Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Friday, April 04, 2003

MERATEONLINE 03 04 03

La nuova produzione è partita senza pannelli fonoassorbenti



Il “mostro di Calusco”
spaventa i sindaci
della Valle dell’Adda



Per ora gli altiforni funzionano solo con il petrolio
ma non si esclude il ricorso ad altri combustibili








La riunione avrebbe dovuto rassenerare gli animi e placare le polemiche ma sindaci e assessori che vi hanno preso parte hanno probabilmente abbandonato il Municipio di Calusco d’Adda con più dubbi di quanti ne avevano all`arrivo in merito alla bontà dei nuovi impianti Italcementi. Le dichiarazioni dei vertici del colosso bergamasco sulla mancata installazione di alcune barriere fonoassorbenti che però non ha impedito di avviare la nuova linea di produzione e soprattutto circa la possibilità di bruciare combustibili diversi dal petrolio hanno creato sconcerto tra i rappresentanti delle Amministrazioni di Paderno, Verderio Inferiore, Solza, Terno d’Isola, Medolago, Suisio e Carvico invitati mercoledì sera dal primo cittadino Rinaldo Colleoni per incontrare il responsabile del servizio ecologia e dello stabilimento Italcementi di Calusco, il dottor Stefano Gardi e l’ingegner Orello Bertoletti. I due infatti hanno confermato che i rumori che di notte tengono svegli i cittadini di Paderno e di Solza sono provocati dalla mancata installazione di 350 mq di pannelli fonoassorbenti a causa dei ritardi di consegna delle forniture. I responsabili dell`azienda hanno spiegato che si sono cercate soluzioni temporanee, che evidentemente però non sono servite a nulla. La mancanza delle barriere acustiche non ha impedito ai titolari dell’attività di avviare la messa in funzione degli impianti, creando non pochi disagi a quanti abitano a ridosso delle due grosse torri. Se i cittadini di Paderno e Solza devono convivere con i rumori notturni, non va del resto certo meglio a quelli di Suisio che invece devono fare i conti con un forte odore di bruciato dovuto al vento che spinge i gas di scarico dei comignoli alti 120 metri proprio sopra di loro. Brutte notizie sono state date anche sul combustibile che verrà utilizzato per alimentare gli altiforni. Per ora è stato concesso solo il permesso di ricorrere unicamente a cock di petrolio, ma non è escluso che in futuro venga bruciato altro materiale per portare la temperatura sino a 1.400°. Il timore è che l’impianto si trasformi così in un inceneritore vero e proprio in grado di accogliere rifiuti di qualsiasi tipo, sebbene i filtri dovrebbero ridurre le emissioni tossiche. Durante l’assembla è stato anche annunciato che gli impianti non entreranno a regime prima degli inizi di giugno, mentre la tabella di marcia prevedeva come termine ultimo metà aprile. Ciò comporterà inevitabilmente più inquinamento atmosferico, perché sino a quando le sofisticate apparecchiature non saranno rodate le immissioni nocive riusciranno a passare le barriere dei filtri. E’ anche per questo che il dottor Giacomo Gallinari dell’Arpa di Bergamo ha chiesto che vengano ulteriormente ridotti gli ossidi di azoto. “La gente – ha commentato l’agguerrito assessore all’Ecologia di Paderno Walter Motta – percepisce le due torri con incredibile impatto emotivo e ha paura. I nuovi impianti della Italcementi deturpano il paesaggio sia di giorno, sia di notte e da Paderno sembra di vivere vicino a Cape Canaveral”. “Sono fiducioso – ha invece ribadito il sindaco di Calusco Colleoni - che i miglioramenti a livello ambientale siano quelli previsti”.



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