Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, February 25, 2008

Sempre più allarme inquinamento

Sempre più allarme inquinamento
A Bergamo Pm10 a valori record
È sempre più emergenza per l'inquinamento atmosferico e in particolale per le concentrazioni di Pm10. Come da previsioni, infatti, le condizioni meteo dei giorni scorsi hanno favorito le concentrazioni di inquinanti nell'aria e nella giornata di sabato 23 febbraio le polveri sottili hanno raggiunto, a Bergamo, un valore record: 218 microgrammi per metrocubo. In tutte le centraline della Bergamasca valori superiori al doppio e anche al triplo del limite.
La situazione migliore - si fa per dire - resta a Lallio, con 121 microgrammi per metro cubo. Nella speciale classifica, partendo dal basso, c'è poi Osio Sotto, con 141 e, poco sopra, Filago Centro, con 156. Treviglio e Calusco viaggiano ben oltre il triplo del valore limite: rispettivamente si rilevano infatti 185 e 197 microgrammi di pm10 per metro cubo.
Cambiamenti in vista? Forse da lunedì. Bisogna sperare in correnti d'aria che spazzino gli inquinanti.

(24/02/2008)

Saturday, February 16, 2008

Merate la ``città dei veleni`




Merate la ``città dei veleni``: nemmeno
le grandi metropoli dell`Europa la
superano. Polveri sottili alle stelle da 1 mese



Mercoledì 13 febbraio è stata una giornata da dimenticare sul fronte dell`inquinamento atmosferico. La centralina di Merate, infatti, ha toccato quota 144 µg/mc di PM10 nell`aria: tre volte oltre il limite consentito dalla normativa di 50. E non è andata di certo bene nei primi quindici giorni del mese di febbraio quando i parametri delle polveri sottili hanno sforato per ben 11 volte, con valori anche decisamente preoccupanti (125, 107, 127). Ad allinearsi a questi dati sono altre città italiane inserite nell`area omogenea del milanese e, diversamente da quanto si potrebbe pensare, le grandi metropoli europee. Nella stessa giornata solo Limito Pioltello ha fatto peggio (154), seguita da Meda (140), Arese (137) e Saronno (132).








Anche gennaio aveva confermato un andamento decisamente negativo con 20 giorni sopra il limite legale, 9 nei parametri e due in cui i dati non erano pervenuti. Le altre due centraline lecchesi hanno seguito, se pur più moderatamente, questo andamento preoccupante, collocandosi in questi ultimi giorni, sopra la soglia dei 50µg/mc. La punta è stata a Valmadrera il 13, con 93 microgrammi su metro cubo.





Sempre nel lecchese si nota la criticità, non nuova, di Nibionno che per gli ultimi tre giorni ha sforato per quanto riguarda il biossido di azoto. Nessun dato per il casatese dove, lungi dal pensare che si tratti di un angolo di Dolomiti, sarebbe opportuno che i sindaci premessero per avere in uno dei loro comuni una centralina di rilevamento.
Uno sguardo lo meritano ora anche le grandi metropoli europee dove, nonostante traffico, concentrazione di industrie, attività, movimenti turistici la concentrazione di polveri sottili non sembra uguagliare, almeno in questi giorni, quella di Merate.
A Parigi la massima oraria è stata raggiunta sull`autoroute A1 Saint Denis dove si è misurata una concentrazione di 82µg/mc mentre la media è stata di 52.
Non ci si può lamentare in Svizzera dove l`unica criticità è registrata a Losanna con PM10 fra i 90 e i 100µg/mc. Quasi un paradiso a confronto la Spagna dove dal Paeo de Recoletos (52), alla Escuelas Aguirre (57) fino alla Estacion Red (media di Madrid) con 36 µ g/mc.
Lo spegnimento degli impianti di riscaldamento dovrebbe portare qualche beneficio mentre si attende che piogge o vento spazzino via la cappa di inquinamento che sta opprimendo il meratese.





