Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, January 31, 2005

Panzeri e Locatelli chiedono a Brivio il coinvolgimento della Provincia al tavolo con l`Italcementi

Panzeri e Locatelli chiedono a Brivio il
coinvolgimento della Provincia al
tavolo con l`Italcementi






Ecco il testo dell`interpellanza presentata dal consigliere provinciale Luigi Panzeri, rifondazione comunista e da Erminio Locatelli, verdi per la pace al presidente Virginio Brivio in merito all`impianto Italcementi di Calusco d`Adda.


Sunday, January 30, 2005

Aumento ICI a Paderno d`Adda e questione Italcementi

merateonline 29 01 05


Aumento ICI a Paderno d`Adda e questione Italcementi

La Lega Nord intende denunciare l`ennesimo sopruso perpetrato ai danni dei cittadini dalle giunte di centrosinistra. E` notizia di pochi giorni fa la decisione della giunta di Paderno d`Adda di aumentare l`aliquota ICI sulla prima casa dei cittadini dal 4,5 al 5 per mille.La Lega Nord deplora fortemente tale atto , in quanto va a colpire indiscriminatamente un bene primario e vitale per ogni cittadino, senza salvaguardare le fasce piu` deboli. Una domanda sorge spontanea: il 13 giugno quando si e` votato per il rinnovo dell`amministrazione comunale , la lista "Vivere la Piazza" di Walter Motta ha comunicato ai cittadini padernesi che in caso di successo elettorale avrebbe aumentato immediatamente l`aliquota ICI ? Evidentemente no... e cio` suona a pesante condanna dell`operato dell`attuale amministrazione di Paderno d`Adda.Ricordiamo che la lista " Il Ponticello "da noi fortemente sostenuta e di cui fa parte il nostro consigliere Matteo Crippa, si era impegnata formalmente nel proprio programma elettorale a non aumentare nei cinque anni di mandato nessuna imposta.Dispiace constatare per l`ennesima volta come le giunte di centrosinistra considerino i propri cittadini non come tali ,ma come sudditi da taglieggiare con nuove imposte. Inquietante anche la vicenda dei rifiuti tossici impiegati come combustibili dall`Italcementi di Calusco d`Adda, la Lega Nord esorta le varie amministrazioni coinvolte a vigilare, far sentire alta la denuncia dei cittadini tutelando il loro sacrosanto diritto alla salute.E` inoltre evidente agli occhi di tutti l`autentico scempio edilizio e paesaggistico perpetrato da parte di questa azienda ai danni della valle dell`Adda; esempio funesto e lampante dell`incapacita` e del disinteresse dei nostri comuni nella salvaguardia del territorio.Il forte monito della Lega Nord e` che in aggiunta a questo triste primato non abbiano a verificarsi nuove drammatiche minacce alla salute dei cittadini.
il Segretario Marco Benedetti

Verderio Superiore Ieri anche qui si è discusso sul nuovo combustibile proposto dall'azienda: posizioni contrastanti «Italcementi», le emissioni fanno

L'ECO DI BERGAMO 29 01 05

Verderio Superiore Ieri anche qui si è discusso sul nuovo combustibile proposto dall'azienda: posizioni contrastanti «Italcementi», le emissioni fanno paura: il paese si interroga

La torre dell'«Italcementi» svetta sulla Brianza
VERDERIO SUPERIORE (l. per.) È una posizione “laica” quella dell'amministrazione comunale di Verderio Superiore in merito al progetto di utilizzo dei combustibili alternativi nel forno dell'Italcementi. L'altra sera, giovedì, l'assise ha discusso in lungo ed in largo la documentazione fornita dalla cementeria di Calusco. Per il sindaco Beniamino Colnaghi «al momento non abbiamo informazioni tali per poter dare un parere positivo o negativo», mentre altri, prima di tutto uno dei leader dell'opposizione, Marco Concina, sono più scettici e preoccupati. L'ordine del giorno approvato infatti esprime «disappunto» nei confronti di Italcementi e chiede ai comuni della Bergamasca, soprattutto a Calusco, che fornisca informazioni tempestive. Però la seduta, al di là della posizione politica, è stata ricca di informazioni sul progetto. Ad esempio utilizzando Rsd (trito di rifiuti solidi urbani), Ecofluid (miscela di residui di vernici, solventi e resine) e Rasf (stirene e fenolo provenienti da imballaggi e isolanti) risparmierebbe 57mila tonnellate di petrolio all'anno. Per alimentare i forni di Calusco Italcementi acquista ogni anno 107mila tonnellate di petrolio dal Venezuela, se usasse tutti i combustibili alternativi potrebbe acquistarne solo 50mila: un enorme beneficio economico, perfino incrementabile se venisse pagata per bruciare rifiuti pericolosi e tossici. Per il trasporto verrebbero usati camion e cisterne chiuse e il trasferimento al forno avverrebbe per mezzo di 6 pompe idrauliche. Tutto sotto vuoto, perché deve essere evitato qualunque contatto con l'uomo: «Mi chiedo chi sarebbe in grado di intervenire in caso di incendio. Quali squadre dei vigili del fuoco e in quanto tempo, mi risulta ci siano squadre attrezzate o all'aeroporto di Bergamo o a Milano, non altre», ha detto Concina. I combustibili verrebbero bruciati a temperature varianti da 1200 a 1400 gradi con pochi o nulli residui e le emissioni sarebbero in linea con le normative europee del settore. Purtroppo si è scoperto che Italcementi ha già sperimentato l'uso dell'Ecofluid per otto anni, dal 1994 al 2002, senza che nessuno o quasi lo sapesse.

