Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, April 16, 2003

LA PROVINCIA PAVESE 16 04 03



L'Italcementi disponibile a non bruciare più le gomme
Il sindaco di Broni: «E' un ottimo risultato mio e di questa amministrazione»

MiriamPaola Agili

BRONI. L'Italcementi «offre la disponibilità a congelare l'autorizzazione regionale a bruciare gomme».
Questo il risultato dell'incontro di giovedì mattina in Prefettura tra Comune di Broni, Italcementi, Arpa, Asl e Provincia. Di fatto, l'Italcementi non ha mai svolto l'attività di bruciatura delle gomme che la delibera regionale le permetteva; questa decisione assunta dall'Italcementi, lascia capire che l'azienda utilizzerà altre sostanze combustibili come ad esempio le farine animali. E a questo proposito, era persente all'incontro anche il subcommissario nazionale per la Bse, Antonino DiSalvo che, nel sottolineare come l'emergenza Bse stia rientrando, ha anche annunciato l'invio di documentazione che rendiconterà della situazione italiana in materia di smaltimento delle farine animali.
Un passo avanti accolto con profonda soddisfazione dal sindaco Elisabetta Troysi già nel corso della riunione e che è stato ribadito ieri nell'incontro tenuto in Municipio con la stampa. «Ritengo di aver assolto il mandato che mi era stato affidato dalla mozione votata a febbraio in consiglio comunale - ha esordito il sindaco Troysi -. Ho sottoposto questo verbale il risultato raggiunto a tutti i capigruppo stamattina. Si sono dichiarati tutti soddisfatti. E' un ottimo risultato mio e di questa amministrazione e con il quale si è dimostrato ancora una volta come con il dialogo possa sempre permettere di raggiungere obiettivi utili a tutti, cittadini per primi».
Il sindaco Troysi spiega inoltre che questo obiettivo è rilevante anche per l'abbattimento dell'So2 e che l'azienda intende al più presto attivare anche un desolfuratore per abbattere anche l'No2. «Al termine del trasloco della sede municipale - prosegue la Troysi - avvieremo anche un tavolo tecnico per aggiornare il Protocollo e fare il punto della situazione. Inoltre il mio obiettivo quest'anno è attuare il punto D del Protocollo e quindi effettuare un monitoraggio dell'aria con l'intervento di un laboratorio chimico dell'Università di Pavia che effettuerà anzitutto uno studio di fattibilità dell'intervento». Una procedura che permetterà di monitorare l'aria per rilevare tutti i tipi di inquinanti presenti. «Saranno quattro centraline posizionate in luoghi strategici scelti dal nostro laboratorio e confronteremo i dati con quelli già forniti dall'Asl - spiega il sindaco Troysi -. Desidero sia chiaro che il nostro risultato odierno è un altro tassello importante di quel cammino comune verso una crescita e il miglioramento delle condizioni di vita dei nostri cittadini. E' mia intenzione, anche come assessore, di rendere questa città la più vivibile possibile perché non la si pensi più come l'anticamera dell'inferno».

Tuesday, April 15, 2003

L'ECO DI BERGAMO 15 04 03

Il piano territoriale prevede cinque interporti
Oltre a Montello, centri intermodali a Treviglio, Verdello, Chignolo e Cortenuova

I collegamenti con tram veloce e di tipo metropolitano previsti nel piano territoriale di coordinamento provinciale
Eccolo, dunque, il progetto preliminare del piano territoriale di coordinamento provinciale: quattro cd-rom che contengono indirizzi e finalità, quadro normativo di riferimento e le tematiche, vale a dire suolo e acque, paesaggio e ambiente, infrastrutture della mobilità, organizzazione del territorio e sistemi insediativi. Con tanto di cartografia puntuale. Come ha precisato il presidente della Provincia, Valerio Bettoni, nella presentazione ufficiale ad amministratori pubblici, associazioni, enti e categorie «è stato messo a punto con buon senso e realismo, esattamente quello che ci aspettiamo da chi lo analizzerà e valuterà».
L'illustrazione di ieri ha messo a fuoco i tantissimi e corposi elementi che compongono il piano che vuole essere la strategia, la base di riferimento su cui sviluppare il futuro della terra orobica. Quei tantissimi elementi, che nell'arco dei prossimi quattro mesi verranno esaminati e spiegati nel dettaglio, vuoi agli amministratori delle singole aree, vuoi alle categorie economiche e sociali, vuoi ai consiglieri provinciali.
Intanto sono emerse alcune scelte che ancora non erano note, ma che interessano l'intera Bergamasca. La prima riguarda i centri intermodali, quelli per l'interscambio delle merci dalla gomma alla rotaia. Fino a ieri, anche se erano state lanciate altre proposte, si parlava solo dell'interporto di Montello. Ora il piano territoriale di coordinamento provinciale punta su Montello più quattro, vale a dire quattro nuovi centri intermodali. Che troverebbero localizzazione a Treviglio, Cortenuova, Verdello, Chignolo d'Isola. Località che, nell'arco degli anni, erano in parte già state proposte e poi scartate, come Verdello e Cortenuova. Invece Chignolo d'Isola e Treviglio sono veri e propri outsider. Il punto è, ha spiegato il dirigente del settore territorio in via Tasso, Giuliano Lorenzi, che queste aree vengono considerate funzionali sia per il passaggio dell'alta velocità che per la presenza di reti logistiche. L'attenzione al ferro, al potenziamento della rete ferroviaria e al ripristino e rafforzamento di quella tramviaria, è certamente uno dei punti qualificanti del piano territoriale che, come ha ben precisato uno dei collaboratori dello staff dell'assessore Felice Sonzogni, Lelio Pagani «ha l'ambizioso obiettivo della qualità. Vuole cioè lasciare segni di qualità alle future generazioni».
E l'attenzione al paesaggio e all'ambiente fanno parte di questa ambizione, un'ambizione che ben si lega alla promozione del trasporto pubblico e in particolare di quello su rotaia. Vediamo dunque, nel complesso, come si snoderà il sistema del tram veloce collegato alle linee ferroviarie con un servizio di tipo metropolitano. Due le linee del tram veloce: la «uno» della Valseriana per la quale si prevede l'estensione fino a Vertova; la «due», della Valbrembana, che arriverà fino a San Pellegrino Terme.
Quattro invece le tratte delle linee e delle Ferrovie dello Stato con servizio di tipo metropolitano: lungo la linea Lecco-Ponte San Pietro-Bergamo, la tratta Cisano-Mapello-Ponte San Pietro-Bergamo; lungo la Carnate-Ponte San Pietro-Bergamo, la tratta Calusco-Terno-Ponte San Pietro-Bergamo; lungo la Bergamo-Rovato, la tratta Grumello-Montello-Albano-Seriate-Bergamo. Come si può vedere i tre percorsi possono costituire un diretto collegamento che attraversa la Bergamasca da ovest a est. L'ultimo percorso, lungo la Bergamo-Treviglio, comprende il tragitto Bergamo-Verdello-Treviglio.
La provincia è servita, ma anche la città potrà contare su collegamenti rapidi al sistema metro-tramviario. In particolare sulla linea che va dalla stazione al nuovo ospedale (con possibilità di estensione ulteriore verso Curno e Ponte San Pietro), e la linea che collega la stazione all'aeroporto di Orio al Serio (con possibilità di estensione al collegamento dei centri della pianura di sud-est). Ma c'è di più, spiega l'assessore Sonzogni: «Questi tragitti toccano e mettono in collegamento tutte le scuole superiori della provincia, gli ospedali e i presidi sanitari».
Le altre sfaccettature del progetto, messe a punto tra gli altri da Ezio Motta e Piergiorgio Tosetti, verranno illustrate nei singoli incontri con le parti e con i Comuni. Agli amministratori comunali e a quelli delle Comunità montane si è rivolto Giuseppe Longhi, presidente della Conferenza dei sindaci, annunciando che le osservazioni e le proposte verranno esaminate con serietà e, se possibile, saranno accolte: «Ma - ha aggiunto Longhi - vi invito ad affrontare il piano con uno sguardo ampio, che superi la dimensione comunale».
Rosella del Castello