SVIZZERA





GERMANIA





FRANCIA

Italmobiliare e Hermes: la diatriba continua

Italmobiliare e Hermes: la diatriba continua

Il Fund manager europeo in attesa delle risposte dell'azienda italiana

Hermes, fund manager del Regno Unito, nei prossimi giorni soppeserà le prossime mosse, nella ricerca di giungere ad un cambiamento in Italmobiliare, l’ultima compagnia italiana finita sotto l’attacco di azionisti attivisti.

Hermes Focus Asset Management Europe, lo scorso 4 gennaio, ha inviato una lettera ai consigli di amministrazione di Italcementi ed Italmobiliare, e dichiara ora non solo di non aver divulgato alla stampa il contenuto della stessa, ma di attendere fiduciosamente una risposta dei CdA su tutte le richieste avanzate.

La comunicazione era arrivata in seguito a 18 mesi di trattative e incontri con la compagnia, che non aveva e non ha ancora porovveduto ad effettuare i cambiamenti di corporate governance ritenuti necessari, in ottica di miglioramento delle performance, da Hermes.

Italmobiliare, dal canto suo, a detta di alcune fonti ufficiose, pare abbia rigettato le critiche di Hermes sulle sue performance in termini di azioni, corporate governance e struttura. La famiglia italiana Pesenti detiene il 50 per cento di Italmobiliare, che a sua volta possiede il 60 per cento di Italcementi. Questa catena di controllo è stata al centro delle critiche degli ultimi tempi, perché potrebbe portare a un abuso sui diritti degli investitori di minoranza.

Hermes detiene il 3.2 per cento di Italmobiliare, la holding che controlla Italcementi, una delle più grandi compagnie mondiali di cemento. L’azienda italiana avrebbe teso ad escludere investitori ed ingerenze straniere. Italmobiliare fa parte delle relazioni di proprietà, in verità complesse, tra gruppi come Generali, Mediobanca, e altre banche e aziende come la potente RCS Mediagroup. Una delle critiche mosse da Hermes, sempre in base ai rumors, sarebbe il timore che il management della Italmobiliare venga indirizzato nella governance corporativa di altre compagnie.

News ITALIA PRESS

Friday, February 15, 2008

Polveri sottili, valori alle stelle

Polveri sottili, valori alle stelle
Polveri sottili alle stelle. Come previsto dagli esperti dell'Arpa, viste le condizioni meteorologiche di questi giorni che favoriscono l'accumulo di inquinanti nell'aria, le concentrazioni di polveri sottili sono rapiodamente cresciute. A Bergamo la centralina di via Meucci ha segnalato, per la giornata di mercoledì 13 febbraio, un valore di 136 microgrammi per metro cubo, quando il limite è fissato a 50. Tutte le zone monitorate, in città e provincia, danno valori allarmanti.
È il caso, ad esempio, di Treviglio, che con 122 microgrammi per metro cubo è di poco inferiore al dato di Bergamo, ma ben superiore al doppio del valore limite. 107 e 108 sono i valori registrati rispettivamente a Osio Sotto e Calusco, mentre sotto il 100, di poco, restano Filago Centro e Lallio: 93 e 94 microgrammi per metro cubo.

Thursday, February 14, 2008

Arpa: salgono i valori delle polveri sottili

Arpa: salgono i valori delle polveri sottili
Il bel tempo di questi giorni ha favorito l'accumulo di inquinanti nell'aria. L'Arpa dela Lombardia rileva che la presenza di una vasta area di alta pressione su tutta la regione, con campo del vento al suolo debole e inversione termica nelle ore notturne e mattutine determina condizioni atmosferiche diffusive da favorevoli a molto favorevoli all'accumulo di inquinanti. E le centraline registrano infatti valori di polveri sottili superiori al limite.

