Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, December 31, 2008

Ecomuseo (video)

Ecco la classifica delle dieci migliori società dello S&P/Mib e l'andamento da fine 2007:

Ecco la classifica delle dieci migliori società dello S&P/Mib e l'andamento da fine 2007:
1) Snam Rete Gas -9,57%
2) Terna -16,4%
3) Fastweb -18,6%
4) Lottomatica -29,4%
5) Alleanza -34,5%
6) Eni -35,1%
7) Italcementi -36,8%
8) Buzzi Unicem -37,1%
9) Generali -38,2%
10) Mondadori -38,2%

I peggiori 10
Ed ecco i peggiori 10 titoli dello S&P/Mib e l'andamento da fine 2007:
1) Seat Pagine Gialle -78,4%
2) Fiat -73,6%
3) UniCredit -70,5%
4) Banco Popolare -66,8%
5) Pirelli -64,1%
6) Gruppo L'Espresso -60,5%
7) A2a -58,7%
8) Geox -58,2%
9) Saipem -56,3%
10) Impregilo -55,9%.

Tuesday, December 30, 2008

Italcementi: manterremo i nostri impegni

Italcementi: manterremo i nostri impegni
col territorio. Da rivedere solo modalità
e tempi delle compensazioni





In merito alle posizioni espresse su Merateonline dai sindaci di Paderno e Solza, l`Ufficio Stampa Italcementi invia la seguente nota a chiarimento delle proprie posizioni.



ITALCEMENTI: MANTERREMO I NOSTRI IMPEGNI CON IL TERRITORIO

Mantenimento degli impegni e nessuna preclusione nei confronti dei comuni e del territorio. Italcementi conferma la propria volontà di confermare le compensazioni previste dall`accordo sull`uso del CDR, ma richiama tutti alla inderogabile necessità di rivedere i tempi e le modalità di attuazione di tali compensazioni, in un momento di crisi profonda per l`economia italiana in tutti i settori di attività.

L`azienda replica alle dichiarazioni di alcuni amministratori locali circa un suo presunto "disimpegno" rispetto agli impegni presi con il territorio. La stessa presenza di Italcementi al tavolo tecnico svoltosi a Calusco la scorsa settimana, del resto, è una conferma della volontà di dialogo e di confronto con il territorio, con le istituzioni e con i cittadini. Non rientra certo tra gli obiettivi dell`azienda la "rottura" del tavolo stesso pur osservando che l`allargamento del tavolo ha reso, soprattutto in passato, assolutamente lunghi i tempi di decisione in presenza di interessi non sempre convergenti tra le diverse amministrazioni e organizzazioni rappresentante.

Oggi non è possibile, però, ignorare che lo scenario economico è repentinamente e radicalmente mutato. La crisi del mercato del cemento - la cementeria di Calusco ha ridotto del 40% la produzione - e la situazione dell`economia in generale impongono a chi ha la responsabilità di gestire una realtà industriale che dà lavoro a migliaia di persone di ridefinire le proprie strategie e, se necessario, di rimodulare nel tempo gli impegni presi, stabilendo con realismo le priorità negli investimenti: il mantenimento dell`occupazione; la sicurezza dei lavoratori all`interno degli impianti e, non ultimo, l`impegno al rispetto dei parametri ambientali e delle emissioni della cementeria, già ridotte a Calusco tra il 50% e il 90% grazie al nuovo impianto.

Insomma, si tratta di prendere lucidamente atto della situazione di crisi, che sta portando molte aziende alla chiusura o a lunghi periodi di cassa integrazione e di ridefinire insieme le modalità di adempimento degli impegni presi, che - come ha sempre fatto l`azienda - saranno mantenuti.



UFFICIO STAMPA ITALCEMENTI

Saturday, December 27, 2008

E’ mancato il rispetto per le istituzioni e per i cittadini.






Delusione e rammarico per la rottura con
Italcementi. E’ mancato il rispetto
per le istituzioni e per i cittadini.




L’amministrazione di Solza condivide la posizione espressa dal sindaco di Paderno d’Adda, Valter Motta, e da altri sindaci dei comuni Lecchesi, su quando emerso dai lavori del tavolo di confronto con la ditta Italcementi sulle compensazioni ambientali previste per il nostro territorio a seguito dell’utilizzo del CDR .

Concordiamo che non sia possibile passare anni in discussioni e ore di lavoro degli amministratori ed delle associazioni ambientaliste che, ricordiamo, mettono al servizio dell’ambiente e del territorio molto tempo a titolo gratuito, e poi trovarci di fronte a manfrine di vario tipo per non onorare gli accordi presi.

Trovo immorale che grandi gruppi industriali non onorino gli impegni presi con i comuni che, non dimentichiamo, rappresentano gli interessi dei loro cittadini.

Devo tristemente constatare che Italcementi ha deluso le aspettative dei nostri cittadini, non dando nulla di quanto è dovuto ma nascondendosi dietro la crisi economica che ormai è usata per giustificare di tutto.

Alle amministrazioni viene sempre più spesso chiesto di essere responsabili, di fare scelte coraggiose e così via, ma troppo spesso questa scelte si scontrano poi con interlocutori che dimostrano nei fatti di quanta poca credibilità siano portatori.

Questo modo di fare impresa, purtroppo, è sempre più diffuso: manca totalmente il rispetto per le istituzioni e soprattutto la voglia di lavorare con quell’etica che serve per condividere grandi progetti per il futuro e, non ultimo, ricordo che il mancato rispetto di un accordo indebolisce solo quelli che lo violano.



M. Carla Rocca
Sindaco di Solza

Thursday, December 18, 2008

La Commissione europea ha aperto un caso su Isola delle Femmine

Processo per le infiltrazioni nella «Calcestruzzi» di Riesi
Riaperta l'istruttoria dibattimentale


La prima Sezione della Corte d'Appello nissena (presidente Salvatore Cardinale, consiglieri Sergio De Nicola e Maria Carmela Giannazzo) ha disposto la riapertura dell'istruttoria dibattimentale nel processo per il primo filone d'inchiesta sulle sospette infiltrazioni mafiose all'interno della "Calcestruzzi" di Riesi. Dunque i giudici hanno sciolto la riserva accogliendo le richieste degli avvocati Giampiero Russo e Goffredo D'Antona, difensori dell'imputato Giuseppe Ferraro, 47 anni, disponendo le audizioni dei consulenti dell'accusa, degli amministratori giudiziari dai quali Ferraro acquistò la sua cava di inerti oltre all'esame dell'altro imputato, l'operaio Salvatore Paterna, 46 anni, assistito dall'avvocato Emanuele Limuti. La stessa Procura Generale aveva sollecitato l'audizione di Paterna al dibattimento. Il processo è stato rinviato a fine gennaio per ascoltare i vari testimoni che si alterneranno sul pretorio.
Secondo la tesi accusatoria i due imputati sarebbero stati dei prestanome della famiglia mafiosa riesina guidata da Pino e Vincenzo Cammarata, i quali avrebbero infiltrato alcuni loro uomini di fiducia all'interno della "Calcestruzzi". Accuse pesanti che costarono a Ferraro e Paterna la condanna a 6 anni di reclusione ciascuno per il reato di associazione mafiosa. L'attività dell'autorità giudiziaria portò poi ai nuovi filoni d'inchiesta riguardanti l'utilizzo del calcestruzzo depotenziato per la costruzione di opere pubbliche e private e sulla presunta "doppia contabilità". Di pochi giorni fa è la notizia del sequestro di un tratto autostradale del nord Italia.
In manette sono finiti anche diversi amministratori del gruppo "Italcementi" del quale fa parte anche la "Calcestruzzi Spa". Nel registro degli indagati della Direzione Antimafia di Caltanissetta sono confluiti nomi eccellenti come quelli di Mario Colombini e Fausto Volante, oltre a Francesco Librizzi (che ha già patteggiato la pena) e Giovanni Giuseppe Laurino. Da parte loro, però, i vertici di "Italcementi" hanno sempre respinto ogni accusa nei loro confronti, definendosi parte offesa.
Vincenzo Pane





ITALCEMENTI:risposta min.ambinete ad interrogazione Siragusa," la regione era tenuta ad emanare provvedimenti - ma nonlo ha fatto!", "la procura idaga responsabilità penali", "la Commissione europea ha aperto un caso su Isola delle Femmine."
Trasmettiamo la risposta del ministero dell'ambiente all' interrogazione n.5-00090 dell'on. Alessandra Siragusa in merito al funzionamento della cementeria "Italcementi" di Isola delle Femmine.

Nella risposta il ministero rileva che " a partire dal 2000, la normativa vigente imponeva di adottare specifici provvedimenti finalizzati a ridurre l a pressione ambientale in linea con i principi UE di gestione eco- compatibile e sviluppo sostenibile. Provvedimenti che la regione era tenuta ad emanare- ma non lo ha fatto-in attuazione di quanto previsto in questo senso dalla direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'ambiente".

Nella risposta il ministero comunica che "la procura della repubblica di Palermo si sta interessando delle omissioni degli anni passati per l'accertamento delle connesse responsabilità penali".

La risposta conclude asserendo che "la questione è attentamente monitorata dal Ministero dell'Ambiente e dal Dipartimento delle politiche comunitarie in quanto la commissione europea ha aperto un caso proprio sul cementificio Isola delle Fermmine, chedendo di ricevere informazioni in merito sia alla autorizzazione all'esercizio dell'impianto ed alle misure adottate per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera e gli scarichi idrici, sia sullo svolgimento della valutazione di incidenza delle attività autorizzate sui siti di interesse comunitario".

Rete Lilliput rileva positivamente, come risultato della propria opera di pressione democratica, la previsione di 2 centraline di rilevamento degli inquinanti nell'atmosfera, la conferma dell'esclusione di impiego di combustibili derivati da rifiuti (CDR).
Rete Lilliput giudica insoddisfacenti ed elusive le risposte in materia di petcoke, la dove ci si limita ad elencare la successione degli eventi della vertenza che oppone ambientalisti e regione siciliana.
Materia su cui è gia intervenuto il TAR bocciando le richieste di Italcementi, materia su cui sono pendenti ricorsi al TAR di associazioni ambientaliste e di singoli privati cittadini.

l'ufficio stampa

Guerrini: solo briciole con il piano Italcementi

Guerrini: solo briciole con il piano Italcementi


Il consigliere comunale del Partito Democratico Mauro Guerrini torna sull'acccordo Comune-Italicementi e sugli ultimi sviluppi, e propone una riflessione. Cifre alla mano, il dottor Guerrini, fa i conti e mette a confronto l'accordo siglato dall'allora sindaco De Sio con la disdetta dell'attuale amministrazione ed il nuovo progetto affidato ad un privato.
E veniamo ai conti fatti dall'esponente del PD: sapendo che il valore di un'area dipende dalla volumetria che viene edificata e della destinazione che gli viene attribuita, si ricava che il valore dei 600mila metri cubi da edificare è di 200milioni di euro. Per questo viene spontaneo considerare che il valore aggiunto di 178milioni di euro del precedente accordo sarebbe andato a tutto vantaggio del Comune che lo avrebbe potuto utilizzare per opere pubbliche e per la costruzione di alloggi a prezzi agevolati per giovani coppie, anziani e a quelle famiglie che sono escluse dal mercato della casa. Invece con l'operazione attuale il Comune ha rinunciato al ruolo di attore primario in un'operazione che, sempre secondo il dottor Guerrini, avrebbe potuto cambiare urbanisticamente e socialmente il valore della città e che invece si propone come un piano di secondo ordine, che porterà le solite quattro briciole.

