Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Sunday, May 24, 2015

Un gelato e una brioche per firmare contro l'aumento di rifiuti a Italcementi

  • Un gelato e una brioche per firmare contro l'aumento di rifiuti a Italcementi

Continua instancabile la sottoscrizione tra i cittadini, affinché la Provincia di Bergamo chieda e ottenga da Italcementi presso lo stabilimento di Calusco d'Adda un piano di drastica diminuzione delle già preoccupanti emissioni totali e non consenta l'utilizzo e smaltimento di rifiuti quali pneumatici usati, copertoni, fanghi industriali, plastiche non riciclabili, ecc. 

Ecco la lista completa dei gazebo del fine settimana:

Continua l 'iniziativa "Un gelato e..brioche per firmare", Rete Rifiuti Zero, La Nostra Aria e Aria Pulita Centro Adda organizzano dalle 8,00 alle 12,30 di domenica 24 maggio un banchetto presso " IL CAFFE' DELL'ADDA" in via Nuova Provinciale ad Arlate fraz. di Calco. 

La Lega Nord organizza un gazebo domenica 24 maggio a Robbiate (Lc) SP.per Imbersago ang. Via S.Elena dalle 9,30 alle 12,30.

Sempre la Lega Nord organizza sabato 23 maggio gazebo in Piazza Prinetti a Merate(Lc) dalle 9,00 alle 12,30 e domenica 24 maggio dalle 9,00 alle 12,30 sempre in Piazza Prinetti a Merate.

I cittadini potranno sottoscrivere direttamente la petizione e avere nuove informazioni su una vicenda che coinvolge tutta la popolazione.

Un grazie a tutti quei cittadini che con commovente impegno e con le loro firme, stanno sostenendo una battaglia di civiltà per la tutela della salute di tutti.

Cordialmente,

Comitato "Aria Pulita Centro Adda" "Rete Rifiuti Zero Lombardia" Comitato "La Nostra Aria" 

Per informazioni e adesioni: ariapulitacentroadda@gmail.com

rifiutizeromerate@gmail.com

comitatolna@gmail.com

Wednesday, May 20, 2015

Italcementi: qualche commento al comunicato del sindaco Colleoni

Italcementi: qualche commento al comunicato del sindaco Colleoni






con un titolo davvero "impressionante", " La questione Italcementi ", è apparso sul giornalino del comune di Calusco d'Adda, il messaggio del Sindaco, dottor Roberto Colleoni, in merito al clamore che ha sollevato Italcementi, con la notizia diffusa alcuni mesi fa , di utilizzare un mix di rifiuti urbani, petcoke e combustibili solidi secondari (CSS) come "combustibili", nello stabilimento di Calusco D'Adda.

Al di là dei nove punti citati dal sindaco (alcuni dei quali meriterebbero un dettagliato commento) , preceduti da una sequela di "accuse" velatamente indirizzate ai promotori dei comitati che si oppongono agli attuali "progetti" di Italcementi - , e cioè "Aria Pulita Centro Adda", " la Nostra Aria " e "Rete Rifiuti Zero Lombardia" - faziose accuse, che vanno dall'aver creato un clima surreale attorno alla vicenda, ad inesperienza nella materia, all'incapacità di presentare nelle assemblee pubbliche ( che sono state molte e affollate) eminenti tecnici di spessore nel settore, alla scelta di faziosi personaggi (proprio cosìfaziosi) in grado di rappresentare solo scenari di malattie e di morte- , al di là di tutto ciò, vorrei qui limitarmi a dare qualche motivo di ripensamento al sindaco dottor Colleoni sull'inopportunità di tali accuse, e a chi vorrà leggere queste righe fornire qualche riflessione che ha origine puramente tecnica e di osservazione del "Quadro Isola" , osservazioni svolte sul territorio, ove premono almeno quattro impianti significativi dal punto di vista "impatto ambientale", osservazioni svolte dall'Università degli Studi di Milano (faziosa anch'essa?), rilevando una correlazione tra i picchi d'inquinamento atmosferico (specie ossido di azoto e PM di vario spessore) e sicuri impatti sulla salute degli abitanti del territorio "Isola" ( vorrei ricordare al sindaco che il cementificio da tempo ricade in zona classificata classe A dal Piano di Risanamento da inquinamenti atomosferici - e non solo - della nostra Regione).   

Innanzitutto non avrei mai immaginato (se non lo avessi letto sul comunicato semiserio del sindaco di Calusco) che il dottor Edoardo Bai, noto "patologo ambientale",  che studia gli effetti sulla salute dei cittadini dei processi di incenerimento dei rifiuti e CSS vari (Combustibili Solidi Secondari), molto presente agli incontri organizzati da  FNOMCeO, ISDE Italia, Ordini dei Medici di alcune città italiane "toccate" da inceneritori, termovalorizzatori, impianti produttivi con emissioni significative in atmosfera, e che in una sera di marzo ho avuto il piacere di ascoltare all'incontro con numerosissimi cittadini dell'Isola, - incontro organizzato dai comitati S.L.A. e Rete Rifiuti Zero Lombardia-Merate, presenti moltissimi giovani -, fosse un personaggio definibile "ambiguo", un creatore di emozioni incoffessabili aventi di mira l'ambiente, un fazioso personaggio.