Martedì 12 febbraio la centralina di Bergamo Meucci indicava 96 microgrammi per metro cubo, mentfre il limite è 50. Calusco e Treviglio segnalano rispettivamente 84 e 81, 72 Osio Sotto, 65 sia Lallio, sia Filago Centro. E nei prossimi giorni, secondo le previsioni dell'Arpa, la situazione potrebbe peggiorare, fino a sabato 16 febbraio quando il possibile ingresso di aria fredda da est con conseguente aumento dell'intensità del vento potrebbe determinare condizioni atmosferiche diffusive favorevoli alla dispersione degli inquinanti.


(13/08/2008)

LAVORO: MESSAGGI PER LA SICUREZZA SU SACCHI DI CEMENTO

LAVORO: MESSAGGI PER LA SICUREZZA SU SACCHI DI CEMENTO
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Ultimissime

* BORSA: CHIUDE IN RECUPERO CON BANCARI, MIBTEL +0, 67%
* ELEZIONI: PEZZOTTA, PRONTO AD APRIRE DIALOGO CON UDC
* EURO: CHIUDE SOPRA QUOTA 1, 45 DOLLARI
* UDC: CASINI AI SUOI, BERLUSCONI E FINI SPACCANO MODERATI
* UDC: DIREZIONE CHIEDERA' A CASINI DI CANDIDARSI PREMIER
* PRODI: SI FARA' L'ELECTION DAY
* UOMO BARRICATO IN ASILO: APPUNTATO CC LO HA CONVINTO
* PIL: CSC, NEL 2008 FRENATA ALLO 0, 7%;SCENARIO PEGGIORATO
* WALL STREET: APRE IN RIALZO DOPO DATI VENDITE USA
* UOMO BARRICATO IN ASILO: IRRUZIONE PS, TUTTI LIBERI

(AGI) - Firenze, 13 feb. - Vignette per promuovere la sicurezza nei cantieri stampate sui sacchi di cemento: l'iniziativa, prima nel suo genere in Italia, arriva da Regione Toscana, Ance regionale ed Italcementi, azienda multinazionale che opera nel settore della produzione di materiali per l'edilizia.
L'azienda, gia' da oggi, ha iniziato a produrre sacchetti sui quali sono disegnati il logo della Regione Toscana ed alcuni messaggi atti a promuovere comportamenti corretti in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Le frasi che accompagnano le vignette sono scritte in italiano, in arabo, in rumeno ed in albanese, lingue di origine di molti lavoratori impiegati nel settore edile. Italcementi, secondo quanto spiegato in sede di presentazione dell'iniziativa alla stampa, si occupera' della realizzazione dei sacchi. In tutto si tratta di una produzione stimata - per l'anno in corso - in circa un milione e mezzo di pezzi, che l'azienda distribuisce ai dettaglianti e che, successivamente, finiscono nelle mani dei lavoratori delle aziende. (AGI)

Sunday, February 03, 2008

«Cosa Nostra ha assunto il controllo dell´intero ciclo del cemento»

Mafia e Italcementi, per Legambiente «Cosa Nostra ha assunto il controllo dell´intero ciclo del cemento»
LIVORNO. Hanno fatto non poco rumore i 4 arresti effettuati dai carabinieri del Reparto operativo e dal Gico della Guardia di Finanza di Caltanissetta Calcestruzzi spa, la maggiore azienda italiana per la fornitura del calcestruzzo, accusata di collusioni con la mafia in Sicilia. Nel Paese con il maggior consumo pro-capite di cemento, l’arresto dell’amministratore delegato della Calcestruzzi, Mario Colombini, rappresenta un vero e proprio terremoto economico e svela ancora una volta l’opacità dei rapporti tra grandi aziende e criminalità organizzata sul fronte degli appalti pubblici.

