla pari, perché è impossibile, ma per seguirne le tracce». Riguardo alla serata, Radici ha posto l'accento sul «livello elevato del concerto, caratterizzato da una componente tecnica importante. Credo sia altrettanto fondamentale l'intreccio tra impresa e cultura: alla base del progresso della finanza c'è il dovere di sostenere la cultura». Emilio Zanetti, presidente di Bpu, osserva: «Italcementi è azienda leader del nostro territorio: è importante dare atto della bravura di chi la guida e di quanti si sono avvicendati alla guida. Cultura e impresa rappresentano un matrimonio importante: è giusto che le imprese si preoccupino della diffusione di altri valori e questa serata ne è una testimonianza».
Oggi Italcementi è a capo di un gruppo con 60 cementerie, 547 impianti di calcestruzzo e 155 cave di inerti. Con un fatturato di oltre quattro miliardi di euro e più di 17 mila dipendenti in 19 Paesi, è tra i leader mondiali nella produzione e distribuzione di cemento.
Gianluigi Ravasio


Bergamo festeggia i 140 anni di Italcementi

CORRIERE DELLA SERA 11 06 04

Bergamo festeggia i 140 anni di Italcementi

Al Donizetti la cerimonia per il gruppo di Pesenti. Concerto di Uto Ughi, in platea Casini e i grandi dell’economia


DAL NOSTRO INVIATO
BERGAMO - Una sola famiglia, un solo gruppo. Dalla «Società Bergamasca per la fabbricazione del cemento» nata nel 1864 a Scanzo, alle porte del capoluogo, divenuta agli inizi ’900 la «Fabbrica cementi e calci idrauliche Fratelli Pesenti fu Antonio», all’attuale «Italcementi», uno dei cinque giganti mondiali del settore, l’impronta di un’azienda «dinastica» è sempre stata gelosamente conservata anche ora che siamo alla quinta generazione.
Così ieri sera, la festa per il 140° compleanno della società al Teatro Donizetti - il violinista Uto Ughi e l’Orchestra del Festival pianistico diretta da Pier Carlo Orizio hanno eseguito l’ottava sinfonia di Beethoven, il concerto K 219 di Mozart - è stata celebrata nel segno della continuità. Ricco il parterre presente alla cerimonia: oltre Giampiero e Carlo Pesenti, anche il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, Cesare e Maurizio Romiti (rispettivamente presidente di Rcs Quotidiani e amministratore delegato di Rcs MediaGroup), Luigi Lucchini (presidente del Patto di sindacato Rcs) e Guido Roberto Vitale (presidente Rcs), Giovanni Bazoli (presidente di Banca Intesa), Gabriele Galateri di Genola (presidente di Mediobanca), Salvatore e Jonella Ligresti (a capo del gruppo Premafin), Gerardo Bragiotti (partner della Banca Lazard), Fabrizio Palenzana (vicepresidente Unicredit) e Giorgio Fossa (presidente di Volare Group). Appena un mese fa il timone dell’Italcementi - sedi in 19 Paesi di quattro continenti, oltre 17 mila dipendenti, una produzione di 45,6 milioni di tonnellate di cemento e 20,9 milioni di metri cubi di calcestruzzo e un fatturato di 4 miliardi di euro - è passato al giovane Carlo Pesenti che porta lo stesso nome del nonno, colui che aveva introdotto la solida azienda familiare in tanti salotti buoni dell’imprenditoria e della finanza. Papà Giampiero, a sua volta, è salito alla presidenza del gruppo: un impero le cui partecipazioni corrono dal mondo bancario (Unicredit, Mediobanca, Intesa) a quello editoriale, compresa Rcs MediaGroup.
La spinta verso la globalizzazione e la diversificazione dei prodotti però deve fare i conti con le «radici» della società. È stato proprio Giampiero Pesenti a ridimensionare il raggio di certe avventure «fuori casa», non tutte fortunate, riportando saldamente il baricentro produttivo nel cemento con l’acquisto, nel ’92, del pacchetto di maggioranza di Ciment Français, creando le fondamenta dell’attuale colosso.
I «festeggiamenti» del compleanno erano però stati anticipati il 24 aprile a Calusco d’Adda, l’Isola bergamasca, dove è stata inaugurata una cementeria da 150 milioni di euro. Un ritorno alle origini anche se nei discorsi di presentazione i vertici dell’azienda hanno sottolineato l’attenzione ai Paesi dove cresce la fame del cemento per costruire case, strade e altre infrastrutture indispensabili: l’India, l’Africa, la Cina. Giampiero Pesenti ha anche ricordato che il criterio di questo piano di internazionalizzazione è quello «di ottenere un’integrazione migliore fra le aziende del gruppo per diffondere le conoscenze tra aziende di vari Paesi e abituare le persone a sentirsi appartenenti a un solo gruppo». Lo spirito insomma dei «Fratelli Pesenti fu Antonio».
Globalizzazione e difesa delle «radici», la old economy del cemento, che scopre nel Terzo Mondo vasti mercati, e la new economy voluta da Carlo jr con la nascita della Bravosolution, presto diventate leader nell e-procurement (l’acquisto online dei materiali): dimensioni che bisogna riuscire a far convivere. Questa la sfida che attende l’attuale dirigenza della società.