Ricordo perfettamente e alla lettera le parole del dottor Bai (l'esimio Signor Sindaco potrà, se vorrà, richiedere l'intero intervento) : "L'Istituto Superiore di Sanità ha fatto pubblicare il Rapporto 7/41, che dice cosa si deve fare per sorvegliare la salute delle persone che vivono, lavorano, in prossimità di un impianto "inceneritore". Nella situazione attuale, il cementificio Italcementi produce un inquinamento di grado elevato. Italcementi brucia un petcoke che contiene di tutto, che inquina moltissimo.................Sull'Isola Bergamasca (e ora anche nei centri vicini in linea d'aria) premono 4 impianti significativi, e l'inquinamento complessivo va drasticamente diminuito....Occorrerebbe sospendere i permessi, poiché legati inevitabilmente ai danni sulle persone, occorre sviluppare le indagini e gli audit ambientali. C'è poi la "Legge di Sanatoria per i Mancati Interventi di Messa a Norma" per ILVA Taranto, applicabile anche ai vecchi inceneritori e impianti industriali altamente inquinanti, perché violano in modo lampante la Direttiva Europea IPPC, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento.  Questa direttiva europea IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) impone il rilascio di un'autorizzazione per tutte le attività industriali che presentano un notevole potenziale inquinante. Tale autorizzazione viene definita AIA (autorizzazione integrata ambientale) e può essere concessa solo se vengono adottate le migliori tecnologie disponibili, e se vengono così rispettate determinate condizioni ambientali, per far sì che le imprese stesse si facciano carico della prevenzione, e della riduzione dell'inquinamento che possono causare........La situazione ambientale delle tre provincie (BS-BG-LC) è fuori controllo, deve essere monitorata con efficacia  da importanti istituti e anche centri di ricerca, la pubblicazione di rapporti sullo stato di salute del territorio. E la Regione Lombardia , coadiuvata da appropriati organismi, dovrà mettere in piedi progetti con criteri chiari e condivisi al fine di ridurre i fenomeni inquinanti, e quindi contrastarli".

Già, proprio così, ridurre gli inquinamenti,... contrastarli.......

In secondo luogo e ultimo. A punto 8 della sua "impressionante" esposizione , l'esimio primo cittadino di Calusco, si spinge a commentare brevemente i dati della ASL di Bergamo del 2015 circa lo stato di salute dell'Isola, spingendosi poi a sostenere che "è ampiamente dimostrato.....(?). ...sono gli insediamenti urbani con il traffico e il riscaldamento i maggiori produttori di inquinanti" .

Dimentico per un attimo i fuochi inquinanti (anche un barbecue è inquinante); mi preme rammentare però cosa sia un vero inquinamento, ovvero una qualunque alterazione dell'ambiente naturale o antropico, di origine cioè naturale o antropica.  Esso produce disagi nel tempo, patologie e danni permanenti in una determinata area, pone la zona in disequilibrio coi cicli esistenti e naturali, e questa alterazione può essere di varissima origina.

Questo significa semplicemente che l'inquinamento atmosferico non solo può uccidere persone deboli, tra la categoria ad alto rischio, ma fa pure giungere, pervenire, affluire nuovi individui in questa categoria. E vuol dire anche che le "rilevazioni temporali" sugli inquinamenti offrono un "dato ?C stima" di morti "extra",  che avvengono in pochi giorni, ma che sono anticipate di anni e di mesi rispetto a quanto si sarebbe verificato e osservato in assenza di inquinamento. Personaggi, studiosi, del calibro di Schwartz, Zanobetti, Crosignani Paolo, hanno spesso evidenziato che l'inquinamento atmosferico da polveri sottili (di cui Italcementì darà prova di ampissima diffusione coi nuovi flussi progettati ?C un impianto presente da 70 anni, con ammodernamenti eseguiti oltre 10 anni fa) -, con l'aumentare dell'inquinamento, causerà eccessi di mortalità e morti anticipate di soggetti malati, ma che tali eccessi non saranno poi compensati o seguiti da alcun deficit successivo di mortalità.

Egregio sindaco, ciò che Lei non vuol sostenere espressamente è che la salute di una parte consistente della popolazione dell'Isola (e non solo) esposta è messa a rischio. Ciò sarà evidenziato dal forte impatto causato da esposizioni a lungo termine e dalla limitata importanza del fenomeno "polveri sottili". Le implicazioni sono che, invece di limitare i picchi di inquinamento (lo stop del traffico cittadino quando una determinata soglia è superata, lo spegnimento dei fuocherelli da riscaldamento e dei barbecue) la sola via per ridurre l'impatto sulla salute dei suoi "protetti"  è ridurre la media di esposizione alle  PM10, alle PM 2,5, alle PM 0,1.