Tra i provvedimenti di custodia cautelare anche quelli di Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania della Calcestruzzi spa (già sospeso dall’azienda bergamasca nei mesi scorsi) Francesco Librizzi e Giuseppe Giovanni Laurino, già capi-area per la Sicilia, che sono accusati di aver agevolato la mafia con la creazione di appositi fondi neri. Secondo i magistrati l´azienda riforniva gli appalti pubblici con calcestruzzo di qualità inferiore, attuando «una strategia aziendale della Calcestruzzi, adottata su scala nazionale e gestita a mezzo, anche, del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici aziendali». La Calcestruzzi fa parte del gruppo Italcementi, una vera e propria potenza economica planetaria: è il quinto produttore di cemento del mondo e il principale del bacino del Mediterraneo. La Calcestruzzi ha 10 direzioni di zona che controllano tutto il territorio nazionale, 250 impianti di betonaggio, 23 cave e 21 impianti di selezione di inerti.

Durissimo il commento di Legambiente Sicilia: «L´inchiesta della procura di Caltanissetta che ha portato al sequestro della Calcestruzzi Spa è l´ennesima conferma che Cosa Nostra negli ultimi anni ha assunto il controllo dell´intero ciclo del cemento, a partire proprio dalla materia prima: il cemento». Tiziano Granata, responsabile dell´ufficio ambiente e legalità di legambiente Sicilia sottolinea che «Da anni Legambiente denuncia attraverso le pagine dell´annuale Rapporto Ecomafia che nell´Isola si registra una costante inclinazione verso le attività a basso impatto tecnologico, cioè quelle che veicolano logiche di sviluppo obsolete fondante sul consumo del territorio».

Per il direttore del Cigno verde siciliano, Salvatore Granata, «I milioni di metri cubi di sabbia e cemento che la politica siciliana cerca di riversare in Sicilia sotto forma di imponenti strutture alberghiere annesse a campi da golf e porti marini sono la testimonianza più eclatante di opere pubbliche obsolete e faraoniche che si basano su speculazioni edilizie che attingono ai fondi per lo sviluppo. Cosa Nostra condiziona le scelte edilizie che si fanno sul territorio al fine di intercettare risorse da incanalare nel ciclo del cemento che essa stessa controlla. Il risultato e´ sotto gli occhi di tutti: un sistema economico malato e una regione che resta arretrata, nonostante le ingenti risorse finanziarie spese negli anni».


«Erano i dirigenti a dare disposizioni e un additivo aumentava il volume»