Tuesday, June 08, 2004

In funzione un nuovo impianto di irrigazione: spegnerà la sete nell'Isola

L'ECO DI BERGAMO 07 06 04

In funzione un nuovo impianto di irrigazione: spegnerà la sete nell'Isola

È entrato in funzione questa mattina, alla presenza del ministro Tremaglia, un moderno impianto di irrigazione a pioggia, realizzato per conto del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca. L'opera, che ha richiesto 10 anni di lavoro e un investimento di 25 milioni di euro, consente di far confluire dall'Adda l'acqua che servirà a bagnare tutti i terreni agricoli della pianura dell'Isola, combattendo così la secolare penuria d'acqua di cui soffre nei periodi estivi questa terra di tradizione contadina.
L'impianto di irrigazione è un sogno cullato - si può dire - da secoli. L'idea di realizzare un sistema di irrigazione venne addirittura a Bartolomeo Colleoni nel lontano 1473. Il grande condottiero pensava di prelevare acqua dal Brembo, oggi invece, questa terra che spesso soffre a causa della siccità, potrà pescare dal fiume Adda 1550 litri al secondo mettendoli a disposizione degli imprenditori agricoli di quattordici comuni dell'Isola: Medolago, Suisio, Bottanuco, Capriate San Gervasio, Brembate, Filago, Madone, Chignolo d'Isola, Bonate Sotto, Bonate Sopra, Calusco d'Adda, Terno d'Isola, Solza e Mapello.

«L'impianto - afferma il presiedente del Consorzio di Bonifica Marcello Moro - è un esempio di utilizzo di moderne tecnologie, messe a disposizione dei bisogni dell'agricoltura. Non solo, ma l'impianto di irrigazione a pioggia è completamente automatizzato e e consentirà un notevole risparmio nei consumi di acqua».
Dopo un primo avvio limitato ad alcune zone dell'Isola, l'impianto è stato completato ed è finalmente entrato pienamente in funzione. Saranno irrigati quasi 2 mila ettari di terreno, su una superficie complessiva pianeggiante dell'Isola Bergamasca di circa novemila ettari, dove vivono circa 120.000 abitanti. Sono stati posati complessivamente circa duecentomila metri lineari di condotte interrate e poco più di duemila idranti, e distribuite duecento ali piovane a servizio di cinquantaquattro aree irrigue omogenee che servono circa cinquecento utenze irrigue. Per alimentare l'impianto di Medolago è necessaria una potenza di 2400 Kw, pari ad un impegno di potenza per ottocento appartamenti.

Monday, June 07, 2004

Italcementi Calusco: nuova Rsu

L'ECO DI BERGAMO 06 06 04


Italcementi Calusco: nuova Rsu

Rinnote le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) alla cementeria Italcementi di Calusco D'Adda (azienda dove sono occupati 195 dipendenti).
Nel corso delle elezioni svoltesi il 3 e il 4 giugno scorsi (e a cui hanno partecipato 158 lavoratori, pari all'81,02 per cento degli aventi diritto), il voto ha visto assegnare il 64,13 per cento delle preferenze espresse alla Fillea-Cgil: il 31,03 per cento delle preferenze è andato alla Filca-Cisl, mentre il 4,83 per cento dei voti sono andati alla Feneal-Uil.
In termine di preferenze espresse, 93 sono andate alla Fillea-Cgil, 45 alla Filca-Cisl e 7 alla Feneal-Uil. Sono state pari ad 11, invece, le schede nulle e 2 quelle bianche.
Il risultato così ottenuto ha permesso di assegnare tre dei cinque seggi che compongono le Rappresentanze sindacali unitarie di Italcementi Calusco alla Fillea-Cghil, mentre 2 sono andati alla Filca-Cisl. Va osservato che, in precedenza, i membri che componevano la Rsu aziendale erano 6 che però ora sono scesi a cinque in quanto l'organico dell'impianto di Calusco d'Adda è sceso sotto quota 200 lavoratori.
Rispetto alla situazione precedente, quindi, Fillea-Cgil e Feneal-Uil hanno perso un seggio, mentre la Filca-Cisl ne guadagna uno.
Il rinnovo della Rsu - lo ricordiamo - avviene a meno di un anno dall'elezione della precedente rappresentanza (avvenuto nel luglio 2003): nei mesi scorsi si erano registrate all'interno dei membri della Rsu Fillea posizioni diverse che hanno portato alle dimissioni dei componenti la stessa Rsu Fillea e al conseguente rinnovo anticipato.
Contestualmente all'elezione della Rsu si è svolta anche la nomina dei due Rappresentanti per la sicurezza che fanno riferimento alla Fillea-Cgil.

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