Surprais! La Gran Bretagna vuole le ecoballe campane
Napoli, 27 luglio – La Campania ha ricevuto un’offerta "da alcuni operatori del settore elettrico del Regno Unito per l'acquisto di 200 tonnellate annue di ecoballe". Lo annuncia l'assessore regionale all'Ambiente Walter Ganapini, a margine della firma del protocollo d'intesa con il direttore generale dell'Aitec (Associazione italiana tecnico economica cemento), Francesco Curcio, per smaltire i rifiuti utilizzandoli come combustibile nel processo produttivo del cemento.
Per quanto riguarda le vecchie ecoballe procede la trattativa con Enel ed Eni.
"Con loro il dialogo è forte", spiega Ganapini. Quanto all'accordo con l'Aitec, è di durata biennale e prevede l'impiego dei Cdr come combustibile in sostituzione dei combustibili fossili non rinnovabili con un obiettivo preciso in Campania: raggiungere quota 100mila tonnellate d'energia bruciando nelle cementiere i Cdr.
Tre le industrie del settore sul territorio regionale: l'Italcementi di Pontecagnano, la Cementir e la Moccia di Maddaloni.
"È un piccolo passo - afferma l'assessore Ganapini - che ci avvicina all'Europa e che si muove nell'ambito del cammino tracciato dal protocollo di Kyoto, in cui si chiede di non aggiungere altra anidride carbonica a quella già esistente". L'impiego dei rifiuti, ma non delle vecchie ecoballe, nel processo produttivo del cemento, è, come sottolinea Curcio "considerato a livello europeo una delle migliori tecniche disponibili per il settore".
Secondo quanto spiegato, inoltre, le emissioni derivate dall'utilizzo dei Cdr come combustibile nelle cementiere e, dunque, come elemento per produrre energia, sono sostitutive, mentre quelle prodotte dagli inceneritori sono addizionali.
MEMORIA SUL CEMENTIFICIO INCENERITORE DI Calusco d'Adda la Pianura Padana resta la zona peggiore d'Europa insieme all'area più industrializzata della Polonia (classifica cui gli inceneritori forniscono un contributo determinante).
Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni
NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI :
Paderno d'Adda e Solza
.
HANNO FIRMATO :
Calusco d'Adda,
Cornate d'Adda,
Imbersago,
Medolago,
Parco Adda Nord,
Robbiate,
Verderio Inferiore,
Verderio Superiore,
Villa d'Adda,
Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia .
Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento .
http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html
Countdown alla ferrovia
il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .
Tuesday, July 28, 2009
Tuesday, July 21, 2009
«Per la Pedemontana prioritaria la connessione Calusco-Terno»
«Per la Pedemontana prioritaria
la connessione Calusco-Terno»
20 luglio 2009Cronaca
La sede della Provincia, in via TassoLa Pedemontana è arrivata in Giunta lunedì 20 luglio in via Tasso. Ettore Pirovano e assessori hanno verificato le priorità nell'ambito degli interventi connessi al sistema viabilistico pedemontano, quei 67 chilometri di autostrada (da Osio Sotto a Cassano Magnago) che collegheranno le province di Bergamo, Monza-Brianza, Milano, Como e Varese. In particolare Silvia Lanzani, assessore alle Grandi infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo, ha parlato della riqualificazione del collegamento Bergamo-Lecco in particolare puntando i riflettori sulla la variante di Cisano Bergamasco (3,2 chilometri per 53 milioni di euro di spesa) e il collegamento Calusco d'Adda – Terno d'Isola (quasi 8 chilometri al prezzo di 63 milioni e 400mila euro).