L'inquinamento atmosferico "esagerato"  nell'Isola Bergamasca è un importante determinante della salute pubblica lombarda. Studi sugli effetti a breve termine hanno mostrato una sistematica associazione dei livelli di

inquinamento atmosferico con la mortalità generale e altri effetti negativi sulla salute. Nonostante l'inquinamento atmosferico comprenda svariati composti, i vari PM, le concentrazione di particolato con dimensione inferiore a 10 μm (micron), rappresentano una delle misure più utili tenuto conto della sua associazione con gli effetti negativi sulla salute, e della plausibilità biologica dei meccanismi d'azione. Il particolato prodotto dai nuovi flussi di consumo Italcementi (quattro/cinque volte gli attuali) è  in grado di provocare infiammazione delle parti profonde del polmone, alterare la coagulabilità del sangue, penetrare nel torrente circolatorio causando l'insorgenza di ictus (terza causa di morte perfino nella Bergamasca, e nell'Isola).

Un saluto alla cortese Redazione di Merateonline.


Goffredo Bursi, Progettista Sistemi di Gestione Integrati (qualità, ambiente, sicurezza, energia). Aderente al comitato 

La questione Italcementi

MESSAGGIO DEL SINDACO


Pensavo, nel precedente editoriale, di avere descritto in modo chiaro e esau
-
stivo gli aspetti della richiesta di Italcementi di sostituire una parte degli attuali
combustibili fossili con combustibili solidi secondari (CSS), ricavati cioè da rifiuti
non altrimenti riciclabili, ma le recenti strumentali polemiche rendono necessario
ritornare con alcune precisazioni sull’argomento.
Sono ormai settimane che leggo e sento una valanga di stupidaggini e di inesat
-
tezze sulla questione che, mischiando un facile populismo con miopi interessi
politici o personali, creano un pericoloso quanto inutile allarmismo su una vicenda
che invece rappresenta una grande opportunità per il nostro paese e per la nostra
salute.
Il dibattito spesso rasenta il surreale, dove gli attori si sentono esperti solo per aver letto sulla questione
due informazioni su internet. E nelle varie assemblee pubbliche, anziché far parlare tecnici di riconosciuta
esperienza e serietà che magari lavorano da anni nel settore, si preferiscono faziosi personaggi, che san
-
no solo disegnare spaventosi scenari di malattie e di morte da inquinamento, piegando la realtà ai propri
teoremi ideologici. Fa impressione sentire risuonare parole d’ordine, riti e slogan vecchi di 70 anni e che la
storia e il progresso hanno già seppellito decretandone il drammatico fallimento.
Mi sembra quindi necessario rimarcare alcuni punti:
- la cementeria è una
ATTIVITÀ PRODUTTIVA ESISTENTE
a Calusco da oltre 100 anni.
Non nasce ora;
- è un
CEMENTIFICIO
e
NON UN INCENERITORE
. Quello che si utilizza serve a generare calore per
la produzione del cemento. Attualmente brucia
PET COKE
. Se non sarà autorizzato all’uso del CSS, con
-
tinuerà a bruciare l’attuale combustibile, mantenendo le attuali emissioni,
- la tecnologia che utilizza CSS per produrre calore è la
MIGLIORE TECNOLOGIA ESISTENTE
, racco
-
mandata dalle Normative Europee (BAT) e che, se usata, ci collocherebbe finalmente tra i paesi più virtuosi
per rispetto dell’ambiente;
- questa richiesta di autorizzazione è una occasione imperdibile per
OBBLIGARE ITALCEMENTI A RI
-
DURRE DRASTICAMENTE LE EMISSIONI INQUINANTI
, migliorando quindi la qualità dell’aria del nostro
paese e del territorio circostante;
- il
CSS
è un combustibile ricavato dalla quota di
RIFIUTI NON RICICLABILI
, ovvero da inviare all’ince
-
neritore. Quindi, una ottimizzazione dell’uso delle risorse;
- è l’
ULTIMA OCCASIONE
per
OBBLIGARE
Italcementi
A INVESTIRE RISORSE ECONOMICHE SUL
TERRITORIO DI CALUSCO IN COMPENSAZIONI AMBIENTALI
che migliorerebbero radicalmente la no
-
stra qualità di vita. Ingenti compensazioni economiche, che sono da anni bloccate in cavillose quanto
inesigibili convenzioni del passato, potrebbero finalmente essere spese per compensare “l’ingombrante“
presenza del cementificio sul nostro territorio;
- nella difficile situazione economica attuale, questo investimento permette all’azienda di ridurre i costi e
di restare competitiva sul mercato e quindi di
MANTENERE POSTI DI LAVORO
e se possibile aumentarli;
