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Un dato su tutti spiega molto: non piove da oltre 50 giorni. E a Milano erano 25 anni che non si assisteva a un periodo di siccità così lungo. Non un temporale neanche per sbaglio, con di fondo un anticiclone che non ha permesso il ricambio d'aria. È così, sostanzialmente, che la città è arrivata a inanellaretrentun giorni di fila di polveri sottili fuorilegge. E con la concreta possibilità di peggiorare, alla fine dell'anno, il record di sequenza nera dell'ultimi anni che sono 35 giorni di fila di aria avvelenata del 2011. L'indiziato numero uno è un autunno molto anomalo rispetto agli ultimi anni.

Anche a Natale, con la città pure un po' più vuota, si è superata comunque la soglia di guardia con la centralina di Pascal Città studi che ha registrato un valore pari a 67 microgrammi per metro cubo. Lievemente meglio, ma sempre sopra i 50 di limite consentito per legge. Secondo gli esperti, novembre e dicembre sono stati i peggiori dell'ultimo triennio come accumulo di polveri per colpa di condizioni climatiche sfavorevoli.

Di pioggia finora ne sono caduti solo 110 millimetri. I precedenti: solo nell'ultimo trimestre del 2014, che è stata un'annata graziata da grandi piogge, sono scesi 500 millimetri d'acqua, nel 2013 sono stati 290, e nel 2012 furono 280. Con una media di 300 millimetri degli ultimi 20 anni. Guardando i dati, si osserva che fino ai primi di novembre, sostanzialmente, il 2015 era in linea con il 2014 e il 2013. Poi, la situazione è precipitata. "Ciò che poi ha fatto rialzare il Pm10 è stato il mese di novembre senza pioggia - conferma il responsabile della Qualità dell'aria di Arpa, Guido Lanzani - peraltro in un anno complessivamente già tra i tra i più secchi con 780 millimetri caduti in tutto, quando di media negli altri anni si è sempre superata quota mille". Bisogna tornare ai 700 millimetri del 2011 per avere un quadro più o meno simile. È così che Milano è arrivata a quota 96 sforamenti in tutto l'anno contro i 35 massimi consentiti dall'Europa come bonus.

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C'è il sole, il cielo è anche blu ma di piogge all'orizzonte non ce ne sono e in montagna la neve latita: almeno fino a martedì l'Arpa lombarda prevede che le polveri si accumuleranno ulteriormente, poi si profila una condizione stazionaria. Si deve aspettare fino al primo weekend del prossimo anno per intravedere qualche possibile pioggia. Così, è verosimile che alla fine del 2015 Milano raggiungerà i 100 sforamenti, con il picco raggiunto il 13 febbraio, di 152 microgrammi. Un quadro peggiore dei 68 del 2014 e degli 81 del 2013, ma in linea con i 102 del 2012.

È quasi certo, inoltre, che Milano supererà il limite di 40 microgrammi per metro cubo di concentrazione media di Pm10, il valore soglia stabilito dall'Unione Europa, che era riuscita a rispettare sia nel 2014 sia nel 2013. Invece, a pochi giorni dalla fine dell'anno, siamo a quota 41 e difficilmente si abbasserà. Il bilancio del 2015, che si può tracciare a pochi giorni dalla sua fine, è quindi fatto di luci e di ombre. "È stato un anno migliore sul lungo periodo se torniamo indietro a dieci anni fa - commenta Lanzani di Arpa - ma l'autunno anomalo ha reso il 2015 un anno con un numero di sforamenti superiore rispetto agli ultimi tre anni. La strada è ancora lunga".

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La situazione di Milano non è isolata. E basta guardare i valori delle centraline degli altri capoluoghi lombardi per rendersene conto. Chi sta addirittura peggio èPavia, che con Natale è a quota 111 superamenti. Mentre Brescia, Monza, Lodi, Bergamo, Mantova, Cremona sono fuorilegge da decine di giorni. Solo Lodi e Varese sono rientrate nei limiti. "Il problema è di tutto il bacino padano - dice Lanzani - gli altri capoluoghi di pianura sono nella stessa situazione di Milano mentre nelle città di fascia alpina e prealpina i valori sono più bassi grazie al vento e al clima diverso più simile al Nord Europa".