Wednesday, December 10, 2008

La cava di Colle Pedrino


La cava di Colle Pedrino





Quella che vedete in primo piano sulla destra è la cava Italcementi di Colle Pedrino innevata Un immagine solo per ricordare che il calcare cavato qui viene trasportato con un nastro trasportatore in un galleria lunga dieci chilometri che passa sotto il Monte Canto (una cosuccia che ha tagliato alcune faglie privato l’alimentazione di alcune fontanili sul monte, ma niente di grave, in fondo chissenefrega) fino a raggiungere lo stabilimento di Calusco d’Adda, trasportando una quantità di materiale dieci volte superiore a quanto trasportava la precedente teleferica. A proposito l’Italcementi si è impegnata, dopo la realizzazione della galleria, a rimuovere tutta la teleferica (cavi, pali, viadotti, ecc.). Già ma gli amministratori non hanno voluto mettere fretta all’Italcementi hanno lasciato tempo fino al 2011 per rimuovere la teleferica. Mettiamoci comodi

Saturday, December 06, 2008

Calusco: nelle giornate umide la ciminiera Italcementi sembra il Pinatubo


Calusco: nelle giornate umide la ciminiera Italcementi sembra il Pinatubo

Thursday, December 04, 2008

Italcementi, basta così !

REZZATO. L’associazione dice «no» all’ipotesi di ampliamento e minaccia un ricorso al Tar
Italcementi, basta così Legambiente attacca


Dietro l’angolo potrebbe esserci un considerevole aumento della produzione «compensato» da un ammodernamento generale degli impianti. Ma il circolo Brescia Est di Legambiente oppone un «no» deciso all’ipotesi di espansione dell’Italcementi di Rezzato: un piano che si trova da tempo sui tavoli degli enti pubblici interessati.
«Le tonnellate di cemento prodotto devono restare le attuali 2400 al giorno - taglia corto il presidente del circolo Raffaele Forgione -. Non esiste alcun ragionevole argomento per giustificare aumenti dei volumi produttivi: il prezzo ambientale e sociale, oltre che economico, dell’uso sconsiderato del cemento, non consente a chi è dotato di buon senso di concepire una cementeria che ipoteca il futuro di almeno altre tre generazioni. Per questo diciamo no a un eventuale accordo sulle tremila tonnellate/giorno che le amministrazioni di Rezzato e Mazzano starebbero concordando con l’azienda».
E tanto per chiarire i termini della questione, Legambiente assicura che se si arrivasse all’intesa farebbe subito ricorso al Tar.
Forgione ripercorre poi le tappe dell’annosa vicenda dell’ampliamento, iniziata il 29 giugno 2005, quando il colosso ha chiesto di ammodernare l’impianto ma nel contempo anche di raddoppiare i volumi produttivi sulla linea del clinker grigio (da 2400 a 4000 tonnellate al giorno) e la superficie occupata.
Comuni e associazioni ambientaliste hanno detto no, e l’amministrazione di Rezzato, capitanata da Enrico Danesi, è andata oltre commissionando all’Istituto nazionale tumori e all’Istituto Mario Negri indagini per approfondire l’eventuale nesso causale tra presenza dell’Italcementi e rischi per la salute. I risultati sono stati inquietanti: «La qualità dell’aria nel territorio appare sicuramente compromessa - si legge nel documento - e sono molto elevati i valori di polveri sottili e di ossidi d’azoto sia in estate, sia in maniera molto più evidente in inverno».
Il Mario Negri ha calcolato anche la perdita di anni di aspettativa di vita: «L’impatto maggiore è risultato per l’esposizione al Pm 2.5, per il quale è stato stimato un numero di morti in eccesso pari a 8 in un anno e la perdita di 421 anni di vita in un anno».
«Insomma - conclude Forgione - è stata calcolata la riduzione di due anni della vita media dei residenti».P.GOR.

Wednesday, December 03, 2008

Piano Integrato di Intervento "il Triangolo"

Consiglio comunale, 17 Novembre 2008

Dichiarazione di voto

Oggetto: Piano Integrato di Intervento "il Triangolo"

Eccoci all'approvazione del PII "il Triangolo", il primo intervento nel nostro Comune che prevederà delle deroghe sostanziali alle regole del PRG vigente.

Come già affermato in questi mesi, attraverso le osservazioni presentate e le dichiarazioni alla stampa, non vogliamo entrare nel merito di quanto si sta realizzando ma soffermarci su un principio che prescinde dal progetto stesso.
Stiamo parlando del rispetto delle regole.
Le regole nel nostro caso sono quelle stabilite dal PRG nemmeno troppo tempo fa. Era il febbraio 2006 quando dopo un lungo percorso si approvava il PRG. Numerose erano state le osservazioni presentate, alcune accolte altre rigettate. Fra queste parecchie erano quelle che richiedevano un aumento degli indici di edificabilità. Inutile dire che tutte furono rigettate.

Detto ciò il PRG può non essere perfetto, ma ciò non significa che non sia valido. Il PRG ha il compito di stabilire regole certe di sviluppo e difesa del territorio urbano ed extraurbano, regole che costituiscono un riferimento certo ed uguale per tutti. Così concepito e non condizionato da pressioni particolaristiche, esso deve assicurare condizioni di giustizia ed uguaglianza fra i cittadini per uno sviluppo armonico ed equilibrato del paese.

Sebbene in linea di principio alcune deroghe possano essere in parte condivisibili (eliminazione delle previsioni di zone residenziali lasciando un unico insediamento commerciale) o ininfluenti (spostamento dei percorsi ciclopedonali) in quanto riguardanti modifiche per lo più dovute ad esigenze tecniche, riteniamo assolutamente inopportune deroghe agli indici di edificabilità quali all'altezza degli edifici (quadruplicata!) e, soprattutto, alla Superficie Lorda di Pavimento che viene incrementata del 30%.

Tale concessioni, seppur a fronte di compensazioni da parte dell'immobiliare proponente, ci appaiono costituire un pericoloso precedente per il futuro sviluppo del nostro paese.
Riteniamo che la deroga agli indici di edificabilità sia il primo passo verso il malgoverno del territorio che, in base al principio sancito dall'eventuale approvazione del piano, si modificherebbe non più guidato in prospettiva di lungo termine dagli Amministratori, ma in base alle richieste ed alle esigenze dei costruttori e dei proponenti.

Sia ben chiaro, chiedere è lecito. Ognuno può chiedere ciò che vuole e cercare di portare avanti i propri interessi. Il compito "difficile" è quello dell'amministrazione.
Fra gli scopi primari di ogni Amministrazione riteniamo debba rientrare il governo del territorio in funzione del bene comune mettendo al centro i cittadini e non gli interessi di parte. Avallare deroghe di questo tipo in funzione di compensazioni economiche e non significa non saper guardare al di là del proprio naso e tirare a campare incassando oggi senza pensare alle conseguenze future.

Cosa succederà alle altre aree su cui è possibile elaborare Piani Integrati di Intervento? Ci sembra logico aspettarci che anche gli altri proprietari, cercheranno di realizzare il loro "sogno" : edificare il più possibile per massimizzare la rendita del terreno. A loro si aggiungeranno tutti gli altri cittadini.
A questo punto l'amministrazione cosa farà? Tratterà tutti allo stesso modo oppure comincerà a fare delle disparità? E in termini di compensazioni? Avremo un metodo uguale per tutti oppure "più uguale" per qualcuno? E se qualcuno non può compensare adeguatamente non avrà deroghe?
Il punto è proprio questo. Con queste concessioni si creerà un precedente, tutti chiederanno di poter costruire di più e i nostri Amministratori si troveranno a dover accontentare tutti o a dover creare disparità fra cittadini, magari concedendo a chi può sborsare di più e non a chi non può.

Che la soluzione stia nel nuovo PGT di cui poco si sa? Che ci aspettino delle nuove regole fatte di verticalità, nuove volumetrie e lottizzazioni? Che ci aspetti una competizione con i paesi limitrofi a chi incrementa di più il numero degli abitanti (o degli appartamenti sfitti)? Dobbiamo prepararci ad una piccola Manhattan?
E in questo caso, l'avete spiegato all'immobiliare proponente de "il Triangolo" che bastava aspettare per avere nuove regole che evitassero la necessità di deroghe e conseguenti compensazioni?

Stando alle parole del Sindaco "deroghe saranno sempre concesse quando si tratta di dare a calusco qualcosa di eccezionale che lo faccia riconoscere e lo porti in posizione di leader fra i comuni dell'isola. Non possiamo attenerci a regole di un PRG o di un futuro PGT che sono studiati a tavolino e non tengono conto delle reali esigenze".
Ciò non può che apparirci pericoloso e di una gravità estrema. Tali affermazioni svuotano di significato l'essenza stessa del PRG e del futuro PGT come strumento di regole uguali per tutti che, contrariamente a quanto dice il sindaco, dovrebbero esser frutto di un lungo lavoro di confronto con i cittadini proprio per evitare di costruire un piano a tavolino. Ricordiamo a questo proposito che la fase delle "Proposte" al PGT si è svolta senza alcuna assemblea pubblica, quindi il nostro sindaco si contraddice. Che voglia veramente fare un PGT a tavolino, tanto poi si deciderà caso per caso come comportarsi, alla faccia delle regole certe per tutti ?

Come anticipato all'inizio non entreremo nel merito del progetto stesso anche se forse qualche parola meriterebbe di esser spesa sull'opportunità di nuove attività commerciali e sugli aspetti viabilistici del progetto che, per lo meno fino alla costruzione della nuova circonvallazione sud, graveranno sulla già critica situazione di Via Marconi e del Ponte San Michele.

Alla luce di quanto sopra esposto esprimiamo il nostro voto negativo all'approvazione di questo PII.

il gruppo consigliare
Lineacomune

Tuesday, December 02, 2008

I retroscena sulla «Calcestruzzi Spa» raccontati da....

ricoverato in neurochirurgia
Migliora l'operaio arrotato Per 2 ore in sala operatoria


