Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Thursday, April 29, 2004

LANUOVAECOLOGIA 28 04 04

CLIMA|Presentato il Nap sulla riduzione dei gas serra

L'Italia che fa Piano


L’Italia deve ridurre le emissioni del 6,5% rispetto al 1990 entro il 2012, ma attualmente si registra un aumento del 7,3%. Aperto alla consultazione fino al prossimo 5 maggio lo schema che assegna le quote di gas climalteranti per singoli settori. Primi commenti e critiche / Il documento


Con quasi un mese di ritardo rispetto al termine previsto, anche l’Italia ha presentato alla Commissione europea il Piano nazionale di assegnazione delle quote di emissioni di gas serra (Nap), come stabilito dalla direttiva comunitaria 87 del 2003. Il documento, che fissa per ogni settore produttivo la quantità annua di CO2 che può essere emessa, è


stato presentato lo scorso 20 aprile e resterà aperto alla consultazione sul sito del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio fino al prossimo 5 maggio.
Il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli ha definito il piano «molto equilibrato», ricordando che «L'Italia ha raggiunto anche un'alta efficienza energetica e non utilizza il nucleare».

Diversi analisti del settore, italiani ed europei, hanno invece espresso notevoli perplessità sul piano, definito troppo permissivo sulle quantità di emissioni consentite.
«In particolare per il settore elettrico il Nap prevede la possibilità di aumentare le emissioni del 39% rispetto ai valori del 1990 e del 14% rispetto al 2000 – spiega Gianni Silvestrini, direttore scientifico della rivista QualEnergia – Si tratta quindi di un contenimento di poco inferiore allo scenario cosiddetto “business as usual”, cioè privo di politiche in merito, e decisamente inadeguato a rispettare gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto».

Il trattato sui cambiamenti climatici del 1997 prevede infatti per l’Italia una riduzione delle emissioni del 6,5% rispetto ai valori del 1990 entro il 2012, mentre attualmente si registra un aumento del 7,3%, come riportato da un documento presentato dall’istituto di ricerche Ambiente Italia e Legambiente alla Cop9 dello scorso dicembre.
«Le politiche energetiche del governo si stavano concentrando sugli scambi di emissioni e sugli interventi all’estero piuttosto che sugli interventi strutturali per migliorare l’efficienza energetica nazionale – aggiunge Silvestrini – ma un piano permissivo come quello presentato nei giorni scorsi, se dovesse essere approvato in sede europea, non riuscirebbe a incentivare nemmeno i meccanismi flessibili. Per quanto riguarda l’efficienza energetica del settore industriale – conclude Silvestrini – è bene ricordare che nel 2000 l’intensità energetica dell’industria manifatturiera italiana si è ridotta del 7%, cioè meno della media europea del 10%».

28 aprile 2004
AGI 29 04 04

* ITALCEMENTI: PESENTI, CRESCITA ALL'ESTERO CON ACQUISIZIONI

(AGI) - Calusco d'Adda (Bg) - "Abbiamo chiuso il 2003 con un cash flow di 750 milioni di euro che intendiamo impiegare, purche' ci siano delle vere opportunita', per crescere all'estero, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, mediante acquisizioni di quote di maggioranza o di partecipazioni significative e per potenziare le nostre attivita' in Europa sostituendo i vecchi impianti con quelli nuovi". Lo ha detto l'amministratore delegato di Italcementi, Giampiero Pesenti, inaugurando a Calusco d'Adda, nella Bergamasca, il nuovo impianto che sostituisce quello in funzione da una cinquantina d'anni.
Presente, tra gli altri, il ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, Pesenti ha evidenziato come la nuova struttura, costata un investimento di 150 milioni di euro, sia destinata a essere un modello per aggiornare anche gli altri siti produttivi. (AGI) Red/Sep/Van
282234 APR 04

Wednesday, April 28, 2004

Deltaplano: Successo di pubblico a Calusco d'Adda

Postato da: avionet il Tuesday, 27 April @ W. Europe Daylight Time
Contributo di avionet


Ottimo successo di pubblico e partecipazione alla consueta gara del circuito di Coppa Italia per deltaplani, organizzata dal Volo Libero Bergamo e dal Delta Club Monte Farno. Il successo di pubblico è stato determinato dalle centinaia di persone che a Calusco d'Adda hanno assistito all'arrivo silenzioso e spettacolare dei deltaplani in un prato adiacente lo stabilimento dell'Italcementi, tradizionale sponsor della manifestazione.

Quello di partecipazione è quantificato nella presenza di 52 tra i più forti piloti d'Italia, dato che batte ogni record precedente. Il volo dei deltaplani si è ottimamente coniugato con l'iniziativa "Italcementi, porte aperte a Calusco".

Infatti nell'occasione l'azienda apriva i cancelli per la pubblica visita ai nuovi e moderni impianti, compresa la ciminiera alta ben 120 m attorno alla quale ronzavano i deltaplani in fase d'atterraggio. Il tutto, unitamente ad un apprezzato rinfresco sul prato accanto alle nuove strutture, giocolieri, musica ed altri intrattenimenti per adulti e bambini, ha prodotto uno spettacolo unico per genere e particolarità.

E' seguita la premiazione della gara sotto un gigantesco tendone con la presenza del presidente della Federazione Italiana Volo Libero, Pietro Bacchi, autorità e dirigenti dell'azienda. La cronaca sportiva registra una giornata eccellente per il volo senza motore che sfrutta le correnti ascensionali d'aria calda come "benzina" per la sua propulsione. Il direttore di gara Graziano Maffi ha assegnato un percorso di ben 67.5 km che ha portato i piloti dal decollo sulle pendici del Monte Linzone, al Monte Magnodeno ed al Monte Cornizzolo in provincia di Lecco; poi, con inversione di rotta, al Canto Alto sopra Sorisole ed infine all'atterraggio Italcementi di Calusco d'Adda. Il torinese Franco Laverdino ha tagliato per primo il traguardo dopo un'ora e 20 minuti di volo a quote anche oltre i 2000 m, seguito da Onorio Marsella di Casalvieri (Frosinone) e da Christian Ciech di Folgaria (Trento).