Friday, January 28, 2005

Robbiate Combustibili alternativi: dopo Paderno un altro no alla «Italcementi»

lA PROVINCIA DI LECCO 28 01 05

Robbiate Combustibili alternativi: dopo Paderno un altro no alla «Italcementi»

La «Italcementi»: la proposta di utilizzare un trito di rifiuti come combustibile al posto del coke preoccupa i paesi limitrofi

ROBBIATE (l. per.) Anche Robbiate si appresta a dire no all'Italcementi. Questa sera si riunisce il consiglio comunale per discutere e approvare una mozione presentata dallo stesso sindaco Alessandro Salvioni che intende allineare la propria amministrazione alla posizione già assunta dal consiglio comunale di Paderno d'Adda, che ha chiesto che Italcementi rinunci al progetto di utilizzo di combustibili alternativi al coke nel forno di cottura della nuova linea – la famosa torre da 120 metri visibile da chilometri di distanza – quali l'ecofluid, il rasf e residui stirolici e fenolici oltre al trito di rifiuti urbani. Ampie e dettagliate informazioni e rassicurazioni sono state fornite nella riunione del 15 gennaio scorso tenutasi nella sala congressi della cementeria, ma l'utilizzo di questi combustibili fa comunque paura. Non è tanto il trito di rifiuti a preoccupare, anzi, è lo stesso che viene bruciato nel forno inceneritore di Valmadrera, quanto gli altri provenienti dai rifiuti tossici o pericolosi. Per Italcementi non ci sarebbero emissioni fuori norma, al contrario la qualità dell'aria potrebbe addirittura migliorare. Fino al 30 aprile prossimo sarà in atto una moratoria sulla richiesta di autorizzazione al ministero dell'ambiente ma dal 1° maggio ogni giorno potrebbe essere quello buono per il rilascio e l'inizio dell'utilizzo di questi combustibili. Robbiate non si trova in una migliore posizione di Paderno, ed ha già maturato una posizione contraria. Ieri sera invece si è riunito il consiglio di Verderio Superiore in cui si è affrontato il problema da un punto di vista generale, senza mozioni o ordini del giorno precostituiti. Sempre sullo stesso argomento, i consiglieri della Provincia, Luigi Panzeri, Elena Maggi, Rocco Pugliese e Erminio Locatelli, hanno deciso di presentare un' interrogazione all'assessore all'ecologia Marco Molgora, con lo scopo di chiedere quali iniziative intende attivare nei confronti dell'Italcementi. In questa vicenda i comuni lecchesi si trovano isolati e quasi senza informazioni perché non fanno parte del comitato dell'Isola che riunisce amministrazioni come Calusco, Medolago e Solza. Informazioni tempestive, su questa sponda dell'Adda non arrivano. Dalla nuova linea di cottura escono biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, acido cloridrico, carbonio organico totale e ammoniaca.




Thursday, January 27, 2005

La Villa d'Adda-Carvico riparte dopo due anni

L'ECO DI BERGAMO 26 01 05

La Villa d'Adda-Carvico riparte dopo due anni

Era stata bloccata per alcuni cedimenti nel tunnel: lunedì torneranno gli operai, a fine anno la consegna

Il tunnel della Villa d'Adda-Carvico è rimasto chiuso quasi due anni. Lunedì riprenderanno i lavori
VILLA D'ADDA Lunedì riprendono i lavori per la costruzione della variante Villa d'Adda-Carvico fermi da quasi due anni. L'impresa «Locatelli Gabriele» di Grumello che ha in appalto la realizzazione dell'importante opera viaria ritornerà a scavare nella galleria del Monte Giglio, dove i lavori erano stati interrotti a causa di continui movimenti franosi che non hanno permesso di completare gli ultimi 240 metri di tunnel.
La ripresa dei lavori avviene grazie a un accordo tra la Provincia e l'impresa, ponendo fine a un contenzioso che aveva sospeso la costruzione della variante. Il cantiere riapre lunedì e gli scavatori completeranno il tunnel tra Villa d'Adda e Carvico: se non si verificheranno altri problemi l'impresa ha assicurato che la variante sarà pronta entro la fine dell'anno.
La costruzione della galleria è ferma da quasi due anni, quando nella primavera del 2003, durante i lavori, si è aperta una voragine profonda 25 metri nella volta del tunnel, nel territorio di Villa d'Adda, bloccando i lavori. Altri movimenti franosi si sono verificati dalla parte di Carvico impedendo agli operai e ai tecnici di lavorare anche su questo versante. L'impresa Locatelli aveva espresso delle riserve alla direzione lavori avviando di fatto un contenzioso con la Provincia. L'impresa, fermati i lavori in galleria, ha però costruito le due rotatorie a Villa d'Adda e sul confine tra Carvico e Calusco, che dovrebbero garantire un agevole accesso alla variante.
Provincia e Comuni cominciarono a parlare di quest'opera all'inizio degli anni '90 e, dopo la consegna dell'appalto al principio del '99, un ricorso aveva bloccato il cantiere che è diventato operativo nell'aprile del 2000. La nuova strada, che dovrebbe collegare i due paesi dell'Isola, secondo il contratto di appalto doveva essere terminata nel settembre del 2003, ma le frequenti interruzioni dei lavori ne hanno allungato i tempi di consegna.
«La ripresa dei lavori su questa variante è un fatto sicuramente positivo - commenta l'assessore alla Viabilità della Provincia, Valter Milesi - siamo riusciti a risolvere con l'impresa Locatelli le problematiche che di fatto avevano bloccato la realizzazione dell'opera. Se non ci saranno ulteriori intoppi la variante sarà percorribile entro fine anno». «Ormai sono quasi due anni che l'opera è bloccata - evidenzia Serafino Carissimi, sindaco di Villa d'Adda e consigliere provinciale -. L'assessore Milesi, che si è sempre impegnato su quest'opera, mi ha dato la buona notizia. Confidiamo tutti che l'opera venga terminata nel più breve tempo possibile, altrimenti Comuni, Provincia e impresa non farebbero una bella figura davanti ai cittadini».
«Di fronte ai numerosi intoppi e rinvii abbiamo evitato di esasperare le situazioni - aggiunge Carissimi -. In qualità di consigliere provinciale ho sempre tenuto sotto controllo la situazione cercando di far accelerare i tempi per sbloccare l'opera. È una strada che permetterà di collegare Villa d'Adda e Carvico e la dorsale dell'Isola con la variante di Cisano. Inoltre i due centri abitati di Carvico e Villa d'Adda saranno liberati da migliaia di veicoli, soprattutto mezzi pesanti che ogni giorno percorrono una delle strade più importanti di collegamento con la Valle San Martino».
Remo Traina

Saturday, January 22, 2005

Prc e Verdi interpellano Molgora sull’Italcementi

MERATEONLINE 21/01/2005


Prc e Verdi interpellano Molgora sull’Italcementi





Nella giornata di ieri, si è tenuta una riunione dei gruppi consigliari del Partito della Rifondazione Comunista e Verdi per la Pace della Provincia di Lecco, teso a focalizzare il “progetto per l’utilizzo di combustibile, derivato da rifiuti tossici e pericolosi”, già illustrato nella mattinata di sabato 15/01/2005 dal responsabile del servizio ecologia Dott. Stefano Gardi di ITALCEMENTI S.p.A..


