Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, December 21, 2015

I COMITATI CITTADINI PROTOCOLLANO UN NUOVO DOCUMENTO OSSERVAZIONALE IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI SUL CASO ITALCEMENTI CALUSCO D’ADDA

I COMITATI CITTADINI PROTOCOLLANO UN NUOVO DOCUMENTO OSSERVAZIONALE IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI SUL CASO ITALCEMENTI CALUSCO D’ADDA


Lunedì 14 dicembre 2015 si è svolta a Bergamo, presso la sede della Provincia in Via Tasso, la conferenza dei servizi istruttoria indetta dall’ente in merito alla richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) redatta da Italcementi allo scopo di ottenere l'autorizzazione a triplicare il quantitativo di rifiuti bruciati presso lo stabilimento di Calusco d’Adda in sostituzione parziale del coke di petrolio.
I comitati cittadini La Nostra Aria, Aria Pulita Centro Adda e Rete Rifiuti Zero Lombardia, rappresentanti di 10.000 firme raccolte sul territorio con la petizione popolare "Basta inquinamento: No alla trasformazione del cementificio Italcementi S.p.a in un inceneritore e richiesta di drastica diminuzione delle emissioni inquinanti", hanno presenziato alla conferenza in veste di uditori. La conferenza è stata preceduta e seguita da un sit-in tenutosi fuori dal palazzo della Provincia, organizzato allo scopo di manifestare il dissenso alla richiesta dell’azienda così come è stata formulata in sede di VIA.

I comitati cittadini per l'occasione hanno prodotto e protocollato, presso la Provincia di Bergamo, un documento riassuntivo delle richieste e delle osservazioni tecniche e sanitarie finora prodotte (tra cui i documenti redatti da ISDE Italia- Associazione Medici per l’Ambiente).

Nel documento riassuntivo viene evidenziato:
1- le evidenze di danno sanitario legato alla co-combustione dei rifiuti nei cementifici derivanti da studi medico-scientifici presi a riferimento;
2- l’aumento degli inquinanti emessi dal camino del cementificio e gli svantaggi rispetto alla combustione dei rifiuti in un inceneritore;
3- i pericoli legati al fatto che le ceneri e le scorie della combustione dei rifiuti, normalmente classificate come rifiuto tossico, vengono inglobate nel cemento, che poi viene commercializzato. Ciò costituisce un rischio sia per l’ambiente (suolo e falde acquifere) a seguito della demolizione dei manufatti, sia per i lavoratori coinvolti nella produzione, che si ritrovano a maneggiare cemento con composti tossici;
4- la possibile violazione della normativa REACH nella produzione di clinker chimicamente modificato dalla presenza dei composti chimici presenti nelle scorie e ceneri inglobate;
5- l’aumento notevole in massa del totale dei combustibili bruciati;
6- il fatto che il rischio rilevato nello studio tossicologico prodotto da Italcementi a luglio 2015 e integrato a ottobre 2015 è evidentemente sottostimato, perché basato su parametri non sufficientemente cautelativi;
7- che l’utilizzo dei rifiuti come combustibile interferisce pesantemente nella filiera del recupero di materia;
8- che il rispetto dei limiti di legge previsti per l’emissione non dà nessuna garanzia che le emissioni prodotte non producano gravi danni alla salute della popolazione.

A riprova dei punti sopra citati viene menzionata un’amplia bibliografia, tra cui i recenti risultati dell’indagine epidemiologia condotta dall’ARPA di Vercelli per valutare gli effetti delle emissioni dell’inceneritore locale (ricordiamo, solo per citare alcuni dati che è stato riscontrato un aumento dei tumori del colon-retto pari al 400%, del polmone pari al 180%, delle malattie ischemiche del cuore pari al 90%) e l’ancora più recente studio pubblicato dall’EEA (European Environment Agency) in cui viene rimarcata la pessima qualità dell’aria in Italia (sappiamo che il peggio si attesta nella Pianura Padana), mettendoci al primo posto nell’incidenza di mortalità attribuibile alle polveri sottili.

I cittadini chiedono che la concessione dell’autorizzazione a procedere a Italcementi sia vincolata alla realizzazione e ai risultati di una analisi epidemiologica con metodo Crosignani da svolgere sul territorio su cui insistono le emissioni del cementificio. Tale analisi ha l’obiettivo di mostrare le reali condizioni di salute della popolazione e consentire di valutare se essa possa o meno sopportare uno stress aggiuntivo.

I comitati auspicano che gli amministratori e gli enti considerino pienamente le evidenze esposte sulla base del ruolo e delle responsabilità ricoperte.
Continua l’appello ai sindaci affinché la voce dei cittadini non rimanga inascoltata.

Comitato La Nostra Aria, Comitato Aria Pulita Centro Adda, Rete Rifiuti Zero Lombardia

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