A causa delle incerte condizioni meteo che avrebbero potuto influire negativamente sulla sicurezza dei piloti, non si è potuta disputare a seconda manche prevista il giorno dopo con atterraggio a Palazzago (Bergamo), sede del club organizzatore. (fonte: FIVL) [AvioNet.net]



Monday, April 26, 2004

L'ECO DI BERGAMO 25 04 04

Marzano: un'azienda da manuale
Il ministro: la vostra, una storia da insegnare a scuola. La ripresa? È vicina


CALUSCO D'ADDA «La storia di questo gruppo è da manuale di economia e di finanza d'impresa». Il complimento arriva dal ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, ospite d'onore all'inaugurazione del nuovo stabilimento Italcementi di Calusco d'Adda. E non è il solo. Poco prima il ministro aveva detto: «Questo è il tipo di weekend che preferisco, vorrei poter dedicare ogni fine settimana all'inaugurazione di una nuova impresa». E ancora: «Il gruppo Italcementi è un pezzo della storia d'Italia». Una storia che Marzano vorrebbe fosse insegnata nelle scuole. «Da tempo - dice - vado chiedendolo al ministro Moratti, sarebbe utilissimo».
Della vicenda Italcementi il ministro sottolinea in particolare il modo con cui il gruppo ha affrontato le grandi sfide, in primis quella della globalizzazione, «come un'impresa - dice - dovrebbe reagire, cogliendone soprattutto le opportunità», e il riferimento è non solo agli investimenti esteri, ma anche alle risorse dedicate alla formazione e alla ricerca e all'attenzione per l'ambiente, «una esigenza della modernità», la definisce Marzano, senza darla tuttavia per scontata: «Non sempre le imprese si comportano come la vostra».
Il ministro raccoglie anche la preoccupazione manifestata da Giampiero Pesenti per «una ripresa che in Europa e in Italia -dice il padrone di casa - sta dando solo timidi segnali» e, inserendosi in un solco già ampiamente tracciato dal suo collega dell'Economia Tremonti, torna ad auspicare un uso più flessibile dei parametri di Maastricht: «Come sarebbe bello - dice - un Patto che obbligasse a ridurre i disavanzi quando il ciclo economico tira, ma che consentisse un po' di margine quando invece l'andamento è fermo».
Marzano insiste sui «vantaggi della globalizzazione», dei quali «oggi possiamo fruire di più», come il ritrovato slancio della locomotiva statunitense e l'incredibile sviluppo della Cina: «Ci sono almeno 200 mila cinesi sufficientemente benestanti per acquistare i prodotti del nostro Made in Italy». Nel contempo, tuttavia, non se ne nasconde le insidie: «Se un grande Paese - afferma con chiaro riferimento alla Cina - decide di tagliare la vendita dell'acciaio» è «come un meteorite che ti cade tra capo e collo». La risposta immediata, aggiunge, è «tornare ad attivare al massimo le cokerie in Italia, naturalmente nel rispetto delle "bat", le "best available technology", cioè le migliori tecnologie dal punto di vista ambientale». Per questo, spiega a margine dell'inaugurazione, «ho avviato un tavolo, che ha già cominciato a lavorare, con le associazioni di categoria e con i sindacati».
Detto questo, comunque, per Marzano la fase attuale prospetta «un aggancio alla ripresa» già in fase avanzata fuori dall'Europa (peraltro penalizzata, secondo il ministro, anche da un eccessivo apprezzamento dell'euro): i segnali sui quali il ministro sono i recenti dati su produttività e ordinativi nonché sull'export verso la zona extra-Ue. «Dati positivi», ai quali Marzano aggiunge il «piccolo miracolo» italiano: «aver fatto ugualmente crescere i posti di lavoro nonostante il rallentamento dell'economia».
In ogni caso, in questa fase che il titolare delle Attività Produttive vede ancora «in equilibrio, tra senso di intraprendenza e senso di incertezza», c'è spazio per manovrare e, dice il ministro, «il governo può fare molto».
Marzano cita, tra gli impegni del suo dicastero, il fronte dell'energia, «su cui - dice - sono molto impegnato» e, anche se ammette che «non è possibile ridurre il differenziale rispetto ad altri Paesi, perché scelte del passato ci hanno portato a dover acquistare l'energia all'estero», si dice comunque convinto che «qualcosa si può fare», riferendosi da un lato al decreto sblocca-centrali varato l'anno scorso e al recente avvio della Borsa elettrica.
Secondo Marzano, però, «l'obiettivo principale di oggi, è deregolamentare, semplificare la vita alle imprese», perché «certo le tasse sono un problema, ma per molti ancora di più lo sono le complicazioni burocratiche».
Infine, a margine dell'inaugurazione, il ministro ha giudicato «la riduzione della pressione fiscale, soprattutto sulle famiglie, a questo punto, un atto di giustizia politica», invitando tuttavia a «valutarne attentamente la conseguenze» nel caso, per effettuarli, si dovesse ricorrere a tagli agli incentivi alle imprese.
«Se gli incentivi sono applicati in modo da accrescere la competitività, da premiare per esempio i progetti innovativi, come io da tempo propongo - dice Marzano -, allora bisogna stare attenti», perché se si penalizza la competitività delle imprese, «c'è il rischio che la maggiore disponibilità alla spesa delle famiglie vada in parte notevole nell'acquisto di beni prodotti all'estero, cioè si traduca in un aumento dell'importazioni» come, ricorda il ministro, «già avvenne per la rottamazione delle auto».
Federica Ghiselli