I retroscena sulla «Calcestruzzi Spa» raccontati da coloro che hanno lavorato nella holding del cemento e poi risucchiati dal vortice investigativo che, con il blitz “Doppio Colpo”, ha svelato il legame tra Cosa Nostra e l'«affaire» del calcestruzzo depotenziato. Così il riesino Salvatore Paterna, ex dipendente della società, e Francesco Librizzi, ex capo area per la Sicilia della stessa azienda, nei loro interrogatori con il sostituto procuratore della Dda, Nicolò Marino, che ha coordinato l'inchiesta dei carabinieri del Reparto operativo e del Gico della Guardia di Finanza.
«Illuminanti» ha definito il procuratore Sergio Lari le dichiarazioni di Paterna e Librizzi, parlando del sequestro di due lotti dell'autostrada di Valdastico, nel vicentino, costruiti, secondo l'accusa, col calcestruzzo impoverito. Ed è Paterna che ricostruisce agli inquirenti particolari e personaggi chiave orbitanti nella «Calcestruzzi Spa». Respinge le accuse di associazione mafiosa ma ammette comunque «di aver favorito il geometra Laurino nelle sue attività illecite svolte per conto della “Calcestruzzi Spa” e, di conseguenza, con la mia stessa attività ho finito per favorire, a mia volta, la “Calcestruzzi Spa”. Conosco Giovanni Laurino da quando lavoro alla “Calcestruzzi”, e cioè dal 22 agosto del 1988. Laurino era legatissimo all'ingegnere Bini e, quando Bini venne arrestato, prese il suo posto il geometra Volante, che divenne capozona per Sicilia e Campania, mentre capoarea per la Sicilia divenne il geometra Ignazio Martorana».
«Siamo già nel periodo in cui la “Calcestruzzi” passò dal Gruppo Ferruzzi alla Italcementi Group. Nel 1999 - aggiunge Paterna - venne riaperto l'impianto di Riesi ed io venni trasferito lì in quanto vi lavoravo già prima che venisse chiuso. Geometra era Santo Calì, mentre Laurino era il geometra dell'impianto di Gela. Successivamente venne a lavorare a Riesi anche il fratello di Calì, Giuseppe. Librizzi lavorava nella “Calcestruzzi” da tempo, forse anche prima di Laurino presso impianti dell'area palermitana. Successivamente, quando il geometra Martorana subì un ictus, Librizzi divenne capoarea di Caltanissetta, che comprendeva Caltanissetta, Gela, Riesi, Castelbuono e Termini Imprese, intorno all'anno 2000-2001 se mal non ricordo. Prima di poter lavorare a Riesi mi fu imposto dal geometra Volante di firmare in bianco le mie dimissioni probabilmente perché non ero ben visto, essendo ai tempi l'unico ad essere iscritto ad un sindacato. Decisi di farmi una fotocopia della lettera di dimissioni che poi feci autenticare in Comune, quindi la consegnai al geometra Laurino, che la fece avere a Palermo. Laurino mi disse che tale lettera di dimissioni la teneva nel cassetto Volante che sarebbe stato pronto ad apporvi la data e la firma di accettazione se mi fossi comportato male».
Alla domanda se quella lettera Paterna la sentiva come ricatto, che lo spinse a fare ogni cosa che gli veniva chiesto, anche di illecito, lui risponde sì: «Anche perché - spiega - sapevo che potevo essere licenziato in qualsiasi momento, né mi era stato mai detto in quali occasioni si fosse fatto ricorso al licenziamento. Aggiungo che tutto all'interno della “Calcestruzzi” veniva sentito come un obbligo, al quale non ci si poteva sottrarre… ho avuto modo di ascoltare un colloquio fra Laurino e Librizzi quando quest'ultimo era capoarea, colloquio in cui Laurino si lamentava con Librizzi del fatto che Volante non voleva sporcarsi le mani e non voleva incontrare nessuno degli appartenenti alla criminalità organizzata, facendo esporre Laurino e Librizzi. Ricordo che Laurino riportò l'espressione di Volante “bianco sono e bianco voglio rimanere”. Anche dopo aver interrotto il suo rapporto lavorativo con la “Calcestruzzi”, Librizzi veniva a Riesi per incontrare Laurino per come mi disse Laurino. Dopo l'ultimo arresto di Laurino so che Librizzi venne a Riesi per incontrare Ferraro, con il quale aveva un buon rapporto sin da quando Ferraro acquistò la cava. Era infatti Librizzi l'interlocutore fra Ferraro e Volante nel periodo in cui Ferraro doveva acquistare la cava. A proposito del geometra Nucci devo dire che egli si prendeva 2.000 lire a metro cubo del calcestruzzo prodotto al fine di non controllare gli effettivi quantitativi sia di calcestruzzo che di cemento. In tal modo la “Calcestruzzi”, all'epoca Gruppo Ferruzzi, guadagnava per il solo fatto che per metro cubo veniva messo un quantitativo di cemento inferiore a quello dichiarato, esattamente 50 chili di cemento in meno per ogni metro cubo. In più guadagnava ancora per il volume inferiore del calcestruzzo. Erano i dirigenti della “Calcestruzzi” a dare disposizioni di comporre il calcestruzzo con un quantitativo di cemento inferiore a quello indicato. Il capo zona, che all'epoca era Bini, dava disposizioni in tal senso al tecnologo e questi impartiva le relative disposizioni ai geometri dell'impianto che a loro volta davano disposizioni a noi impiantisti».
Fin qui le dichiarazioni di Paterna, a cui si aggiungono quelle di Librizzi che coi magistrati si sofferma sui lavori dello svincolo di Castelbuono: «In quell'occasione la “Calcestruzzi” aveva acquistato un impianto di betonaggio dalla Bonatti che in precedenza lo aveva a propria volta acquistato dalla “Ira Costruzioni”. Pur tuttavia, nonostante la spesa, c'era il rischio di perdere la fornitura in favore della “Ira” in quanto il subappaltatore per i movimenti terra e i trasporti, Pietro Orlando, non voleva avvalersi della nostra fornitura, disponendo di un impianto autonomo poi montato sul fiume Pollina. Preciso che l'Ira aveva tre lotti per i lavori della Palermo-Messina. Ci troviamo all'incirca nell'anno 2000. L'argomento venne trattato in una delle riunioni mensili che si tenne negli uffici di Palermo alla presenza di Volante. Dopo la riunione, Volante si intrattenne con Laurino e dopo io stesso venni informato da Volante e Laurino che dovevamo far ricorso a personaggi influenti nei confronti della “Ira Costruzioni”. Per personaggi influenti, intendo personaggi mafiosi».
Valerio Martines

Friday, November 28, 2008

Mafia: Italcementi indagata nell'inchiesta Calcestruzzi

Mafia: Italcementi indagata nell'inchiesta Calcestruzzi
La Italcementi di Bergamo è indagata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Caltanissetta nell'ambito dell'inchiesta che vede coinvolta la controllata Calcestruzzi. L'iscrizione nel registro degli indagati è datata, ma è emersa solo oggi in seguito al sequestro di due lotti dell'autostrada A31 Valdastico nel vicentino e alla perquisizione di alcune sedi di Italcementi in Italia.

La Italcementi - come detto dal procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, durante una conferenza stampa - è iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilità amministrativa penale dell'ente. Frode in pubbliche forniture, riciclaggio, favoreggiamento a Cosa nostra e illecita concorrenza sono alcuni dei reati che adesso, con l'ausilio di carabinieri e Guardia di finanza, la Procura di Caltanissetta sta valutando. Per il procuratore nisseno Sergio Lari questa resta «un'indagine fra le più articolate e complesse che travalica la dimensione mafiosa siciliana». I magistrati vogliono accertare, in particolare, se i presunti fondi neri che sarebbero stati realizzati riducendo la quantità di cemento nella preparazione del calcestruzzo, siano stati finalizzati a creare fondi per pagare il pizzo a Cosa nostra o siano stati destinati all'arricchimento delle società.

Il sequestro dei lotti 9 e 14 dell'autostrada A31 Valdastico in provincia di Vicenza, è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. L'atto di sequestro vuole effettuare dei carotaggi per verificare, realmente, la quantità di cemento contenuta nel calcestruzzo utilizzato per la realizzazione di quei tratti autostradali. Secondo fonti investigative, a cui ha accennato il procuratore Lari, i previsti carotaggi da effettuare per legge nei cantieri sarebbero stati realizzati prima: «Le carote di cemento venivano fatte prima», ha spiegato Lari.

Cemento taroccato per il metrobus?

Cemento taroccato per il metrobus?
giovedì 27 novembre 2008
(red.) Per la costruzione del metrobus di Brescia è stato usato meno calcestruzzo di quanto previsto dai contratti? Nei cantieri della nostra città sono arrivate forniture in qualche modo taroccate da parte della società Calcestruzzi spa (ora posta sotto sequestro), per cui è a rischio la solidità delle strutture in cemento armato e quindi l’incolumità e la sicurezza pubbliche? Questa è l’ipotesi di reato sulla quale sta lavorando la Procura di Caltanissetta e che non riguarda solo Brescia.
Stando infatti a una serie di accertamenti tecnici legati a un’inchiesta su presunte irregolarità commesse dalle società bergamasche del gruppo Pesenti, la Calcestruzzi spa e la Italcementi spa, sulle quali indaga la Procura della Repubblica di Caltanissetta, sarebbero emerse procedure illegali nelle forniture uscite dagli impianti di betonaggio della Calcestruzzi spa presenti in tutte le regioni, compresa la Lombardia.
Le forniture irregolari di calcestruzzo riguarderebbero la costruzione del metrobus di Brescia ma anche quella della metropolitana di Genova, oltre a diversi lotti della linea ferroviaria dell’alta velocità (Tav) Milano-Bologna e Roma-Napoli, il tratto A4-Passante autostradale di Mestre e i lotti 9 e 14 dell'autostrada Valdastico, in provincia di Vicenza. Nei mesi scorsi i pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno ordinato il sequestro del palazzo di giustizia di Gela, del Porto Isola-Diga Foranea di Gela, della strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami, dello svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A/20 Palermo-Messina e, per ultima, dell'autostrada Valdastico.
I magistrati vogliono capire se esistesse nel gruppo Pesenti una strategia aziendale finalizzata a un sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche. Sarebbero stati infatti rilevati significativi scostamenti tra i dosaggi di cemento previsti dai contratti e quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti alle imprese incaricate dei lavori. E il sospetto è che la Calcestruzzi, con questo sistema, abbia proceduto a una illecita creazione di fondi neri.
Sedi della Calcestruzzi e dell'Italcementi sono state perquisite a Bergamo e a Calusco d'Adda, in Sicilia a Catania, Porto Empedocle (Agrigento) e Isola delle Femmine (Palermo). Le indagini sono affidate al reparto operativo dei carabinieri e al Gico della Guardia di finanza, coordinate dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e dal sostituto Nicolò Marino.

Genova, allarme mafia nella metro

Genova, allarme mafia nella metro
27 novembre 2008

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CONDIVIDI STAMPA INVIA COMMENTA Anche la costruzione della metropolitana di Genova è finita nell’inchiesta della Dda (direzione distrettuale Antimafia) di Caltanissetta sull’utilizzo di calcestruzzo con percentuali troppo basse di cemento.

L’ipotesi degli investigatori nisseni è che, vinti gli appalti, la Calcestruzzi Spa e la Italcementi Spa (entrambe di Bergamo) abbiano fornito quantitativi di calcestruzzo di qualità difforme da quanto previsto dai capitolati d’appalto per le opere pubbliche. Gli inquirenti ipotizzano il reato di frode e hanno disposto verifiche e perizie per accertare la stabilità delle strutture così costruite e, quindi, l’esistenza di eventuali pericoli.

In relazione all’inchiesta sono stati sequestrati:
i lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico (Vicenza);
il tribunale, il porto Isola e la diga foranea di Gela;
la strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami;
lo svincolo di Castelbuono-Pollina dell’autostrada A20 (Palermo-Messina)
e sono state perquisite alcune sedi dell’Italcementi, con specifico riferimento alle cementerie di Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D’Adda (Bergamo); controlli sono stati eseguiti anche nella sede di Area Sicilia a Palermo e nello stabilimento di deposito di Catania per acquisire atti utili a verificare se vi sia stata una corretta registrazione dei dati sulla fornitura di cemento alla Calcestruzzi.

Non solo: a essere coinvolti sarebbero addirittura alcuni cantieri della Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità, in particolare la Milano-Bologna, la Roma-Napoli (terzo e quarto lotto).

Per tutti questi casi, gli inquirenti vogliono accertare l’eventuale esistenza di una «strategia aziendale» finalizzata a un «sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche»; nel frattempo, sono stati posti sotto sequestro preventivo beni materiali che costituiscono la Calcestruzzi, il cui valore è calcolato intorno ai 600 milioni di euro.

Mafia, indagata anche Italcementi in inchiesta su Calcestruzzi

Mafia, indagata anche Italcementi in inchiesta su Calcestruzzi
Per responsabilità amministrativa penale, ex legge 146;06



Palermo, 27 nov. (Apcom) - La Italcementi spa di Bergamo è indagata dalla Dda di Caltanissetta nell'ambito dell'inchiesta che vede coinvolta la controllata Calcestruzzi spa. L'iscrizione nel registro degli indagati è datata, ma è emersa solo oggi in seguito al sequestro di due lotti dell'autostrada A31 Valdastico nel vicentino e alla perquisizione di alcune sedi di Italcementi in Italia. La Italcementi spa è iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilità amministrativa penale dell'ente. Se ne è avuta notizia oggi nel corso di una conferenza stampa convocata dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari.



Frode in pubbliche forniture, riciclaggio, favoreggiamento a Cosa nostra e illecita concorrenza sono alcuni dei reati che adesso, con l'ausilio di carabinieri e Guardia di finanza, la Procura di Caltanissetta sta valutando. Per il procuratore nisseno Sergio Lari questa resta "un'indagine fra le più articolate e complesse che travalica la dimensione mafiosa siciliana", ha detto durante una conferenza stampa sottolineandone l'importanza per la collettività. I magistrati nisseni vogliono accertare, in particolare, se i presunti fondi neri che sarebbero stati realizzati riducendo la quantità di cemento nella preparazione del calcestruzzo, siano stati finalizzati a creare fondi per pagare il pizzo a Cosa nostra o siano stati destinati all'arricchimento delle società.