«Semplicemente – ha spiegato Lanzani – abbiamo individuato come prioritaria la connessione Calusco-Terno per diminuire quei 29.000 passaggi di auto al giorno che sopportano attualmente i centri di Carvico e Terno d'Isola». Si tratta di un tracciato che rappresenta, su grande scala, un'alternativa all'itinerario della Strada Statale 342 da Pontida a Mapello creando un raccordo tra la variante alla Strada Provinciale 169 (località Carvico) col nuovo “Asse Interurbano” (località Terno d'Isola/Bonate Sopra).
la connessione Calusco-Terno»
20 luglio 2009Cronaca
La sede della Provincia, in via TassoLa Pedemontana è arrivata in Giunta lunedì 20 luglio in via Tasso. Ettore Pirovano e assessori hanno verificato le priorità nell'ambito degli interventi connessi al sistema viabilistico pedemontano, quei 67 chilometri di autostrada (da Osio Sotto a Cassano Magnago) che collegheranno le province di Bergamo, Monza-Brianza, Milano, Como e Varese. In particolare Silvia Lanzani, assessore alle Grandi infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo, ha parlato della riqualificazione del collegamento Bergamo-Lecco in particolare puntando i riflettori sulla la variante di Cisano Bergamasco (3,2 chilometri per 53 milioni di euro di spesa) e il collegamento Calusco d'Adda – Terno d'Isola (quasi 8 chilometri al prezzo di 63 milioni e 400mila euro).
«Semplicemente – ha spiegato Lanzani – abbiamo individuato come prioritaria la connessione Calusco-Terno per diminuire quei 29.000 passaggi di auto al giorno che sopportano attualmente i centri di Carvico e Terno d'Isola». Si tratta di un tracciato che rappresenta, su grande scala, un'alternativa all'itinerario della Strada Statale 342 da Pontida a Mapello creando un raccordo tra la variante alla Strada Provinciale 169 (località Carvico) col nuovo “Asse Interurbano” (località Terno d'Isola/Bonate Sopra).
Wednesday, July 08, 2009
Patto Italcementi-Governo per tutelare l'ambiente
L'accordo - L'intesa nell'ambito degli accordi tra il Ministero e dieci delle principali aziende italiane: prevede investimenti da parte di Italcementi e della sua controllata Italgen finalizzati alla riduzione dei gas a effetto serra e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Patto Italcementi-Governo per tutelare l'ambiente
Alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il Consigliere Delegato del Gruppo Italcementi Carlo Pesenti e il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno firmato un accordo volontario tra l’azienda e il Ministero, denominato “Patto per la Tutela dell’Ambiente”.
L’accordo si inserisce in un quadro di accordi analoghi tra il Ministero e dieci delle principali aziende italiane e prevede un percorso programmatico di investimenti da parte di Italcementi e della sua controllata Italgen in interventi finalizzati alla riduzione dei gas a effetto serra e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
«Nel 2007 - afferma Carlo Pesenti – avevamo proposto un “Patto per l’ambiente” tra imprese e istituzioni al fine di poter realizzare interventi strutturali di riconversione di impianti industriali. L’obiettivo era ed è il raggiungimento di una maggiore efficienza ambientale dei processi produttivi, da coniugare con più rapidi iter autorizzativi. Il patto firmato oggi rappresenta un primo passo in questa direzione».
Il piano di investimenti di Italcementi, stimato in circa 510 milioni di euro complessivi, prevede in particolare 3 tipologie di interventi che saranno realizzati, a fronte dell’ottenimento dei relativi permessi e assentimenti amministrativi, entro il 2013:
Revamping degli impianti di produzione di energia idroelettrica per il mantenimento della capacità installata e realizzazione di impianti solari fotovoltaici.
Interventi tecnologici per la sostituzione di una parte di combustibili fossili utilizzati negli impianti di produzione di cemento con combustibili derivati da rifiuti
Revamping di alcuni degli impianti di produzione di cemento finalizzato all’incremento dell’efficienza energetica ed ambientale delle unità produttive.