Pesenti: investiremo 1,5 miliardi in 5 anni


All'inaugurazione di Nuova Calusco: «Indispensabili autorizzazioni rapide, senza estenuanti altalene tra sì e no» Migliorare l'efficienza produttiva e crescere nei Paesi emergenti le priorità strategiche dell'Italcementi
CALUSCO D'ADDA «Vogliamo ricordare il nostro passato, guardando al futuro - ha esordito l'amministratore delegato dell'Italcementi, Giampiero Pesenti, nel suo discorso, alla presenza del ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, per l'inaugurazione del nuovo stabilimento di Calusco d'Adda. Evento che, ha ricordato il presidente Giovanni Giavazzi, apre anche i festeggiamenti per i 140 anni d'attività.
«Nuova Calusco» è un investimento da 150 milioni di euro, composto da tre parti (un nuovo forno, due nuovi depositi e un tunnel in costruzione per il trasporto dei materiali), per un impianto «progettato oggi per essere efficiente e competitivo anche nel futuro». Per il condirettore generale Carlo Pesenti lo stabilimento è quanto di più avanzato esista nel settore per tecnologia e tutela ambientale. E Italcementi è intenzionata a realizzare investimenti analoghi in altri suoi impianti, anche all'estero.
Migliorare l'efficienza produttiva degli impianti e ampliare la presenza nei paesi emergenti sono del resto le linee strategiche indicate da Giampiero Pesenti per lo sviluppo del gruppo, che negli ultimi cinque anni ha realizzato investimenti industriali per 1,5 miliardi, un terzo dei quali in Italia. «Per i prossimi 5 anni - ha aggiunto - prevediamo di poter mantenere questa tendenza, che reputo rilevante. Ma per farlo occorrono processi autorizzativi definiti e più rapidi, senza estenuanti altalene tra sì e no».
«A Calusco il confronto con le amministrazioni è stato franco, in alcuni casi accidentato, ma animato da una comune volontà di fare, nell'interesse collettivo per lo sviluppo del territorio» - ha precisato Pesenti, aggiungendo peraltro che le imprese vanno «dove esistono le condizioni per aumentare la loro competitività». Il sindaco di Calusco, Rinaldo Colleoni, ha ricordato nel suo intervento la collaborazione prestata dall'Italcementi alle richieste del Comune, nell'interesse condiviso per la riduzione dell'impatto ambientale («che ha portato a una riduzione delle emissioni tra il 50% e il 90% rispetto agli standard» ha ricordato Carlo Pesenti). Nonostante questo, davanti all'ingresso della cementeria, componenti della minoranza consiliare, hanno appeso uno striscione lamentando l'eccessiva disponibilità del Comune.
Italcementi è ora il quinto gruppo cementiero al mondo, con una presenza in 16 Paesi. «Lo è diventato all'interno di un processo di aggregazione mondiale - ha spiegato Pesenti - All'inizio degli anni '90 i primi dieci operatori detenevano meno del 25% della capacità produttiva mondiale, ora sono ampiamente sopra il 50%, senza considerare la produzione cinese».
La diversificazione geografica è una strada obbligata per l'industria del cemento, non fosse altro che per l'altissima incidenza dei costi di trasporto sul prezzo di vendita. «Con l'acquisizione nel 1992 di Ciments Français abbiamo realizzato con una sola mossa un processo di internazionalizzazione che fino allora avevamo percorso a piccoli passi - ha ricordato Pesenti - Fu un'evoluzione enorme: Italcementi con i suoi 800 milioni di euro di fatturato acquisiva di fatto il controllo di un gruppo grande più del doppio».
Ma non fu un'operazione facile. «Nei tre anni successivi non ho dormito molto bene la notte - ha ammesso poi durante la conferenza stampa -. Il primo bilancio si chiuse con una perdita di quasi 150 milioni di euro e da una posizione finanziaria netta ampiamente attiva passammo a un'esposizione di quasi 2 miliardi di euro, anche per i debiti di Ciments Français, che aveva anche all'interno notevoli sacche di inefficienza». Il risanamento fu compiuto, di fatto già nel 1995, puntando su un'attenta riduzione dei costi, sul rilancio dell'efficienza degli impianti, sulla riduzione dell'indebitamento, anche attraverso la cessione di attività non essenziali o non profittevoli a breve. Ma la strategia - continua Pesenti - «fu anche accompagnata da un indispensabile cambiamento culturale», legato alle nuove dimensioni e al rapporto con Ciments Français «in un'efficiente melange di uomini, esperienze e culture».
Concluso il risanamento è ripreso il percorso di internazionalizzazione, con acquisizioni e accordi in Bulgaria, Kazakistan, Thailandia, Marocco e più recentemente in India e in Egitto. E in Paesi dove i tassi di crescita sono enormemente superiori a quelli degli ormai saturi Paesi occidentali è anche il futuro. «Dal 1997 al 2003 la capacità produttiva in paesi emergenti è aumentata dal 10% a oltre il 40% del totale, una proporzione oggi abbastanza soddisfacente, ma che vogliamo aumentare» - ha sottolineato Pesenti. Per la crescita si punta su acquisizioni, «valutate bene perché uno sbaglio diventa una palla al piede che si trascina per anni», preferibilmente con partner locali nei Paesi dove il gruppo non è presente, e in ogni caso «osservando che l'indebitamento non diventi eccessivo». Riguardo all'interesse per la Cina, dove il gruppo ha un ufficio di rappresentanza a Pechino, Pesenti osserva che il Paese viene osservato da tempo, ma continuano ad esserci difficoltà sul diritto societario, non presenti ad esempio in India, dove c'è una cultura anglosassone. «La Cina - ha comunque concluso - è un Paese dove ci piacerebbe sicuramente andare».
Davanti a una platea con nomi noti dell'economia locale e nazionale, da Massimo Moratti a Giorgio Fossa, da Salvatore Orlando a Gerardo Braggiotti, dai tre industriali cavalieri del lavoro bergamaschi Alberto Bombassei, Domenico Bosatelli e Miro Radici, al presidente dell'Unione Industriali Andrea Moltrasio, Pesenti ha ricordato la necessità di «reagire al diffuso pessimismo, a un atteggiamento rassegnato e passivo» e di dovere «essere capaci di ritrovare la via dello sviluppo per un futuro migliore», riprendendo i temi del convegno di Confindustria di inizio mese a Milano contro la "cultura del declino".
«L'Europa registra purtroppo solamente i primi timidi segni di ripresa - ha osservato Pesenti -. Il nostro paese ha grandi risorse umane, culturali e imprenditoriali: forse il modello di crescita e di sviluppo deve essere migliorato e adeguato ai nuovi scenari internazionali, ma dobbiamo agire rapidamente e efficacemente, puntando su formazione e ricerca alle quali le imprese devono largamente contribuire, sempre più fattori chiave della competitività».
La cerimonia si è conclusa con l'offerta da parte del direttore della cementeria Ornello Bertoletti al ministro Marzano, a Giavazzi, a Giampiero e Carlo Pesenti, al sindaco Colleoni e a Rosalia Pesenti (madre di Giampiero) di una targa ricordo, consegnata da Carmelo Castriciano di 25 anni, il più giovane dipendente della cementeria.
Stefano Ravaschio

I numeri di Nuova Calusco
150
Milioni di euro dell'investimento
1.600.000
Tonnellate di capacità annua
3.600
Tonnellate di clinker prodotto al giorno
216.857
Metri quadrati della cementeria
40
Chilometri di fibre ottiche utilizzati per la cablatura degli impianti
107
Metri d'altezza della torre
67
Metri di lunghezza del forno
9,6
Chilometri di lunghezza del nuovo tunnel
2,5
Metri al secondo di velocità del nastro
600
Tonnellate all'ora di portata del nastro
10.000
Camion-anno che saranno tolti dal traffico
70.000
Tonnellate di capacità di stoccaggio dei depositi in cava