Il sequestro dei lotti 9 e 14 dell'autostrada A31 Valdastico in provincia di Vicenza, è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. L'atto di sequestro è finalizzato ad effettuare dei carotaggi per verificare, realmente, la quantità di cemento contenuta nel calcestruzzo utilizzato perla realizzazione di quei tratti autostradali. Secondo fonti investigative, a cui ha accennato il procuratore Lari, i previsti carotaggi da effettuare per legge nei cantieri sarebbero stati realizzati prima: "Le carote di cemento venivano fatte prima", ha spiegato Lari.

CALCESTRUZZI: CEMENTO TRUCCATO,SEQUESTRO AUTOSTRADA VALDASTICO

CALCESTRUZZI: CEMENTO TRUCCATO,SEQUESTRO AUTOSTRADA VALDASTICO
(AGI) - Caltanissetta, 27 nov. - I carabinieri e la Guardia di finanza di Caltanissetta, in esecuzione di decreti emessi dalla Direzione distrettuale antimafia nissena, nel corso di attivita’ d’indagine circa attivita’ illecite svolte in seno alla Calcestruzzi S.p.a. e alla Italcementi S.p.a. di Bergamo, hanno proceduto al sequestro, con facolta’ d’uso, dei lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico, in provincia di Vicenza, in quanto gli accertamenti peritali disposti dalla Dda nissena “hanno evidenziato - spiega il comando dei carabinieri nisseno - significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento con quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti all’impresa incaricata dei lavori”. Scattate anche le perquisizioni in alcune sedi della Italcementi, con specifico riferimento alle cementerie di Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D’Adda (Bergamo), alla sede di Area Sicilia, ubicata a Palerm, e allo stabilimento di deposito di Catania al fine di acquisire atti utili a verificare se vi e’ stata una corretta registrazione dei dati concernenti la fornitura di cemento alla Calcestruzzi. Acquisita in copia, inoltre, presso il Gruppo Italsfusi srl, spedizioniere incaricato dei trasporti, della documentazione formata in merito ai trasporti di cemento effettuati per conto della Italcementi nei confronti della Calcestruzzi, al fine di acquisire, anche in questo caso, atti utili a verificare se vi e’ stata una corretta registrazione dei dati concernenti la fornitura di cemento all’azienda bergamasca. (AGI)

Wednesday, November 26, 2008

Inceneritore di Dalmine, raccolta di firme degli Amici di Grillo

L'iniziativa - Il gruppo Ambiente e Rifiuti degli Amici di Beppe Grillo di Bergamo e Provincia (referente Luca Ruggeri), nella giornata di sabato 29 novembre 2008, sarà presente in via XX Settembre a Bergamo, zona ex Rinascente, per raccogliere le firme contro l'ampliamento dell'inceneritore REA di Dalmine.
Inceneritore di Dalmine, raccolta di firme degli Amici di Grillo
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Il gruppo Ambiente e Rifiuti degli Amici di Beppe Grillo di Bergamo e Provincia (referente Luca Ruggeri), nella giornata di sabato 29 novembre 2008, sarà presente in via XX Settembre a Bergamo, zona ex Rinascente, per raccogliere le firme contro l'ampliamento dell'inceneritore REA di Dalmine. Contro questo ampliamento, stimato nell'incremento della combustione (e del conseguente inquinamento), da 440 tonnellate giornaliere di rifiuti, a 710 tonnellate giornaliere, meglio definibili quindi come raddoppiamento, già s'è schierato l'intero Consiglio comunale di Dalmine, e migliaia di cittadini, insieme a comitati nati in modo spontaneo, hanno firmato, e stanno firmando, una petizione per impedire tale espansione. Il gruppo ambiente del movimento Bergamasco in piazza sabato 29, già a metà del 2008 aveva organizzato una web-petizione, una campagna informativa on-line, un passaparola capillare e una campagna di informazione cartacea, producendo cinquemila opuscoli che hanno avuto come finalità la realizzazione della conferenza del primo luglio scorso a Dalmine, in cui i temi principalmente discussi sono stati i rischi e le patologie causati dagli inceneritori. Ospiti della conferenza sono stati due scienziati tra i più importanti in Italia nel settore legato ai danni causati dagli inceneritori: Stefano Montanari, ricercatore e studioso di nanopatologie, e il Dott. Federico Valerio, dell'Istituto Tumori di Genova, dipartimento di chimica ambientale.
Il gruppo Ambiente e Rifiuti degli Amici di Beppe Grillo ritiene che questa espansione vada contro la salute dei cittadini di Dalmine e di tutti i paesi limitrofi, Bergamo compresa, e che tale errata soluzione, risolva solo in modo apparente il problema. "Le soluzioni vanno ricercate con metodi estranei agli inceneritori, e diversificati; che vanno dal diminuire in modo drastico la produzione di rifiuti, iniziando ad evitare imballi superflui, fino ad un forte incremento della raccolta differenziata di qualità. Il rifiuto, da problema, deve iniziare a essere considerato finalmente una risorsa, smettendo di divenire fonte di patologie tumorali e inquinamento".

Isola delle Femmine: trasporto insicuro di petcoke

Isola delle Femmine: trasporto insicuro di petcoke


Dell'On. Alessandra Siragusa (PD)




A questa interrogazione è stata invitata a rispondere la Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante richiama in premessa l'interrogazione a risposta in Commissione 5-00287 presentata il 30 luglio 2008,
seduta n. 45 avente per oggetto l'impiego del petcoke, come combustibile, nella cementeria Italcementi Spa di Isola delle Femmine;
l'interrogante allega alla presente 7 fotografie scattate il 12 agosto 2008 che documentano l'escavazione e il trasporto del petcoke su autocarri in condizione di assoluta insicurezza;
in data 1o ottobre 2008, alcuni residenti di Isola delle Femmine presentano un esposto alle autorità locali per denunciare «la presenza nell'aria di un odore tipico delle sostanze contenenti zolfo, nonché di polvere nera zolfo, nonché di polvere nera finissima che si deposita in superficie soprattutto nelle zone adiacenti allo stabilimento industriale Italcementi. Tale fenomeno - si legge nell'esposto - si è intensificato soprattutto a partire dal mese di agosto protraendosi a tutt'oggi».
la Italcementi produce cemento utilizzando sostanze inerti che vengono lavorate in forni ad altissima temperatura fatti funzionare con combustibile solido o liquido; il 24 ottobre 2008 il Sindaco di Palermo, con ordinanza n. 322 vieta il trasporto del petcoke all'interno del territorio urbano con «autocarri a cassone aperto anche se coperti da telone» consentendo il transito soltanto ai «mezzi in grado di assicurare la perfetta tenuta onde scongiurare il rilascio, anche in caso di evento accidentale, di materiale tossico in ambiente»;
nella stessa ordinanza si legge inoltre che «questo tipo di combustibile comprende anche sostanze che, se inalate - scrive il dirigente del servizio ambiente del Comune, Attilio Carioti - possono causare il cancro alle vie respiratorie»;
il 3 novembre 2008 alcuni Consiglieri comunali di Isola delle Femmine presentano una «Mozione sul transito di camion che trasportano petcoke all'interno del territorio comunale di Isola delle Femmine» con la quale si chiede al Sindaco di emettere analogo provvedimento a quello emesso dal primo cittadino di Palermo;
nella sopra citata mozione si rileva inoltre che «presso lo stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine viene utilizzato il petcoke come combustibile principale con consumi medi dell'ordine di 180 tonnellate giornaliere (dato desunto dal verbale sopralluogo ARPA del 18 agosto 2008);
la mozione viene votata e approvata in data 13 novembre;
alcune associazioni ambientaliste e di cittadini presentano ricorso al TAR avverso al provvedimento di concessione dell'utilizzo del petcoke -:
se non intenda intervenire con opportune verifiche, anche alla luce di quanto sopra illustrato, al fine di stabilire le cause dell'emissione di polvere nera di zolfo nelle zone adiacenti la Italcementi a tutela della salute dei cittadini;
se non intenda altresì verificare quali accorgimenti siano stati adottati dalla Italcementi e se gli stessi siano o meno sufficienti a garantire sicurezza ai lavoratori e agli abitanti che vivono nelle immediate vicinanze del plesso industriale;
se siano stati adottati tutti gli accorgimenti necessari al fine di monitorare quantitativamente e qualitativamente le esalazioni che fuoriescono dai punti di emissione e che impatto abbiano gli stessi per l'ambiente circostante ed in particolare quali conseguenze possano provocare per la salute pubblica;
se vengano rispettate le normative relative alla sicurezza degli impianti e se le emissioni vengano o meno monitorate con regolarità e, in particolare, se intenda verificare da dove partano i carichi e quale sia il percorso che seguono.
(5-00652)

Il sindaco: «Basta ville a schiera, meglio le torri»

CALUSCO
Il sindaco: «Basta ville a schiera, meglio le torri»
Calusco d'Adda. Approvato in via definitiva con un Consiglio comunale monotematico, il Programma integrato d'Intervento «Il triangolo».

to be continued........





Sempre più in ALTOOOOOO!!!!!!
Di Andrea Colleoni
Chi ancora non lo sapesse si prepari: presto anche Calusco avrà il suo grattacielo.
La sua costruzione avverrà all’interno del Piano integrato di intervento denominato “il triangolo” intendendo con ciò il terreno di forma per l’appunto triangolare che di trova fra Via Marconi e Via Vitt. Emanuele, all’incirca all’altezza del concessionario Ghinzani.

Innanzi tutto, di cosa si tratta? Diamo uno sguardo ai progetti.
Tre sono le strutture previste:

un supermercato (ne mancavano proprio a Calusco)
un edificio che ospiterà piccole attività commerciali
un edificio di 45m (15 piani) con funzione di centro direzionale e alberghiero (di un “certo livello” ci ha assicurato l’assessore Cocchi).

Bene, ma queste previsioni rispettano le regole previste dal PRG? Si e no.
Spieghiamoci meglio: su quest’area (così come altre a Calusco) è possibile costruire attraverso un Piano Integrato di Intervento che ruota attorno ad una convenzione da stipulare con l’Amministrazione. In questo caso la convezione che si vuole portare avanti prevede alcune deroghe al Piano regolatore e come queste vengano compensate (i maligni userebbero “ricompensate” ma noi non lo faremo). Alcune di queste possono essere accettabili, altre rasentano lo scandalo.
Ok, quali deroghe vengono concesse al costruttore? Alcune sono per lo più ininfluenti e dettate da esigenze tecniche (ad esempio lo spostamento da un lato all’altro della pista ciclabile prevista) altre possono essere anche condivisibili come l’eliminazione della destinazione mista “residenziale - commerciale” in favore della sola destinazione “commerciale” (essendo esattamente di fronte ad Italcementi in effetti non è il posto migliore per vivere). Altre deroghe invece riguardano gli indici di edificabilità: la superficie massima edificabile viene incrementata del 30% e l’altezza quasi quadruplicata (il PRG prevede un’altezza massima di 12,5 m). Insomma, un po’ il sogno di ogni costruttore. Immaginate dove vengono poi concentrate queste deroghe edificatorie? Bravi, esattamente sul nostro futuro “grattacielo” che potrà contare su ben 1.600 mq in più.
Chiaramente a fronte delle deroghe concesse la convenzione prevede anche delle compensazioni: alcune direttamente in forma economica, altre in forma di realizzazione di opere. Non entriamo nel dettaglio, ma il grosso di queste compensazioni è costituito da 200.000 euro da dedicare al rifacimento della pavimentazione del centro e di altri 200.000 euro che il costruttore depositerà seduta stante alla firma dell’accordo ma che non hanno ancora un destino predefinito.
Vi risparmiamo il resto dei dettagli che rendono ancora più corpose le compensazioni. Non discuteremo nemmeno sulla congruità di tali esborsi, ma crediamo che ognuno abbia fatto i suoi conti: l’immobiliare costruttrice sicuramente, speriamo anche la nostra Amministrazione.

