Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Thursday, March 20, 2008

Calusco e i finti buoni intenti

Calusco e i finti buoni intenti






Con tutti i semafori presenti sul nostro territorio, proprio non capisco come quello del ponte, se attraversato con il rosso appena accesosi, possa creare più di altri situazioni di pericolo...e l`installazione di un`apparecchiatura di controllo affidata ad una società specializzata lascia presagire che le reali finalità siano prettamente economiche.
Se non altro ora si sono certamente creati i presupposti per causare nuovi incidenti...prevedo infatti brusche frenate all`accendersi del "giallo" con conseguenti tamponamenti!!!!



Lettera firmata

Tuesday, March 18, 2008

Calusco, rosso-stop contro i furbi

Calusco, rosso-stop contro i furbi

«Rosso-stop» in arrivo a Calusco d'Adda. L'ha annunciato l'Amministrazione comunale in sede di approvazione del Bilancio di previsione 2008. L'impianto verrà installato all'inizio del ponte San Michele sull'Adda, che collega Calusco a Paderno, con una previsione di entrate per 90 mila euro.

Alle critiche della minoranza, sindaco e assessore hanno replicato: «È necessario per la sicurezza. In troppi fanno i furbi, superando le auto e non rispettando il rosso. Il controllo sarà affidato a un'impresa privata che installerà un'apparecchiatura che rispetterà tutte le normative di legge ed entrerà in funzione entro sei mesi».

Secondo l'opposizione, invece, i 90 mila euro d'introiti previsti saranno assorbiti da impianto e appalto alla ditta.

Braccio di ferro sulla Calcestruzzi

Braccio di ferro sulla Calcestruzzi


Toni tesi tra il gruppo Italcementi e l’amministratore giudiziario di Calcestruzzi, Gaetano Cappellano Seminara dopo che nei giorni scorsi il gruppo della famiglia Pesenti ha rinnovato il cda della controllata finita al centro di alcune indagini. «Nessuno ha mai pensato di sostituirsi all’amministratore giudiziario», precisa Italcementi. Al contrario la nomina risponde «alla specifica e imprescindibile esigenza» di preparare il bilancio, restando «esclusa ogni attività di gestione». Ieri nel pomeriggio Seminara aveva diffuso una dura nota sottolineando che la nomina «unilaterale» del cda di Calcestruzzi e gli intenti manifestati «rischiano di compromettere» il clima di collaborazione attuale. L’azienda e il suo patrimonio restano sotto sequestro.