Italcementi: Egitto e India le aree più interessanti
«Difficile un'acquisizione in Iraq». Tra pochi mesi la risposta per il via libera alla centrale di Villa di Serio
Dopo i forti investimenti degli ultimi anni, il 2003 si profila come un anno di consolidamento per il gruppo Italcementi. «La riduzione dell'indebitamento (giunto a fine 2002 a 2.086 milioni di euro NdR) è uno degli obiettivi - ha dichiarato durante l'assemblea dei soci di ieri mattina il consigliere delegato Giampiero Pesenti - Questo vuol dire che dovremo prestare attenzione alle spese, anche nelle acquisizioni. Ma non vuol dire che non verificheremo le opportunità che eventualmente si possano presentare se daranno la possibilità di creare valore».
In quest'ottica sono indicate due «priorità» sul piano geografico. Le linee di sviluppo puntano sull'Egitto, dove il gruppo è presente con una quota intorno al 40% in Suez Cement, e in India («Le nostre due cementerie sono poche per poter dire di essere veramente presenti in un Paese tanto grande» - ha puntualizzato Pesenti). La ricostruzione dell'Iraq potrebbe essere interessante «se ci sarà un'evoluzione politica interna e internazionale che faccia intravedere opportunità in quel Paese». Quello iracheno non è un mercato al quale finora ha mai guardato l'Italcementi. «Abbiamo guardato anche in tempi recenti all'Iran, ma le condizioni politiche rendono difficili le operazioni» ha precisato Pesenti. Del resto nell'area c'è sovrapproduzione sia da parte della Turchia, che potrebbe fornire il Nord, sia da parte dell'area del Mar Rosso (Arabia ed Egitto) che potrebbero arrivare via mare al Sud.
Il tema dell'Opa
La crescita all'esterno, in ogni caso, è preferita ad operazioni finanziarie per la crescita della quota in Ciments Français, dove peraltro il controllo è stato portato al 73,7%, al quale si affianca la quota di quasi l'11,5% detenuto da Mediobanca. Rispondendo a domande di azionisti, dopo avere precisato che non è in programma la conversione di azioni di risparmio Italcementi in azioni ordinarie, Pesenti ha sottolineato che per Ciments Français «un'Offerta pubblica d'acquisto si potrebbe fare, se l'operazione portasse valore e questo dipende dal prezzo». Riguardo all'indicazione di 59 euro, questo «è un prezzo troppo alto», secondo Pesenti. «Nel 2001 Mediobanca ha emesso un prestito obbligazionario di 5 anni al 2,5% convertibile in azioni Ciments français - ha ricordato Pesenti - In quell'occasione, ci aveva interpellato, ma la proposta di un prezzo di 62 euro, non mi è parsa conveniente». La proposta avanzata da un'azionista relativamente a un Offerta pubblica di scambio con azioni Italcementi. Pesenti ha osservato che in questo modo non si inciderebbe sull'indebitamento, ma l'operazione non sarebbe comunque semplice dal punto di vista tecnico.
Questione energia
In assemblea il condirettore generale Carlo Pesenti ha illustrato anche la politica del gruppo alla ricerca di combustibili alternativi. Nel 2001 la cementeria di Rezzato è stata la prima in Italia ad utilizzare farine animali, derivanti dalle carcasse dei bovini colpiti dalla Bse (il morbo della mucca pazza). ai quali se ne sono aggiunti l'anno scorso altri quattro. Un sesto impianto, quello di Broni, potrebbe essere realizzato entro quest'anno La modifica degli impianti ha comportato investimenti per circa 600mila euro ciascuno, di fatto ormai già ripagati. «Il beneficio stimato a fine 2002 è di circa 3 milioni di euro, tra contributo statale e minor costo rispetto ai combustibili fossili - ha detto Carlo Pesenti - Gli impianti hanno bruciato circa 50mila tonnellate di farine animali e a regime arriveranno a una percentuale di sostituzione dei combustibili tradizionali del 13-15%. Il problema piuttosto è che ora la disponibilità di farine animali è ridotta rispetto a prima». In altri due cementifici del gruppo sono in corso investimenti per l'utilizzo di altri combustibili alternativi (in particolare i pneumatici triturati) che porteranno un beneficio annuo di circa 450mila euro. «La temperatura raggiunta dai forni dei cementifici permette l'eliminazione di questi prodotti senza residui - ha aggiunto il direttore generale Rodolfo Gabrielli - L'Italia è peraltro in ritardo rispetto alla Francia e al Belgio nell'utilizzo dei combustibili alternativi».
Sul fronte dell'energia intanto prosegue anche la ricerca di fonti «tradizionali». «All'interno del gruppo c'è un costo dell'energia più alto che in Italia solo in Turchia, India e Marocco - ha commentato Giampiero Pesenti - Avevamo presentato diversi anni fa dei progetti per lo sviluppo dell'energia idroelettrica che sono stati bloccati. E l'energia idroelettrica sarebbe la principale fonte di energia rinnovabile disponibile in Italia». Attualmente la produzione idroelettrica del gruppo si attesta sui 250 gigawattore all'anno: attraverso interventi sulle condotte e sulle turbine è previsto un aumento della produzione del 15%. L'Italcementi ha poi in corso lo sviluppo di Italgen (che attualmente fornisce il 30% dell'energia necessaria al gruppo), con sette progetti per una produzione teorica di 4.000 megawatt. «Ci stiamo concentrando soprattutto sui progetti che stanno avanzano molto bene, come Villa di Serio, e bene come Matera, Colleferro e Modugno - ha spiegato Carlo Pesenti - Siamo ormai alle strette ed entro pochi mesi dovremmo avere le risposte».
Sviluppi interessanti sono attesi anche dall'attività di «e-business» sviluppata da Bravo Solution, società che si occupa di aste on line. «Avviata nel giugno 2000, Bravo Solution è già arrivata a transazioni per 500 milioni di euro che hanno portato risparmi medi del 12% ai clienti - ha detto Danielli - Ci viene attribuita una quota di mercato superiore al 50 per cento. Analoghe esperienze sono state avviate in Francia e in Spagna e mostrano la stessa tendenza di crescita registrata in Italia: questo è molto confortante. Pensiamo che la società possa arrivare all'utile d'esercizio nel corso del 2004».
Il piano Calusco
Nel corso dell'assemblea è stato ricordato anche l'investimento effettuato a Calusco: 115 milioni già spesi nel 2002 (cogliendo i benefici fiscali della Tremonti-bis) e altri 40 milioni da investire in futuro per il tunnel sotteraneo di collegamento alle cave. «Sono in corso i test di performance - ha spiegato Carlo Pesenti -. Gli investimenti permetteranno un aumento della produzione del 20%, a 1,2 milioni di tonnellate. Questo sarà utile in un momento favorevole del settore nel Nord Italia». Il riferimento è ai progetti statali per lo sviluppo delle infrastrutture che stanno per prendere il via in Piemonte (anche per i Giochi olimpici invernali) e in Lombardia.
Stefano Ravaschio