- l’ASL di Bergamo ha recentemente pubblicato (2015) i dati circa lo
STATO di SALUTE
dell’ISOLA
BERGAMASCA. I risultati dimostrano che i dati sono sovrapponibili a quelli di tutta la provincia di Berga
mo, sia per la frequenza delle maggiori patologie che per i tumori. Questo non vuol dire che ci dobbiamo
accontentare dell’esistente, ma che la salute dipende da numerosi e complessi fattori e che non sono solo
le attività produttive le maggiori responsabili dei danni della nostra salute. Come è stato ormai ampiamente
dimostrato, sono gli insediamenti urbani con il traffico e il riscaldamento, i maggiori produttori di inquinanti.
Ma sappiamo che questo dato non fa più notizia e non permette certo di innescare la retorica ideologica di
un certo ambientalismo di parte e la caccia alla streghe a cui stiamo assistendo;
- infine questa autorizzazione rappresenta un’occasione anche per il nostro territorio bergamasco di far
nascere NUOVE ATTIVITÀ PRODUTTIVE collegate al ciclo dei rifiuti, creando quindi nuove occasioni di
lavoro.
Se qualcuno vuole far chiudere Italcementi lo dica chiaramente. Se ne assuma la responsabilità politica,
economica e sociale.
Io farò di tutto perché questa realtà produttiva della nostra zona continui a operare, non solo nell’assoluto
rispetto delle normative e con le massime garanzie di tutela della salute, ma favorendo tutte le nuove ap
-
plicazioni di tecnologie che portino a significativi miglioramenti ambientali e della nostra salute.
Inoltre, nessuna raccolta di firme fermerà la mia determinazione di poter finalmente obbligare Italcementi
a restituire al mio paese tutte le risorse economiche che ci spettano ormai da troppo tempo e che servono
a compensare l’ingombrante presenza del cementificio.
E non ci basta sicuramente la recente realizzazione della pur ottima pista ciclabile, che rappresenta solo il
primo passo nella giusta direzione.
TUTTO QUESTO CLAMORE STA SOLO FACENDO IL GIOCO DI ITALCEMENTI
, che ha tutti gli interessi
a vederci spaccati tra di noi, ben sapendo che quando sta chiedendo è già previsto dalla normativa vigen
-
te. E tra assurde richieste di ritorno a stili di vita bucolici mai esistiti e di obblighi ambientalistici fantasiosi
quanto inapplicabili, Italcementi potrà ancora una volta farla franca, portando a casa un risultato che gli
costerà molto meno di quanto avrebbe dovuto sborsare, se avessimo unito le nostre forze su richieste
concrete.
Infine, ricordo che abbiamo già depositato a febbraio, nella conferenza dei servizi in provincia, tutte le pre
-
scrizioni tecniche migliorative delle emissioni e le indicazioni per un esame dello stato della Salute Pubbli
-
ca da inserire nella autorizzazione. Siamo in attesa della prossima riunione per completare la discussione
e approfondire la questioni aperte, ascoltando le risposte di Italcementi.
Infine due parole per il direttore del periodico, Giannelli.
Caro Direttore, la forza della verità nelle parole del tuo editoriale è così di scandalo per molti dei nostri
amici di pensiero politico e soprattutto per molti fratelli nella fede religiosa, che non ha bisogno di altri miei
commenti.
Io, prima che sindaco, sono un uomo che pensa che la verità della vita e dell’amore non sia una moda
passeggera legata alla cultura liberticida dominante dei nostri tempi. E che la vera libertà è quella che
permette di scegliere a chi e a che cosa appartenere.
Il bisogno di Valori in cui credere supererà l’apparente frastuono di chi sceglie di non essere niente: non
una persona, ma un...gender. Noi non siamo frutto del caso, ma figli di una storia voluta, di un destino che
ha precise radici in chi ci ha preceduto.
È una vecchia abitudine che, con obiettivi diversi, si ripresenta nella storia: a volte vuole imporre la razza,
altre l’ideologia politica, altre il potere dell’economia. Ci hanno già provato in molti e hanno sempre fallito.
La provvidenza ha tempi che non sono i nostri, ma da sempre guida il cammino dell’umanità. Nessuna
legge dello Stato potrà togliermi la libertà di quello che sono.
Grazie per il tuo coraggio.
Il Sindaco
Dott. Roberto Colleoni


Saturday, May 09, 2015

CS-ITALCEMENTI E INDAGINE EPIDEMIOLOGICA:QUALI LE AZIONI CONCRETE DA PARTE DEI SINDACI?