I consiglieri della Provincia di Lecco, Luigi Panzeri, Elena Maggi, Rocco Pugliese e Erminio Locatelli, hanno deciso di presentare un’ interrogazione (nel prossimo Consiglio Provinciale) all’Assessore all’ecologia della Provincia di Lecco Marco Molgora, con lo scopo di chiedere quali iniziative intende attivare nei confronti di ITALCEMENTI S.p.A., la quale ha già provveduto ad attivare la fase di istruttoria, per ottenere l’autorizzazione di utilizzo dei citati derivati agli enti preposti per l’autorizzazione.



Gruppo consigliare del P.R.C.
Gruppo Consigliare VERDI per la Pace

Monday, January 17, 2005

Paderno: Italcementi non c'è accordo sui rifiuti da bruciare

LA PROVINCIA DI LECCO 16 01 05

Paderno: Italcementi non c'è accordo sui rifiuti da bruciare

PADERNO (l. per) È durata circa cinque ore la riunione tenutasi ieri mattina all'Italcementi di Calusco, dalle nove all'una e mezza, per discutere del progetto di bruciare rifiuti urbani e pericolosi nel forno inceneritore per la produzione di clinker. I vertici della società avevano invitato decine di amministratori locali delle province di Lecco e Bergamo e associazioni ambientaliste per fornire rassicurazioni e dare garanzie sulle emissioni derivanti dal bruciare i rifiuti. Il progetto va diviso in due parti: si prevede di bruciare un trito di rifiuti urbani comuni, come quelli che finiscono al forno inceneritore di Valmadrera e che non costituiscono un grosso problema dal punto di vista ambientale, tanto che per la procedura basta una richiesta all'Arpa. Se l'Agenzia regionale dell'ambiente non fa obiezioni, la cementeria può procedere senza intoppi, e sarebbe da una parte economicamente vantaggioso per la multinazionale che non dovrebbe comprare sul mercato il coke da petrolio da usare come carburante, dall'altro smaltirebbe una gran quantità di rifiuti. La seconda parte prevede la combustione di rifiuti classificati come pericolosi tipo l'ecofluid, il rasf e i residui stirolici e fenolici – il primo già utilizzato in passato nello stabilimento – che devono essere autorizzati dal Ministero dell'Ambiente. L'Italcementi, su richiesta dell'amministrazione comunale di Calusco d'Adda ha accettato una moratoria fino al 30 aprile per questa seconda parte «ma dal 1° maggio in poi ogni giorno è buono perché il ministero dia l'autorizzazione», spiega il sindaco di Paderno Valter Motta, presente all'incontro assieme ad altri amministratori lecchesi di Verderio Inferiore e Superiore ed all'assessore provinciale all'ambiente Marco Molgora. Nonostante tutte le rassicurazioni ricevute, la posizione di Paderno resta contraria, tanto che si appresta a discutere nella riunione del consiglio comunale convocata per martedì 18 un ordine del giorno che invita la cementeria a soprassedere dal progetto, almeno per la seconda parte. Più sfumata la posizione della Provincia di Lecco: «Prima esamineremo tutto il problema e poi vedremo se presentare osservazioni o meno. Dal punto di vista generale dell'equilibrio ambientale dell'intera regione – spiega Molgora – probabilmente bruciare i rifiuti urbani è vantaggioso. Bisogna però esaminare cosa succede nelle immediate vicinanze. Diverso è il discorso per i rifiuti pericolosi. È vero che la tecnologia ha fatto passi da gigante ed a regime dovrebbe andare tutto bene, io mi preoccupo se dovesse succedere qualcosa».

Rifiuti nel forno L'Italcementi spiega perché

L'ECO DI BERGAMO 16 01 05

Rifiuti nel forno L'Italcementi spiega perché


CALUSCO Piena disponibilità a fornire tutte le informazioni necessarie sui progetti di coincenerimento di combustibili alternativi: è quanto hanno espresso i funzionari dell'Italcementi di fronte a sindaci, assessori, rappresentanti della Provincia di Bergamo e di Lecco, dei sindacati, nell'incontro di ieri alla cementeria di Calusco. La riunione è scaturita dopo le proteste del Consiglio comunale di Calusco in merito alla mancata informazione preventiva sulle richieste di autorizzazione della società Italcementi, che intende utilizzare combustibili alternativi per alimentare il forno di produzione del clinker necessario alla fabbricazione del cemento. Il responsabile del servizio ecologico dell'Italcementi, Stefano Gardi, ha illustrato l'iter burocratico necessario per le autorizzazioni all'uso dei combustibili alternativi, il progetto e la composizione: il Cdr, combustibile derivato da rifiuti; l'Ecofluid, una miscela di solventi non clorurati e di residui della produzione di vernici, resine, materie plastiche, intermedi chimici e farmaceutici; il Rasf, costituito da residui di produzione dello stirene e del fenolo. Il Cdr e l'Ecofluid vengono forniti dagli stabilimenti del gruppo Ecodeco con impianti in prevalenza in Lombardia, mentre il Rasf dalla Polimeri Europa di Mantova. «Il loro utilizzo non darà inquinamento - ha precisato Gardi -. Le emissioni in atmosfera diminuiranno, dall'ossido di azoto alle polveri, ai composti acidi e agli idrocarburi incombusti». Gardi ha affermato che l'utilizzo dei combustibili alternativi farà risparmiare ben 57.000 tonnellate annue di coke di petrolio acquistato all'estero, e l'operazione di utilizzo dei combustibili alternativi fungerà anche da inceneritore di rifiuti che si devono distruggere in altro modo.Il sindaco Rinaldo Colleoni si è augurato che l'obiettivo di questo progetto non sfugga di mano: «Deve essere realizzato in uno sviluppo sostenibile». Rubens Bergonzi (lista Casa delle Libertà di Calusco) ha rimproverato l'Italcementi di non aver informato il Comune, chiedendo di estendere i benefici economici alla comunità. Il sindaco di Paderno, Walter Motta, ha chiesto di partecipare ai futuri incontri e, alla cementeria, di rinunciare al progetto. Tra i vari interventi, sono emerse le preoccupazioni sul traffico dei camion. «La viabilità subirà un aumento di circa 50 autoarticolati all'anno in più - ha risposto Stefano Gardi -. Su trentamila all'anno, non appesantiranno il traffico. Con l'entrata in funzione del nostro nuovo tunnel invece il traffico diminuirà di ben diecimila automezzi l'anno». Il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori, Fabio Paris, ha evidenziato che in passato non c'erano le garanzie che invece oggi la cementeria dà, grazie a una maggiore trasparenza e al nuovo impianto. Dopo questo primo incontro informativo, l'Italcementi si è resa disponibile a spiegare anche attraverso assemblee pubbliche il progetto di uso alternativo di combustibili.