Monday, March 17, 2008

Troppo smog nell’aria: ecco l’esposto alla Procura

PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LECCO ESPOSTO


I sottoscritti ALBERTO VALSECCHI, C.F. VLSLRT65L19E507V, nato il 19.07.1965 a Lecco (LC), ivi residente in Via Ai Poggi N. 37; ELENA PAROLARI, C.F. PRLLNE65C71E507V, nata il 31.03.1965 a Lecco (LC), ivi residente in via Volta N. 5; VIVIANA GUOLO, C.F. GLUVVN47E50E507V, nata il 10.05.1947 a Lecco, ivi residente in via Trieste N. 9; STEFANO FARINA, C.F. FRNSFN77D06E507S, nato il 06.04.1977 a Lecco (LC), residente a Galbiate in via Garibaldi N. 26; LUCIA GIROLETTI, C.F. GRLLLG72P44B563P nata il 04.09.1970 a Camposampiero (PD), residente a Gallarate in via Lamarmora N. 12; PIERFRANCO MASTALLI, C.F. MSTPFR35P29E151M nato il 29.09.1935 a Gravedona (CO), residente a Lecco in via Roma N. 66; ALESSANDRO MAGNI, MGNLSN49B18E507W nato il 18.02.1949 a Lecco (LC), ivi residente in via Como N. 13; EUGENIO INVERNIZZI, NVRGNE48S01E507M, nato l’01.11.1948 a Lecco, ivi residente in via Al Ponte N. 15; ITALO BONACINA, C.F. BNCTLI58A27E507U, nato il 27.01.1958 a Lecco, ivi residente in via Spirola N. 6; BOLOTTA LUCIA, C.F. BLTLCU55S56A736Q, nata il 16.11.1955 a Belcastro (CZ), residente a Molteno (LC) in via Giovanni XXIII N. 25; CRISTINA RAGNI, C.F. RGNCST67T43E507S, nata il 03.12.1967 a Lecco, residente a Oliveto Lario (LC) in via Mons. Zunini N.8.
ESPONGONO QUANTO SEGUE
Con il presente atto si denuncia il crescente degrado della qualità dell’aria e l’esposizione della popolazione a gravissimi rischi per la salute in tutti i Comuni della Provincia di Lecco, dal 2002 ad oggi, sollecitando l’accertamento dell’eventuale penale responsabilità di tutti gli amministratori coinvolti per ogni reato che la S.V. volesse ravvisare nei fatti di seguito esposti, per non aver impedito le immissioni di inquinanti atmosferici da traffico veicolare con il costante superamento dei limiti fissati dalla vigente normativa in tema di inquinamento atmosferico con particolare riferimento agli inquinanti PM10 e O3.
1) Premessa: le norme, inquinamento atmosferico e salute umana
Gli effetti sulla salute umana dell`inquinamento atmosferico sono incontestabili e documentati con elevato rigore scientifico in molti studi .
Tra gli inquinanti più pericolosi sono considerati il particolato atmosferico urbano (PM10) e l’ozono (O3), il cui effetto sulla mortalità è comprovato da stime quantitative empiricamente fondate . La principale fonte di questi inquinanti deve individuarsi nel traffico veicolare, con picchi nei mesi invernali e autunnali per il PM10, nei mesi estivi per l’O3.
Copiosa è la normativa in materia a livello europeo e nazionale, che ha introdotto progressivamente limiti sempre più restrittivi (all.A).
Nel 1983 (D.P.C.M. 28.03.1983) venivano introdotti i primi standard di qualità dell’aria per alcuni inquinanti; per il PM10 occorre attendere il D.M. 25.11.1994. Con D.Lgs. 351/1999 era attuata la direttiva quadro 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria; con D.M. 60/2002 erano - tardivamente - recepite le direttive comunitarie 1999/30/CE e 2000/69/CE, con fissazione di nuovi valori limite di qualità dell’aria da rispettare a far tempo dall’01.01.2005 per il PM10 .
I nuovi limiti per l’ozono venivano dettati dal D.Lgs. 183/2004 , in attuazione della direttiva 2002/3/CE.
A livello regionale, con L.R. 16/1999 era istituita l’ARPA; con DGR 6501/01 era attuata la zonizzazione del territorio lombardo; con DGR 10863/02 venivano dettate disposizioni per il piano di azione per il contenimento e la prevenzione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico per le zone e/o comuni “critici” (perché caratterizzati dal superamento dei valori limite o perché comuni capoluogo). In tali zone era posto a carico dei Sindaci il potere-dovere di intervenire anche disponendo il blocco o la limitazione della circolazione.
Solo a seguito dell’avvio di procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano da parte della Commissione europea per non conformità ai valori limite fissati per il PM10, in data 28.11.2006 il Consiglio Regionale approvava la L.R. 24/2006 contro l’inquinamento atmosferico, in vigore dal 28.12.2006. Con DGR n. 8/5290 del 02.08.2007, in ragione del persistente superamento dei livelli stabiliti dalla vigente normativa per specifici inquinanti tra cui PM10 e O3, la Giunta Regionale attuava una nuova zonizzazione del territorio.
2) I fatti: la qualità dell’aria nella Provincia di Lecco
Nella Provincia di Lecco negli ultimi anni si è verificato un costante degrado della qualità dell’aria con superamento sia del valore limite giornaliero, sia di quello annuale di due degli inquinanti più pericolosi, PM10 e O3. Chiari i dati forniti nei rapporti annualmente pubblicati dal Dipartimento provinciale dell’ARPA, nonché dalla Provincia di Lecco (docc. 1- 6).