Sunday, April 25, 2004

L'ECO DI BERGAMO 24 04 04

Una ricerca su smog e ambiente

Lunedì, nella sala civica di viale dei Tigli a Calusco, con inizio alle 20.45, si terrà un'assemblea pubblica: verranno presentati i risultati di una ricerca sullo stato dell'ambiente nell'Isola e nell'area di Zingonia.
L'iniziativa è stata promossa dal Comune di Calusco con «Agenda 21» (gruppo di Comuni dell'Isola e della zona di Zingonia finalizzato allo studio dell'ambiente) che ha elaborato la ricerca basandosi su dati raccolti dal gruppo di lavoro composto da Stefania Anghinelli e Sara Lodrini.
Verrà presentata la situazione dello stato dell'ambiente e delle risorse presenti sul territorio, analizzando aspetti ambientali, territoriali e socioeconomici, l'aria, l'acqua, il suolo e il sottosuolo, i rifiuti, la natura e la biodiversità, il rumore, i campi elettromagnetici e le radiazioni, l'ambiente urbano.
Saranno presenti alla serata Davide Fortini, tecnico dell'istituto Ecopolis e coordinatore di «Agenda 21», Sara Lodrini e Stefania Anghinelli, tecnici di Ecopolis e curatrici della relazione sullo stato dell'ambiente, Fausto Brevi, consulente ambientale del Comune di Calusco, e Pietro Imbrogno, medico dell'Asl di Bergamo e responsabile del servizio di Medicina ambientale.
Angelo Monzani
CORRIERE DELLA SERA 24 04 04

Inaugurazione a Calusco d’Adda (Bergamo) del nuovo impianto dell’Italcementi



La cementeria diventa ecologica

Meno emissioni nell’aria, risparmio di energia. Un tunnel per diminuire il traffico


CALUSCO D’ADDA (Bergamo) - Per festeggiare i 140 anni di fondazione il gruppo Italcementi si è fatto un «regalo» degno di un appuntamento così importante. Con un investimento di 150 milioni di euro, a Calusco d'Adda è stata realizzata una cementeria che vanta standard tecnologici e ambientali con pochi eguali al mondo. Un impianto che verrà clonato per altri due poli produttivi italiani della società guidata da Giampiero Pesenti come consigliere delegato e dal figlio Carlo come condirettore generale. Nuova Calusco, la cui inaugurazione è in programma stamani alla presenza del ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, è nata a poche centinaia di metri dalla storica cementeria bergamasca (vanta quasi un secolo di vita), su un'area di 50 mila metri quadrati in una posizione più lontana dal centro abitato del paese. Ci sono pochi legami con il vecchio stabilimento perché il processo produttivo è stato drasticamente razionalizzato e modernizzato. Per dirla in cifre, si è passati da 19 a 4 molini e da quattro a un solo forno. La semplificazione si traduce da un lato in una maggiore efficienza produttiva, con minori costi di manutenzione e più contenuti consumi energetici (calati del 25 per cento), e dall'altro in una drastica riduzione di emissioni nocive per l'ambiente circostante. In particolare, il nuovo impianto abbatte del 70 per cento le polveri, del 97 per cento l'anidride solforosa e del 53 per cento gli ossidi di azoto. I valori medi giornalieri delle emissioni del nuovo forno si possono consultare sul sito www.isolaonline.net.
«Nuova Calusco rappresenta il fiore all'occhiello di Italcementi Group - spiega Carlo Pesenti -. Abbiamo fatto un investimento rilevante, tantopiù in un panorama generale di deiindustrializzazione, per mantenere elevata la nostra produttività in un'ottica di compatibilità dello sviluppo».
Altri miglioramenti sono previsti quando sarà pronta quella che è la più importante innovazione dell'impianto. Si sta infatti lavorando alla realizzazione di un tunnel sotterraneo lungo dieci chilometri che collegherà la cava Colle Pedrino (in territorio di Palazzago) con la cava Monte Giglio (Calusco), dove sono stati anche ricavati due depositi di preomogeneizzazione di calcare e Marna. La galleria consentirà di dismettere le due teleferiche che attualmente collegano i due poli estrattivi e di non far più ricorso al trasporto di materie prime con autotreni da Pontida a Calusco d'Adda. Ciò significa togliere dalla strada qualcosa come 10 mila camion all'anno, con immediati e diretti benefici sia per il traffico che per la qualità dell'aria. I lavori di scavo sono arrivati a poco meno della metà del percorso di circa 9600 metri. All'interno è prevista la realizzazione di un nastro trasportatore in grado di far arrivare a destinazione 600 tonnellate all'ora di materiale grezzo. Tutto dovrebbe essere pronto per il 2006. Nell'ambito dell'intervento sulla nuova cementeria, è stata recuperata la palazzina Albini, costruita all'inizio degli anni Quaranta e già destinata a refettorio e dopolavoro della società Officine Elettromeccaniche Trentine, attiva a Calusco dal 1926. L'edificio ora è stato trasformato in un centro di accoglienza dei visitatori e in un polo di formazione per giovani manager di Italcementi Group. Nel complesso il progetto di Nuova Calusco ha seguito una filosofia mirata a ridurre il più possibile l'impatto sul territorio. Questo spiega perché la società della famiglia Pesenti abbia affidato a Jorrit Tornquist, docente alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, uno studio per l'applicazione del colore e per il coordinamento cromatico di tutti i nuovi impianti. Infine, la cementeria aderisce al programma «Agenda 21 dell'Isola Bergamasca e di Zingonia» finalizzato a favorire uno sviluppo sostenibile attraverso una serie di interventi su più livelli (forum civico, informazione, monitoraggio degli indicatori ambientali).

