Finanziaria: incentivate le “vere” rinnovabili
Dal Consiglio dei Ministri straordinario post-abbuffate natalizie, convocato per mettere una pezza alla prescrizione dei reati contabili e ad altre simpaticherie della finanziaria, arriva una buona notizia per i fans delle rinnovabili. Il Governo ha dichiarato che inserirà un emendamento al cosiddetto “decreto milleproroghe” con il quale si indicherà in modo chiaro l’esclusione delle fonti di energia “assimilate” dagli incentivi verdi per la produzione di energia pulita. Il testo della legge approvato pochi giorni fa infatti era stato criticato molto dagli ambientalisti perché lasciava aperte molte ambiguità, soprattutto sul tipo di impianti che potevano accedere al Cip6, ovvero al fondo di incentivi per l’energia pulita.
Il Cip6 è un fondo finanziato dalle nostre bollette, da quel 5% in più che ci troviamo a pagare da alcuni anni per l’acquisto obbligato di energia da fonti “pulite”. L’anomalia in cui si trova l’Italia dal 1992 è quella di accomunare fonti rinnovabili e fonti “assimilate” (ovvero l’incenerimento di rifiuti non biodegradabili, il carbone e i residui della lavorazione del petrolio).
Gli impianti che usano queste fonti, e in particolare i termovalorizzatori, sono stati finanziati e fortemente incentivati da un sistema che avrebbe dovuto invece dare impulso al settore dell’energia pulita. Legambiente denuncia che dei 30 miliardi di euro raccolti con le nostre bollette dal 1992 al 2003, solo l’8% è andato a finanziare energia pulita.
Ora con questa correzione, ovvero con l’esclusione delle fonti “assimilate” dal Cip6, si vuole correggere questo paradosso che metteva, ancora una volta, l’Italia al di fuori delle normative europee.L’emendamento correggerà anche l’ambiguità degli impianti che saranno interessati dagli incentivi. Si parlava genericamente di “impianti approvati”, e quindi paradossalmente anche di cantieri con pochi mattoni sistemati a terra, ora sarà corretto in “impianti realizzati”.
Secondo Federambiente questo provvedimento non è del tutto positivo, il rischio è che penalizzando i termovalorizzatori si torni a privilegiare le discariche come metodo principe di smaltimento dei rifiuti. Secondo Legambiente questo rischio si può evitare rivedendo il sistema tariffario delle discariche e incentivando la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti.
MEMORIA SUL CEMENTIFICIO INCENERITORE DI Calusco d'Adda la Pianura Padana resta la zona peggiore d'Europa insieme all'area più industrializzata della Polonia (classifica cui gli inceneritori forniscono un contributo determinante).
Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni
NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI :
Paderno d'Adda e Solza
.
HANNO FIRMATO :
Calusco d'Adda,
Cornate d'Adda,
Imbersago,
Medolago,
Parco Adda Nord,
Robbiate,
Verderio Inferiore,
Verderio Superiore,
Villa d'Adda,
Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia .
Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento .
http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html
Countdown alla ferrovia
il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .
Saturday, December 30, 2006
Nebbia e smog: allarme polveri sottili
Nebbia e smog: allarme polveri sottili
Torna l'allarme smog. Le condizioni di bel tempo, con l'anticiclone che concentra negli strati bassi freddo e umidità ha favorito il formarsi della nebbia in pianura e anche la stagnazione dell'aria, con tutte le sostanze inquinanti che contiene. E le centraline dell'Arpa cominciano a lanciare l'allarme: le polveri sottili sono ormai ben oltre il valore limite (50 microgrammi per metro cubo) sia in città che in provincia.
A bergamo Meucci la centralina dell'Arpa ha registrato ieri un valore di 101 per le Pm10, mentre due altre rilevazioni nell'area critica di Bergamo - Osio Sotto e Lallio - hanno segnato rispettivamente 67 e 73 microgrammi per metro cubo.In provincia la situazione peggiore è stata registrata a Filago Centro (107), ma anche Calusco (95) e Treviglio (62) superano i limiti.