2.1) In merito al PM 10
Tale inquinante é monitorato - dal 2003 - da due stazioni fisse in Lecco e Merate (nel 2002 fu monitorato nella sola stazione di Lecco, in violazione dei criteri dettati dal D.M. 60/2002 in tema di numero di centraline della rete di monitoraggio).
Dal 2002 ad oggi si sono sempre registrate altissime concentrazioni.
La gravità della situazione emerge pure nel recente Rapporto sullo stato dell’ambiente redatto dalla Regione Lombardia per il 2006: “si registrano superamenti in tutti i periodi dell’anno e su tutto il territorio per quanto concerne sia il limite giornaliero che quello annuo” (doc.1bis, p.189).
Segnatamente.
Il valore limite giornaliero di protezione della salute umana (50 μg/m3) è stato superato in entrambe le stazioni di rilevamento ben più di 35 volte/anno e in particolare:
nel 2003 a Lecco n. 62 volte; a Merate n. 85 volte;
nel 2004 a Lecco n. 45 volte; a Merate n. 150 volte;
nel 2005 a Lecco n. 67 volte; a Merate n. 179 volte;
nel 2006 a Lecco n.121 volte; a Merate n. 171 volte.
Anche nel 2007 il trend di crescita non si è interrotto, anzi.
Risultano da poco pubblicati i dati della centralina di Lecco in Via Amendola, che ha registrato ben n. 64 superamenti del limite di 50 μg/m3 pur avendo funzionato solamente per pochi mesi all’inizio dell’anno (doc.6); a Merate si sono registrati superamenti del limite giornaliero per più di 70 giorni già nei primi mesi dell’anno.
Il valore limite annuale di protezione della salute umana (40 µg/m³) è stato sempre superato nel Comune di Merate dal 2003 (47 µg/m³), con costante aumento della concentrazione media rilevata negli anni successivi (65 µg/m³ nel 2004; 57 µg/m³ nel 2005 e nel 2006).
Nel Comune di Lecco si registra il superamento di detto limite annuale solo per il 2006 (50 µg/m³): si eccepisce, tuttavia, l’inattendibilità dei dati (solo apparentemente regolari) registrati negli anni precedenti a Lecco per protratto mancato funzionamento della postazione di rilevazione.
2.2) In merito al O3
Tale inquinante risulta monitorato da sei stazioni fisse collocate a Lecco, Merate, Nibionno, Varenna, Colico e (dall’01.01.06) Valmadrera.
Dal 2004 in poi, con un picco nei mesi estivi, si è registrato il costante superamento dei valori di protezione umana (120 µg/m³ da non superare più di 25 volte/anno) in quasi tutte le stazioni.
Nel 2004 i superamenti sono stati n. 53 a Merate; n. 72 a Nibionno; n. 73 a Colico, n. 49 a Varenna .
Nel 2005 i superamenti sono stati n.42 a Merate; n. 76 a Nibionno; n. 50 a Colico, n. 91 a Varenna .
Nel 2006 i superamenti sono stati n. 34 a Lecco, n. 66 a Nibionno; n. 85 a Varenna (la postazione di Varenna non ha operato da aprile a giugno); n. 62 a Colico, n. 79 a Valmadrera .
Innumerevoli anche gli episodi di superamento delle soglie di attenzione (180 µg/m³) e di allarme (240 µg/m³) registrati.
3) Responsabilità degli amministratori: ipotesi di reato per i mancati interventi di contenimento dell’inquinamento atmosferico
I dati riportati evidenziano nei comuni della Provincia di Lecco un costante trend di aumento delle concentrazioni atmosferiche di PM10 e O3, di cui da atto, sia pure con grave ritardo, la stessa Giunta Regionale nella recente DGR n. 8/5290 del 02.08.2007. Fin dal 2002, peraltro, erano stati evidenziati profili di criticità per episodi acuti di inquinamento registrati per l’O3 a Merate, Nibionno, Varenna e Colico; nonché per il PM10 in Lecco (doc. 5, pag.186).
Il ripetersi del superamento dei valori limite fissati dalla normativa vigente dal 2003 in poi dimostra che i piani di risanamento dell`inquinamento atmosferico attuati si sono rivelati inefficaci e parziali; l’entità di tali superamenti, oltre i limiti di tollerabilità, non consente di dubitare della loro pericolosità.
Nonostante il flusso dei dati rilevati imponesse con urgenza e senza indugio di intervenire, gli amministratori regionali, provinciali e comunali hanno omesso di attuare misure efficaci, urgenti ed indifferibili, per la protezione della salute dei cittadini, pur gravando a loro carico specifici obblighi di tutela ambientale e di protezione della salute dei cittadini.
A titolo esemplificativo.
Grava a carico delle Regioni l’obbligo di provvedere alla zonizzazione del territorio ed all’adozione di piani di azione, nonché all’informazione al pubblico, ai sensi degli artt. 7 e 11 D.Lgs. 351/1999 e successive modifiche. La Regione Lombardia, pur avendo predisposto piani d’azione, sin dal 2001, ha totalmente omesso di verificarne l’efficacia: tali piani si sono rivelati inidonei al perseguimento dei fini di tutela ambientale.