Angelo Monzani

Wednesday, January 12, 2005

paderno: all'incontro anche i due verderio, robbiate e le associazioni ambientaliste Rifiuti pericolosi: pronto un vertice nella sede di «Italcementi»

LA PROVINCIA DI LECCO 11 01 05

paderno: all'incontro anche i due verderio, robbiate e le associazioni ambientaliste Rifiuti pericolosi: pronto un vertice nella sede di «Italcementi»

La torre dell'Italcementi domina la Brianza dove cresce la preoccupazione per i fumi dei rifiuti pericolosi

PADERNO (l. per.) Allarme e preoccupazione in paese per una notizia rivelata da un volantino in distribuzione, volantino tra l'altro anche protocollato in comune. Poco dopo la metà di dicembre la multinazionale Italcementi, con stabilimento a Calusco d'Adda, ha depositato una richiesta di autorizzazione per l'uso di combustibili classificati dalla legge come pericolosi come l'ecofluid, il rasf e i residui stirolici e fenolici. Il primo in particolare è già stato utilizzato in passato nel vecchio impianto. «Italcementi ha l'intenzione di utilizzare rifiuti altamente tossici e pericolosi per alimentare i propri forni… Nel caso specifico facciamo presente che questi rifiuti tossici provengono da Mantova dove sono stati vietati da anni perché la popolazione è insorta in quanto da studi fatti i casi accertati di cancro sono aumentati in modo drammatico nella popolazione circostante»: questo si legge nel volantino. La circostanza è stata confermata dalla dirigenza dell'Italcementi che si è detta disponibile alla massima collaborazione e trasparenza nell'informare la cittadinanza dei paesi interessati - non solo Calusco ma anche Paderno – su tutte le sue iniziative. L'iter di approvazione del progetto di utilizzo dei combustibili prevede incontri e conferenze di servizi per avere il via libera. In particolare, Italcementi ha in programma di installare una centralina per i rilevamenti in atmosfera con i dati che saranno trasmessi su un pannello a messaggio variabile all'ingresso dell'abitato di Calusco. Questo però non tranquillizza gli abitanti e il gruppo di cittadini firmatari del volantino, che parlano apertamente che si vogliono «trasferire qui l'inquinamento con i relativi casi di cancro». La multinazionale del cemento, viste le preoccupazioni, ha deciso una moratoria sulla richiesta di autorizzazione fino al prossimo 30 aprile, moratoria richiesta dall'amministrazione comunale di Calusco, sollecitata in tal senso anche dagli amministratori di Paderno. Il sindaco Valter Motta, visti i volantini, ha subito chiesto lumi al collega di Calusco ed ha intenzione di lavorare in stretto collegamento con i comuni vicini ma anche con la direzione dell'azienda, che negli ultimi tempi si è dimostrata molto più collaborativa che in passato. Sul piede di guerra sono anche gli ambientalisti e si parla già di comitati di protesta – sul tipo del comitato salvaguardia territorio che ha combattuto contro il pozzo Agip – pronti a sollevarsi ed a protestare in piazza. Il circolo meratese di Legambiente, presieduto da Laura Bonfanti, è in attesa di conoscere meglio i dettagli dello studio di impatto ambientale per bruciare materiale pericoloso depositato presso il comune di Calusco, la provincia di Bergamo e la Regione Lombardia. Se l'Italcementi ha acconsentito a sospendere fino al 30 aprile prossimo la richiesta di autorizzazione per l'uso di rifiuti pericolosi da bruciare nel forno inceneritore per la cottura del clinker, gli amministratori comunali sono comunque in attesa di chiarimenti. Li avranno probabilmente durante l'incontro fissato per sabato prossimo, 15 gennaio, alle 9 a Calusco d'Adda. «Siamo stati invitati e vi parteciperemo certamente», annuncia il sindaco Valter Motta, che vi si recherà accompagnato da un assessore. L'invito è stato esteso agli altri Comuni lecchesi interessati dalle possibili emissioni dalla torre del complesso industriale, quindi Robbiate, Verderio Inferiore e Verderio Superiore. Anche le associazioni ambientaliste hanno ricevuto la convocazione.

Tuesday, January 11, 2005

Rifiuti nel forno, Italcementi frena

L'ECO DI BERGAMO 10 01 05


Rifiuti nel forno, Italcementi frena
Su richiesta del Comune l'azienda blocca i progetti per l'uso di combustibili alternativi