Sunday, April 13, 2003

MERATEONLINE
11 / 4 / 2003

Il primo cittadino Rinaldo Colleoni ha inviato uno scritto ai vertici del colosso bergamasco per
sollecitarli a risolvere i problemi di inquinamento acustico

Il sindaco di Calusco d’Adda sfida l’Italcementi: “Basta rumore o faccio spegnere i nuovi impianti

Se la situazione non cambierà in breve tempo potrebbe chiedere di spegnere in nuovi impianti e
rimettere in funzione la nuova linea di produzione





Per ora è solo un invito, un avvertimento. Ma se i responsabili della Italcementi non correranno presto ai
ripari, l’appello potrebbe trasformarsi in un ordine, senza possibilità di replica. Il primo cittadino di
Calusco d’Adda Rinaldo Colleoni ha inviato una lettera ai vertici del colosso industriale bergamasco
sollecitandoli a prendere provvedimenti per porre fine al continuo e fastidioso rumore prodotto dalla
nuova linea di produzione che tanto disagio sta creando ai cittadini, soprattutto di Paderno. A causa di
ritardi nella fornitura di particolari pannelli fonoassorbenti infatti gli abitanti della sponda lecchese del
fiume non riescono più a chiudere occhio la notte. Formali proteste e lamentele ormai non si contano più
e il tempo della pazienza sembra destinato ad esaurirsi rapidamente perché anche altri comuni della
provincia di Bergamo si stanno mobilitando ed esercitano pressioni continue per risolvere l’incresciosa
situazione. “Ho pronto un documento – ha dichiarato lo stesso primo cittadino – con cui chiedo alla
Italcementi di accelerare l’installazione dei sistemi anti-rumore. Non è escluso che se la società non sarà
in grado di mantenere le promesse possa domandare di fermare la nuova linea di produzione che
sembra l’origine del rumore e di attivare ancora i vecchi impianti che non hanno mai causato problemi
simili. I responsabili dell’azienda dal canto loro hanno chiesto pubblicamente scusa dei disguidi e hanno
ammesso di aver incontrato alcune difficoltà, ma non è possibile continuare a soprassedere”.