Dall’attuazione dell’accordo sono attesi rilevanti benefici ambientali:
Riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 760 kt/anno
Risparmio di energia da fonti fossili di circa 260 Ktep/anno
Il Patto fra il Ministero dell’Ambiente e Italcementi, al fine di favorire e monitorare la corretta implementazione dell’accordo, prevede l’istituzione di un Comitato di nomina Ministeriale composto da membri del Ministero dell’Ambiente e rappresentanti del Gruppo Italcementi, con il compito di:
Presentare al Ministro, tramite relazione annuale, un quadro dettagliato circa l’implementazione del programma e i benefici ambientali raggiunti
Individuare soluzioni alle criticità che eventualmente si riscontrassero nel corso degli iter autorizzativi e favorire la rapida attuazione degli interventi
Agevolare il dialogo e la collaborazione con le Autorità Regionali e gli Enti locali presentando apposite relazioni e documentazione tecnica.
«L’accordo firmato oggi – conclude Pesenti – conferma ulteriormente il nostro impegno per lo sviluppo sostenibile, un obiettivo ormai consolidato nelle strategie del Gruppo Italcementi».
Martedi 7 Luglio 2009
Patto Italcementi-Governo per tutelare l'ambiente
Alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il Consigliere Delegato del Gruppo Italcementi Carlo Pesenti e il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno firmato un accordo volontario tra l’azienda e il Ministero, denominato “Patto per la Tutela dell’Ambiente”.
L’accordo si inserisce in un quadro di accordi analoghi tra il Ministero e dieci delle principali aziende italiane e prevede un percorso programmatico di investimenti da parte di Italcementi e della sua controllata Italgen in interventi finalizzati alla riduzione dei gas a effetto serra e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
«Nel 2007 - afferma Carlo Pesenti – avevamo proposto un “Patto per l’ambiente” tra imprese e istituzioni al fine di poter realizzare interventi strutturali di riconversione di impianti industriali. L’obiettivo era ed è il raggiungimento di una maggiore efficienza ambientale dei processi produttivi, da coniugare con più rapidi iter autorizzativi. Il patto firmato oggi rappresenta un primo passo in questa direzione».
Il piano di investimenti di Italcementi, stimato in circa 510 milioni di euro complessivi, prevede in particolare 3 tipologie di interventi che saranno realizzati, a fronte dell’ottenimento dei relativi permessi e assentimenti amministrativi, entro il 2013:
Revamping degli impianti di produzione di energia idroelettrica per il mantenimento della capacità installata e realizzazione di impianti solari fotovoltaici.
Interventi tecnologici per la sostituzione di una parte di combustibili fossili utilizzati negli impianti di produzione di cemento con combustibili derivati da rifiuti
Revamping di alcuni degli impianti di produzione di cemento finalizzato all’incremento dell’efficienza energetica ed ambientale delle unità produttive.
Dall’attuazione dell’accordo sono attesi rilevanti benefici ambientali:
Riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 760 kt/anno
Risparmio di energia da fonti fossili di circa 260 Ktep/anno
Il Patto fra il Ministero dell’Ambiente e Italcementi, al fine di favorire e monitorare la corretta implementazione dell’accordo, prevede l’istituzione di un Comitato di nomina Ministeriale composto da membri del Ministero dell’Ambiente e rappresentanti del Gruppo Italcementi, con il compito di:
Presentare al Ministro, tramite relazione annuale, un quadro dettagliato circa l’implementazione del programma e i benefici ambientali raggiunti
Individuare soluzioni alle criticità che eventualmente si riscontrassero nel corso degli iter autorizzativi e favorire la rapida attuazione degli interventi
Agevolare il dialogo e la collaborazione con le Autorità Regionali e gli Enti locali presentando apposite relazioni e documentazione tecnica.
«L’accordo firmato oggi – conclude Pesenti – conferma ulteriormente il nostro impegno per lo sviluppo sostenibile, un obiettivo ormai consolidato nelle strategie del Gruppo Italcementi».