Torna l'allarme smog. Le condizioni di bel tempo, con l'anticiclone che concentra negli strati bassi freddo e umidità ha favorito il formarsi della nebbia in pianura e anche la stagnazione dell'aria, con tutte le sostanze inquinanti che contiene. E le centraline dell'Arpa cominciano a lanciare l'allarme: le polveri sottili sono ormai ben oltre il valore limite (50 microgrammi per metro cubo) sia in città che in provincia.
A bergamo Meucci la centralina dell'Arpa ha registrato ieri un valore di 101 per le Pm10, mentre due altre rilevazioni nell'area critica di Bergamo - Osio Sotto e Lallio - hanno segnato rispettivamente 67 e 73 microgrammi per metro cubo.In provincia la situazione peggiore è stata registrata a Filago Centro (107), ma anche Calusco (95) e Treviglio (62) superano i limiti.
PIANETA TERRA-Sesso o son desto?-di Umberto Eco
PIANETA TERRA
Sesso o son desto?
di Umberto EcoL'inquinamento influisce sulla dimensione del pene. Lo dice una ricerca. E allora diffondiamo la notizia: forse il pericolo per la prestanza virile ci convincerà finalmente a salvare il mondo
Il tema che mi è stato proposto è di quelli da far tremare le vene e i polsi così come li fanno tremare gli appuntamenti per l'anno che viene. Quali siano le sfide che incombono lo sappiamo tutti, dal terrorismo alla situazione medio- orientale, o per parlare di cose di casa, al destino del governo.In ogni caso la sfida fondamentale, che ci coinvolge tutti come cittadini del pianeta, è quella ecologica. Non possiamo aspettare, come dicevo in una bustina recente, che crescano le banane a Stoccolma e cada la neve a Lampedusa - anche se talora sogno che l'improvviso innalzamento degli oceani, annegando qualche miliardo di miei importuni conterranei, ponga il mio rustico di collina sui bordi del mare. Ma, a parte questa fantasia indubbiamente peccaminosa, se entro il prossimo anno i governi del mondo non riusciranno a trovare accordi per ridurre i cataclismi planetari che ci attendono, avremmo veramente perso l'Appuntamento Decisivo. Tuttavia sappiamo benissimo che ci sono infinite ragioni per cui i governi (o chi li domina, e cioè le grandi potenze produttive che governano la globalizzazione) saranno sempre restii ad affrontare con decisione questi problemi. E d'altra parte come dare torto ai governi se anche il privato cittadino, che si duole della crisi delle stagioni, poi protesta se si vogliono tassare i Suv e continua ad ammorbare l'aria per proiettare nel sogno della trazione globale le proprie ansie da prestazione sessuale?Il problema non è solo che si vorranno fare nuove guerre per risolvere questioni petrolifere (e naturalmente gli eserciti in azione ammorbano più dei Suv), o che gli Stati Uniti non vogliono sottrarre ai propri cittadini l'eccedenza di benessere in cui si crogiolano. È che siamo noi che non vogliamo mettere in questione questo benessere, e apprendo che i McDonald's stanno aumentando le porzioni dei loro Big Mac per renderli più appetibili. Basta vedere le pubblicità delle nuove auto, che promettono velocità sempre più astronomiche (peraltro irrealizzabili), per capire che esiste un mercato che invoca lo spreco.
Perché dovremmo preoccuparci di seppellire il pianeta sotto montagne di rifiuti se, quando ci si guasta il lettore di Dvd, appare molto più conveniente buttarlo e comprarne un altro piuttosto che farlo riparare?Non è necessario essere Beppe Grillo o Giorgio Bocca per convincersi che siamo noi a chiedere a chi ci governa (politicamente o economicamente) di invitarci allo spreco. È stato detto che se tutti i cinesi (che ora stanno aprendosi al mondo del consumo e del buon vivere) volessero usare carta igienica come noi, occorrerebbe distruggere tutta l'Amazzonia. Chi siamo noi per impedire ai cinesi di godere dei nostri stessi agi? O siamo disposti a usare in bagno la carta da giornale per permettere quella igienica ai figli del Celeste Impero?Quindi, come si vede, alla distruzione del pianeta concorriamo tutti, e gioiosamente. Ci spiace non sapere se dovremo indossare per Natale il cappotto o il costume da bagno, e alludiamo a imprecisi complotti delle Multinazionali che scavano voragini nell'ozono, ma ciascuno contribuisce col proprio colpo di pala ad allargare il buco.Salvo che si sta profilando una possibilità di salvezza. Ho udito alla radio che alcune ricerche dimostrano che l'inquinamento atmosferico sta influendo sulla grandezza del pene delle giovani generazioni, e il problema secondo me non riguarda solo i figli, ma anche i loro padri, che delle dimensioni del pisellino del figlio fanno ragione di legittimo orgoglio. Ma riguarda i padri anche perché (sempre secondo la notizia che ho ascoltato) effetti deleteri si avrebbero anche sull'apparato riproduttivo degli adulti, in quanto l'inquinamento favorirebbe formazioni tumorali in quella delicatissima zona del nostro corpo.Se anche la notizia fosse, non dico falsa, ma ancora avventata, bisognerebbe diffonderla con ogni mezzo. Credo che anche Bush rifletterebbe sul protocollo di Kyoto se apprendesse che ne va della sua virilità.