Grava a carico del Sindaco - già solo in forza dell’art. 50 T.U. 267/2000 - l’obbligo di intervenire con ordinanze di necessità e urgenza per la tutela della salute pubblica anche in via preventiva; in precedenza, già il Codice della Strada (art.7 co.1 lett. a e b) demandava ai Sindaci la potestà di adottare i provvedimenti di limitazione della circolazione; in aggiunta a ciò la legislazione regionale ha espressamente posto a carico dei Sindaci dei comuni “critici” l’obbligo di intervenire adottando provvedimenti di emergenza (cfr. DGR n. 7/6501 del 19.10.2001). Gli occasionali e temporanei divieti a circolare, territorialmente circoscritti, disposti negli ultimi anni dai Sindaci dei Comuni della Provincia di Lecco sono, tuttavia, serviti a ben poco.
In sintesi, le autorità competenti hanno esercitato in misura limitata ed inefficace i poteri loro attribuiti, senza incidere sulla qualità dell’aria sia con riferimento ai superamenti dei picchi giornalieri sia con riferimento agli andamenti delle medie su base annua.
Non solo: è stato violato il dovere di dare informazioni aggiornate sulla qualità dell`aria ai cittadini, imposto a Stato, regioni, province, comuni e altri enti locali: la mera pubblicazione dei dati su internet non è idonea a raggiungere la totalità della popolazione, risultandone escluse proprio le fasce dei soggetti più a rischio: anziani e bambini.
Tale inerzia degli amministratori deve ritenersi ancor più grave alla luce della piena consapevolezza in capo agli stessi delle gravi e attuali conseguenze per la salute umana dovute alla prolungata esposizione della popolazione a valori di inquinanti dell’aria superiori ai limiti fissati dalla normativa comunitaria e, dunque, della piena consapevolezza dell’urgenza di un intervento .
Le reiterate condotte omissive degli amministratori regionali, provinciali e comunali pro-tempore sopra descritte paiono integrare le fattispecie di reato di seguito indicate:
• rifiuto / omissione di atti di ufficio di cui all’art. 328 cp, essendosi gli stessi illegittimamente rifiutati ovvero avendo comunque omesso di porre in essere atti urgenti indifferibili in materia di igiene e sanità;
• getto pericoloso di cose (“…nei casi non consentiti dalla legge provoca emissioni di gas vapori o fumo atti a cagionare tali effetti ..”) di cui al combinato disposto degli artt. 674 cp e 40 co. 2 cp.
Gli amministratori pro tempore competenti in materia, non hanno impedito le emissioni moleste ed offensive di inquinanti atmosferici provocate dal traffico veicolare, pur avendo l’obbligo giuridico di intervenire anche in via preventiva, derivante in particolare dagli artt.1, 2 e 3 DM 21.4.1999 n. 163; artt. 7 e ss. D.Lgs. 60/2002 e successive integrazioni e modifiche.
Come emerge dalla semplice lettura dei dati ARPA, le emissioni dei due inquinanti esaminati, PM10 e O3, non possono ritenersi “consentite dalla legge”, poiché superano di gran lunga i limiti tabellari stabiliti dal legislatore europeo e nazionale, potendosi qualificare sicuramente come “non accettabili” e altamente pericolose.
Per tutto quanto esposto, i sottoscritti, al fine di tutelare sia la salute pubblica sia la propria salute personale, beni costituzionalmente garantiti, formalmente
C H I E D O N O
che la S.V. Ill.ma accerti eventuali responsabilità penali, procedendo per quei reati che dovesse ravvisare nei fatti sopra esposti; in particolare nei confronti di tutti gli amministratori pro-tempore coinvolti, e, in particolare, di tutti i Sindaci e di tutti gli assessori competenti e/o di chiunque risulti responsabile per gli ipotizzati reati di rifiuto-omissione di atti d’ufficio di cui all’art. 328 cp e di emissione di gas vapori o fumo di cui al combinato disposto dell’art.674 c.p. e art. 40 cp, verificatisi a far tempo dal 2002 ad oggi e tutt’ora in atto.
Inoltre, contestualmente:
- chiedono di voler essere informati ai sensi dell’art. 408 co. 2 cpp circa l’eventuale richiesta di archiviazione;
- chiedono di voler essere informati ai sensi dell’art. 406 co.3 cpp circa l’eventuale richiesta di proroga del termine delle indagini preliminari ;
- si oppongono fin d’ora ex art. 459 cpp alla definizione con decreto penale di condanna.
N O M I N A N O
ex art. 101 cpp difensore l’Avv. Carlo Galli con studio in Lecco, Via Aspromonte N.13, conferendogli espressa delega al deposito del presente esposto.
Si allegano:
A) Tabella dei valori limite degli inquinanti;
1) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2006;
1bis) Relazione Regione Lombardia sullo stato dell’ambiente 2006;
2) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2005;
3) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2004;
4) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2003;
5) Relazione Provincia di Lecco sullo stato dell’Ambiente anno 2002;
5 bis) Rapporto ARPA sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia anno 2002;
6) Dati ARPA PM10 Lecco anno 2007;
7) Comunicato APAT-OMS 15.06.06 su impatto sanitario di PM10 e O3;
8) Piano sanitario nazionale 2006-2008 pp.89-89.
Lecco, 23 Gennaio 2008
In fede
ALBERTO VALSECCHI