Insomma, per chi ha letto fin qua a prima vista potrebbe trattarsi di un affarone sia per il costruttore che per il pubblico interesse: 400.000 euro ed il resto delle opere a carico del proponente non ci sembrano affatto pochi e ingolosirebbero chiunque. Soprattutto gli amministratori miopi che guardano a tirare a campare oggi senza un vero progetto per il domani.


Perché, starete pensando, Lineacomune non accetterebbe tutti quei soldi? Ebbene, no.
Anche qui, spieghiamoci.
Se applichiamo lo stesso metro di misura a tutti i cittadini cosa succederà?
Anzitutto i proprietari degli altri terreni che possono essere soggetti ad un Piano Integrato di Intervento, subito seguiti da tutti gli altri, cercheranno di realizzare il loro “sogno” : edificare il più possibile per massimizzare la rendita del terreno. Per questo chiederanno anch’essi deroghe alle superfici ed alle altezze. A questo punto l’amministrazione cosa farà? Tratterà tutti allo stesso modo oppure comincerà a fare delle disparità? E in termini di compensazioni? Avremo un metodo uguale per tutti oppure “più uguale” per qualcuno? E se qualcuno non può compensare adeguatamente non avrà deroghe?
Il punto è proprio questo. Con queste concessioni si creerà un precedente, tutti chiederanno di poter costruire di più e i nostri Amministratori si troveranno a dover accontentare tutti o a dover creare disparità fra cittadini, magari concedendo a chi può sborsare di più e non a chi non può.

Sia ben chiaro, chiedere è lecito. Ognuno può chiedere ciò che vuole e cercare di portare avanti i propri interessi. Il compito “difficile” è quello dell’amministrazione.
Già, ma quali sono i compiti di un amministrazione lungimirante? Fare affari con i propri concittadini, incassare ed ingrassare le casse comunali senza obiettivi oppure governare lo sviluppo equilibrato del proprio territorio secondo criteri di uguaglianza fra i cittadini?

A nostro modo di vedere questo è il primo passo verso il malgoverno del territorio dove lo sviluppo non è deciso dagli amministratori ma dai costruttori e dalle loro esigenze. Badate bene, i nostri amministratori non si sono inventati nulla, questa politica è già stata applicata in alcuni paesi anche molto vicini dove è avvenuta un’edificazione più o meno selvaggia ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.


Queste sono le questioni fondamentali che ci inducono a non appoggiare il progetto proposto.
Molto si potrebbe discutere poi sul progetto stesso, sull’esigenza di un nuovo supermercato, sulla necessità di edifici così alti (e non per questioni tecniche come avvenuto invece per Italcementi), sul aumento di traffico, etc etc, ma anche sulle modalità sbrigative e frettolose con le quali la maggioranza ci ha sottoposto il progetto per l’adozione in consiglio comunale (pretendendo una risposta favorevole dopo averci fornito il tutto venerdì 5 agosto in vista del Consiglio di Lunedì 8).

Per ora non ci dilungheremo, ne riparleremo sicuramente in un prossimo articolo.

In ogni caso il progetto non è ancora approvato definitivamente, infatti, come previsto dalla legge, tutti i cittadini possono presentare “osservazioni”. Il termine fissato è il 18 settembre, per avere ulteriori informazioni o approfondire la discussione vi invitiamo a contattarci.

Monday, November 24, 2008

Calusco: il Consiglio dice sì alle «torri gemelle»

Calusco: il Consiglio dice sì alle «torri gemelle»


Calusco d'Adda avrà la sua poderosa torre alta 45 metri, anzi, le sue due «torri gemelle», unite. Le costruzioni sorgeranno a pochi metri da quella, alta un centinaio di metri, dell'Italcementi, in una zona conosciuta come «Il Triangolo». La decisione sul Programma integrato di intervento è stata presa definitivamente dal Consiglio comunale - a favore la maggioranza, contraria la lista civica «Lineacomune» - dopo la discussione di sei osservazioni. La costruzione dell'alta torre, insieme a 1.600 metri quadri di superfici commerciali e mille metri quadri di servizi (bar, farmacia, parrucchiere e altri), rientra nel Programma integrato di intervento «Il Triangolo», un progetto che l'amministrazione considera come un intervento di qualità perché andrebbe a riequilibrare un'area urbana dove oggi prevalgono il grigio dell'industria e il rumore del traffico.




«In questa zona ho voluto che si costruisse qualcosa di eccezionale, di qualificante e di caratterizzante per il paese di Calusco d'Adda – ha affermato il sindaco Roberto Colleoni –. Ho chiesto al privato che non si realizzassero le solite tre villette a schiera e qualche parcheggio, ma un elemento eccezionale, che fosse trainante per tutta l'Isola, qualcosa che qualificasse il paese di Calusco».
L'approvazione definitiva de «Il Triangolo» è stata preceduta dall'esame di sei osservazioni, di cui una presentata da tale Aurise Manfredi della società Edil Di, con sede a Milano nella Torre Velasca. «Lo abbiamo convocato in Comune inviando una lettera raccomandata all'indirizzo indicato – ha riferito l'assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Bonacina –. La lettera ci è ritornata indietro e dalle ricerche effettuate risultano inesistenti sia la ditta, sia la persona». La curiosità è che questo misterioso personaggio ha indicato come sede della fantomatica società la Torre Velasca di Milano, forse proprio per mettersi in contrapposizione con quella di Calusco.
Accolta all'unanimità invece un'osservazione che faceva presente la pericolosità dell'accesso previsto sulla rotatoria e della cabina di compressione del gas metano. Il Consiglio ha optato per lo spostamento del passaggio carrale e della cabina del metano.
Un'altra obiezione è stata sollevata dal gruppo di minoranza «Lineacomune» che ha espresso la sua contrarietà a questo progetto: «Non vogliamo addentrarci negli aspetti tecnici, ma in quelli politici – ha riferito Andrea Colleoni. – Con questa approvazione si crea un precedente, perché si deroga al Piano regolatore generale. Come si comporterà l'Amministrazione comunale per il futuro di fronte a richieste simili? Ci saranno riflessi negativi sullo sviluppo futuro del paese».
L'assessore allo Sviluppo del territorio Massimo Cocchi ha risposto sottolineando che questo progetto è un grande punto di partenza per l'Amministrazione comunale, che anche in futuro intende utilizzare lo strumento del Pii. Accolta invece l'osservazione dell'Arpa di Bergamo, che ha chiesto di impermeabilizzare gli spazi adibiti a parcheggio e di diminuire le metrature del centro commerciale, cosa che è stata fatta passando da 2.600 a 1.600 metri quadri. Via libera parziale, infine, alle richieste di cinque comuni limitrofi (Cornate d'Adda, Imbersago, Paderno d'Adda, Robbiate e Solza): accettata la proposta di riduzione dell'area commerciale, ma la torre invece non verrà abbassata

(24/11/2008)

Saturday, November 15, 2008

Bergamo, scoperta discarica abusiva

Bergamo, scoperta discarica abusiva
By montagnatv
Creato 2008-11-14 11:56

VILLA D'ADDA, Bergamo -- I carabinieri di Bergamo hanno scoperto una discarica abusiva nel territorio del Parco dell'Adda. Nella zona della Valle San Martino, hanno infatti individuato all'interno di una cava di proprietà di una nota società un accumulo di rifiuti speciali.


Le indagini sono state svolte dai carabinieri di Bergamo e il Noe di Brescia. Le autorità hanno scoperto una discarica abusiva di rifiuti speciali nel Parco dell'Adda, nella Valle San Martino. Il deposito illegale è stato individuato a partite dalla segnalazione di uno sversamento sospetto di materiale all'interno di una cava.

Il luogo incriminato è di proprietà di una società di Villa d'Adda che si occupa della costruzione di impianti sportivi. A seguito del ritrovamento abusivo il legale rappresentante dell'azienda è stato denunciato a piede libero e l'area sequestrata.

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Source URL:
http://www.montagna.tv/?q=node/9112

Bergamo: i carabinieri scoprono una discarica abusiva di rifiuti speciali

Bergamo: i carabinieri scoprono una discarica abusiva di rifiuti speciali
I carabinieri di Bergamo e i militari del Noe di Brescia hanno scoperto una discarica abusiva di rifiuti speciali all'interno del Parco dell'Adda, nel territorio di Calusco d'Adda (Bergamo). Le indagini sono partite dalla segnalazione di uno sversamento sospetto di materiale all'interno di una cava di circa ottomila metri quadrati di proprietà di una notissima società per azioni con sede a Villa d'Adda (Bergamo), che si occupa della costruzione e del rifacimento di impianti sportivi. 14/11/2008 03:32

Ambiente - I sopralluoghi effettuati dai carabinieri settimana scorsa hanno permesso di scoprire che una nota azienda di Villa d'Adda versava rifiuti

Ambiente - I sopralluoghi effettuati dai carabinieri settimana scorsa hanno permesso di scoprire che una nota azienda di Villa d'Adda versava rifiuti speciali nel bacino di una cava di Villa d'Adda, al confine con Calusco. L'area è stata squestrata, denunciato a piede libero il legale rappresentante della ditta, un noto imprenditore.
Discarica abusiva nel Parco Adda, società nei guai
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I carabinieri di Zogno e i militari del Nucleo operativo ecologico di Brescia hanno scoperto una discarica abusiva di rifiuti speciali all'interno del Parco dell'Adda, zona sottoposta a vincolo ambientale, nel territorio di Villa d'Adda (al confine con Calusco). I sopralluoghi, come rivelato da Bergamonews, erano iniziati settimana scorsa.
A far scattare le indagini era stata la segnalazione di un versamento sospetto di materiale all'interno di una cava ormai in disuso di circa ottomila metri quadrati e di proprietà di una notissima società per azioni con sede a Villa d'Adda (Bergamo), che si occupa della costruzione e del rifacimento di impianti sportivi. Secondo i carabinieri, a gettare i rifiuti nel bacino erano gli stessi proprietari dell'area. Il legale rappresentante della società, P. B., 76 anni, è stato denunciato a piede libero.
Gli inquirenti ritengono che l'attività illecita proseguisse da parecchi mesi. L'area è stata sequestrata e i carabinieri hanno prelevato alcuni campioni di rifiuti, che saranno sottoposti ad analisi per verificarne l'eventuale tossicità. Altri particolari verranno resi noti in tarda mattinata dai carabinieri. (nella foto aerea comunale l'area della cava).

Bergamo, discarica abusiva in Parco in Parco

Bergamo, discarica abusiva in Parco Adda: una denuncia
Sequestrati 8mila mq sottoposti a vincolo ambientale




Roma, 14 nov. (Apcom) - I carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo e del Nucleo Operativo Ecologico di Brescia hanno scoperto un'enorme discarica abusiva all'interno del Parco Adda, una vasta area sottoposta a vincolo ambientale in cui venivano sversate grandi quantità di rifiuti speciali.



Intervenuti su segnalazione dei cittadini, i militari hanno osservato per alcuni giorni l'area all'interno del parco, in cui era stata creata una vera e propria cava di contenimento dei rifiuti, con conseguente deturpamento del sito protetto.



Notato finalmente giungere un autocarro e visto che venivano abbandonati i rifiuti, i militari hanno scoperto gli autori dei reati: si trattava dello stesso proprietario dell'area, legale rappresentante di una nota società per azioni bergamasca operante nel settore della costruzione e rifacimento di impianti sportivi.



L'uomo è stato denunciato per la gestione illecita di rifiuti e per aver realizzato una discarica abusiva non autorizzata in un'area soggetta a vincolo ambientale, oltre che per reati contro l'ambiente derivanti dal grave inquinamento e danneggiamento del sito paesaggistico. Secondo i primi accertamenti, gli sversamenti andavano avanti da mesi, forse da anni.



L'intera area, oltre ottomila metri quadri, è stata sequestrata e sono in corso le analisi per stabilire il grado di tossicità dei rifiuti.