Sopra ogni credenza religiosa o moralità laica, sopra ogni idealismo planetario e amore del prossimo e della posterità, è valore dominante la prestanza sessuale (come dimostra l'invasione spam di pubblicità sul Viagra che intasa la nostra posta elettronica).Se si diffondesse l'idea che, a inquinare il mondo, ne va (scusate il tecnicismo) dell'uccello - e non solo delle balene - credo che assisteremmo a convulse e subitanee conversioni all'ecologismo.Non sto dicendo queste cose per scherzo o per gusto del paradosso. Non si dica che il mio è un argomento del cavolo. Se per salvarci da un male imminente dobbiamo apprendere ad avere paura di ciò che lo causa, ecco una via praticabile per la salvezza della Madre Terra e della specie.
Sesso o son desto?
di Umberto EcoL'inquinamento influisce sulla dimensione del pene. Lo dice una ricerca. E allora diffondiamo la notizia: forse il pericolo per la prestanza virile ci convincerà finalmente a salvare il mondo
Il tema che mi è stato proposto è di quelli da far tremare le vene e i polsi così come li fanno tremare gli appuntamenti per l'anno che viene. Quali siano le sfide che incombono lo sappiamo tutti, dal terrorismo alla situazione medio- orientale, o per parlare di cose di casa, al destino del governo.In ogni caso la sfida fondamentale, che ci coinvolge tutti come cittadini del pianeta, è quella ecologica. Non possiamo aspettare, come dicevo in una bustina recente, che crescano le banane a Stoccolma e cada la neve a Lampedusa - anche se talora sogno che l'improvviso innalzamento degli oceani, annegando qualche miliardo di miei importuni conterranei, ponga il mio rustico di collina sui bordi del mare. Ma, a parte questa fantasia indubbiamente peccaminosa, se entro il prossimo anno i governi del mondo non riusciranno a trovare accordi per ridurre i cataclismi planetari che ci attendono, avremmo veramente perso l'Appuntamento Decisivo. Tuttavia sappiamo benissimo che ci sono infinite ragioni per cui i governi (o chi li domina, e cioè le grandi potenze produttive che governano la globalizzazione) saranno sempre restii ad affrontare con decisione questi problemi. E d'altra parte come dare torto ai governi se anche il privato cittadino, che si duole della crisi delle stagioni, poi protesta se si vogliono tassare i Suv e continua ad ammorbare l'aria per proiettare nel sogno della trazione globale le proprie ansie da prestazione sessuale?Il problema non è solo che si vorranno fare nuove guerre per risolvere questioni petrolifere (e naturalmente gli eserciti in azione ammorbano più dei Suv), o che gli Stati Uniti non vogliono sottrarre ai propri cittadini l'eccedenza di benessere in cui si crogiolano. È che siamo noi che non vogliamo mettere in questione questo benessere, e apprendo che i McDonald's stanno aumentando le porzioni dei loro Big Mac per renderli più appetibili. Basta vedere le pubblicità delle nuove auto, che promettono velocità sempre più astronomiche (peraltro irrealizzabili), per capire che esiste un mercato che invoca lo spreco.