Il 10 aprile a Merate i comitati La Nostra Aria, Aria Pulita Centro Adda e Rete Rifiuti Zero Lombardia, promotori della petizione popolare BASTA INQUINAMENTO – No alla trasformazione del cementificio Italcementi S.p.a. in un inceneritore, che a oggi ha ampiamente superato le 5000 sottoscrizioni, hanno promosso un incontro con amministratori ed enti pubblici con l’obiettivo di coordinare un’azione comune per richiedere alle ASL di Bergamo e Lecco di avviare un’analisi epidemiologica sul caso Italcementi.
Tante belle parole e dichiarazioni di intenti, ma nessun seguito operativo all’incontro relativamente alla specifica richiesta di indagine epidemiologica con metodo Crosignani.

I comitati promotori hanno quindi inviato una esplicita richiesta di collaborazione e di intervento ai Sindaci affinché si desse il via ad azioni concrete.

La richiesta dei comitati è esplicita e va dritta al dunque: che i Sindaci si facciano promotori di una adeguata analisi epidemiologica sia di danno sanitario (VDS) che di impatto sanitario (VIS), svolta congiuntamente dalle ASL di Bergamo e Lecco e dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, sotto la supervisione del Dott. Crosignani, esperto in materia.

La richiesta di collaborazione è stata inviata a tutti i comuni qui elencati:
AMBIVERE - BONATE SOPRA - BONATE SOTTO - BOTTANUCO - BREMBATE DI SOPRA – BREMBATE- CALUSCO - CAPRIATE SAN GERVASIO – CARVICO -CHIGNOLO D'ISOLA - FILAGO - MADONE – MAPELLO- MEDOLAGO - PONTE SAN PIETRO – PRESEZZO- SOLZA - SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII – SUISIO -TERNO D'ISOLA - VILLA D'ADDA- AICURZIO - BERNAREGGIO - BRIVIO – BUSNAGO -CALOLZIOCORTE - CALCO – CARNATE -CERNUSCO LOMBARDONE - CORNATE D'ADDA -IMBERSAGO - LOMAGNA - MERATE – MONTEVECCHIA -OLGIATE MOLGORA - OLGINATE – OSNAGO -PADERNO D'ADDA - ROBBIATE - RONCO BRIANTINO -SULBIATE - USMATE – VERDERIO.

Solo in pochi hanno risposto. I Sindaci di Paderno d’Adda, Cornate d’Adda, Imbersago, Merate, Robbiate, Solza e Verderio hanno inviato una missiva ufficiale in data 4 maggio in cui evidenziano di aver già contattato le ASL, chiedendo “l'applicazione delle linee guida per la componente della salute pubblica degli studi di impatto ambientale (delibera regionale n.XI/1266 del 24 gennaio 2014) documento predisposto allo scopo di garantire adeguato supporto ed accompagnamento alle autorità provinciali competenti in materia di VIA. (…) contenente indicazioni per la rilevazione ed il monitoraggio dei dati nonché l'approccio per la trattazione delle indagini epidemiologiche e tossicologiche”.

Corretta e encomiabile l’iniziativa dei Sindaci, ma essa NON COMPRENDE la richiesta di analisi epidemiologica, bensì un ben più generico “approccio” e “monitoraggio”.

Perché optare per un “monitoraggio “ e non su un’azione incisiva e sicuramente efficace quale un’analisi epidemiologica? Ma soprattutto perché i comitati richiedono con così tanta insistenza questo tipo di analisi ricercando con tanta veemenza la collaborazione dei propri Sindaci?

La ragione sta nel fatto che esperti del settore quali biologi, medici e tecnici sostengono e comprovano cheun’indagine epidemiologica impostata con il metodo e il controllo del Dott. Crosignani garantisce la completezza e veridicità dei dati statistico-scientifici raccolti e offre un quadro completo della reale situazione sanitaria in cui versa il territorio preso in esame rispetto alla fonte di inquinamento oggetto di indagine.
Altre metodologie, come quelle scelte e perseguite dai nostri Sindaci sono sì valide, ma non offrono dati certi e inequivocabili, portando quindi a un investimento di denaro, tempo ed energie in analisi parziali e che potrebbero essere facilmente messe in discussione.
Fatichiamo a capire perché non si voglia utilizzare uno strumento che si è rivelato significativo in altre occasioni, quali, ad esempio, il caso molto simile del cementificio di Mazzano Rezzato o quello della centrale termoelettrica di Vado Ligure.
Ricordiamo infine che le richieste dei comitati in merito alla questione della salute pubblica sono state recepite anche dalla Provincia di Bergamo in seguito alle Osservazioni depositate presso la stessa in data 1° aprile. La Provincia di Bergamo infatti, nella lettera con le richieste di integrazioni inviata a Italcementi il 10 aprile 2015, invita le ASL di Bergamo e Lecco a prendere in considerazione le modalità di valutazione della salute pubblica proposte dai comitati.