Martedi 7 Luglio 2009
AMBIENTE: SFIDA ANTI-CRISI, PATTO 12MLD GOVERNO-AZIENDE/ANSA
AMBIENTE: SFIDA ANTI-CRISI, PATTO 12MLD GOVERNO-AZIENDE/ANSA
(ANSA) - ROMA, 7 LUG - Un impegno da 12 miliardi di euro in tre anni, 11 aziende in campo e solare nelle stazioni ferroviarie, nelle autostrade e negli aeroporti. Obiettivo: favorire la crescita economica attraverso la valorizzazione dell'innovazione e della tutela ambientale. Questo il 'Patto per l'ambiente' contro cambiamento climatico e inquinamento in grado di far recuperare all'Italia anche il 25% del gap che separa il nostro Paese agli obiettivi del Protocollo di Kyoto. L'accordo e' stato sottoscritto a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e da Enel, Eni, Edison, Societa' Autostrade, Edipower, Enac, Finbieticola, Ferrovie dello Stato, Italcementi, Sorgenia e Terna. Corsia 'preferenziale' per i finanziamenti a favore delle rinnovabili, stop alle produzioni inquinanti, via libera alla valorizzazione delle eco-risorse comprese quelle dai sottoprodotti e dai rifiuti, accordi di programma per stimolare l'innovazione eco sono i punti qualificanti del 'patto'. ''Quello sottoscritto oggi - ha detto Prestigiacomo al termine della firma - e' un patto aperto a soggetti pubblici e privati e da domani e' a disposizione di quanti si vogliono impegnare. Si tratta di un approccio nuovo dove le aziende sono costrette a mettere sul tavolo i loro progetti che una volta nel patto diventano impegno''. Tra gli impegni 1 miliardo Edison, 450 milioni Eni, 510 milioni Italcementi e 1,2 miliardi Sorgenia. In particolare il 'patto' prevede finanziamenti agevolati per le tecnologie a basse emissioni e ad alta efficienza attraverso un fondo di rotazione di 600 milioni di euro per l'attuazione del Protocollo di Kyoto che, nel periodo 2009-2012, puo' stimolare investimenti fino a 3 miliardi di euro. Le iniziative promosse attraverso il fondo consentiranno - nel periodo 2009-2012 - una riduzione della CO2 per circa 5 milioni di tonnellate/anno rispetto agli scenari di emissione. Con le 11 imprese aderenti al 'patto', sono stati finora negoziati accordi che prevedono investimenti complessivi per circa 12 miliardi di euro. Le iniziative delle 11 imprese contribuiranno alla diversificazione delle fonti energetiche, alla innovazione tecnologica dei processi industriali, e consentiranno una riduzione delle emissioni di CO2 a partire dal 2014 per circa 8,5 milioni di tonnellate/anno. Considerato che il 'gap' dell'Italia rispetto all'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 stabilito dal Protocollo di Kyoto e' stimato attualmente in circa 30 milioni di tonnellate/anno, il fondo di rotazione e gli accordi volontari ridurranno il gap di circa il 25%. Fra gli interventi piu' significativi, ha annunciato Prestigiacomo, il solare nelle stazioni (impegno Fs al 2012 per 1,1 MW da fotovoltaico per 4 mln di euro); nelle autostrade (4 MW da fotovoltaico); negli aeroporti (progetto pilota per Lampedusa e Pantelleria con una prima fase di 20% di fabbisogno da rinnovabili). Quindi l'impegno delle aziende: - produzione di energia da fonti rinnovabili: Autostrade, Edipower, Edison, Enel, Eni, Italcementi, Sorgenia, Finbieticola - illuminazione ad alta efficienza: Autostrade - risparmio energetico: Autostrade, Eni, Terna - sostituzione di combustibili fossili con Cdr: Edipower, Enel, Italcementi - efficienza energetica: Edison, Enel, Italcementi, Sorgenia - trasformazione centrali: Edipower, Edison, Enel, Italcementi - fotovoltaico nei trasporti: Autostrade, Enac, Ferrovie. (ANSA). GU