L'Italcementi di Calusco coinvolgerà tutti gli enti interessati nell'attuazione dei due progetti per l'impiego dei combustibili non convenzionali
CALUSCO L'Italcementi rinuncia, per il momento fino al 30 aprile, ai due progetti di ricezione, stoccaggio e co-incenerimento di combustibili non convenzionali ricavati da rifiuti solidi urbani e da rifiuti industriali speciali pericolosi, utilizzati per alimentare il forno. Accogliendo la proposta avanzata all'unanimità dal Consiglio comunale di Calusco, l'azienda sospende la procedura della richiesta di autorizzazione per i due progetti, avviata ad ottobre e dicembre in Provincia, in Regione e al ministero dell'Ambiente. È quanto emerso nell'incontro tenuto al palazzo comunale di Calusco, presenti il sindaco Rinaldo Colleoni con l'intera Giunta e i rappresentanti della cementeria.A richiedere la riunione è stata la stessa Italcementi dopo che il sindaco, a nome di tutto il Consiglio comunale, aveva rese note la sua contrarietà e la ferma opposizione contro il metodo dell'Italcementi di avviare la procedura di richiesta di autorizzazione, escludendo il Comune da ogni coinvolgimento. Nello spirito comune di Agenda 21, che vede seduti allo stesso tavolo enti pubblici e aziende per la ricerca di soluzioni ai problemi, inevitabilmente posti dalle esigenze di sviluppo da una parte, e di salvaguardia ambientale dall'altra, nella discussione del Consiglio comunale era emersa all'unanimità la volontà di chiedere alla società di sospendere le procedure già avviate. Questo per consentire a tutti i Comuni, non solo Calusco, e agli enti coinvolti di approfondire adeguatamente la questione.«Dopo la nostra lettera, l'Italcementi ha chiesto un incontro con l'Amministrazione comunale, convocato subito con l'inizio dell'anno nuovo - fa sapere il sindaco Rinaldo Colleoni -. Nella riunione del 3 gennaio le parti hanno specificato le proprie posizioni. La cementeria ha confermato l'intenzione futura di utilizzare combustibili alternativi per l'alimentazione del forno, derivanti da rifiuti solidi urbani per un 15%; Ecofluid, già utilizzato nello stabilimento di Calusco, e il Rasf (residui altobollenti stirolici e fenolici) per un 40%; per il rimanente 45% si continuerà a usare il carbone. Naturalmente per l'uso di questi combustibili alternativi al carbone la società chiederà il consenso agli enti territoriali, dopo un loro coinvolgimento ritenuto necessario dalla stessa cementeria, nonché la massima disponibilità per confronti e informative a ogni livello».«Di fronte a questo loro atto - spiega il sindaco -, l'incontro ha permesso di concordare due iniziative: sospendere le procedure autorizzative fino al 30 aprile per poter prolungare la possibilità di far pervenire le osservazioni da parte di enti o privati; organizzare, da parte dell'Italcementi, un primo incontro informativo sugli aspetti normativi e tecnici inerenti ai due progetti dei combustibili con i Comuni e gli enti interessati. Questo incontro si terrà sabato alle 9 nella palazzina Albini di Calusco». «Sono soddisfatto del risultato ottenuto - conclude il sindaco - è servito a bloccare l'impasse e riprendere con serenità il confronto sulla questione. Ora, con l'incontro di sabato e i successivi, dovremo entrare nel merito del problema. Il Comune di Calusco intende muoversi di concerto con tutti gli enti territoriali interessati».


Angelo Monzani

Monday, January 10, 2005

Nei forni dell'Italcementi bruceranno rifiuti pericolosi?

PADERNO D'ADDA: Il comune lancia l'allarme

Nei forni dell'Italcementi bruceranno rifiuti pericolosi?

IL GIORNO 08 Gennaio 2005

di Sergio Perego

PADERNO D'ADDA -

Il volantino era anonimo. Ciò nonostante, come fa con tutta la posta che arriva in municipio, il sindaco lo ha fatto protocollare. E per fortuna, come ci dirà poi, del contenuto Valter Motta, primo cittadino di Paderno d'Adda, era, a grandi linee, già a conoscenza. Diversamente la sorpresa sarebbe stata grande. Resta invece la preoccupazione.
Sul documento giunto in Comune, ma diffuso anche in paese, si legge infatti che "L'Italcementi di Calusco sarebbe intenzionata ad utilizzare, per alimentare i forni, rifiuti tossici e pericolosi". Notizia non certo rassicurante visto che i l'impianto, che si vede già da Brivio o Valcava, sorge di fronte al territorio di Paderno, e che, come ha subito sottolineato il sindaco "l'aria non si ferma ai confini". Il volantino specifica poi che "questi rifiuti arriverebbero da Mantova, dove sarebbero stati vietati perchè la popolazione sarebbe insorta. Da studi fatti - si legge ancora - i casi di cancro accertati nella popolazione di quel territorio sarebbero aumentati".
Spiega il sindaco :"Del volantino non posso dire nulla, anche perchè è anonimo. So invece che l'Italcementi ha chiesto in Regione l'autorizzazione a bruciare alcuni dei combustibili considerati pericolosi. Ero a conoscenza del problema avendo ricevuto da Rinaldo Colleoni, sindaco di Calusco d'Adda, l'ordine del giorno che, su questa questione, era stato votato, prima di Natale, dal suo consiglio comunale. Qui gli amministratori del Comune bergamasco stigmatizzavano con disappunto il comportamento dell'Italcementi. In pratica il coinvolgimento, da parte dell'Azienda, del Comune di Calusco e di quelli vicini".
Si legge sull'ordine del giorno approvato a Calusco e inviato ai Comuni di Paderno d'Adda, Robbiate, Verderio Inferiore e Superiore, Merate, Imbersago, Cornate d'Adda, Terno d'Isola, Suisio, Medolago, Solza, Villa d'Adda, Carvico e Sotto il Monte Giovanni XXIII :"Il Consiglio comunale esprime il suo più completo disappunto per le modalità con cui la Società Italcementi ha inteso avviare nella propria cementeria di Calusco d'Adda le procedure per l'impiego di combustibili derivanti da rifiuti, ad integrazione di quelli tradizionalmente impiegati. Ritiene pertanto doveroso predisporre un confronto con gli altri enti; Regione, Provincia, Arpa, Asl, Comuni, Agenda 21. Già nei confronti del CDR era stata segnalata l'inopportunità del suo impiego a tempi brevi. Nonostante ciò, giovedì 16 dicembre la nostra amministrazione ha ricevuto una voluminosa documentazione inerente l'impiego di Ecofluid, già impiegato a Calusco, e del Rasf".
Continua Motta:" Ho letto su Meraonline che dopo un incontro con gli amministratori di Calusco, l'Italcementi abrebbe deciso di sospendere le procedure per questo genere di autorizzazioni fino al 30 aprile. E meno male. Personalmente, e a nome della mia maggioranza, aggiungo che si stanno avverando tutte le nostre peggiori previsioni. Quello che doveva essere un aggiornamento tecnologico-ambientale, finalizzato a migliorare la situazione, diventa il Cavallo di Troia per trasformare quell'impianto in una sorta di inceneritore. Spero di sbagliarmi. Spero di poter incontrare, quanto prima, i colleghi dei Comuni vicini; e soprattutto i dirigenti dell'Italcementi.
Vorremmo capire subito qual'è la situazione reale. In ogni caso, il territorio e la salute dei cittadini non si svendono".