La raccolta firme per la petizione popolare continua anche questo week-end:

·         sabato 9 maggio, dalle 8 alle 13– OSNAGO (LC) presso Mercato Agricolo - Fiera S.Giuseppe Artigiano di Osnago - via Martiri della Liberazione 1

·         domenica 10 maggio, dalle 14 alle 19 – BRIVIO (LC) presso Piazza Frigerio (lungofiume)

Un'interrogazione al Governo Renzi sul caso Italcementi, firmata dall'on. Grimoldi

Un'interrogazione al Governo Renzi sul caso Italcementi, firmata dall'on. Grimoldi (LN)

Marco Benedetti e Paolo Grimoldi
Mentre alcuni sindaci del meratese continuano a tergiversare di fronte alla richiesta delle migliaia di cittadini firmatari, arriva un importante sostegno alla petizione popolare dei Comitati.
L'On. Paolo Grimoldi della Lega Nord, ha recentemente incontrato il consigliere comunale di Verderio Marco Benedetti e sottoscritto la petizione popolare che richiede ad Italcementi spa una drastica riduzione delle emissioni inquinanti.
Nei giorni scorsi il parlamentare ha depositato alla Camera dei Deputati, un'interrogazione al Governo Renzi sulla scottante vicenda della richiesta di utilizzo di rifiuti come combustibile alternativo da parte di Italcementi spa presso lo stabilimento di Calusco d'Adda.
Ecco di seguito, il testo completo dell'interrogazione presentata:

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08891

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 413 del 22/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 22/04/2015
Destinatari
Ministero destinatario:

  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08891presentato da GRIMOLDI Paolotesto di Mercoledì 22 aprile 2015, seduta n. 413 GRIMOLDI Paolo