Perché dovremmo preoccuparci di seppellire il pianeta sotto montagne di rifiuti se, quando ci si guasta il lettore di Dvd, appare molto più conveniente buttarlo e comprarne un altro piuttosto che farlo riparare?Non è necessario essere Beppe Grillo o Giorgio Bocca per convincersi che siamo noi a chiedere a chi ci governa (politicamente o economicamente) di invitarci allo spreco. È stato detto che se tutti i cinesi (che ora stanno aprendosi al mondo del consumo e del buon vivere) volessero usare carta igienica come noi, occorrerebbe distruggere tutta l'Amazzonia. Chi siamo noi per impedire ai cinesi di godere dei nostri stessi agi? O siamo disposti a usare in bagno la carta da giornale per permettere quella igienica ai figli del Celeste Impero?Quindi, come si vede, alla distruzione del pianeta concorriamo tutti, e gioiosamente. Ci spiace non sapere se dovremo indossare per Natale il cappotto o il costume da bagno, e alludiamo a imprecisi complotti delle Multinazionali che scavano voragini nell'ozono, ma ciascuno contribuisce col proprio colpo di pala ad allargare il buco.Salvo che si sta profilando una possibilità di salvezza. Ho udito alla radio che alcune ricerche dimostrano che l'inquinamento atmosferico sta influendo sulla grandezza del pene delle giovani generazioni, e il problema secondo me non riguarda solo i figli, ma anche i loro padri, che delle dimensioni del pisellino del figlio fanno ragione di legittimo orgoglio. Ma riguarda i padri anche perché (sempre secondo la notizia che ho ascoltato) effetti deleteri si avrebbero anche sull'apparato riproduttivo degli adulti, in quanto l'inquinamento favorirebbe formazioni tumorali in quella delicatissima zona del nostro corpo.Se anche la notizia fosse, non dico falsa, ma ancora avventata, bisognerebbe diffonderla con ogni mezzo. Credo che anche Bush rifletterebbe sul protocollo di Kyoto se apprendesse che ne va della sua virilità.
Sopra ogni credenza religiosa o moralità laica, sopra ogni idealismo planetario e amore del prossimo e della posterità, è valore dominante la prestanza sessuale (come dimostra l'invasione spam di pubblicità sul Viagra che intasa la nostra posta elettronica).Se si diffondesse l'idea che, a inquinare il mondo, ne va (scusate il tecnicismo) dell'uccello - e non solo delle balene - credo che assisteremmo a convulse e subitanee conversioni all'ecologismo.Non sto dicendo queste cose per scherzo o per gusto del paradosso. Non si dica che il mio è un argomento del cavolo. Se per salvarci da un male imminente dobbiamo apprendere ad avere paura di ciò che lo causa, ecco una via praticabile per la salvezza della Madre Terra e della specie.
Wednesday, December 20, 2006
FINANZIARIA: CIP6 INCENTIVI SOLO A RINNOVABILI
FINANZIARIA: CIP6 INCENTIVI SOLO A RINNOVABILI
19/12/2006Incentivi solo alle energie pulite. Escluse dagli aiuti le fonti assimilate, come incenerimento, carbone e gas prodotti dai residui di raffineria. Il provvedimento e' stato inserito, rende noto il senatore dell' Ulivo, Francesco Ferrante, nel maxiemendamento della Finanziaria. ''Finalmente - afferma Ferrante in una nota - gli incentivi andranno solo a coloro che producono davvero energie pulite, cosi' come previsto dalle direttive Ue. E' stata una battaglia impegnativa, ma possiamo dire di avercela fatta''. ''L'esclusione delle fonti assimilate dai contributi economici dei Certificati Verdi (ex CIP6) - spiega Ferrante - e' un ottimo risultato, che mette fine a un'anomalia tutta italiana: unico in Europa, il nostro Paese dal 1992 includeva tra le fonti di energia rinnovabile anche i rifiuti non biodegradabili bruciati nei termovalorizzatori e il carbone e il gas prodotti dai residui di raffineria''. Ferrante, riferisce la nota, insieme ai colleghi senatori Edo Ronchi e Donato Piglionica ''ha lavorato per costruire l'accordo che ha portato oggi all'inclusione del provvedimento nel maxiemendamento alla Finanziaria''. Sulla questione interviene anche il presidente della Commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano. ''Anche se con tutta la cautela del caso, dal momento che non ho letto ancora nero su bianco il testo del maxiemendamento - afferma il senatore - voglio esprimere la grande soddisfazione del Prc sull' esclusione delle fonti energetiche assimilate dai contributi Cip6. Questa e' stata una nostra grande battaglia tesa a far cessare lo scandalo di finanziamenti che andavano avanti dal 1992 ai produttori di energia da fonti tutt'altro che rinnovabili, come il metano, il petrolio, il carbone e i rifiuti bruciati negli inceneritori''.