Red/Sav

Scoperta discariva abusiva a Calusco nel Parco dell'Adda

Scoperta discariva abusiva nel Parco dell'Adda
I Carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo e del Nucleo Operativo Ecologico di Brescia hanno scoperto un’enorme discarica abusiva all’interno del Parco Adda, a Calusco d'Adda, dove venivano versate ingenti quantità di rifiuti speciali su una vasta area sottoposta a vincolo ambientale.

Intervenuti su segnalazione dei cittadini, i militari hanno osservato per alcuni giorni la zona all’interno del Parco, dove era stata creata una vera e propria cava di contenimento dei rifiuti. I militari hanno notato giungere un autocarro che poco dopo ha abbandonato i rifiuti. Da qui è stato possibile individuare gli autori del reato, che secondo i carabinieri si tratta dello stesso proprietario dell’area, legale rappresentante di una nota società per azioni di Villa d'Adda operante nel settore della costruzione e rifacimento di impianti sportivi.

Lo stesso è stato segnalato all’autorità giudiziaria per la gestione illecita di rifiuti e per aver realizzato una discarica abusiva non autorizzata in area soggetta a vincolo ambientale, oltre che per i reati contro l’ambiente derivanti dal grave inquinamento e danneggiamento del sito paesaggistico. Secondo i primi accertamenti, il dispregio dei luoghi andava avanti da mesi, forse da anni. L’intera area, consistente in oltre ottomila metri quadri, è stata sequestrata e sono in corso le analisi volte a stabilire eventuale grado di tossicità dei rifiuti.


(14/11/2008)

Tuesday, November 11, 2008

NOVEMBRE 2008

mercoledì 12 novembre dalle 16.00 alle 18.00
nell'ambito della campagna "Per il clima contro il nucleare" incontro formativo e informativo sul nucleare con Andrea Poggio.
L'incontro si terrà in Via Vida 7 a Milano (sede Fondazione Legambiente Innovazione)

Obiettivo principale approfondire l'argomento, interiorizzare e saper argomentare le posizioni dell'associazione. Consultate i materiali della campagna sul sito www.legambiente.eu/


sabato 15 novembre dalle 9,30 alle 17,30
convegno dal titolo :Consumo del suolo e cementificazione del territorio: le alternative degli ambientalisti"
Brescia, Cinema Nuovo Eden, Via Nino Bixio 9 (www.nuovoeden.it).

Organizzato dai Verdi Europei e dall'Associazione Ecologisti Democratici, vede Legambiente Lombardia impegnata a riflettere sulle prospettive future del territorio lombardo


mercoledì 19 novembre, ore 9,00,
workshop "Le centrali di mobilità in Europa"
Milano, Palazzo Giureconsulti "Sala Terrazzo" Piazza Mercanti.

Promosso da Fondazione Legambiente Innovazione, con questo workshop si intende porre l'attenzione sull'importanza che rivestono le centrali di mobilità in Europa e presentare il progetto della prima centrale di mobilità italiana


giovedì 20 novembre dalle 9,00 alle 17,00,
convegno dal titolo "Nanotecnologie, ambiente e sicurezza",
Milano, "Sala Vitman" Acquario Civico di Milano Viale Gadio 2.

Dal 2006 Legambiente è partner italiano del progetto Europeo Nanocap (Nanotechnology Capacity Building) che raccoglie la rappresentanza di associazioni ambientaliste, sindacati e università con l'intento di sviluppare un punto di vista equilibrato nei confronti delle Nanotecnologie. Il convegno intende fare il punto della situazione sul fronte ambientale e della sicurezza in Italia

Saturday, November 08, 2008

Villa d'Adda - I carabinieri hanno avviato i primi accertamenti su presunti rifiuti scaricati illecitamente nell'ex cava San Martino, a Villa d'Adda,

Villa d'Adda - I carabinieri hanno avviato i primi accertamenti su presunti rifiuti scaricati illecitamente nell'ex cava San Martino, a Villa d'Adda, punto estrattivo ormai non più utilizzato all'interno del Parco Adda Nord. Le indagini sono iniziate dopo l'esposto di un cittadino, che parla di inerti e altri rifiuti abbandonati.
Accertamenti su rifiuti in un'ex cava
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Un cittadino solleva sospetti su un presunto smaltimento illecito di rifiuti in una cava e scattano i primi accertamenti dei carabinieri, su delega della Procura di Bergamo.
Accade a Villa d’Adda, dove ieri (6 novembre 2008) i militari della stazione di Calusco hanno perlustrato la cava San Martino, punto estrattivo ormai in disuso che si trova vicino al fiume e all’interno del Parco Adda Nord. Oggi è inoltre previsto un sopralluogo del tenente Filippo Bentivogli, comandante della compagnia dei militari di Zogno.
Tutto è iniziato dall’esposto di un cittadino, che ipotizza un unico reato – lo smaltimento illecito di rifiuti – e scende nel dettaglio di alcune cose viste e che la procura intende verificare: l’esposto parla di quintali di materiale inerte, non più riutilizzabile per produrre materiale edile, che è stato scaricato all’interno della cava. Ci sarebbero inoltre, altri tipi di rifiuti, forse anche tossici, scaricati a ripetizione nell’ex punto estrattivo.
Per ora i carabinieri sono solo alla fase degli accertamenti. Nell'ex cava San Martino il Comune ha anche programmato la realizzazione della nuova stazione ecologica, dopo la necessaria bonifica.

Venerdi 7 Novembre 2008

Friday, October 24, 2008

Polveri sottili da record Quasi il triplo del valore limite

Polveri sottili: si va
verso il triplo del valore limite
Le polveri sottili a Bergamo, ma non solo in città decollano, e la situazione si fa preoccupante per la salute: i dati rilevati dalla centralina di via Meucci dicono che le famigerate pm10 sono passate dai 100 microgrammi di martedì ai 136 di mercoledì, ai 122 di giovedì. Solo piogge abbondanti potrebbero «lavare» l'aria, ma non ne sono previste.

I livello è ben al di sopra dei limiti previsti dalla normativa (50 microgrammi per metro cubo) ovunque in Bergamasca: fra la giornata di martedì e quella di mercoledì a Treviglio si è passati da 80 microgrammi per metro cubo a 115 microgrammi; a Calusco da 76 a 121; a Osio Sotto da 71
a 95; a Filago da 62 a 90.

Nella giornata di giovedì la situazione è rimasta pressochè invariata: Bergamo Meucci 122 microgrammi per metro cubo; Filago Centro 73; Osio Sotto 89; Treviglio 122; Calusco 108.

Considerato il fatto che gli inpianti di riscaldamento stanno funzionando a regime ridotto, perché le temperature non sono sicuramente particolarmente rigide, l'arrivo del freddo previsto per fine mese potrebbe far precipitare definitivamente la situazione di respirabilità dell'aria.

(24/10/2008)

Alalrme smog - L'assessore all'Ambiente di Bergamo esclude provvedimenti d'emergenza per contrastare l'aumento delle polveri sottili: "Purtroppo le co

Alalrme smog - L'assessore all'Ambiente di Bergamo esclude provvedimenti d'emergenza per contrastare l'aumento delle polveri sottili: "Purtroppo le condizioni meteo sono le peggiori: niente pioggia e soprattutto neinte vento. ma fermarsi da soli non servirebbe: lo stop dovrebbe riguardare tutta la Pianura Padana o almeno l'area critica lombarda".
Amorino: "Fermare le auto in città? Non serve a nulla"
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Il Pm10 è un nemico quasi invulnerabile. Lo ammette l'assessore Fausto Amorino: "Questi picchi di inquinamento (136 microgrammi per metro cubo mercoledì, 122 giovedì) dipendono soprattutto dalle condizioni meteo: zero pioggia, ma soprattutto zero vento. La verità è che in tutta la Pianura Padana bisognerebbe cambiare atteggiamento e stile di vita".
Al di là delle strategie a lungo termine, cosa si può fare nell'immediato per respirare meglio? "Ben poco, anche un'ordinanza di blocco del traffico lascerebbe il tempo che trova, avrebbe solo un effetto educativo. Se siamo solo noi a fermare le auto non serve a nulla. Diverso sarebbe se si fermasse tutta la pianura padana per un giorno, o almeno l'area critica lombarda". Insomma, il Pirellone dovrebbe battere un colpo. "Mah, non mi aspetto niente - sbuffa Amorino - Putroppo non credo che arriverà qualche decisione". La situazione è comunque allarmante: "I livelli di polveri sottili sono molto alti, e se il meteo non cambia l'aria potrà solo peggiorare. Figuriamoci poi quando arriverà il freddo e tutti accenderanno a pieno regime il riscaldamento..."

Merate: polveri sottili a quota 147 µg/mc,

Merate: polveri sottili a quota 147 µg/mc,
tre volte oltre il limite. Alla città il
primato negativo di tutta la zona A1








Al momento il tanto declamato blocco delle auto inquinanti non ha sortito l`effetto sperato e nella giornata di mercoledì 22 ottobre la città di Merate ha conquistato la palma nera per concentrazione di polveri sottili nell`aria. La centralina di rilevamento, infatti, ha registrato un valore medio di PM10 di 147 microgrammi per metro cubo. Si è trattato del dato peggiore rilevato in tutta la zona A1, soggetta alle limitazioni regionali del traffico, e che comprende le province di Milano, Como e Varese. Per quanto riguarda le PM2.5, ancora più insidiose perchè più “fini”, il valore ha raggiunto i 99µg/mc ma non essendo ancora stato stabilito un valore limite-soglia non è possibile fare commenti. Come è possibile notare dal grafico, negli ultimi 10 giorni solo in due casi a Merate l`aria è stata respirabile. Per il resto c`era da mettersi, con tutta probabilità, la mascherina.







Gli altri parametri, almeno per il momento, sono nella norma. Come detto Merate ha raggiunto nella giornata di mercoledì 22 un primato non certo felice. Nemmeno le centraline posizionate nel centro di Milano si sono “spinte” a tanto. Ad avvicinarsi alla città di Giovanni Battista Albani, è stata solo Milano Verziere (143µg/mc), seguita da Città studi (140µg/mc). Da notare che ieri sul fronte dell`inquinamento la situazione è stata pessima per tutti tanto che nessuna centralina ha registrato un valore contenuto sotto il limite dei 50µg/mc. Le sponde del Lario non se la sono passate di certo meglio: in Via Amendola a Lecco la concentrazione di particolato PM10 si è attestata sui 98µg/mc, in Via Sora a 102µg/mc e Valmadrera a 104µg/mc. Resta ora da verificare se, con il trascorrere dei giorni e il possibile mutamento della situazione metereologica, i livelli si abbassino.

Tuesday, October 14, 2008

Calusco: davvero arriva un altro ``mostro``?

Calusco: davvero arriva un altro ``mostro``?