"Cantando" davanti ai magistrati sul sistema orchestrato dalla "Calcestruzzi spa" per realizzare guadagni illeciti e per creare "fondi neri" da destinare a Cosa Nostra, Salvatore Paterna ha anche fatto riferimento alle prospettive della società di mettere le mani sui lavori di costruzione del ponte sullo stretto, mettendo in piedi, all'uopo, un impianto a Messina. Paterna ha descritto un meccanismo operativo che veniva imposto grazie alle direttive dei responsabili della Calcestruzzi spa che consisteva nel mettere per ogni metro cubo di calcestruzzo un quantitativo di materiale inferiore a quello dichiarato. Paterna ha sottolineato che il sistema già sperimentato all'epoca in cui gli impianti erano controllati dal gruppo Ferruzzi andò avanti anche dopo l'acquisizione della società da parte della ”Italcementi” finchè nel 2003 il sistema di pesatura fu informatizzato. Sarebbe stato a quel punto - secondo le rivelazioni di Paterna - che la società predispose un sistema a doppia maschera nei computer in dotazione ai dipendenti: una maschera indicava la pesatura dei materiali effettivamente consegnati e un'altra maschera indicava la pesatura ufficiale, che veniva inserita nella bolla e nella contabilità.
"A proposito del geometra Nucci - ha dichiarato Paterna - devo riferire che si prendeva 2 mila lire a metro cubo del calcestruzzo prodotto al fine di non controllare gli effettivi quantitativi sia di calcestruzzo che di cemento. Così la Calcestruzzi spa, all'epoca gruppo Ferruzzi, guadagnava per il solo fatto che per metro cubo veniva messo un quantitativo di cemento inferiore a quello dichiarato, esattamente 50 chili di cemento in meno per ogni metro cubo, in più guadagnava ancora per il volume inferiore del calcestruzzo. Se dovessi fare un calcolo approssimativo - ha dichiarato Paterna - all'epoca, per mille metri cubi di calcestruzzo, la Calcestruzzi spa guadagnava due autotreni di cemento. Il capo zona - che all'epoca era Bini - dava disposizioni in tal senso al tecnologo e questi impartiva disposizioni ai geometri dell'impianto che, a loro volta, davano disposizioni a noi impiantisti. Questo sistema proseguì anche con l'acquisto della Calcestruzzi spa da parte della Italcementi e ciò sino al 2003-2004 circa, cioè quando venne informatizzato il sistema delle pesature.
Anche per tale periodo - ha dichiarato Paterna - il capo zona, e cioè Fausto Volante, diede disposizioni di pesare il cemento e gli inerti e di indicare come risultato della pesatura una quantità di cemento e quindi di calcestruzzo maggiore sulla bolla rispetto a quello effettivamente venduto. Ciascuno impiantista riceveva le disposizioni di operare le pesature in maniera illecita direttamente dal geometra dell'impianto che a sua volta aveva ricevuto disposizioni dal tecnologo che, a sua volta, le aveva ricevute da Fausto Volante. Tale sistema divenne effettivamente operativo tra la fine del 2005 ed il 2006. A Riesi però non era previsto".
Salvatore Paterna ha chiarito anche il modo in cui si alteravano le pesature sul computer quando ancora non era stato introdotto il nuovo sistema. "Sul computer - ha riferito - avevamo una maschera ove indicavamo la pesatura effettiva e poi un'altra maschera in cui veniva indicata la pesatura falsamente maggiore che doveva essere inserita nella bolla. Chiaramente in questo modo si veniva a verificare una differenza fra magazzino reale e magazzino contabile. Presso ciascun impianto doveva esistere una reportistica interna che ciascun geometra solitamente teneva in borsa per non corere rischi in caso di controlli o perquisizioni da parte della Guardia di Finanza. A Riesi veniva lasciata dentro il cassetto. L'impianto di Riesi non è stato informatizzato, ma mi è stato riferito che negli altri impianti automatizzati è possibile bypassare il sistema, facendo emettere la bolla di vendita con il quantitativo richiesto dal cliente per poi passare al sistema manuale della pesatura che consente di impiegare effettivamente minori quantitativi nell'impasto del calcestruzzo. Ricordo - ha riferito ancora Paterna - che Volante con il geometra Caponetto studiarono un sistema che consentiva di aumentare il volume del calcestruzzo con un additivo che veniva prodotto dalla stessa Italcementi. L'additivo faceva aumentare il volume del calcestruzzo nell'ordine di due metri cubi ogni betoniera della capacità di circa otto metri cubi. Laurino girava spesso e quando si è incontrato con Ciccio La Rocca aveva la necessità di risolvere dei problemi per conto della Calcestruzzi spa. Problemi - ha spiegato Paterna - sorti con un certo Ricciardello con il quale esisteva un contenzioso poichè non voleva pagare una fornitura di calcestruzzo perchè da un controllo del prodotto che gli era stato fornito aveva scoperto che non coincideva nella composizione con quello da lui richiesto".
d.v.

Friday, February 01, 2008

Smog, tornano alti i livelli delle polveri sottili

Smog, tornano alti i livelli delle polveri sottili
Tornano livelli alti di smog in città e nell'area critica. Dopo le giornate ventose e calde, il cambiamento delle condizioni atmosferiche ha favorito il ristagno dell'aria e, di conseguenza, l'umento degli inquinanti, in particolare delle polveri sottili. Le centraline dell'Arpa hanno ricominciato a segnalare un po' ovunque il superamento del valore limite (50 microgrammi per metro cubo). A Bergamo Meucci mercoledì 30 gennaio è stato rilevato il valore più alto: 124 microgrammi per metro cubo. Il più basso è a Lallio: 68.
Oltre il doppio del valore limite è stato registrato a Calusco, con 107. Si scende a 83 a Treviglio e a 80 a Filago. Appena un punto superiore a Lallio è il rilevamento di Osio Sotto: 69.

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