Friday, January 07, 2005

Incontro informativo sui progetti di coincenerimento di combustibili alternativi

Incontro informativo sui progetti di coincenerimento di combustibili alternativi


Spettabili:


Regione LombardiaDirezione Generale Qualità dell'AmbienteStruttura Protezione AriaDirezione Generale Servizi di Pubblica UtilitàUnità Organizzativa Gestione RifiutiDirezione Generale Territorio e UrbanisticaStruttura Valutazione di Impatto Ambientale
Provincia di Bergamo - Assessorato Ambiente
Provincia di Lecco - Assessorato Ambiente
Provincia di Milano - Assessorato Ambiente
ARPA Lombardia - Dipartimento di Bergamo
ASL Provincia di Bergamo – Dip. Prevenzione - Ufficio territoriale di Bergamo
ASL Provincia di Bergamo – Dip. Prevenzione - Ufficio territoriale di Bonate Sotto
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco
Consiglio Comunale di Calusco d’Adda
Comune di Carvico
Comune di Medolago
Comune di Solza
Comune di Sotto il Monte
Comune di Suisio
Comune di Terno d’Isola
Comune di Villa d’Adda
Comune di Imbersago
Comune di Merate
Comune di Paderno d’Adda
Comune di Robbiate
Comune di Verderio Inferiore
Comune di Verderio Superiore
Comune di Cornate d’Adda
Comune di Boltiere
Comune di Bonate Sotto
Comune di Bottanuco
Comune di Ciserano
Comune di Dalmine
Comune di Filago
Comune di Levate
Comune di Madone
Comune di Osio Sopra
Comune di Osio Sotto
Comune di Presezzo
Comune di Verdellino
Comune di Verdello
Istituto Ecopolis
Agenda 21 Locale Zingonia e Isola Bergamasca
Presidente della Comunità dell’Isola Bergamasca
Consorzio Parco Naturale Adda Nord
PLIS del Monte Canto c/o Comune di Carvico
Legambiente Bergamo
Circolo Legambiente “I Ponti” di Brembate
Legambiente Meratese
Comitato dell’Isola c/o Centro Socio-Culturale Papa Giovanni XXIII - Ambivere
Rappresentante del Lavoratori per la Sicurezza - Cementeria di Calusco d’Adda
FILCA CISL
FILLEA CGIL
FENEAL UIL


Bergamo, 5 gennaio 2005
Oggetto: Cementeria di Calusco d’Adda – Incontro informativo sui progetti di coincenerimento di combustibili alternativi


Facendo seguito a quanto intercorso con gli Enti territoriali e ritenendo di venire incontro a precise esigenze di informazione della collettività, si invitano gli Enti in indirizzo nella giornata di sabato 15 gennaio 2005, ore 9, presso la “Palazzina Albini” in Via V. Emanuele II, Calusco d’Adda, ad un incontro informativo sul tema:

La Cementeria di Calusco d’Adda e lo Sviluppo SostenibileProgetti di coincenerimento di combustibili alternativi

In particolare si ricorda che sono state avviate due distinte pratiche autorizzative:• procedura semplificata ex art. 33 del D.Lgs. 22/97 per il recupero energetico di CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti);• procedura ordinaria ex artt. 27 e 28 del D.Lgs 22/97, sottoposta a preventiva procedura di valutazione di impatto ambientale nazionale, per il recupero energetico di rifiuti liquidi pericolosi.Pagina 3 Durante l’incontro saranno illustrati nel dettaglio i suddetti progetti di coincenerimento, allo scopo, tra l’altro, di facilitare l’accesso alla documentazione depositata presso gli enti e di consentire una più agevole formulazione di istanze, osservazioni o pareri, secondo gli schemi procedurali previsti dalle normative in materia.Per quanto riguarda il CDR, si ricorda che, a condizione che siano rispettate le norme tecniche e le prescrizioni specifiche e a meno di richieste di integrazione da parte degli enti competenti, l’esercizio può essere intrapreso decorsi 90 giorni dalla comunicazione, ovvero a partire dall’1 febbraio 2005.Per la sola procedura di valutazione di impatti ambientale relativa al recupero energetico di rifiuti liquidi è invece previsto un periodo di 30 giorni (da Italcementi già portato a 60) per la formulazione di istanze, osservazioni o pareri, a partire dall’avviso al pubblico effettuato in data 20 dicembre 2004 tramite Il Sole 24 Ore e L’Eco di Bergamo.Tuttavia, a seguito di precise richieste del Consiglio Comunale di Calusco d’Adda, favorevolmente recepite dalla scrivente per eliminare ogni dubbio circa la volontà di trasparenza e la disponibilità al dialogo, i termini procedurali per le procedure semplificate nonché la scadenza per le osservazioni relative alla procedura di VIA sono ulteriormente prorogati fino al 30 aprile 2005, con opportune segnalazioni inviate agli enti preposti.L’incontro, che non pretende di essere esaustivo, ma che prelude a una serie di sessioni di approfondimento dell’oggetto in sede informale prima e in sede istituzionale poi, è allargato a:• gli Enti Regionali e Provinciali interessati• l’ARPA della Provincia di Bergamo• l’ASL della Provincia di Bergamo• il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco• il Consiglio Comunale di Calusco d’Adda• le Amministrazioni dei 14 Comuni limitrofi già oggetto delle campagne di monitoraggio ambientale 2003-2004• le Amministrazioni dei Comuni partecipanti al progetto Agenda 21 Locale di Zingonia e dell’Isola Bergamasca• il Presidente della Comunità dell’Isola Bergamasca• il Consorzio del Parco Naturale dell’Adda Nord• il Presidente del PLIS del Monte Canto• le Associazioni Ambientali e i Comitati di Cittadini operativi sul territorio• le Rappresentanze Sindacali provinciali e locali del settorePagina 4 Pregandovi di estendere l’invito a chiunque riteniate opportuno coinvolgere, per questioni organizzative si prega cortesemente di confermare, anche numericamente, la vostra partecipazione

via e-mail a s.gardi@itcgr.net

Direzione Centrale Tecnica ItaliaServizio EcologiaIl Responsabile

Dott. Stefano Gardi

Thursday, January 06, 2005

Colleoni: ``Dissentiamo totalmente dal modo di agire di Italcementi``

Colleoni: ``Dissentiamo totalmente dal
modo di agire di Italcementi``






“Il 17 dicembre 2004 in consiglio comunale avevamo espresso l’assoluta contrarietà al metodo utilizzato da Italcementi” ha dichiarato il primo cittadino di Calusco d’Adda Rinaldo Colleoni “Non eravamo stati assolutamente coinvolti nella questione e, sostanzialmente, siamo stati messi di fronte al fatto compiuto. Qualche avvertimento c’era stato ma non si può assolutamente parlare di un coinvolgimento vero e proprio. Stavamo uscendo dalla questione della nuova cementerai e non ritenevamo ancora maturi i tempi per affrontare questa nuova iniziativa. Il nostro dissenso si è espresso, nell’ordine del giorno del 17 dicembre, con la richiesta di sospensione da parte dell’Italcementi delle procedure autorizzative avviate e l’indizione di una assemblea con tutti gli enti preposti, dai comuni, alle province alle associazioni ambientaliste”. Richiesta che, l’azienda, sembrerebbe avere accolto. “Ieri, martedì 4 gennaio, abbiamo avuto un incontro con Italcementi e avviamo concordato la sospensione delle procedure fino al 30 aprile. Questa dilazione temporanea ci consente di avviare gli incontri che riterremo opportuni per entrare nel merito della materia. Da parte nostra c’è l’intenzione di inquadrare la questione nel senso del confronto e dell’approfondimento e non della mera emotività. Non possiamo dunque accettare il taglio allarmistico del volantino che, fra l’altro, qui a Calusco è arrivato in minime quantità, mentre Paderno ne è stata letteralmente sommersa”.