L’Amministrazione di Calusco del resto è già stata troppo indulgente e in tutti i modi ha cercato di
andare incontro alle esigenze della società leader nella produzione di cemento che ha anticipato che il
periodo di rodaggio degli impianti – che comprendono anche due altiforni che svettano per 120 metri e
che sono in grado di raggiungere temperature 1.400° - proseguirà sino alla fine di maggio, mentre in
realtà avrebbe dovuto terminare lo scorso febbraio prima e a metà aprile poi. “Devo gestire una
situazione difficile – ha commentato ancora Colleoni – Da una parte molte persone, soprattutto da
Paderno si lamentano del rumore e dell’impatto visivo, dall’altra l’Italcementi ha assicurato che i nuovi
impianti garantiranno un notevole risparmio energetico e soprattutto abbatteranno sensibilmente
l’inquinamento energetico. In questa fase di avvio e messa a punto delle strutture appena costruite non è
possibile essere fiscali e qualche disagio è comprensibile”. Scaduti i termini per il collaudo però i
controlli saranno inflessibili: “Entro quindici giorni – ha assicurato il sindaco – verranno effettuate le
prove per verificare che l’immissione di polveri inquinanti non superino i parametri previsti per legge; lo
stesso vale per l’inquinamento acustico e luminoso”. Il calvario per chi vive all’ombra delle due torri
sembra dunque destinato a finire presto, salvo ulteriori proroghe o disguidi. Il tempo delle rassicurazioni
sta però scadendo e ogni giorno sorgono nuovi dubbi tra quanti sono costretti a sopportare rumore, luci
a intermittenza e paesaggi deturpati senza alcun beneficio in cambio. Perché – ad esempio – le due torri
“sputano” gas solo di notte sino alle sette di mattina e durante il giorno non un filo di fumo fuoriesce
dagli altiforni?


D.D.S.


11 aprile 2003

Buongiorno,
perche` il mostro sputa fumo fino alle 7 del mattino e poi smette? E poi perche` se la
insonorizzazione non e` terminata il sig. sindaco di Calusco non gli impone lo stop ,
sino a quando i lavori sono terminati?
Grazie e buongiorno
Sonia


http://calusco.blogspot.com


Articoli Correlati:
(c)www.merateonline.it
Il primo giornale digitale
della provincia di Lecco
Scritto il 11/4/2003 alle 19.13


Thursday, April 10, 2003

V.I.A. Regionale: scheda di sintesi per l'informazione al pubblico

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Coltivazione di cave di marna e calcare "Monte Giglio" e "Colle Pedrino" site nei Comuni di Calusco d'Adda, Carvico, Villa d'Adda, Palazzago e Caprino Bergamasco (BG).
Proponente: ITALCEMENTI S.p.A.

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Anagrafica del progetto

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Sintesi non tecnica dello studio

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Fasi della procedura

Deposito SIA

Istruttoria

Rapporto istruttorio

Pronuncia di compatibilità ambientale


http://62.101.84.222/silvia/
IL GIORNO 10 04 03

Paderno, rinvio
per il caso Agip

PADERNO D'ADDA - Ancora preoccupazioni per i cittadini e le amministrazioni comunali che si erano opposte alla richiesta, avanzata dall'Agip, di installare un pozzo per la ricerca di idrocarburi. Il Tar, ha infatti rinviato a novembre la decisione sul ricorso che l'Eni aveva presentato contro la decisione del Ministero dell'Ambiente, di negare l'autorizzazione al progetto di ricerca denominato "Sernovella 1". I legali dell'Eni ritengono infatti che a decidere avrebbe dovuto essere la Regione

LA PROVINCIA DI LECCO 05 04 03



paderno
l’azienda non dispone ancora di tutti i pannelli fonoassorbenti necessari
italcementi, fracasso per due mesi

paderno (l. pe) cattive notizie per i padernesi: dovranno convivere con i rumori notturni provocati dalle «torri gemelle» dell’italcementi di calusco ancora per una ventina di giorni, se tutto va bene. e’ la novità, molto brutta, emersa dalla riunione di mercoledì sera tenutasi presso il municipio di calusco d’adda per fare il punto della situazione sull’avvio dei mulini di macinatura del crudo realizzati negli ultimi due anni dalla multinazionale del cemento. vi hanno partecipato i sindaci dell’isola bergamasca (calusco, solza, medolago, carvico), del milanese (cornate) e soprattutto l’assessore all’ecologia di paderno valter motta. l’italcementi ha avviato il collaudo dei mulini senza avere tutti i pannelli fonoassorbenti necessari: ne mancano ben 350 metri quadrati ed è questo che fa sentire i rumori a tutti gli abitanti di paderno, che restano svegli di notte, disturbati dal rotolio dei sassi e dalla frantumazione. dovrebbero arrivare, se tutto va bene, entro pasqua, ma l’italcementi ha già chiesto per la terza volta una deroga al termine del collaudo. era fissato per il 15 marzo, è stato spostato al 15 aprile ed ora slitta alla fine di maggio. nella peggiore delle ipotesi i rumori proseguiranno ancora per due mesi. l’assessore motta ha usato parole durissime contro il «mostro» di calusco, ed ha contestato l’avvio dell’impianto senza che le pannellature anti rumore fossero installate completamente. «la popolazione di paderno rifiuta completamente quelle due torri. sembrano cape canaveral con tutte le luci che le inondano di sera». attualmente i mulini triturano il carbone e macinano il crudo per in futuro produrre klinter e viene alimentato con coke di petrolio. le preoccupazioni prima di tutto il rumore prodotto adesso, ed in futuro l’inquinamento atmosferico e luminoso. le torri rientrano nel raggio di dieci chilometri dall’osservatorio astronomico di merate e la legge antinquinamento luminoso della regione pone limiti restrittivi all’emissione luminosa. in futuro l’alimentazione dei mulini potrebbe cambiare, la tecnologia permette la trasformazione in forni inceneritori: anche questo preoc cupa.