Cesare Zapperi


Lombardia


Thursday, April 22, 2004

MERATEONLINE 22 04 04

Calusco: porte aperti per l`inaugurazione dell`Italcementi





Porte aperte sabato pomeriggio all’Italcementi di Calusco d’Adda. In occasione dell’inaugurazione dei nuovi impianti produttivi i vertici del colosso bergamasco hanno infatti deciso di consentire l’accesso a chiunque lo desideri per una visita guidata della nuova linea che tante polemiche ha suscitato per la presenza di un altoforno che raggiunge i 120 metri di altezza e che è in grado di bruciare a temperature elevatissime. Al mattina saranno invece circa 300 gli ospiti invitati per il taglio del nastro inaugurale. Tra questi anche il Ministro delle Attività produttive Antonio Marzano che ha confermato la propria presenta. La cerimonia inizierà alle ore 11. Dopo il saluto di benvenuto del presidente Giovanni Giavazzi interverranno il consigliere delegato Giampietro Pesenti e il direttore generale Carlo Pesenti, responsabile della zona Italia. Prenderà la parola pure il sindaco del paese Rinaldo Colleoni. Le conclusioni saranno invece affidate proprio al Ministro Antonio Marzano.
VIRGILIONEWS 21 04 04

ITALCEMENTI/ CARLO PESENTI: INTERESSATI A MERCATO NORD-AFRICANO
21/04/2004 - 10:00
Escluse acquisizioni in Italia, siamo già a 30% mercato

Roma, 21 apr. (Apcom) - Italcementi guarda ai mercati dell'area mediterranea, non potendo, per motivi di Antitrust, crescere ancora in Italia. In una intervista a Mf, il condirettore generale e responsabile per l'Italia di Italcementi, Carlo Pesenti, spiega le strategie del gruppo a pochi giorni dall'inaugurazione di un nuovo impianto a Calusco d'Adda.

"Nell'area del Mediterraneo ci sono buone occasioni di privatizzazioni, stiamo valutando con attenzione le opportunità che si stanno aprendo, in particolare nei mercati nord-africani", dice Pesenti. Quanto ad eventuali nuove acquisizioni nel nostro Paese, "lo escludo per motivi di Antitrust, visto che abbiamo una quota di mercato del 30%. All'estero non ci sono molte offerte allettanti, vogliamo però rafforzare la nostra presenza in Egitto e in India".

Nel nuovo stabilimento di Calusco d'Adda sono stati investiti 150 milioni di euro, spiega Pesenti. Italcementi sta valutando possibili nuovi interventi, "uno nel centronord, e un altro nel centrosud, ognuno dei quali potrebbe avere un peso analogo a quello sostenuto per Calusco".

Le prospettive di crescita del mercato del cemento per il 2004 sono ancora buone, vicine al record di 45 milioni di tonnellate toccato nel 1992. In particolare, le prospettive per l'anno in corso, secondo Pesenti, sono stabili per il settore residenziale, mentre si assisterà ad un calo del settore non residenziale, con qualche eccezione nel settore servizi.

Quanto infine all'andamento del titolo, che da inizio anno è cresciuto solo del 2,2% nonostante le buone prospettive del mercato e la capacità di generare cash flow di Italcementi (780 mln nel 2003), Pesenti spiega che "Italcementi è da sempre ritenuto un titolo difensivo caratterizzato da una bassa rischiosità. Sconta però il fatto di essere un titolo poco liquido e di essere società poco contendibile, dal momento che il 58,7% è controllato da Italmobiliare".

Wednesday, April 21, 2004

MERATEONLINE 21 04 04

``Italcementi, porte aperte a Calusco``





I prossimi 24 e 25 aprile si terrà a Palazzago (Bergamo) la tradizionale gara di Coppa Italia di deltaplano, importante circuito nazionale di volo libero, vale a dire il volo senza motore che avviene a bordo di questi rapidi mezzi, come pure dei più lenti parapendio. Quest`anno le due manches della tappa nella bergamasca, organizzata come sempre dal Volo Libero Bergamo e dal Delta Club Monte Farno e sponsorizzata dalla Italcementi, riveste particolare importanza proprio per la coincidenza con l`inaugurazione ufficiale del modernissimo impianto produttivo di Calusco d`Adda, sabato 24, presenti le più alte cariche istituzionali locali e nazionali. Infatti, la nota azienda cementiera, sensibile alle tematiche ambientaliste, ha di recente sostituito i quattro vecchi impianti di cottura con uno nuovo, di pari potenzialità ed all`avanguardia come tecnologia soprattutto nei confronti dell`impatto ambientale, aspetto d`interesse generale e particolarmente sentito nel mondo del volo libero. L`operazione "Italcementi, porte aperte a Calusco", com`è stata denominata questa giornata inaugurale, mira a coinvolgere la popolazione del comprensorio che vive in simbiosi con l`unità produttiva e chiunque potrà varcare i cancelli dello stabilimento per visitare i nuovi impianti. Coroneranno il tutto un rinfresco, l`arrivo dei deltaplani visibile nel prato adiacente, verso ovest, tra la nuova ciminiera alta ben 120 m ed il fiume Adda, e la premiazione della gara. Il decollo dei deltaplani in lizza, ai quali si uniranno fuori gara i piloti di parapendio del Volo Libero Bergamo, avverrà dal consueto versante di Valcava del Monte Linzone (m 1398), 12 km a nord rispetto alla Italcementi. Il percorso di gara sarà tuttavia ben più lungo e si snoderà presumibilmente nel comprensorio Roncola - Monte Linzone - Monte Resegone, con chilometraggi variabili secondo le condizioni meteo del momento, prima dell`arrivo all`Italcementi di Calusco. Come negli scorsi anni, si prevede una folta partecipazione di piloti di tutta Italia e tra questi gli attuali leader della classifica nazionale, vale a dire Ignazio Bernardi di Poncarale (Brescia) e l`altoatesino Ernst Gostner per la classe "Ali Flessibili", più Christian Ciech di Folgaria (Trento), già campione mondiale, e Gaetano Matrella di Foggia per la classe "Ali Rigide". In predicato per il podio anche il solido Edo Giudiceandrea del Volo Libero Bergamo. Il successivo 25 aprile, invece, l`arrivo della manche ritornerà ad essere quello di sempre, a Palazzago, dove hanno sede il Volo Libero Bergamo e la scuola di volo Explorer.
L'ECO DI BERGAMO 21 04 04

Calusco, polo strategico per l'Italcementi

Sabato l'inaugurazione ufficiale del nuovo impianto. Il modello sarà replicato in altre due cementerie Carlo Pesenti: unione tra esigenze ambientali e produttive. Per lo sviluppo si punta su Mediterraneo e India