Motta: ``Cerchiamo una collaborazione con gli altri comuni``

Motta: ``Cerchiamo una
collaborazione con gli altri comuni``






“Ho già parlato con l’amministrazione di Calusco d’Adda in merito alla questione sollevata dal volantino” ha spiegato il primo cittadino di Paderno d’Adda, Walter Motta nel cui comune è circolato, per la prima volta, l’anonimo scritto di “messa in allerta” “So che l’amministrazione ha già fatto un ordine del giorno dove lamenta la mancanza di comunicazione da parte dell’Italcementi e dove chiede di soprassedere a qualunque tipo di decisione. L’amministrazione bergamasca, poi, da parte sua ha preso l’impegno di organizzare un incontro con la popolazione per spiegare meglio la situazione. Da parte nostra lavoreremo con Calusco d’Adda per cercare di capire le intenzioni e se necessario alzare la guardia. A dire il vero la possibilità dell’utilizzo di questo tipo di materiali era già stata palesata all’inizio della vicenda Italcementi. Dall’azienda però non ci furono risposte chiare sull’argomento. Si disse che non era argomento all’ordine del giorno e che, nel caso, se ne sarebbe riparlato più avanti, tenendo informati sulla questione. Ci piacerebbe lavorare in sintonia con gli altri comuni del territorio, legati alla vicenda, ma l’idea sarebbe anche quella di mantenere legami stretti con l’Italcementi” .

Legambiente:``Stiamo valutando come agire``

Legambiente: ``Stiamo valutando come agire``


Legambiente, se necessario, si preparerà alla “sommossa” e, come già fatto in altri luoghi e zone d’Italia, per svariate questioni ambientali, non è da escludersi che si possa assistere a una “sollevazione di popolo”. Voci non ufficiali confermano che comitati di protesta sarebbero pronti a esplodere e a scendere in piazza per manifestare la contrarietà ad un progetto che potrebbe minacciare la salute dei cittadini. “Abbiamo saputo che il 17 dicembre è stato depositato in Comune, Provincia e Regione lo studio di impatto ambientale per bruciare materiale pericoloso” ha dichiarato Laura Bonfanti, presidente del circolo meratese di Legambiente “Stiamo aspettando di avere informazioni più dettagliate in proposito per sapere bene l’entità del problema e decidere come agire”.

Paderno - Calusco d`Adda. Un volantino semina il panico su un nuovo progetto dell`Italcementi

Paderno - Calusco d`Adda. Un volantino semina il panico su un nuovo progetto dell`Italcementi


L`impianto Italcementi torna a fare paura. A mettere in allerta cittadini e amministrazioni comunali è stato, questa volta, un volantino anonimo fatto circolare per le strade di Paderno d`Adda nei giorni scorsi. La mano ignota, inoltre, è giunta fino alla sede del palazzo municipale dove il volantino è stato protocollato, come vuole la prassi, e ha fatto sobbalzare dalla sedia il sindaco Walter Motta. Armato di telefono il primo cittadino ha così chiesto al collega di Calusco d’Adda informazioni in merito che, però, sono arrivate con il contagocce. Sulla sponda bergamasca, infatti, il volantino è giunto tardi e in poche copie e i contatti con la dirigenza dell’Italcementi, sono stati sporadici quanto difficili. Dal volantino si apprende che “Italcementi ha l’intenzione di utilizzare rifiuti altamente tossivi e pericolosi per alimentare i propri forni…Nel caso specifico facciamo presenti che questi rifiuti tossici provengono da Mantova dove stati vietati da anni perché la popolazione è insorta in quanto studi fatti i casi accertati di cancro sono aumentati in modo drammatico nella popolazione circostante”. Firmato: un gruppo di cittadini. Al momento i firmatari non si sono ancora rivelati ma dalla dirigenza dell’Italcementi di Bergamo hanno tenuto, una volta informati, a fare alcune doverose precisazioni. “Abbiamo avviato la procedura per utilizzare combustibili classificati dalla legge come pericolosi, ma abbiamo anche fornito la massima disponibilità a collaborare con l’amministrazione di Calusco e delle aree confinanti, i cittadini e gli enti preposti. L’azienda Italcementi ha fornito la completa e più ampia disponibilità per presentare e illustrare il tipo di iniziativa che avrebbe intenzione di avviare. L’iter di approvazione prevede incontri e conferenze di servizi per avere il via libera nel campo autorizzativo. Ribadiamo che forniamo la massima disponibilità a fornire le informazioni del caso. L’Ecofluid è già stato utilizzato negli anni passati nel vecchio impianto. Abbiamo il compito di dare tutte le garanzie, con la massima trasparenza e collaborazione. Già attualmente i dati delle emissioni dell’impianto di Calusco sono disponibili su www.isolaonline.net”. Nel caso specifico i prodotti “importati” da Mantova e utilizzati come combustibile dovrebbe essere l’ecofluid, il rasf e residui stirolici e fenolici. Il volantino si conclude con la domanda “vogliamo trasferire l’inquinamento qui a Calusco con i relativi casi di cancro?”. Un problema che, comunque, non riguarderà solamente il comune dove ha sede l’impianto ma che travalicherà certamente i confini geografici perché, proprio come ha sottolineato il primo cittadino di Paderno, “L’aria che respiriamo non si ferma ai confini”. Dal canto suo Italcementi, su richiesta dell’amministrazione di Calusco d’Adda, ha accettato di sospendere le procedure di autorizzazione del nuovo progetto fino al 30 aprile. Nei prossimi giorni un’assemblea agli enti preposti e alle associazioni ambientaliste farà chiarezza su quanto per ora è stato solamente abbozzato a voce e, più avanti, sarà la volta dei cittadini.

S.V.