Monday, April 07, 2003

L'ECO DI BERGAMO 06 04 03

Ritardo nei nuovi reparti all'Italcementi di Calusco
CALUSCO Vanno aggiornate le previsioni fatte sulla messa in servizio della nuova linea di cottura della cementeria Italcementi di Calusco e dei reparti connessi: l'impianto non inizierࠡ funzionare a metࠡprile ma alla fine di maggio, per problemi sorti nella messa a punto degli impianti.
Ƞquanto emerso da un incontro tenuto nella sala consiliare del Comune di Calusco mercoled젳era, a cui hanno partecipato il sindaco Rinaldo Colleoni e l'assessore all'Ambiente ed ecologia Lino Corti, il responsabile del servizio ecologico dell'Italcementi Stefano Gardi, il funzionario dell'Arpa Giacomo Gallinari, i sindaci Pierangelo Manzoni (Solza) e Clara Ghisleni (Suisio), gli assessori all'Ambiente ed ecologia Oreste Biffi (Terno d'Isola) e Anna Bonzi (Carvico), Luigi Esposito (Solza), Valerio Valvassori (Medolago), Walter Motta (Paderno) e Giancarlo Cereda (Verderio Inferiore).
Il responsabile del servizio ecologico dell'Italcementi ha illustrato le caratteristiche della nuova cementeria: La nuova linea e i nuovi impianti di abbattimento ha detto Stefano Gardi consentono una riduzione delle emissioni tra il 50 e l'80 per cento rispetto agli standard e alle normative a cui era soggetto il vecchio impianto .
Il funzionario dell'Arpa Gallinari, ha spiegato che la Regione ha imposto limitazioni pi⥳trittive agli impianti. Ƞseguito quindi un vivace dibattito, da cui 蠥merso che la popolazione di Solza e di Paderno sente rumori durante la notte, causati dalla mancanza di circa 350 metri quadrati di pannelli fonoassorbenti che devono insonorizzare i molini per la macinazione del carbone. C'蠵n ritardo nella consegna dei pannelli ha ammesso Stefano Gardi ma sicuramente tutto verr࠳istemato entro la metࠤi aprile . Il sindaco di Suisio ha fatto presente che alla sera, in paese, si avverte anche odore di bruciato, mentre il sindaco di Solza ha sottolineato la mancanza di comunicazioni ed informazioni da parte della cementeria, chiedendo se la struttura potrࠥssere usata come inceneritore.
Gli assessori all'Ecologia di Terno d'Isola e di Medolago, invece, hanno auspicato che si attui una continua vigilanza, con maggiori controlli e monitoraggi sulle emissioni. In questa fase, il gruppo di lavoro istituito dal sindaco di Calusco deve vigilare e diramare le dovute informazioni agli altri paesi. All'incontro i sindaci e gli assessori hanno anche chiesto all'Italcementi quale materiale verrࠢruciato per far funzionare il forno, e se questo potrࠤivenire un inceneritore: Oggi viene usato il combustibile convenzionale, ovvero il coke di petrolio ha detto Stefano Gardi ma per il futuro non si esclude un combustibile alternativo. Ma occorre comunque essere autorizzati .
Angelo Monzani

Friday, April 04, 2003

L'ECO DI BERGAMO 04 04 03

Solza dice no alla tangenziale di Calusco
Il sindaco: nessun vantaggio per la viabilità, aumenterà invece l'inquinamento
CALUSCO «Esprimiamo la nostra contrarietà a questo progetto viario» dice il sindaco di Solza Pierangelo Manzoni dopo aver esaminato la prima parte dello studio di fattibilità relativo alla Rivierasca nella zona di confine tra Calusco e Solza. Il lavoro è stato commissionato dal Comune di Calusco allo studio Polinomia di Milano, in quanto richiesto dagli amministratori di Solza per conoscere l'impatto del traffico sulla prevista tangenziale sud. A breve, invece, verrà consegnata la seconda parte dello studio relativo alla futura situazione con la presenza della variante sud. La nuova arteria viabilistica prevista nel prg a sud del territorio, per Calusco è divenuta oggi una necessità per dirottare chi transita nella centrale via Marconi.
Per concretizzare il progetto, il cui tracciato termina su parte del territorio di Solza, l'Amministrazione di Calusco nel maggio 1998 e nel marzo 1999 chiese alla Provincia un parere e una partecipazione attiva. «Il Comune di Solza – spiega il sindaco di Calusco Rinaldo Colleoni – manifestò però le proprie riserve sull'utilità della strada. Rinviò quindi il suo giudizio definitivo a uno studio di fattibilità del traffico».
Ora sono stati resi noti i primi risultati dello studio: «Nei tre punti di ingresso e uscita del paese di Calusco, il traffico giornaliero di attraversamento della via Marconi è di quasi 17mila veicoli equivalenti, sulla Rivierasca quasi 27mila, mentre in direzione di Carvico oltre 30mila, con flussi preferenziali sulle direttrici Carvico-Paderno e Rivierasca-Carvico. La variante porterebbe un beneficio per la centralissima via Marconi, che si alleggerirebbe di tutto il traffico pesante del cementificio (680 camion al giorno) e di circa il 30 percento del flusso complessivo. In particolare si prevede che buona parte del traffico tipicamente locale si orienterà verso la nuova arteria. Ulteriori alleggerimenti alla via Marconi, potranno derivare dalla sua trasformazione in strada comunale».
Il Comune di Solza ha espresso le prime considerazioni sui risultati. Dice il sindaco: «Lo studio rafforza con dati tecnici i nostri dubbi. Le simulazioni dei flussi di traffico indicano che sulla nuova strada confluirebbero i mezzi pesanti diretti al cementificio e agli altri insediamenti industriali e una parte, la meno importante, di veicoli leggeri diretti al ponte di Paderno. La riduzione del traffico lungo la via Marconi di Calusco sarebbe del 30 percento. Perché preponderante rimarrebbe il traffico verso Carvico che non scenderebbe verso Solza per risalire di nuovo nell'ultimo tratto della Rivierasca. Nessun vantaggio quindi per la viabilità dell'Isola e in particolare per la Rivierasca già congestionata. Per contro vanno considerati gli elementi negativi legati all'inquinamento acustico, ambientale e atmosferico. Per queste motivazioni non possiamo fare altro che esprimere la nostra contrarietà al progetto».
Ora la parola passa al secondo studio nel quale si prevede la presenza della variante sud, anche se Solza ha già emesso il suo verdetto sulla probabile concessione del proprio territorio per la tangenziale.
Angelo Monzani
MERATEONLINE 03 04 03