È un progetto che parte da lontano quello di Nuova Calusco, l'impianto «modello» dell'Italcementi che sarà ufficialmente inaugurato sabato, pur avendo di fatto interamente sostituito dallo scorso ottobre il vecchio stabilimento, già parzialmente demolito.
«Abbiamo deciso di intervenire con un progetto che sposa le esigenze ambientali con le necessità produttive, adottando le migliori tecnologie disponibili sul mercato - spiega Carlo Pesenti, condirettore generale di Italcementi, responsabile Zona Italia -. I primi studi risalgono all'inizio degli anni Novanta, ma il progetto ha registrato un rallentamento perché dopo l'acquisizione nel 1992 di Ciments Français l'attenzione del gruppo si è spostata sull'estero. Nel 2000 siamo tornati ad occuparci dell'Italia. A dire il vero non ci siamo mai fermati del tutto. La stessa cementeria di Calusco, pur nella sua impostazione anni Sessanta, era ancora in piena efficienza. Ma nella Nuova Calusco è stato assemblato il meglio elaborato dalla tecnologia in questi anni: ci sono impianti tedeschi, forni giapponesi, griglie austriache e il gruppo ci ha messo la sua capacità ingegneristica».
L'inaugurazione di Nuova Calusco cade all'interno delle celebrazioni per i 140 anni della fondazione dell'Italcementi: tra le altre iniziative sono in programma a inizio giugno un concerto di Uto Ughi al Donizetti e a fine anno la presentazione della Fondazione dedicata al Cavaliere del Lavoro Carlo Pesenti. È però un evento che si proietta anche nel futuro. Lo stabilimento rispetta infatti in anticipo i più severi limiti europei per le emissioni che entreranno in vigore nel 2007. «Se avessimo dovuto intervenire sulla vecchia cementeria per scendere sotto questi limiti - puntualizza Pesenti - avremmo dovuto investire non meno di 40 milioni di euro». Ne vengono investiti invece 110 di più, per una capacità produttiva (1,2 milioni di tonnellate di clinker all'anno) che non viene sostanzialmente aumentata, ma con benefici di ordine tecnico, economico e ambientale.
Il nuovo forno dell'impianto è stato acceso per i test a dicembre 2002. I due impianti, il vecchio e il nuovo, hanno funzionato «in parallelo» fino a maggio 2003, mentre la vecchia Calusco è stata chiusa definitivamente a ottobre.
Resta ancora da realizzare la seconda parte del progetto, il tunnel sotterraneo che collega le cave delle materie prime alla cementeria. «La nuova cementeria ci dà qualche vantaggio di carattere economico, con minori costi di manutenzione e minori costi energetici dato che il nuovo forno ha consumi energetici inferiori di circa il 25% rispetto al vecchio stabilimento - dice Pesenti - Il tunnel porta invece soprattutto vantaggi di tipo ambientale, con l'eliminazione di 10 mila camion all'anno dalla strada. Ha comunque un'importanza strategica. Il collegamento con una cava di calcare da 800 mila tonnellate all'anno assicura la disponibilità di una materia prima fondamentale e quindi il funzionamento per oltre 40 anni della cementeria. La presenza della cava è la base di lungo periodo che crea le condizioni per investire nel rinnovamento della cementeria».
Dopo Calusco, il gruppo Italcementi è intenzionato a fare ammodernamenti anche in altri dei suoi 18 impianti italiani. «Abbiamo allo studio in particolare progetti analoghi a quelli di Calusco per un impianto al Centro Nord e uno nel Centro Sud - spiega Pesenti - Sono investimenti che come per Calusco impegneranno per 150 milioni di euro ciascuno e che richiedono tempo: tra progettazione, autorizzazioni e realizzazioni sono necessari 5/6 anni. Nel complesso ritengo che in Italia gli impianti di Italcementi siano efficienti, in particolare quelli del Sud, come Isole delle Femmine, Vibo Valentia e Salerno, realizzati nel corso degli anni Ottanta, ma c'è bisogno di qualche ammodernamento».
Tra gli investimenti del gruppo figura poi anche il piano di sviluppo delle centrali elettriche. «A parte il "revamping" (potenziamento NdR) di Villa di Serio che ha un valore strategico, dato che serve un'unità produttiva e ci permetterebbe di coprire il nostro fabbisogno italiano, i sette progetti presentati sono valorizzazioni di attività - spiega Pesenti -. Sarebbero una "seconda gamba" in appoggio al business principale, che resta quello del cemento». È in questo settore del resto che si concentrano gli sforzi e si studia anche un'espansione. Pesenti ribadisce l'interesse per uno sviluppo in particolare nell'area mediterranea «intesa in modo esteso» e in Oriente. «Il processo di concentrazione che ha caratterizzato gli ultimi anni si è fermato in tutto il mondo - sottolinea Pesenti -. Ultimamente non ci sono state transazioni, anche se nell'area nordafricana si stanno preparando processi di privatizzazione, come in Egitto e in Libia, che stiamo seguendo con attenzione». Riguardo ai due grandi Paesi asiatici vengono confermati interesse per l'India («Siamo presenti, ma con una capacità inferiore a quanto vorremmo») e difficoltà per la Cina, «dove attualmente non c'è nessun grande gruppo europeo».
Piuttosto, c'è un rinnovato interesse per l'Italia, come confermato dagli investimenti «bergamaschi». «In Italia il mercato sta andando bene e prevediamo un'ulteriore crescita»- continua il condirettore generale dell'Italcementi.
Il calo dei tassi d'interesse ha portato nel 2003 a una crescita del 4% del mercato del cemento in Italia nel settore residenziale. «Per il 2004 prevediamo una stasi nel comparto e un calo nel non residenziale privato, dato che la Tremonti bis ha fatto anticipare gli investimenti in capannoni - dice Pesenti - Pensiamo possa ancora andare bene il non residenziale di servizio, come multisale, centri commerciali e ospedali, ma ci aspettiamo soprattutto una crescita nelle infrastrutture. È partita l'alta velocità, della quale siamo fornitori, ma non è stato ancora aperto un cantiere degli interventi della legge obiettivo. Adesso si sta iniziando con la variante di valico e la Salerno-Reggio». Buone prospettive anche dai lavori per i Giochi invernali di Torino 2006. «In generale vediamo meglio il Nord Ovest, del Nord Est, dove si è lavorato molto negli ultimi 5-6 anni - continua Pesenti - Sale anche l'attività al Sud, fermo da dieci anni, e questo ci fa piacere anche perché è un'area dove abbiamo un'alta quota di mercato, con due impianti in Sicilia e uno in Calabria, al di là del discorso del ponte sullo Stretto. Ricordiamoci comunque che l'Italia negli ultimi 10 anni ha accumulato un grande ritardo nelle infrastrutture, con un rapporto investimenti-Pil ogni anno pari alla metà di quello della Francia».
Anche in vista di un aumento dei consumi di cemento da parte dell'Italia, non è previsto un aumento della capacità produttiva nazionale di Italcementi. «È difficile e con una quota di mercato del 30% non si può pensare ad acquisizioni - sostiene - Pensiamo però di poter ottimizzare la produzione, utilizzando al massimo gli impianti più efficienti e impiegare gli altri per i picchi di domanda, compatibilmente con il fatto che la nostra maggiore capacità produttiva si trova nel Sud Italia».
Sia per la distanza del mare, sia per la vicinanza alla domanda, non è previsto che la produzione di Calusco venga esportata. «Piuttosto, se la domanda italiana, in particolare del Nord Ovest, aumenterà, come pensiamo, ci sarà il problema di far arrivare al Nord altro cemento».
Non appare più un problema invece il dumping dai Paesi orientali. «In passato arrivava clinker dall'India, ma l'innalzamento dei costi di trasporto ha fatto scomparire il fenomeno - dice Pesenti - I concorrenti comunque ci sono. E un problema potrebbe essere l'applicazione asimmetrica dei protocolli di Kyoto per la competitività nostra come di tutta l'industria europea che si sta impegnando per l'ambiente».
Del resto viene sottolineato come l'impegno del gruppo per lo sviluppo sostenibile trovi a Calusco un'applicazione concreta. «Lo sviluppo sostenibile si pone obiettivi di sviluppo economico, sociale e ambientale: credo che li abbiamo centrati tutti e tre - conclude Pesenti - Quello economico perché mettiamo le basi per il futuro, quello ambientale perché c'è una riduzione dell'impatto su vari fronti, da quello delle emissioni, da quello del traffico, ma anche quello sociale perché il nuovo impianto consente di operare con standard di sicurezza elevati, migliora la vivibilità e ottimizza l'interazione con il territorio attraverso il controllo continuo delle attività oltre che con la messa a disposizione della comunità della "palazzina Albini"».
Stefano Ravaschio