GRIMOLDI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
in alcuni articoli di stampa è emersa l'intenzione da parte di Italcementi spa di utilizzare nello stabilimento sito a Calusco d'Adda come combustibile alternativo rifiuti catalogati come CSS (combustibile solido secondario), con un enorme aumento di tonnellate utilizzate, passando da 30.000 a 110.000 tonnellate annue;
tale incremento del combustibile utilizzato incrementerebbe dall'attuale 15 per cento al 62 per cento la fornitura di energia alternativa ai combustibili fossili per la produzione di cemento;
il progetto modificherebbe sensibilmente il protocollo d'intesa sottoscritto nel maggio 2012 con le amministrazioni locali del territorio e potrebbe causare un notevole aumento delle emissioni di ossidi di azoto e polveri sottili (PM 10 e PM 2.5) nell'aria;
ricerche svolte sul territorio regionale dall'università degli studi di Milano hanno rilevato correlazione tra picchi di inquinamento atmosferico (ossidi di azoto, PM10) e impatti sulla salute degli abitanti del territorio; infatti, l'area di ubicazione del cementificio ricade in zona classificata di classe A dal piano di risanamento dell'inquinamento atmosferico della regione Lombardia e ciò evidenzia un elevato inquinamento di fondo; pertanto, il contributo quantitativo e qualitativo di inquinanti sul territorio attuato da Italcementi dovrebbe essere oggetto di una maggiore e costante attenzione e controllo, per tutelare la salute degli abitanti e degli ecosistemi presenti, anche in considerazione della presenza del parco Adda nord con le tutele ambientali che ne conseguono;
da notizie di stampa si apprende che come CSS saranno utilizzati fanghi derivati da trattamento delle acque reflue, plastiche e gomme, come pneumatici usati e scarti d'imballaggi di plastica non riciclabili;
mercoledì 11 febbraio 2015 si è tenuto il primo incontro della conferenza dei servizi indetta dalla provincia di Bergamo per confrontarsi con gli enti interessati sulla richiesta di Italcementi di aumentare i rifiuti CSS bruciati nello stabilimento di Calusco d'Adda. Alla conferenza, oltre a Italcementi, alla provincia di Bergamo, all'ASL e all'ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) e al comune di Calusco, hanno partecipato i sindaci o i loro delegati dei comuni di Paderno d'Adda, Imbersago, Robbiate, Verderio e Solza, che nel dicembre 2014 avevano chiesto alla provincia di Bergamo, tramite una lettera pubblica, di prendere parte alla procedura di verifica di impatto ambientale sul progetto di Italcementi, nonché dei comune di Merate che ha partecipato in qualità di semplice uditore;
secondo il parere degli amministratori coinvolti si è trattato di un incontro interlocutorio, il primo di un percorso che ricomincerà il 6 marzo 2015 e che, in quella data, vedrà i comuni del meratese portare sul tavolo della provincia di Bergamo le proprie osservazioni tecniche;
i punti principali in discussione riguardano la tracciabilità e la qualità dei rifiuti bruciati, che il territorio chiede che vengano garantiti da un ente terzo, così come i controlli sulle emissioni;
un altro punto ha riguardato lo scalo ferroviario tra lo stabilimento e la stazione di Calusco d'Adda della cui costruzione, secondo gli accordi del 2012, Italcementi si sarebbe dovuta occupare e sui quali, invece, lamenta difficoltà con le Ferrovie dello Stato che non si interessano del progetto;
per pareggiare il potere calorifico del carbone occorrono 1,8 chilogrammi di CSS per ciascun chilogrammo di carbone; pertanto, l'incremento della produzione dell'impianto in combinazione con la mancata realizzazione dello scalo ferroviario e il minor potere calorifico del carbone creerà senz'altro un incremento cospicuo del traffico indotto dal trasporto del combustibile su gomma che incrementerà gli impatti sulle matrici ambientali atmosfera e rumore;
recentemente, il Governo, con l'articolo 35 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, ha previsto un piano nazionale per individuare la capacità complessiva di trattamento di rifiuti urbani e assimilati degli impianti di incenerimento in esercizio o autorizzati a livello nazionale e uno dei requisiti posti per il funzionamento degli impianti è stato il rispetto delle disposizioni sulla qualità dell'aria di cui al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155;
inoltre, il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 14 febbraio 2013, n. 22, recante «Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS), ai sensi dell'articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni», all'articolo 15, prevede l'istituzione di un comitato di vigilanza e controllo, presso il Ministero, con il compito, tra gli altri, di garantire il monitoraggio della produzione e dell'utilizzo del CSS-combustibile ai fini di una maggiore tutela ambientale nonché la verifica dell'applicazione di criteri di efficienza, efficacia ed economicità e, inoltre, di intraprendere le iniziative idonee a portare a conoscenza del pubblico informazioni utili o opportune in relazione alla produzione e all'utilizzo del CSS-combustibile, anche sulla base dei dati trasmessi dai produttori e dagli utilizzatori;
peraltro, il 22 ottobre 2013, l'Assemblea della Camera ha discusso una serie di mozioni presentate da tutti gruppi parlamentari, sull'utilizzo dei CSS e sulle implicazioni che ciò comporta per la salute dei cittadini, ed ha approvato la mozione (1-00193) che, tra l'altro, ha impegnato il Governo:
«ad avviare approfondimenti tecnici multidisciplinari per verificare se e a quali condizioni l'utilizzo del combustibile solido secondario nei cementifici non determina rischi per la salute e per l'ambiente, con particolare riferimento alle effettive emissioni di sostanze inquinanti derivanti dall'uso dei rifiuti come combustibili, che tengano conto non solo del funzionamento degli impianti a regime e in condizioni di massima sicurezza, ma anche dei possibili rischi derivanti da malfunzionamenti, fuori servizio e gestione dei transitori;
a fornire, a seguito di tali accertamenti preliminari, un quadro aggiornato sull'attuazione, da parte dei settori industriali coinvolti, del potenziale costituito dal combustibile solido secondario, fornendo anche informazioni circa i processi autorizzativi avviati a seguito dell'entrata in vigore del decreto ministeriale n. 22 del 2013, nonché a rendere alle competenti Commissioni parlamentari ogni necessario elemento informativo relativo alle verifiche tecniche attuate e al vaglio dei risultati di tali verifiche, nonché ai dati di utilizzo del combustibile solido secondario, anche sulla base delle comunicazioni annuali previste dall'articolo 14 del decreto ministeriale n. 22 del 2013 a carico dei produttori e degli utilizzatori di combustibile solido secondario; (...);
a garantire la completa e verificata applicazione della normativa ambientale relativa all'esercizio degli impianti di produzione di cemento a ciclo completo, nonché ad assumere iniziative normative ad hoc per garantire, altresì, la completa trasparenza e aderenza alle severe norme comunitarie in materia di emissioni, nei processi di autorizzazione, che, nel caso di istanza da parte del gestore dell'impianto di utilizzo, dovranno essere considerati dall'autorità competente uno ad uno; (...);
a rafforzare con ogni strumento a disposizione, in particolare in materia di emissioni inquinanti, il processo di costruzione di un moderno ed efficace sistema di controlli ambientali in tempo reale, al fine di garantire ai cittadini effettive ed efficaci forme di tutela della salute e assieme dell'ambiente, anche con la prescrizione di precise procedure tecniche che impongano agli operatori l'obbligo di rendere disponibili on line i dati raccolti» -:
se e come il Governo abbia attuato gli impegni impartiti dall'Assemblea della Camera a seguito dell'approvazione della mozione n. 1-00193 del 22 ottobre 2013 e se nella ricognizione dello stato di utilizzo del CSS da parte dei cementifici sul territorio nazionale sia stato preso in considerazione l'impianto Italcementi di Calusco d'Adda;
se i Ministri interrogati non intendano assumere le opportune iniziative a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, anche per il tramite del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, per verificare lo stato dei luoghi e il livello d'inquinamento dell'area in cui sorge il cementificio, nonché il tipo di CSS utilizzato dall'azienda (se CSS o CSS-combustibile ossia combustibile certificato e di qualità), la tracciabilità del combustibile, la quantità e qualità degli inquinanti che si prevede l'impianto possa emettere a seguito all'incremento di utilizzo di CSS, nonché i monitoraggi previsti. (4-08891)

Comunicato stampa

Italcementi: la risposta dei sindaci ai 3 comitati sull'indagine epidemiologica

indagine epidemiologicaItalcementi: la risposta dei sindaci ai 3 comitati sull'indagine epidemiologica


Hanno preso tempo, in attesa, degli esiti delle valutazioni da parte delle ASL competenti, prima di procedere con altri eventuali interventi.