La nuova produzione è partita senza pannelli fonoassorbenti



Il “mostro di Calusco”
spaventa i sindaci
della Valle dell’Adda



Per ora gli altiforni funzionano solo con il petrolio
ma non si esclude il ricorso ad altri combustibili








La riunione avrebbe dovuto rassenerare gli animi e placare le polemiche ma sindaci e assessori che vi hanno preso parte hanno probabilmente abbandonato il Municipio di Calusco d’Adda con più dubbi di quanti ne avevano all`arrivo in merito alla bontà dei nuovi impianti Italcementi. Le dichiarazioni dei vertici del colosso bergamasco sulla mancata installazione di alcune barriere fonoassorbenti che però non ha impedito di avviare la nuova linea di produzione e soprattutto circa la possibilità di bruciare combustibili diversi dal petrolio hanno creato sconcerto tra i rappresentanti delle Amministrazioni di Paderno, Verderio Inferiore, Solza, Terno d’Isola, Medolago, Suisio e Carvico invitati mercoledì sera dal primo cittadino Rinaldo Colleoni per incontrare il responsabile del servizio ecologia e dello stabilimento Italcementi di Calusco, il dottor Stefano Gardi e l’ingegner Orello Bertoletti. I due infatti hanno confermato che i rumori che di notte tengono svegli i cittadini di Paderno e di Solza sono provocati dalla mancata installazione di 350 mq di pannelli fonoassorbenti a causa dei ritardi di consegna delle forniture. I responsabili dell`azienda hanno spiegato che si sono cercate soluzioni temporanee, che evidentemente però non sono servite a nulla. La mancanza delle barriere acustiche non ha impedito ai titolari dell’attività di avviare la messa in funzione degli impianti, creando non pochi disagi a quanti abitano a ridosso delle due grosse torri. Se i cittadini di Paderno e Solza devono convivere con i rumori notturni, non va del resto certo meglio a quelli di Suisio che invece devono fare i conti con un forte odore di bruciato dovuto al vento che spinge i gas di scarico dei comignoli alti 120 metri proprio sopra di loro. Brutte notizie sono state date anche sul combustibile che verrà utilizzato per alimentare gli altiforni. Per ora è stato concesso solo il permesso di ricorrere unicamente a cock di petrolio, ma non è escluso che in futuro venga bruciato altro materiale per portare la temperatura sino a 1.400°. Il timore è che l’impianto si trasformi così in un inceneritore vero e proprio in grado di accogliere rifiuti di qualsiasi tipo, sebbene i filtri dovrebbero ridurre le emissioni tossiche. Durante l’assembla è stato anche annunciato che gli impianti non entreranno a regime prima degli inizi di giugno, mentre la tabella di marcia prevedeva come termine ultimo metà aprile. Ciò comporterà inevitabilmente più inquinamento atmosferico, perché sino a quando le sofisticate apparecchiature non saranno rodate le immissioni nocive riusciranno a passare le barriere dei filtri. E’ anche per questo che il dottor Giacomo Gallinari dell’Arpa di Bergamo ha chiesto che vengano ulteriormente ridotti gli ossidi di azoto. “La gente – ha commentato l’agguerrito assessore all’Ecologia di Paderno Walter Motta – percepisce le due torri con incredibile impatto emotivo e ha paura. I nuovi impianti della Italcementi deturpano il paesaggio sia di giorno, sia di notte e da Paderno sembra di vivere vicino a Cape Canaveral”. “Sono fiducioso – ha invece ribadito il sindaco di Calusco Colleoni - che i miglioramenti a livello ambientale siano quelli previsti”.



Wednesday, April 02, 2003

MERATEONLINE 01 04 03


I primi cittadini della valle dell’Adda si incontreranno mercoledì sera a Calusco
per valutare la messa in funzione dei due altiforni del colosso bergamasco



Paderno, Robbiate, Imbersago e Verderio
in assemblea per chiedere garanzie
sui nuovi impianti Italcementi





Mercoledì sera i sindaci di Paderno d’Adda, Robbiate, Imbersago, Verderio Superiore e Inferiore incontreranno il primo cittadino di Calusco per la messa in funzione dei nuovi impianti di produzione della Italcementi che hanno suscitato malumore e disagi già prima di essere attivati. Alla riunione, convocata per le 20.30, parteciperanno anche i colleghi di Bottanuco, Carvico, Chignolo, Cornate, Medolago, Solza, Sotto il Monte, Suisio, Terno d`Isola e Villa d`Adda. Rinaldo Colleoni vuole infatti rassicurare gli amministratori dei vicini paesi sulla bontà del progetto del colosso bergamasco e fugare una volta per tutte i dubbi che hanno accompagnato tutto la realizzazione dei due altiforni i cui comignoli raggiungono i 120 metri di altezza dominando tutta la valle dell’Adda. Alle critiche sull’impatto ambientale in una zona di pregio paesaggistico si sono inoltre sommate le proteste di molti cittadini che la notte non riescono a dormire a causa del rumore emesso dalla nuova linea di produzione e di smaltimento dei rifiuti prodotti e spaventati dal possibile aumento dell’inquinamento atmosferico. Le rassicurazioni ufficiali e i documenti dell’Italcementi che ribadiscono che i nuovi stabilimenti consentiranno maggior rispetto per l’ambiente non sembrano dunque essere bastate e Angelo Rotta e compagni vogliono verificare la situazione personalmente in un faccia a faccia con il sindaco di Calusco. In difesa delle scelta di Italcementi si è mosso anche il presidente degli industriali bergamaschi Andrea Montrasio che ha avuto modo di visitare gli impianti insieme ai componenti della giunta e del consiglio direttivo dell`Unione degli industriali e dei giovani industriali. Una volta a regime, le due torri che si scorgono da tutta la Brianza, permetteranno una produzione di 3.600 tonnellate di clinker per il cemento al giorno. I vertici dell’azienda hanno spiegato ai visitatori che ogni passaggio è rigorosamente isolato e quando, con ogni probabilità tra la fine dell`anno o gli inizi del 2004, sarà terminato il tunnel di 10 chilometri che porterà la materia prima dalle cave di Col Pedrino a Calusco, non ci sarà soluzione di continuità tra la cava e il prodotto finito. Il viaggio del cemento inizia sotto forma delle materie prime e dei correttivi - che servono per fare il clinker - da quattro silo. La lavorazione comincia con la macina nel mulino del crudo quindi, dopo i processi di essicazione e miscelazione si arriva alla cottura in un forno a oltre 1.400 gradi. Alla fine si avrà il clinker, presente per il 70 per cento nel cemento. La materia viene lavorata a temperature che oscillano tra i 350 e i 1.400 gradi e nonostante l`aria calda venga recuperata per le varie fasi di produzione con un notevole risparmio energetico, ogni giorno è comunque necessaria una dozzina di autotreni di carbone per alimentare il forno. Ogni fase della lavorazione è monitorata, attraverso sofisticati computer, in una apposita sala e la stessa miscela di materie prime viene analizzata ogni due minuti. In queste settimane sono in corso le varie messe a punto in vista dell`entrata in funzione del nuovo impianto che nei prossimi mesi prenderà il posto di quello vecchio. Alla visita ha preso parte lo stesso sindaco di Calusco Rinaldo Colleoni: “Sono fiducioso - ha dichiarato - che i miglioramenti a livello ambientale siano quelli previsti”.