ELENA PAROLARI

VIVIANA GUOLO

STEFANO FARINA

LUCIA GIROLETTI

PIERFRANCO MASTALLI

ALESSANDRO MAGNI

EUGENIO INVERNIZZI

ITALO BONACINA

BOLOTTA LUCIA

CRISTINA RAGNI

PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LECCO
NOMINA DIFENSORE DELLA PERSONA OFFESA EX ART. 101 CPP
I sottoscritti ALBERTO VALSECCHI, C.F. VLSLRT65L19E507V, nato il 19.07.1965 a Lecco (LC), ivi residente in Via Ai Poggi N. 37; ELENA PAROLARI, C.F. PRLLNE65C71E507V, nata il 31.03.1965 a Lecco (LC), vi residente in via Volta N. 5; VIVIANA GUOLO, C.F. GLUVVN47E50E507V, nata il 10.05.1947 a Lecco, ivi residente in via Trieste N. 9; STEFANO FARINA, C.F. FRNSFN77D06E507S, nato il 06.04.1977 a Lecco (LC), residente a Galbiate in via Garibaldi N. 26; LUCIA GIROLETTI, C.F. GRLLLG72P44B563P nata il 04.09.1970 a Camposampiero (PD), residente a Gallarate in via Lamarmora N. 12; PIERFRANCO MASTALLI, C.F. MSTPFR35P29E151M nato il 29.09.1935 a Gravedona (CO), residente a Lecco in via Roma N. 66; ALESSANDRO MAGNI, MGNLSN49B18E507W nato il 18.02.1949 a Lecco (LC), residente a Lecco in via Como N. 13; EUGENIO INVERNIZZI, NVRGNE48S01E507M, nato l’01-11-1948 a Lecco, residente a Lecco in via Al Ponte N. 15; ITALO BONACINA, C.F. BNCTLI58A27E507U, nato il 27.01.1958 a Lecco, ivi residente in via Spirola N. 6; BOLOTTA LUCIA, C.F. BLTLCU55S56A736Q, nata il 16.11.1955 a Belcastro (CZ), residente a Molteno (LC) in via Giovanni XXIII N. 25; CRISTINA RAGNI, C.F. RGNCST67T43E507S, nata il 03.12.1967 a Lecco, residente a Oliveto Lario (LC) in via Mons. Zunini N.8,
N O M I N A N O
proprio difensore ex art. 101 cpp l’Avv. Carlo Galli con studio in Lecco Via Aspromonte N. 13, conferendo allo stesso tutte le più ampie facoltà e gli opportuni poteri, incaricandolo di recapitare il presente esposto.
Con osservanza.
Lecco, 11 Febbraio 2008