Buongiorno, settimana scorsa ho letto del progetto per costruire a Calusco un palazzo di ben 12 piani (mega-albergo e negozi): MA SIAMO IMPAZZITI??? A ridosso poi del ponte di Paderno, magari pure nel parco Adda...ma gli amministratori comunali di Calusco cosa hanno nella testa? Non bastava lo schifo dell`Italcementi, a breve faremo a bi bò per dare il premio del maggior scempio tra i due MOSTRI! Ma gli ambientalisti dove sono? Non ho sentito alzarsi un lamento...
Grazie per l`attenzione,



Gatti

Thursday, October 09, 2008

"Calusco tagli quel progetto e quel grattacielo"

Solza & Co. - Al sindaco di Calusco, Roberto Colleoni cinque "colleghi" della zona tra cui Maria Carla Rocca di Solza chiedono di rivedere il programma di intervento chiamato "Il Triangolo" che prevede un'area commerciale e un hotel di 15 piani vicino al Parco Adda Nord, per ridurre l'impatto sul territorio già fortemente urbanizzato

"Calusco tagli quel progetto e quel grattacielo"



Al sindaco di Calusco, Roberto Colleoni, in nome della necessità di una programmazione sovracomunale per progetti rilevanti, cinque "colleghi" della zona tra cui Maria Carla Rocca di Solza chiedono caldamente di rivedere il programma di intervento chiamato "Il Triangolo" adottato ad agosto per ridurne l'impatto, diretto e indiretto sul loro territorio "già fortemente urbanizzato e ricco di attezzature e servizi, con notevoli problematiche legate a un cronica difficoltà di movimento e anche vittima di un pesante inquinamento atmosferico".
Il piano integrato di cui si parla prevede un'area commerciale di 2.500 metri quadrati e un palazzo di 15 piani, pari a quasi 50 metri d'altezza, a poche centinaia di metri dal Parco Adda Nord, dall'area leonardesca della Valle dell'Adda e dallo storico ponte in ferro. "Una struttura alberghiera per 2.600 metri quadrati - spiegano i sindaci - risulta essere un ulteriore notevole attrattore e generatore di traffico e forse, una struttura così ampia con oltre cento posti letto potrebbe risultare eccessiva per l'effettivo bisogno dei nostri territori".
Su questi due progetti dunque Maria Carla Rocca di Solza, Giuseppe Ripamonti di Cornate d'Adda, Giovanni Ghislandi di Imbersago, Valter Motta di Paderno d'Adda, Alessandro Salvioni di Robbiate, presentano una serie di osservazioni al "Triangolo". E chiedono: che i 2.500 metri quadrati a destinazione commerciale vengano destinati invece ad attività diverse meno impattanti dal punto di vista viabilistico. In subordine propongono una riduzione dell'area commerciale. Invitano anche a ridurre i 2.600 metri quadrati a destinazione alberghiera in modo da ridimensionare sia l'impatto viabilistico che quello paesaggistico. In alternativa propongono di rivedere le configurazioni degli edifici in modo da abbassare il numero dei piani e quindi l'altezza complessiva.
La lettera con le osservazioni è stata inviata per conoscenza anche al presidente del Parco Adda Nord Agostino Agostinelli e agli assessori al Territorio delle Province di Bergamo (Felice Sonzogni) e Lecco (Emanuele Panzeri).

Tuesday, October 07, 2008

Calusco: il comune approva un PII con una torre di 38mt, 12 piani e un albergo. I sindaci del meratese ``protestano``








Calusco: il comune approva un PII con una torre di 38mt, 12 piani e un albergo. I sindaci del meratese ``protestano``



Se nell`Isola, forse, il progetto non è passato del tutto inosservato nel Meratese di certo erano in pochi, pochissimi ad esserne a conoscenza. Il comune di Calusco d`Adda, lo scorso 4 agosto, durante il consiglio comunale ha approvato un piano di intervento integrato fra Via Marconi e Via Emanuele, praticamente a ridosso del ponte di Paderno d`Adda, dove va ad autorizzare l`iniziativa di un privato per l`edificazione di un`area a destinazione commerciale. Niente di strano se non fosse che si tratterà di un palazzo di 12 piani (che in futuro potranno diventare 15), per 38-45 metri di altezza e che andrà ad ospitare un albergo, uffici e negozi. L`attuale amministrazione, guidata da Roberto Colleoni, ha avallato quello che era un progetto già inserito nel Prg precedente con la sola modifica della costruzione in altezza. Invece che spalmare i volumi in orizzontale, in pratica, si autorizzerà lo sviluppo in verticale. “ Si tratta dell`iniziativa di un privato su un territorio che già precedentemente era destinato a questo tipo di costruzioni” ha spiegato l`assessore allo sviluppo del territorio, viabilità e trasporti di Calusco d`Adda Massimo Cocchi “Come amministrazione abbiamo semplicemente derogato sull`altezza per poter avere maggiori spazi destinati a verde. Invece di un casermone spalmato in orizzontale abbiamo preferito optare per uno in verticale, andando così a guadagnare il 33% di verde su 16mila metri quadrati di superficie. Si tratta di una struttura ricettiva, dove sarà presente anche un albergo e che avrà una architettura innovativa. Esteticamente bella da vedere e che nulla avrà a che fare con la torre dell`Italcementi”. A qualche centinaio di metri, infatti, da dove si svilupperà questo PII (piano di intervento integrato) denominato “Il triangolo” sorgono oltre 100 metri di torre della nota società operante nel campo della produzione e commercializzazione di cemento e calce idraulica.“ L`edificio che sarà realizzato” ha proseguito l`assessore “non ha nulla a che vedere con le torri dell`Italcementi. Si tratterà, infatti, di una struttura bella a vedersi”. E, quasi a mitigare quanto approvato, “compiacendosi” per la scelta fatta di concedere una deroga per lo sviluppo in verticale piuttosto che in orizzontale, l`assessore ha spiegato che, così facendo, chi arriverà da Paderno preferirà di certo incontrare con lo sguardo la nuova costruzione, soffermandosi ad osservarla piuttosto che essere distratto dell`esistente! Le conferenze di servizi tecniche, con Asl e Arpa, hanno dato parere favorevole e, dunque, su un`area di 16mila metri quadrati sarà realizzato: un parco verde attrezzato di 6mila metri quadrati, un edificio di 38 metri di altezza (che nel 2015 saranno autorizzati a diventare 45) e 12 piani (per un massimo di 15), uffici, spazi commerciali, un albergo e parcheggi.

Chiaramente preoccupati i sindaci dei comuni limitrofi tra cui Paderno, Robbiate e Imbersago che, su quell`area, oltre che a criticità dal punto di vista ambientale ci vedono anche una “strozzatura” per la viabilità. Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al sindaco di Calusco d`Adda, firmata congiuntamente, dove si chiede la riduzione dell`impatto, con una maggiore mitigazione e se possibile anche una riduzione delle altezze.










DA:

Giuseppe Ripamonti, Sindaco

Comune di Cornate d’Adda, MI

Via Volta 29, 20040 Cornate d’Adda MI

Giovanni Ghislandi, Sindaco

Comune di Imbersago LC

Via Casterbarco 1, 23898 Imbersago LC

Valter Motta, Sindaco

Comune di Paderno d’Adda, LC

Piazza Vittoria 8, 23877 Paderno d’Adda LC

Alessandro Salvioni, Sindaco

Comune di Robbiate, LC

Piazza Repubblica 3 23899, Robbiate

Maria Carla Rocca, Sindaco

Comune di Solza BG

Via Don Rota, 24030 Solza, BG

Spettabile

Roberto Colleoni, Sindaco

Comune di Calusco d’Adda, BG

Piazza S. Fedele 1,

24033 Calusco d’Adda BG

e per conoscenza:

Agostino Agostinelli, Presidente

Parco Adda Nord,

Via B. Calvi 3, 20056 Trezzo sull’Adda, MI

Emanuele Panzeri, Assessore al Territorio

Provincia di Lecco

Corso Matteotti 3, 23900 Lecco

Felice Sonzogni, Assessore al Territorio

Direzione Ambiente,

Direz. Pianificazione Territoriale Urbanistica

Direzione Progettazione Viabilità .e Trasporti

Via T. Tasso,8 24121 – Bergamo




OGGETTO: P.I.I. Il Triangolo, Comune di Calusco d’Adda, BG - OSSERVAZIONI.



Spettabile Comune di Calusco d’Adda,

visto il Programma Integrato di Intervento denominato “Il Triangolo” adottato dal Comune di Calusco d’Adda con deliberazione N. 39 del Consiglio Comunale del 4 Agosto ultimo scorso, gli enti in indirizzo, nell’ottica di una programmazione sovracomunale per gli interventi di una certa rilevanza e per una completa valutazione degli impatti che tale intervento potrebbe avere nei propri territori, intendono proporre le seguenti considerazioni.

Il nostro intento è quello di fornire alcune proposte che tendano a ridurre l’impatto, diretto ed indiretto, sui nostri territori di questo Programma Integrato senza certamente entrare nel merito delle scelte urbanistiche di competenza del Comune di Calusco d’Adda.

Il nostro territorio, già fortemente urbanizzato e ricco di attrezzature e servizi, ha notevoli problematiche legate ad una cronica difficoltà di movimento e subisce un inquinamento atmosferico notevole.

Non riteniamo che in questi nostri territori vi sia carenza di strutture commerciali né di piccola ne tantomeno di media distribuzione, anzi.

Per questo motivo riteniamo non auspicabile la scelta di istituire una ulteriore area commerciale pari complessivamente a 2500 metri quadrati nell’ambito del P.I.I. in oggetto.

E’ noto a tutti come le aree commerciali siano un forte attrattore e generatore di traffico ed una così rilevante area commerciale in una zona così vicina al ponte di Paderno, con le sue già croniche difficoltà viabilistiche, è quantomeno inopportuna.

Inoltre, di rilevante impatto ambientale e paesaggistico risulta anche la realizzazione di un palazzo di 15 piani, pari a quasi 50 metri di altezza, a poche centinaia di metri dal Parco Adda Nord, dall’Area Leonardesca della valle dell’Adda e dallo storico ponte in ferro.

L’imponente, e invasivo, profilo della torre Italcementi non è certo motivo sufficiente per avallare sul nostro territorio strutture che nulla hanno a che fare con le nostre caratteristiche e tradizioni urbanistiche.

Inoltre una struttura alberghiera per 2600 metri quadrati di superficie risulta essere un ulteriore notevole attrattore e generatore di traffico e, forse, una struttura così ampia, con ben oltre un centinaio di posti letto, potrebbe risultare eccessiva per l’effettivo bisogno dei nostri territori.

Per le ragioni sopra esposte, i Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza intendono presentare le seguenti



OSSEVAZIONI

al Programma Integrato di Intervento denominato “Il Triangolo”:

1. Si chiede che i 2600 metri quadri di area a destinazione commerciale vengano destinati ad attività diverse meno impattanti dal punto di vista viabilistico

2. in subordine si propone una loro riduzione

3. Si chiede che i vengano ridotti i 2600 metri quadri a destinazione alberghiera in modo da ridurre sia l’impatto viabilistico che quello paesaggistico

4. in alternativa si propone che vengano riviste le configurazioni degli edifici in modo da ridurne il numero di piani e quindi l’altezza complessiva.

Nella certezza che il Comune di Calusco voglia cogliere lo spirito propositivo delle osservazioni soprariportate, l’occasione ci è gradita per porgere i nostri più cordiali saluti.