Uno stabilimento storico all'interno del gruppo


L'«antenata» della cementeria di Calusco d'Adda ha quasi cento anni. I primi forni per il cemento nel paese furono infatti costruiti nel 1908 dalla Società Anonima Cementi Portland e Calci. Nel 1920 l'impianto è stato rilevato dalla Società Italiana Cementi (che nel 1927 è stata incorporata nell'Italcementi) che ne ha avviato il primo potenziamento e ammodernamento.
Tra il 1925 e il 1930 sono stati realizzati tre forni a via umida che utilizzano la marna di cava Monte Giglio, collegata alla cementeria con una teleferica. Viene aperta anche la nuova cava di calcare di Burligo, collegata a Monte Giglio con una teleferica di otto chilometri.
Nel 1940 c'è una prima trasformazione tecnologica dei due forni (da via umida a via semisecca con griglia di preriscaldo), mentre viene aperta la nuova cava di calcare a Colle Pedrino, collegata a Burligo con una teleferica.
Negli anni Cinquanta vengono potenziate ed ammodernate le attività delle cave e iniziano i lavori di ammodernamento e potenziamento degli impianti. nel 1965 vengono aperti nuovi fronti di cava e vengono realizzati nuovi impianti in cava Colle Pedrino. L'assetto produttivo assunto negli anni Sessanta resta poi sostanzialmente invariato fino alla realizzazione dei nuovi impianti, anche se comunque gli investimenti nell'impianto continuano.
Dal 1990 aumenta l'attenzione per gli aspetti ambientali con importanti interventi di contenimento delle emissioni in atmosfera e dell'impatto acustico, coronati nel 1997 dall'ottenimento della certificazione Iso 9002. Tra il 1992 e il 2001 sono stati investimenti circa 26 milioni di euro in impianti e manutenzioni pluriennali.
I lavori per la realizzazione dello stabilimento di Nuova Calusco iniziano nel 2001 (anche se l'avvio degli studi risalgono all'inizio degli anni Novanta): i lavori di scavo del tunnel che collega le cave iniziano l'anno successivo, quando viene avviata anche la nuova linea produttiva. L'anno scorso i nuovi impianti vengono messi a regime, e subito dopo vengono chiusi i vecchi forni. Il 2004 infine porterà la certificazione ambientale Iso 14001 e l'inaugurazione ufficiale. L'opera comunque non si conclude qui: sono ancora in corso gli scavi per il tunnel che dovrebbe entrare in funzione nel 2006.

Interverrà il ministro Marzano

È stata confermata la presenza del ministro delle Attività produttive Antonio Marzano alla cerimonia di inaugurazione dello stabilimento «Nuova Calusco» dell'Italcementi in programma sabato. È prevista la partecipazione di circa 300 persone tra rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico finanziario nazionale, regionale e locale.
La cerimonia inizierà alle 11. Dopo il saluto di benvenuto del presidente Giovanni Giavazzi, ci saranno interventi del consigliere delegato Giampiero Pesenti («Italcementi, il futuro di una storia industriale) e del condirettore generale Carlo Pesenti, responsabile zona Italia («Nuova Calusco, la realizzazione di un progetto per lo sviluppo). Seguirà l'intervento del sindaco di Calusco, Rinaldo Colleoni («Un confronto continuo al servizio del territorio»): le conclusioni saranno tenute dal ministro delle Attività produttive Antonio Marzano.
Nel pomeriggio, giornata «a porte aperte», a partire dalle 15, con possibilità per tutti di visita guidata dell'impianto.