ALBERTO VALSECCHI

ELENA PAROLARI

VIVIANA GUOLO

STEFANO FARINA

LUCIA GIROLETTI

PIERFRANCO MASTALLI

ALESSANDRO MAGNI

EUGENIO INVERNIZZI

ITALO BONACINA

BOLOTTA LUCIA

CRISTINA RAGNI


Sono vere ed autentiche


Avv. Carlo Galli

Saturday, March 15, 2008

Italcementi: Cda su risultati 2007 posticipato a 26 marzo

Italcementi: Cda su risultati 2007 posticipato a 26 marzo
Indietro 14/03/2008 - 08:38:25
(Teleborsa) - Roma, 14 mar - In merito al corporate calendar di Italcementi la società comunica che il Consiglio di amministrazione chiamato ad esaminare risultati dell'esercizio 2007 è stato posticipato al 26 marzo 2008. La decisione, dice una nota, è connessa all'approfondimento in corso anche con le Autorità del mercato in merito alla migliore applicazione dei principi contabili di consolidamento relativi alle attività di Calcestruzzi.
La definizione di tali aspetti, informa la nota, non avrà, peraltro, impatti significativi sui risultati economici del Gruppo per l'esercizio 2007. L'incontro con la comunità finanziaria sarà tenuto a Milano nel pomeriggio del 26 marzo prossimo. L'assemblea di Italcementi è prevista quindi per il 28 e 29 aprile rispettivamente in prima e in seconda convocazione.
La società comunica inoltre che nei giorni scorsi è stato nominato il nuovo Consiglio di amministrazione di Calcestruzzi Spa costituito da autorevoli esperti e professionisti indipendenti al fine di dare il massimo contributo di competenza e di trasparenza allo sviluppo futuro della società. Il Consiglio è composto dall'avvocato Alessandro Triscornia (nominato presidente), dal professor Gabriele Villa (vicepresidente), dal professor Guido Corbetta, dal dottor Andrea Butera e dall'ingegner Giorgio Robba. L'avvocato Triscornia è partner dello studio Giliberti, Pappalettera, Triscornia e Associati di Milano; il professor Gabriele Villa, dottore commercialista ricopre diversi incarichi di amministratore e sindaco di importanti società, è docente associato di Economia aziendale presso l'Università Cattolica di Milano; il professor Guido Corbetta, prorettore dell'Area Graduate, è ordinario di strategia e politica aziendale presso l'Università Bocconi di Milano ed ha svolto attività di docenza presso le Business school di Barcellona, Lisbona e Chicago; il dottor Alberto Butera è un noto ed autorevole commercialista con studio in Palermo, mentre, Giorgio Robba, laureato in ingegneria civile, ha una lunga e vasta esperienza nel settore delle costruzioni dove ha ricoperto e ricopre importanti incarichi in grandi aziende general contractor italiane.

ITALCEMENTI: CALCESTRUZZI; NUOVO CDA, TRISCORNIA PRESIDENTE

ITALCEMENTI: CALCESTRUZZI; NUOVO CDA, TRISCORNIA PRESIDENTE
di ANSA
-
(ANSA) - MILANO, 13 MAR - Il legale milanese Alessandro Triscornia è il nuovo presidente di Calcestruzzi, la controllata di Italcementi oggetto di un'indagine della Procura di Caltanissetta. Fanno parte del nuovo consiglio della società anche il vice presidente Gabriele Villa e i consiglieri Guido Corbetta, Andrea Butera e Giorgio Robba. Lo annuncia l'azienda di Bergamo in una nota precisando che il nuovo consiglio è costituito da "autorevoli esperti e professionisti indipendenti, al fine di dare il massimo contributo di competenza e di trasparenza allo sviluppo futuro della società".(ANSA).