19/12/2006Incentivi solo alle energie pulite. Escluse dagli aiuti le fonti assimilate, come incenerimento, carbone e gas prodotti dai residui di raffineria. Il provvedimento e' stato inserito, rende noto il senatore dell' Ulivo, Francesco Ferrante, nel maxiemendamento della Finanziaria. ''Finalmente - afferma Ferrante in una nota - gli incentivi andranno solo a coloro che producono davvero energie pulite, cosi' come previsto dalle direttive Ue. E' stata una battaglia impegnativa, ma possiamo dire di avercela fatta''. ''L'esclusione delle fonti assimilate dai contributi economici dei Certificati Verdi (ex CIP6) - spiega Ferrante - e' un ottimo risultato, che mette fine a un'anomalia tutta italiana: unico in Europa, il nostro Paese dal 1992 includeva tra le fonti di energia rinnovabile anche i rifiuti non biodegradabili bruciati nei termovalorizzatori e il carbone e il gas prodotti dai residui di raffineria''. Ferrante, riferisce la nota, insieme ai colleghi senatori Edo Ronchi e Donato Piglionica ''ha lavorato per costruire l'accordo che ha portato oggi all'inclusione del provvedimento nel maxiemendamento alla Finanziaria''. Sulla questione interviene anche il presidente della Commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano. ''Anche se con tutta la cautela del caso, dal momento che non ho letto ancora nero su bianco il testo del maxiemendamento - afferma il senatore - voglio esprimere la grande soddisfazione del Prc sull' esclusione delle fonti energetiche assimilate dai contributi Cip6. Questa e' stata una nostra grande battaglia tesa a far cessare lo scandalo di finanziamenti che andavano avanti dal 1992 ai produttori di energia da fonti tutt'altro che rinnovabili, come il metano, il petrolio, il carbone e i rifiuti bruciati negli inceneritori''.
Monday, December 18, 2006
Smog: dopo le polveri sottili ora spunta l'incubo azoto
Smog: dopo le polveri sottili ora spunta l'incubo azoto
Lecco Non bastava il Pm 10 per ricordarci che anche il nostro territorio è ormai stretto dalla morsa dell'inquinamento atmosferico. A confermarci che la qualità dell'aria è in costante peggioramento, ci si è messo anche il biossido di azoto. Proprio mentre le polveri sottili sono tornate al di sopra dei limiti, facendo registrare una concentrazione allarmante a Merate, il biossido di azoto ha superato il valore minimo sia a Merate che a Nibionno. I dati registrati dalle centraline dell'Arpa indicano concentrazioni al di sopra della soglia limite in tutta la fascia della Brianza. Valori che sono sufficienti per rappresentare una minaccia per la salute dei lecchesi, visto che il gas provoca irritazione e infiammazione delle vie respiratorie. «Il biossido d'azoto - ha infatti spiegato Antonio Gattinoni - è un gas prodotto per combustione, e quindi dalle auto, dagli impianti di riscaldamento e dalle attività produttive. Favorisce l'insorgenza di tumori e provoca aumento della mortalità. Ha inoltre una serie di conseguenze negative per la salute delle persone, in particolare per chi soffre di patologie respiratorie croniche».