Il Sindaco di Imbersago
Giovanni Ghislandi

Il sindaco di Paderno d’Adda
Valter Motta

Il Sindaco di Robbiate
Alessandro Salvioni

Il Sindaco di Solza
Maria Carla Rocca

Il Sindaco di Cornate d’Adda
Giuseppe Ripamonti


Calusco: i comuni vicini dicono no al Triangolo
“Magna pars est profectus velle proficere”
“Gran parte del progresso sta nella volontà di progredire”
Seneca
3 ottobre 2008
a Roberto Colleoni, Sindaco Comune di Calusco d’adda
Agostino Agostinelli, Presidente Parco Adda Nord,
Emanuele Panzeri, Assessore al Territorio Provincia di Lecco
Felice Sonzogni, Assessore al Territorio Provincia di Bergamo
OGGETTO: P.I.I. Il Triangolo, Comune di Calusco d’Adda, BG
OSSERVAZIONI.
Spettabile Comune di Calusco d’Adda,
visto il Programma Integrato di Intervento denominato “Il Triangolo” adottato dal Comune di Calusco d’Adda con deliberazione N. 39 del Consiglio Comunale del 4 Agosto ultimo scorso, gli enti in indirizzo, nell’ottica di una programmazione sovra comunale per gli interventi di una certa rilevanza e per una completa valutazione degli impatti che tale intervento potrebbe avere nei propri territori, intendono proporre le seguenti considerazioni.
Il nostro intento è quello di fornire alcune proposte che tendano a ridurre l’impatto, diretto ed indiretto, sui nostri territori di questo Programma Integrato senza certamente entrare nel merito delle scelte urbanistiche di competenza del Comune di Calusco d’Adda.
Il nostro territorio, già fortemente urbanizzato e ricco di attrezzature e servizi, ha notevoli problematiche legate ad una cronica difficoltà di movimento e subisce un inquinamento atmosferico notevole.
Non riteniamo che in questi nostri territori vi sia carenza di strutture commerciali né di piccola ne tantomeno di media distribuzione, anzi. Per questo motivo riteniamo non auspicabile la scelta di istituire una ulteriore area commerciale pari complessivamente a 2500 metri quadrati nell’ambito del P.I.I. in oggetto. E’ noto a tutti come le aree commerciali siano un forte attrattore e generatore di traffico ed una così rilevante area commerciale in una zona così vicina al ponte di Paderno, con le sue già croniche difficoltà viabilistiche, è quantomeno inopportuna.
Inoltre, di rilevante impatto ambientale e paesaggistico risulta anche la realizzazione di un palazzo di 15 piani, pari a quasi 50 metri di altezza, a poche centinaia di metri dal Parco Adda Nord, dall’Area Leonardesca della valle dell’Adda e dallo storico ponte in ferro.
L’imponente, e invasivo, profilo della torre Italcementi non è certo motivo sufficiente per avallare sul nostro territorio strutture che nulla hanno a che fare con le nostre caratteristiche e tradizioni urbanistiche.
Inoltre una struttura alberghiera per 2600 metri quadrati di superficie risulta essere un ulteriore notevole attrattore e generatore di traffico e, forse, una struttura così ampia, con ben oltre un centinaio di posti letto, potrebbe risultare eccessiva per l’effettivo bisogno dei nostri territori.
Per le ragioni sopra esposte, i Comuni di Cornate d’Adda, Imbersago, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza intendono presentare le seguenti
OSSERVAZIONI
al Programma Integrato di Intervento denominato “Il Triangolo”:
1. Si chiede che i 2600 metri quadri di area a destinazione commerciale vengano destinati ad attività diverse meno impattanti dal punto di vista viabilistico
2. In subordine si propone una loro riduzione
3. Si chiede che i vengano ridotti i 2600 metri quadri a destinazione alberghiera in modo da ridurre sia l’impatto viabilistico che quello paesaggistico
4. In alternativa si propone che vengano riviste le configurazioni degli edifici in modo da ridurne il numero di piani e quindi l’altezza complessiva.
Nella certezza che il Comune di Calusco voglia cogliere lo spirito propositivo delle osservazioni sopra riportate, l’occasione ci è gradita per porgere i nostri più cordiali saluti.
Il Sindaco di Cornate d’Adda Giuseppe Ripamonti
Il Sindaco di Imbersago Giovanni Ghislanndi
Il sindaco di Paderno d’Adda Valter Motta
Il Sindaco di Robbiate Alessandro Salvioni
Il Sindaco di Solza Maria Carla Rocca


Calusco: ricordati che sei cava e cava resterai




postato da: terradadda alle ore 11/10/2008 09:17 | link | commenti
categorie: cartoline, calusco d adda

Incidenti sul lavoro: due morti a Milano e L'Aquila

Incidenti sul lavoro: due morti a Milano e L'Aquila
Un operaio ferito nel Bergamasco


ROMA (6 ottobre) - Ancora vittime sul lavoro. Un operaio di 62 anni, titolare di una piccola azienda di manutenzione di canne fumarie, è morto in mattinata dopo essere precipitato dal tetto sul quale stava lavorando, in via Giordano a Cologno Monzese (MIlano). L'uomo ha fatto un volo di otto metri ed è morto sul colpo.

Vittima di un incidente anche un agricoltore, Pasquale Pietrantonio, 41 anni, morto mentre stava lavorando con un cavapatate su un agro nella piana del Fucino, a ridosso della strada 19, nel territorio del Comune di Aielli (L'Aquila).

Operaio ferito in una ditta nel Bergamasco. Nello stabilimento Italcementi di Calusco d'Adda (Bergamo) un operaio di 30 anni è rimasto ferito in un altro incidente: l'uomo stava caricando un'autocisterna quando all'improvviso è caduto da un'altezza di circa due metri e mezzo, battendo la testa al suolo. Ancora non è chiara la dinamica dell'incidente, pare comunque che prima di cadere l'operaio abbia perso l'equilibrio. L'allarme è scattato immediatamente: l'uomo è stato trasportato in elicottero agli Ospedali riuniti di Bergamo, dov'è stato ricoverato per un forte trauma cranico.

Cade dal tetto dell'autocisterna

Cade dal tetto dell'autocisterna
Giovane autista grave ai Riuniti
Incidente sul lavoro alla Italcementi spa di Calusco d’Adda. Un giovane autista, 29 anni di Pianico, è caduto dall'autocisterna sulla quale era salito per le operazioni preparatorie al caricamento del cemento sfuso. L'uomo è scivolato da un'altezza di più di 3 metri, è caduto a terra ed ha urtato la testa. Soccorso, è stato ricoverato ai Riuniti in prognosi riservata per trauma cranico.

L'incidente è avvenuto questo pomeriggio, intorno alle 15. Il 29enne, dipendente di una società di autotrasporti, doveva caricare sul suo mezzo il cemento sfuso. Quando è stato il suo turno è salito sull'autocisterna per svolgere le operazioni preparatorie e in particolare per aprire la bocca di carico. Per cause ancora da accertare l’autista è caduto. Poco dopo è stato notato a terra dal personale dello stabilimento che è intervenuto immediatamente per prestare soccorso e nel contempo ha allertato il 118. Sul posto sono arrivati l’elisoccorso e l’auto medicalizzata e il ferito è stato trasportato con l’elicottero agli Ospedali Riuniti di Bergamo: la prognosi è riservata.

(06/10/2008

Friday, October 03, 2008

Merate: le PM10 tornano a ``fare paura``

Merate: le PM10 tornano a ``fare paura``
Per due giorni il livello sopra i 50 µg/mc







I primi segnali di freddo devono aver spronato più di una persona ad accendere caloriferi e caminetti tanto che le polveri sottili hanno iniziato ad aumentare sorpassando la soglia dei 50 µg/mc. Dopo la tregua estiva, complice ora anche la situazione meteorologica, le criticità sul fronte dell`inquinamento ritornano e l`incubo polveri sottili sarà acuito quest`anno anche dall`introduzione di un nuovo parametro, le PM2.5 che misurano i corpuscoli inquinanti ancora più piccoli e dunque più invasivi presenti nell`aria.
Lunedì 29 per un soffio i parametri sono rimasti nella norma di legge, con 49 µg/mc rilevati dalla centralina di Merate. Un dato che è stato una sorta di campanello d`allarme. Infatti, come previsto, martedì 30 settembre a chiusura di mese si è registrato il primo superamento con 66 µg/mc. Lecco e Valmadrera, per il momento sono rimaste nei limiti, anche se di poco. La salita della concentrazione di polveri sottili è proseguita anche nella giornata di mercoledì 1 ottobre e il mese si è purtroppo inaugurato con un valore negativo pari a 72 µg/mc. I superamenti, come è stato possibile visionare dal rapporto dell`Arpa, sono stati abbastanza frequenti in tutta la Lombardia dove la punta massima è stata toccata a Milano zona Pascal-Città studi con 84µg/mc . Sul lago per il momento la situazione è rimasta contenuta anche se non si possono fare previsioni positive per i prossimi giorni. Dal 15 ottobre, tra l`altro, per la città di Merate, inserita nell`area A1, scatterà il blocco del traffico per le auto più inquinanti e con esso anche le limitazioni per l`accensione di determinati tipi di stufe a legna.

Thursday, October 02, 2008

Italcementi. "Stufi di essere presi in giro"

Italcementi. "Stufi di essere presi in giro"

Di Marco Tonarelli *, giovedì 02 ottobre 2008



Ci hanno scritto gli operai
Ciao Matteo, ti mando questa mia a nome di alcuni operai Italcementi. Come lavoratori Italcementi intendiamo soffermare l'attenzione dei lettori sui recenti sviluppi della vertenza che coinvolge il nostro stabilimento di via Frassina.

Dopo i proclami esaltanti fatti dal sindaco nel comunicato ufficiale uscito il 19 settembre, a seguito dell'incontro avvenuto in comune tra azienda istituzioni locali e sindacati in cui tutto sembrava risolto ("una soluzione che accontenta tutti"), oggi cominciamo a fare i conti con i fatti e non con le parole.

Le parole recitavano press'a poco così: mobilità volontarie, trasferimenti, 5 lavoratori a Progetto Carrara (contemplati nell'accordo di acquisto di cava foce), 11 lavoratori a libro paga di Italcementi fino alla risoluzione della vertenza, che vuol dire reindustrializzazione del sito di via Aurelia e garanzie di posti di lavoro in loco.

Se per le mobilità volontarie tutto si è risolto come preventivato (più per paura di cosa sarebbe potuto succedere in futuro che non per scelta di opportunità), per i trasferimenti le promesse non si sono rivelate tali, poiché non subito attuabili, ma vincolati a periodi di mobilità di 1 o 2 anni, e, la possibilità di trasferimento di 5 lavoratori a Progetto Carrara, si è infranto del tutto, poiché sempre più insistente l'ipotesi che non si tratti di quest'ultima ma di ditte appaltatrici che gravitano intorno alla costruzione della strada dei marmi, cosa di cui non si era mai parlato in nessun accordo e, a nostro avviso, una soluzione meno tutelante rispetto ad opportunita lavorative in loco e di lungo periodo.

Ultimo e non ultimo, l'ipotesi di libro paga aperto fino alla risoluzione della vertenza, comincia a vacillare, non essendo supportati rispetto a questa eventualità di un protocollo sottoscritto dalle parti. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

La domanda sorge spontanea: noi lavoratori, non ci abbiamo capito niente o qualcuno cerca di farci ingoiare dei rospi facendoli passare per tordelli? Qual è la verità vorremmo saperlo un volta per tutte. E' avvilente dover subire una perdita del lavoro e, al contempo, essere presi per i fondelli un po' da tutti.

Il sindaco, che si è fatto promotore e portavoce di quest'ultima radiante soluzione della vertenza, che si rende alla faccia di tutti sempre disponibile, e i sindacati, che come noi credo rimangono spiazzati da questi continui volta faccia, mantengano le promesse fatte, le sottoscrivano e le presentino ufficialmente.

Italcementi (che per 70 anni ha guadagnato su questo territorio, per lei decine e decine di lavoratori si sono spaccati la schiena ed ingoiato polvere e fumo del suo camino) aveva garantito nei primi incontri di questa vertenza che non lasciava Carrara con un problema occupazionale irrisolto. Ad oggi i posti di lavoro persi sono già 20, guardiamo di perdere anche quelli che restano e avremo fatto tutti una degna figura.

Marco Tonarelli
(*) Dipendente Italcementi Carrara

Wednesday, October 01, 2008

Torna l'incubo delle polveri sottili

Torna l'incubo delle polveri sottili
Riaprono le scuole e in strada torna il grande traffico. Si abbassano le temperature e in tanti danno qualche fiammata al riscaldamento domestico. Risultato? L'aria diventa irrespirabile e torna lo spettro delle polveri sottili. Il bollettino della qualità dell'aria dell'Arpa, relativo alla giornata di ieri (dall'1 alle 24 di martedì 30 settembre) parla chiaro. Il valore Pm10 (polveri sottili appunto) è stato superato sia a Bergamo che in tutte le località della provincia dove è presente una centralina di rilevamento della qualità dell'aria, fatta eccezione per Filago.



Il valore di riferimento, come è noto, è di 50 microgrammi per metro cubo d'aria. Questo valore limite è stato superato a Bergamo (via Meucci) con 66 microgrammi, Lallio 53, Osio Sotto 55, Treviglio 66, Calusco 58. Filago si salva in extremis, ma il valore è di 47 microgrammi,. 3 microgrammi in meno rispetto al valore limite. Le previsioni per i prossimi giorni non sono di certo ottimistiche. Il traffico quotidiano, i rallentamenti per i cantieri aperti, le basse temperature e la nuvolosità non porteranno sostanziali cambiamenti.

(01/10/2008)

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