Italcementi, nominato nuovo cda di Calcestruzzi

Italcementi, nominato nuovo cda di Calcestruzzi
(14 Marzo 2008 - 09:57)
MILANO (Finanza.com) - Il gruppo Italcementi ha reso noto che è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Calcestruzzi. In una nota stampa la scoietà ha precisato che Alessandro Triscornia sarà il nuovo presidente, mentre Gabriele Villa avrà la carica vicepresidente. Faranno parte del cda anche Guido Corbetta, Andrea Butera e Giorgio Robba. Italcementi ha poi aggiunto che il cda, chiamato a esaminare i risultati dell’esercizio 2007, è stato posticipato al 26 marzo 2008. L’assemblea di Italcementi è prevista quindi per il 28 e 29 aprile rispettivamente in prima e in seconda convocazione.

Monday, March 10, 2008

Italcementi precisa: "Nessun inceneritore"

Italcementi precisa: "Nessun inceneritore"

Di redazione, sabato 08 marzo 2008



Questa mattina ci ha scritto Alberto Ghisalberti della direzione comunicazione Italcementi. Dal comunicato apprendiamo con piacere che la società di Bergamo non realizzerà l'inceneritore.

"Abbiamo letto sulla stampa locale alcune affermazioni relative alla possibile realizzazione da parte di Italcementi di un termovalorizzatore a seguito della chiusura dell'impianto di Carrara. C'era un progetto di centrale elettrica alimentata unicamente a gas metano ma che non ha niente a che vedere con un termovalorizzatore dove vengono bruciati i rifiuti (e che non è intenzione della società realizzare!). Il progetto di centrale elettrica era stato presentato tra la fine del 2001 e l'inizio del 2002 ma non aveva trovato il consenso da parte delle autorità locali".

Continueremo a seguire il caso cercando di capire quali saranno le sorti del cementificio e dei suoi lavoratori.

Saturday, March 08, 2008

Chiude l'Italcementi. Presto un inceneritore

Chiude l'Italcementi. Presto un inceneritore

Di redazione, venerdì 07 marzo 2008



Licenziati 46 operai. Il nuovo impianto sarà finanziato dai cittadini VIDEO Intervista al professor Montanari
I sospetti, che alla base del licenziamento dei 46 dipendenti dell’Italcementi di Carrara ci fosse qualcosa di più grande, si sono rivelati fondati. Infatti l’azienda bergamasca intende costruire un termovalorizzatore.

“Termovalorizzatore”, una parola che ai più suona in maniera meno angosciosa da “inceneritore”, ma che significa esattamente la stessa cosa. Solo in Italia è di uso comune nonostante questo termine sia respinto dall’Unione Europea.

La dirigenza Italcementi assicura che la nuova struttura sarà “ecocompatibile e ecosostenibile”. Difficile crederci visto che i filtri, anche negli impianti di nuovissima generazione, non riescono a trattenere le nanoparticelle dannosissime per la salute. In più, è necessario ricordare che queste strutture ricevono cospicui incentivi statali: sono finanziate infatti dalla tassa Cip6.

Questo balzello, che corrisponde a circa il 7 percento della bolletta Enel, è pagato (a nostra insaputa) da ogni cittadino e versato allo Stato dalla società di gestione dell’energia. Chi gestisce l'inceneritore, a sua volta, per otto anni dalla sua costruzione, può vendere al Gse (la società cui è affidato il compito di assicurare la fornitura di energia elettrica italiana) la propria produzione elettrica a un costo circa triplo rispetto a quanto può fare chi produce elettricità usando metano, petrolio o carbone. Lunedì prossimo si terrà a Palazzo Civico un incontro tra amministrazione e i vertici aziendali Italcementi in cui sarà discusso il progetto.

Di seguito riportiamo un’intervista video al professor Stefano Montanari, ricercatore e scienziato, studioso degli effetti dannosi provocati dai cosiddetti “termovalorizzatori”.




46 operai a casa – Tornando alla vicenda licenziamenti, ieri sera si è concluso il vertice che vedeva di fronte i sindacati e i vertici di Italcementi: lo stabilimento resterà aperto solo fino ad esaurimento di materia prima, gli operai andranno in mobilità oppure in cassa integrazione e una parte minima sarà messa in prepensionamento.

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