IL GIORNALE DI MERATE 01 04 03

PADERNO. (mcr) Sarà Giulio Boscagli a guidare una visita notturna, nelle
aree limitrofe all’impianto dell’Italcementi, per verificare l’intensità
dei rumori.
Il consigliere regionale di Lecco, presidente del gruppo di Forza Italia
in Regione Lombardia, ha infatti promesso, nei giorni scorsi, un
sopralluogo ai membri dell’opposizione «Per una nuova Paderno». Ma la
particolarità è che Boscagli ha garantito che sarà lui in persona ad
effettuare la valutazione acustica per accertarsi dei fastidiosi rumori
che si avvertono durante la notte nelle aree circostanti all’impianto.
Infatti durante una visita ufficiale in Regione, avvenuta nei giorni
scorsi, la minoranza si era fatta portavoce delle lamentele della
popolazione che vive nelle zone periferiche del paese a pochi passi
dalla «torre» dell’Italcementi.
«Una delegazione del nostro gruppo si è recata al Pirellone per parlare
con Boscagli - ha detto il capogruppo dell’opposizione Leonello Magella
- Lo scopo era quello di chiedere un suo parere su alcuni temi scottanti
inerenti al nostro territorio. Uno di questi riguarda i rumori
dell’Italcementi. Su questo tema noi abbiamo richiesto un misurazione
dei rumori che vengono prodotti dall’impianto durante le ore notturne».
Infatti, ha aggiunto ancora il capogruppo della minoranza, in Comune
giungono continuamente proteste da parte di cittadini che lamentano un
rumore, simile a quello di un trattore in movimento. Il rumore si
avverte anche a finestre chiuse e disturba il sonno dei padernesi.
«Boscagli si è offerto di recarsi sul posto di persona per vedere la
torre e per sentire i rumori - ha aggiunto Magella - Una delle sere
della prossima settimana lo accompagneremo nelle aree dove i rumori
notturni creano più problemi».
Da quanto dichiarato alla minoranza, sul tavolo di Boscagli in Regione
sono sempre arrivate le pratiche inerenti alla questione Italcementi, ma
lui non ha mai avuto l’opportunità di vedere la «torre» di persona. «La
nostra preoccupazione - ha aggiunto il consigliere Ambrogio Andreotti -
è che non si verifichino anche operazioni di smaltimento dei rifiuti,
visto che è stato costruito un camino altissimo». In occasione della
vista al Pirellone l’opposizione ha consegnato a Boscagli la copia
numero venticinquemila della pubblicazione «Il Ponticello».