la provincia di lecco 17 12 06
Lecco Non bastava il Pm 10 per ricordarci che anche il nostro territorio è ormai stretto dalla morsa dell'inquinamento atmosferico. A confermarci che la qualità dell'aria è in costante peggioramento, ci si è messo anche il biossido di azoto. Proprio mentre le polveri sottili sono tornate al di sopra dei limiti, facendo registrare una concentrazione allarmante a Merate, il biossido di azoto ha superato il valore minimo sia a Merate che a Nibionno. I dati registrati dalle centraline dell'Arpa indicano concentrazioni al di sopra della soglia limite in tutta la fascia della Brianza. Valori che sono sufficienti per rappresentare una minaccia per la salute dei lecchesi, visto che il gas provoca irritazione e infiammazione delle vie respiratorie. «Il biossido d'azoto - ha infatti spiegato Antonio Gattinoni - è un gas prodotto per combustione, e quindi dalle auto, dagli impianti di riscaldamento e dalle attività produttive. Favorisce l'insorgenza di tumori e provoca aumento della mortalità. Ha inoltre una serie di conseguenze negative per la salute delle persone, in particolare per chi soffre di patologie respiratorie croniche».
Tuesday, December 12, 2006
Via necessaria per tutti gli impianti di recupero dei rifiuti
Via necessaria per tutti gli impianti di recupero dei rifiuti
La Corte di Giustizia Ue boccia l'esenzione italiana dalla Via per gli impianti di recupero che operano in procedura semplificata; il "recupero", pur preservando le risorse naturali, può avere un impatto ambientale rilevante.La mancata sottoposizione di un impianto di incenerimento di Cdr e biomasse alla procedura di Via costa all'Italia (sentenza della Corte di Giustizia Ue del 23 novembre 2006) una condanna per violazione della direttiva 85/337/Ce sulla valutazione d'impatto ambientale.Condanna derivata dalla bocciatura della disciplina italiana (Dpr 12 aprile 1996, destinato ad esser sostituito - senza novità sul punto - dal Dlgs 152/2006 nel gennaio 2007) che, esentando gli impianti di recupero dei rifiuti che operano in procedura semplificata, non considera che la nozione di "smaltimento" contenuta nella direttiva 85/337/Cee è "autonoma" da quella contenuta nella direttiva madre sui rifiuti (75/442/Cee) e comprende, visto il loro potenziale impatto ambientale, tutte le attività di recupero.Per maggiori informazioni su "Sentenza Corte di Giustizia Ue 23 novembre 2006, causa C-486/04 (Inadempimento di uno Stato - Valutazione dell'impattto ambientale di taluni progetti - Recupero dei rifiuti - Impianto di di produzione di energia elettrica mediante incenerimento di combustibili derivati da rifiuti e di biomasse sito in Massafra (Taranto) - Direttive 75/442/Cee e 85/337/Cee)" vedi: http://www.reteambiente.it/ra/normativa/via/5965_SentUec486_04_comp.htm
La Corte di Giustizia Ue boccia l'esenzione italiana dalla Via per gli impianti di recupero che operano in procedura semplificata; il "recupero", pur preservando le risorse naturali, può avere un impatto ambientale rilevante.La mancata sottoposizione di un impianto di incenerimento di Cdr e biomasse alla procedura di Via costa all'Italia (sentenza della Corte di Giustizia Ue del 23 novembre 2006) una condanna per violazione della direttiva 85/337/Ce sulla valutazione d'impatto ambientale.Condanna derivata dalla bocciatura della disciplina italiana (Dpr 12 aprile 1996, destinato ad esser sostituito - senza novità sul punto - dal Dlgs 152/2006 nel gennaio 2007) che, esentando gli impianti di recupero dei rifiuti che operano in procedura semplificata, non considera che la nozione di "smaltimento" contenuta nella direttiva 85/337/Cee è "autonoma" da quella contenuta nella direttiva madre sui rifiuti (75/442/Cee) e comprende, visto il loro potenziale impatto ambientale, tutte le attività di recupero.Per maggiori informazioni su "Sentenza Corte di Giustizia Ue 23 novembre 2006, causa C-486/04 (Inadempimento di uno Stato - Valutazione dell'impattto ambientale di taluni progetti - Recupero dei rifiuti - Impianto di di produzione di energia elettrica mediante incenerimento di combustibili derivati da rifiuti e di biomasse sito in Massafra (Taranto) - Direttive 75/442/Cee e 85/337/Cee)" vedi: http://www.reteambiente.it/ra/normativa/via/5965_SentUec486_04_comp.htm
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- Vicino agli inceneritori aumenta la mortalità per il cancro. Il caso di Forlì (2)
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