(ANSA) - ROMA, 7 LUG - Un impegno da 12 miliardi di euro in tre anni, 11 aziende in campo e solare nelle stazioni ferroviarie, nelle autostrade e negli aeroporti. Obiettivo: favorire la crescita economica attraverso la valorizzazione dell'innovazione e della tutela ambientale. Questo il 'Patto per l'ambiente' contro cambiamento climatico e inquinamento in grado di far recuperare all'Italia anche il 25% del gap che separa il nostro Paese agli obiettivi del Protocollo di Kyoto. L'accordo e' stato sottoscritto a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e da Enel, Eni, Edison, Societa' Autostrade, Edipower, Enac, Finbieticola, Ferrovie dello Stato, Italcementi, Sorgenia e Terna. Corsia 'preferenziale' per i finanziamenti a favore delle rinnovabili, stop alle produzioni inquinanti, via libera alla valorizzazione delle eco-risorse comprese quelle dai sottoprodotti e dai rifiuti, accordi di programma per stimolare l'innovazione eco sono i punti qualificanti del 'patto'. ''Quello sottoscritto oggi - ha detto Prestigiacomo al termine della firma - e' un patto aperto a soggetti pubblici e privati e da domani e' a disposizione di quanti si vogliono impegnare. Si tratta di un approccio nuovo dove le aziende sono costrette a mettere sul tavolo i loro progetti che una volta nel patto diventano impegno''. Tra gli impegni 1 miliardo Edison, 450 milioni Eni, 510 milioni Italcementi e 1,2 miliardi Sorgenia. In particolare il 'patto' prevede finanziamenti agevolati per le tecnologie a basse emissioni e ad alta efficienza attraverso un fondo di rotazione di 600 milioni di euro per l'attuazione del Protocollo di Kyoto che, nel periodo 2009-2012, puo' stimolare investimenti fino a 3 miliardi di euro. Le iniziative promosse attraverso il fondo consentiranno - nel periodo 2009-2012 - una riduzione della CO2 per circa 5 milioni di tonnellate/anno rispetto agli scenari di emissione. Con le 11 imprese aderenti al 'patto', sono stati finora negoziati accordi che prevedono investimenti complessivi per circa 12 miliardi di euro. Le iniziative delle 11 imprese contribuiranno alla diversificazione delle fonti energetiche, alla innovazione tecnologica dei processi industriali, e consentiranno una riduzione delle emissioni di CO2 a partire dal 2014 per circa 8,5 milioni di tonnellate/anno. Considerato che il 'gap' dell'Italia rispetto all'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 stabilito dal Protocollo di Kyoto e' stimato attualmente in circa 30 milioni di tonnellate/anno, il fondo di rotazione e gli accordi volontari ridurranno il gap di circa il 25%. Fra gli interventi piu' significativi, ha annunciato Prestigiacomo, il solare nelle stazioni (impegno Fs al 2012 per 1,1 MW da fotovoltaico per 4 mln di euro); nelle autostrade (4 MW da fotovoltaico); negli aeroporti (progetto pilota per Lampedusa e Pantelleria con una prima fase di 20% di fabbisogno da rinnovabili). Quindi l'impegno delle aziende: - produzione di energia da fonti rinnovabili: Autostrade, Edipower, Edison, Enel, Eni, Italcementi, Sorgenia, Finbieticola - illuminazione ad alta efficienza: Autostrade - risparmio energetico: Autostrade, Eni, Terna - sostituzione di combustibili fossili con Cdr: Edipower, Enel, Italcementi - efficienza energetica: Edison, Enel, Italcementi, Sorgenia - trasformazione centrali: Edipower, Edison, Enel, Italcementi - fotovoltaico nei trasporti: Autostrade, Enac, Ferrovie. (ANSA). GU
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