La missiva, datata 4 maggio, è indirizzata al Comitato La Nostra Aria, a Rete Rifiuti Zero Lombardia, al Comitato Aria Pulita Centro Adda ed è sottoscritta dal sindaco di Paderno Renzo Rotta e dai colleghi di Cornate (Fabio Quadri), Imbersago (Giovanni Ghislandi), Merate (Andrea Massironi), Robbiate (Daniele Villa), Solza (Carla Rocca), Verderio (Alessandro Origo).

I tre movimenti, unitisi e particolarmente attivi in concomitanza con le richieste di Italcementi di aumentare la quantità di rifiuti bruciati, avevano chiesto l'inserimento di una VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) nella VIA (Valutazione Impatto Ambientale) per lo svolgimento di una precisa indagine epidemiologica.

Una richiesta motivata, come si leggeva nel comunicato, dalla "preoccupazione dei cittadini sullo stato di salute della popolazione residente in prossimità dello stabilimento Italcementi di Calusco d'Adda, in particolare per quanto concerne le emissioni di metalli pesanti. Essendo i Sindaci le prime autorità pubbliche responsabili per la tutela della salute dei propri concittadini i comitati auspicano che tutti i soggetti invitati vogliano cogliere questa opportunità di incontro e interscambio, nell'interesse della collettività e della salvaguardia del bene comune".

"In tal senso nel corso di una riunione, il 25 marzo abbiamo chiesto ed ottenuto dall'ASL di Bergamo il coinvolgimento della pari struttura sanitaria di Lecco per l'approfondimento, sotto il profilo sanitario, delle problematiche derivanti dal noto progetto Italcementi.
Nel corso dell'incontro con l'ASL di Bergamo" hanno spiegato dunque i sindaci nella recente corrispondenza "è stata chiesta l'applicazione delle linee guida per la componente della salute pubblica degli studi di impatto ambientale (delibera regionale n.XI/1266 del 24 gennaio 2014) documento predisposto allo scopo di garantire adeguato supporto ed accompagnamento alle autorità provinciali competenti in materia di VIA.
Inoltre unitamente ad altre osservazioni presentate i comuni hanno chiesto l'applicazione delle Linee Guida sopraccitate contenente indicazioni per la rilevazione ed il monitoraggio dei dati nonchè l'approccio per la trattazione delle indagini epidemiologiche e tossicologiche. 
Allo stato attuale riteniamo pertanto, coerentemente e nel rispetto dei ruoli, di attendere gli esiti della valutazione in corso da parte delle ASL competenti, Enti pubblici preposti per gli approfondimenti e le verifiche in ordine alle problematiche sanitarie". 

Bisognerà dunque attendere l'esito del monitoraggio ASL per decidere se e in che modo dare corso alle richieste dei comitati. 

La vicenda dell'Italcementi di Calusco approda a Montecitorio

La vicenda dell'Italcementi di Calusco approda a Montecitorio


L'azienda, posta sul confine tra le province di Bergamo e di Lecco, vorrebbe aumentare la quantità di combustibili solidi secondari.
benedetti grimoldi firma
Benedetti e Grimoldi
La Lega Nord porta nuovamente la vicenda dell'Italcementi di Calusco d'Adda (BG) in Parlamento. Dopo l'interrogazione presentata dal senatore lecchese Paolo Arrigoni a Palazzo Madama, l'onorevole Paolo Grimoldi, già commissario del Carroccio provinciale, ha depositato alla Camera dei Deputati una nuova interrogazione al Governo Renzi.
L’intenzione da parte di Italcementi S.p.A. sarebbe quella di utilizzare nello stabilimento di Calusco d’Adda (al confine con la provincia di Lecco) come combustibile alternativo rifiuti catalogati come CSS (fanghi derivati da trattamento delle acque reflue, plastiche e gomme, come pneumatici usati e scarti d’imballaggi di plastica non riciclabili) con un enorme aumento di tonnellate impiegate, passando da 30.000 a 110.000 tonnellate annue.
Grimoldi inoltre ha recentemente incontrato il consigliere comunale di Verderio Marco Benedetti e sottoscritto la petizione popolare che richiede ad Italcementi spa una drastica riduzione delle emissioni inquinanti.
"Mentre alcuni sindaci del meratese continuano a tergiversare di fronte alla richiesta delle migliaia di cittadini firmatari - commenta Benedetti - arriva un importante sostegno alla petizione popolare dei Comitati".

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