Smog, metropoli sotto assedio

MOBILITÀ|Da Torino a Palermo come combattere le polveri sottili

Smog, metropoli sotto assedio


Scattati i nuovi limiti europei per la concentrazione degli inquinanti. Nei 12 mesi non si potrà superare la media di 40 mg/m3, con un tetto di 50 di media giornaliera per 35 giorni l'anno. Oltre queste soglie l'aria diventa un veleno. E per gli assessori all'Ambiente un incubo / di Sergio Ferraris



I nostri polmoni attendevano l’evento con trepidazione: dal primo gennaio sono scattati i nuovi limiti, fissati da una direttiva europea del 1999, per la concentrazione degli inquinanti nell’aria, a cominciare dalle polveri sottili. In un anno non si potrà oltrepassare la media di 40 mg/m3, con un limite di 50 mg/m3 di media giornaliera per 35 giorni


l’anno. Oltre queste soglie l’aria, secondo l’Unione europea, diventa un veleno. E per gli assessori all’Ambiente di buona parte delle nostre città, un vero e proprio incubo. La ragione è semplice: i nuovi valori fissati per le polveri sottili (Pm10) sembrano proprio impossibili da rispettare, a meno di decisioni drastiche. Come quelle che propone Legambiente: «È importante far passare il concetto per cui chi usa l’automobile debba pagare – dice Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane dell’associazione – Ad esempio attraverso il road pricing, la sosta a pagamento o una parte dell’accisa sul carburante. E reinvestire gli introiti per migliorare il trasporto pubblico. È l’unica ricetta credibile per uscire dall’assedio dello smog».

«La direttiva europea, specialmente al Nord, non potrà essere rispettata – conferma Ennio Rota, vicepresidente di Legambiente Lombardia e dirigente della struttura Protezione aria della Regione – Per due motivi: la scarsa conoscenza scientifica del Pm10 all’epoca dell’emanazione della direttiva e il suo approccio troppo ottimistico sul rapporto tra diminuzione delle polveri e progresso tecnologico dei veicoli».
Insomma le dinamiche delle polveri sottili sono più complicate di quanto si pensasse: non tutte, ad esempio, sono di origine primaria (emesse da veicoli o caldaie), ma si formano per aggregazione di altri inquinanti. E se ciò non assolve il traffico, certamente complica lo scenario. «Il problema è esteso – prosegue Rota – sono 19 su 25 i paesi europei che hanno difficoltà come le nostre. Poi c’è la specificità della pianura padana, che è una delle aree più chiuse del Vecchio continente».

Ne sanno qualcosa a Torino e Milano. «Adottiamo da subito delle misure tampone come le limitazioni


al traffico e le targhe alterne – afferma Dario Ortolano, assessore all’Ambiente di Torino – Dal 10 gennaio, per 5 giorni su 7, le auto più inquinanti non circolano in una vasta area del centro. Si tratta di un provvedimento definitivo». Sul fronte del trasporto pubblico la capitale dell’auto completerà la conversione ecologica degli autobus entro il 2006, sostituendo gli ultimi 200 mezzi diesel con altrettanti a metano. «Uno dei problemi – continua Ortolano – è la proliferazione dei diesel. Non sono più quelli di un tempo, ma aumentano. Puntiamo sul metano per arrivare all’idrogeno».

Nel capoluogo lombardo, spiega l’assessore all’Ambiente Domenico Zampaglione, «la situazione è stabile da qualche anno perché, nonostante l’aumento dei diesel, il parco auto si è rinnovato». A Milano come in altre città il 50% del Pm10 è prodotto dai mezzi commerciali. «All’interno della zona a traffico limitato (Ztl) – continua Zampaglione – possono entrare tutti i veicoli commerciali. Abbiamo però concordato con la Regione il blocco di tutti gli Euro 0 dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 20 durante i giorni feriali, nel periodo invernale. Spero che nel 2006 il presidente della Regione metta fuori legge i veicoli Euro 0 e successivamente gli Euro 1». L’assessore contesta comunque l’impostazione della direttiva: «Il blocco della mobilità generale dovuto a limiti troppo stretti strangolrebbe l’economia di tutto il Nord Italia».

L’apprensione degli amministratori locali è crescente. «A Firenze superiamo il limite per 80 giorni l’anno – afferma Claudio Del Lungo, assessore all’Ambiente – Per questo abbiamo deciso dei blocchi con i 7 Comuni dell’area. Inoltre ci stiamo coordinando con i 24 Comuni toscani che hanno avuto episodi acuti di


inquinamento per sincronizzare i blocchi di tutti gli Euro 0 per 3 giorni feriali. Dal 1 gennaio 2006 questi veicoli saranno banditi». Il blocco totale riguarda 15.000 veicoli su un totale di 239.000. L’Arpat ha rilevato che con questo blocco diminuiscono sia le emissioni di anidride carbonica (-22%) che quelle degli ossidi di azoto (-14%). «Ne prevediamo altre tre tipologie, a cominciare dal bando dei grossi fuoristrada. Poi fermiamo gli autocaravan nella Ztl e per finire blocchiamo i veicoli commerciali dalle 22 alle 6 del mattino. Inoltre il mercoledì blocco per tutti gli Euro 1 e i diesel fino agli Euro 3». Grazie a questi provvedimenti è attesa una diminuzione del 10% di Pm10, in caso contrario il Comune è pronto alle targhe alterne e alle domeniche ecologiche.

Roma invece, dopo il blocco totale e permanente degli Euro 0 all’interno dell’anello ferroviario, punta tutto sui carburanti puliti. «I risultati della campagna di trasformazione a gpl e metano sono soddisfacenti – racconta Dario Esposito, assessore all’Ambiente – con 3.000 romani che hanno usufruito dei finanziamenti nazionali. Adesso scommettiamo sul metano: entro l’anno saranno in funzione tre nuovi distributori e arriveremo a un totale di 12. Avremo anche 60 autobus a metano, che nel 2006 diventeranno 200». Anche a Palermo, conferma l’assessore all’Ambiente Giovanni Avanti, si cominciano a vedere i benefici della Ztl partita nel 2002. «Ora puntiamo sul ricambio dei veicoli incentivando l’acquisto di quelli a metano – aggiunge Avanti - Siamo riusciti a ottenere uno sconto di 300 euro sulla trasformazione e anche i veicoli pubblici saranno convertiti». In programma anche un servizio di car sharing per le merci.

Sergio Ferraris
5 gennaio 2005

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