Investimento da 150 milioni che aiuta l'ambiente

Il progetto di Nuova Calusco, un investimento da 150 milioni di euro, includendo la realizzazione del tunnel di collegamento alle cave, colloca la cementeria bergamasca dell'Italcementi ai primi posti a livello mondiale, per standard tecnologico e performance ambientali.
La caratteristica del progetto è quella di puntare alla semplificazione del processo produttivo. Il cuore del nuovo stabilimento, realizzato più lontano dal centro abitato rispetto al «vecchio», in un'area di 50 mila metri quadrati ex Sacelit, è un nuovo forno con una potenzialità produttiva di clinker (l'«intermedio» del cemento) di 3.600 tonnellate al giorno, pari a quella dei quattro forni del vecchio impianto, ora dismessi.
I vecchi sei molini «crudo» sono stati convertiti in altrettanti molini «cemento», dove viene prodotto il materiale finito con l'aggiunta di additivi e gesso dopo la cottura delle materie prime, e sostituiti da un solo nuovo molino «crudo» di nuova concezione. I tre molini del combustibile solido per l'alimentazione del forno sono stati sostituiti da uno solo. Dsattivati anche quattro dei precedenti 10 molini cemento. Nel complesso, quindi, da 19 molini si scende a quattro e da quattro forni a uno solo, permettendo di concentrare il controllo dell'attività.
La realizzazione di un unica linea di cottura, progettata ai massimi livelli tecnologici, permette, in particolare, di ridurre, a parità di produzione, le emissioni (che per oltre il 99,99% sono costituite da aria) di circa un terzo, da 850 mila a 540 mila metri cubi all'ora. I punti di emissione sono stati ridotti da 18 a uno solo e sono state adottate tecnologie di controllo delle emissioni dalle migliori performance, con «filtri a tessuto» nell'impianto di cottura, sistemi di filtrazione efficaci in tutte le diverse condizioni di marcia, con un controllo delle fasi transitorie di avviamento e fermata, e monitoraggio in continuo ventiquattro ore su ventiquattro delle emissioni del forno (con pubblicazione quotidiana dei valori medi delle emissioni sul sito www.isolaonline.net).
Nel dettaglio il nuovo impianto ha permesso di ridurre del 70% le emissioni di polveri, del 97% le emissioni di anidride solforosa e del 53% quelle di ossidi d'azoto.
La realizzazione dei nuovi impianti a sud della ferrovia allontana dall'area del centro abitato le attività a maggior impatto ambientale, con beneficio anche per l'impatto acustico. Le opere di bonifica dell'impatto acustico hanno peraltro consentito di contenere gli effetti dell'attività produttiva entro i limiti di normativa
Sempre per quanto riguarda l'ambiente, si può ricordare che la Cementeria di Calusco aderisce al programma «Agenda 21 dell'Isola bergamasca e di Zingonia». Il programma, sottoscritto a Rio de Janeiro nel 1992, è il documento di intenti con cui l'Onu si è impegnato alla promozione dello Sviluppo Sostenibile.
Per favorire lo sviluppo sostenibile, le amministrazioni pubbliche possono promuovere piani di azioni ambientali, essendo più vicine ai problemi e riuscendo quindi a comprenderne la specificità e l'urgenza. I progetti dell'Agenda 21 prevedono in particolare una relazione sullo stato dell'ambiente dell'Isola e di Zingonia, azioni a sostegno dell'informazione, comunicazione e partecipazione della comunità locale ai temi dello Sviluppo sostenibile, un Forum civico che rappresenti gli interessi dell'intera comunità dell'Isola e una descrizione dei principali indicatori ambientali in grado di cogliere gli aspetti essenziali delle componenti ambientali locali.


Lavori in corso per il megatunnel Quasi dieci chilometri sotto terra

Il coronamento di Nuova Calusco sarà il tunnel sotterraneo in corso di realizzazione - gli scavi sono a circa il 40% dell'opera - per il collegamento della cava Colle Pedrino (Palazzago) con la cava Monte Giglio (Calusco d'Adda), dove sono stati anche realizzati due depositi di preomogeneizzazione (parchi polari) di calcare e di marna: quest'opera da sola richiede un investimento di 30 milioni di euro.
Il tunnel, che dovrebbe entrare in funzione nel 2006, permetterà di sostituire le teleferiche che collegano le due cave con un nastro trasportatore in galleria sotterranea e anche di eliminare il trasporto integrativo di materie prime con autotreni tra Pontida e Calusco d'Adda, con beneficio per la viabilità: si stima che ci saranno 10 mila camion in meno all'anno per la strada. Il tunnel, che avrà un diametro utile di 4,2 metri, sarà lungo circa 9.600 metri (gli scavi finora sono arrivati a 3.800 metri) con un dislivello complessivo di circa 700 metri: il nastro trasportatore, dalla larghezza di 80 centimetri, con una portata di 600 tonnellate all'ora alla velocità di 2,5 metri al secondo.
Il materiale arriverà nei due nuovi parchi polari con capacità di 35 mila tonnellate ciascuno per lo stoccaggio della marna, scavata e frantumata nella stessa cava di Monte Giglio e del calcare frantumato in arrivo via tunnel da Colle Pedrino. Il materiale «omogeneizzato» viene poi inviato in cementeria tramite un nastro sotterraneo che sottopassa il paese di Calusco, senza ricorso a trasporto stradale.



L'ECO DI BERGAMO 21 04 04

Il ministro Marzano inaugura la «Nuova Calusco»


È stata confermata la presenza del ministro delle Attività produttive Antonio Marzano alla cerimonia di inaugurazione dello stabilimento «Nuova Calusco» che si terrà sabato 24 aprile. È prevista la partecipazione di circa 300 persone tra rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico finanziario nazionale, regionale e locale. La cerimonia inizierà alle 11. Dopo il saluto di benvenuto del presidente Giovanni Giavazzi, ci saranno interventi del consigliere delegato Giampiero Pesenti («Italcementi, il futuro di una storia industriale) e del condirettore generale Carlo Pesenti, responsabile zona Italia («Nuova Calusco, la realizzazione di un progetto per lo sviluppo). Dopo l’intervento del sindaco di Calusco, Rinaldo Colleoni («Un confronto continuo al servizio del territorio») le conclusioni saranno tenute dal ministro delle Attività produttive Antonio Marzano. Nel pomeriggio, giornata «a porte aperte», a partire dalle 15, con possibilità per tutti di visita guidata dell’impianto.

Thursday, April 15, 2004

DELTAPLANO:
Trofeo "ITALCEMENTI, PORTE APERTE A CALUSCO"
24 e 25 Aprile

Sabato 24 e domenica 25 Aprile si terrà a Bergamo la gara di Campionato Italiano Deltaplano. In occasione dell'inaugurazione ufficiale del modernissimo impianto produttivo di Calusco d'Adda che si terrà sabato 24, la ITALCEMENTI spa, il tradizionale sponsor della gara di Bergamo, ha deciso di offrire l'iscrizione alla gara a tutti i piloti presenti. Sempre per la giornata del sabato è previsto l'arrivo di manche nei pressi dello stabilimento ITALCEMENTI che si trova a circa 10 km a sud del decollo tradizionale di Valcava, decollo che da quest'anno sarà raggiungibile in auto. All'arrivo in meta i piloti potranno accedere all'impianto e prendere parte al rinfresco, prima della premiazione dei vincitori di manche che si terrà nell'ambito della manifestazione stessa. I club organizzatori, Volo Libero Bergamo e Delta Club Monte Farno, ringraziano anticipatamente la ITALCEMENTI spa per l'ospitalità e per l'attenzione che quest'azienda ha sempre mostrato per il nostro sport. MODULO ISCRIZIONE

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