Tuesday, April 01, 2003

L'ECO DI BERGAMO 01 04 03

«Ambiente e produzione, binomio possibile»
Il presidente degli industriali bergamaschi sottolinea le scelte «ecoefficienti» del gruppo Italcementi
CALUSCO D'ADDA Il celeste delle facciate sfuma nell'azzurro del cielo addolcendo i contorni e le geometrie del poderoso complesso industriale dell'Italcementi di Calusco. Un complesso dove tecnologia d'avanguardia e rispetto dell'ambiente non solo si sposano, ma costituiscono più che il punto d'arrivo, quello di partenza, anzi la filosofia stessa che ne ha ispirato la realizzazione. «Non è stato ancora inaugurato – sottolinea l'ingener Carlo Pesenti, condirettore generale di Italcementi – si tratta di un complesso molto importante non solo per Calusco, ma per la Bergamasca stessa». L'ingener Carlo Pesenti ieri ha accolto il presidente degli industriali bergamaschi Andrea Moltrasio in visita allo stabilimento insieme ai componenti della giunta e del consiglio direttivo dell'Unione degli industriali e dei giovani industriali.
«Era la prima volta che visitavo la cementeria di Calusco – afferma il presidente Moltrasio – e, come tutti gli altri membri di giunta e di consiglio, sono rimasto molto impressionato da questo investimento del gruppo Italcementi». Nella realizzazione del nuovo stabilimento il gruppo bergamasco ha investito 150 milioni di euro «per avere una capacità di produrre – rimarca il presidente Moltrasio – in maniera efficiente e soprattutto più ecoefficiente. Il gruppo Italcementi, infatti, è molto attento a tutto ciò che riguarda il problema ambientale e l'impatto sul territorio di questa lavorazione». Una scelta di questo tipo, secondo Andrea Moltrasio, ha un significato che va al di là della stessa Italcementi: «In una provincia come la nostra così manifatturiera – sottolinea – è importante dare fiducia facendo vedere che si può continuare a produrre rispettando l'ambiente. E questo è nel solco di quello che l'Unione sta dicendo e promuovendo in tutto il territorio».
Al termine della visita, nella sede direzione del gruppo a Bergamo c'è stata la presentazione della realtà Italcementi oggi. «È stata una giornata molto bella per tutti – continua il presidente Moltrasio – lo spirito della mia presidenza è fare almeno una volta l'anno giunta o consiglio in una fabbrica di colleghi importanti. Lo scorso anno siamo andati alla Promatech di Colzate di Miro Radici». Poi a proposito di Italcementi aggiunge: «È forse il gruppo industriale italiano più importante che è riuscito a internazionalizzarsi in maniera significativa senza tanti clamori, ma con un risultato incredibile. È un'azienda globale che ha le radici a Bergamo: è un esempio clamoroso di quello che si può fare. È un orgoglio per l'associazione».
Vista da vicino la «Nuova Calusco» impressiona non tanto per le dimensioni – ha una torre che svetta per oltre cento metri – ma per le ardite soluzioni tecniche che permetteranno, una volta a regime, una produzione di 3.600 tonnellate di clinker al giorno (prodotto che serve per fare il cemento). Soluzioni che fanno dello stabilimento di Calusco una realtà di estrema avanguardia. Chi aveva almeno i calzoni corti negli anni Cinquanta ricorderà i cigli della strada perennemente imbiancati dalle polveri della vicina cementeria in via David a Bergamo. Nulla di tutto questo c'è a Calusco, non solo all'esterno del complesso, ma anche passando tra i padiglioni della fabbrica. La materia prima, i semilavorati, e il prodotto finito, infatti, entrano ed escono da un procedimento all'altro senza mai vedere la luce del sole. Ogni passaggio è rigorosamente isolato e quando – con ogni probabilità tra la fine dell'anno o gli inizi del 2004 – sarà terminato il tunnel di 10 chilometri che porterà la materia prima dalle cave di Col Pedrino a Calusco, non ci sarà soluzione di continuità tra la cava e il prodotto finito. Il viaggio del cemento inizia sotto forma delle materie prime e dei correttivi – che servono per fare il clinker – da quattro silo. La lavorazione comincia con la macina nel «mulino del crudo» quindi, dopo i processi di essicazione e miscelazione si arriva alla cottura in un forno a oltre 1.400 gradi. Alla fine si avrà il clinker (presente per il 70 per cento nel cemento). La materia viene lavorata a temperature che oscillano tra i 350 e i 1.400 gradi e l'aria calda viene recuperata per le varie fasi di produzione con un notevole risparmio energetico (ogni giorno è comunque necessaria una dozzina di autotreni di carbone per alimentare il forno). Ogni fase della lavorazione è monitorata, attraverso sofisticati computer, in una apposita sala: la stessa miscela di materie prime viene analizzata ogni due minuti. In queste settimane sono in corso le varie messe a punto in vista dell'entrata in funzione del nuovo impianto che nei prossimi mesi prenderà il posto di quello vecchio. Quando il nuovo complesso girerà a pieno regime l'Italcementi darà vita alle tradizionali giornate di «porte aperte» accogliendo i visitatori.
Alla visita è stato invitato anche Rinaldo Colleoni, sindaco di Calusco. «Sono fiducioso – ha dichiarato – che i miglioramenti a livello ambientale siano quelli previsti». E proprio sulla messa a regime dei nuovi impianti domani alle 20,30 nel municipio di Calusco si incontrerà coi sindaci di Bottanuco, Carvico, Chignolo, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Paderno, Robbiate, Solza, Sotto il Monte, Suisio, Terno d'Isola, Verderio Superiore, Verderio Inferiore e Villa d'Adda.
Mino Carrara

IL GIORNO 01 04 03

Torna la pace
sul caso rumori

PADERNO D'ADDA - Chiarimenti in tempo reale tra i sindaci di Paderno e Calusco d'Adda sulle rumorosità del nuovo impianto Italcementi costruito recentemente a Calusco.
Nelle scorse settimane Angelo Rotta, sindaco di Paderno, aveva ricevuto lettere di protesta e chiarimenti sui rumori, soprattutto notturni, provocati dal nuovo impianto.
Rotta aveva immediatamente "girato" a Rinaldo Colleoni, sindaco di Calusco, una richiesta di spiegazioni.
Al collega l'amministratore di piazza Vittoria chiedeva se «l'eccessiva emissione sonora fosse solo temporanea, conseguente cioè alla messa in esercizio e verifica dell'impianto». E, se le norme «relative all'inquinamento acustico e all'insediamento di nuove attività produttive fossero state rispettate».
L'altro ieri la risposta. Scrive il sindaco Colleoni : «Dopo aver interpellato l'Italcementi, preciso che le em issioni anomale sono temporanee, legate all'ottimizzazione delle macchine ed al completamento dei dispositivi antirumore. Dall'Italcementi ci sono stati anche segnalati ritardi nella consegna di portoni fonoisolanti e pannellature insonorizzate da installare nei reparti più rumorosi. La consegna è prevista dal 31 marzo. I lavori richiederanno un paio di mesi, con priorità per le situazioni critiche».
Sull'inquinamento acustico, il sindaco di Calusco ha spiegato che «il nostro comune è dotato di zonizzazione acustica dal 1994 e che una sua revisione è prevista entro il luglio 2003. Nella richiesta di concessione edilizia - conclude Colleoni - l'azienda ha presentato la documentazione relativa all'impatto acustico, con parere favorevole dell'Asl».
Come è noto, il nuovo impianto continua a provocare malumori, non solo a Paderno, per l'impatto visivo (è a poche centinaia di metri dall'Adda leo nardesca) e preoccupazioni per il futuro.
Alcuni cittadini di Paderno stanno monitorando i rumori. Una tabella verrà poi consegnata al sindaco e successivamente all'Arpa competente.
Sergio Perego




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