Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Sunday, November 21, 2010

Italcementi e territorio: riprendono le contrattazioni :: Comune di Calusco d'Adda

Italcementi e territorio: riprendono le contrattazioni :: Comune di Calusco d'Adda

Italcementi e territorio: riprendono le contrattazioni

Italcementi e territorio: riprendono le contrattazioni
16/11/2010

Il 10 novembre 2010, presso il Comune di Calusco d’Adda, a seguito di convocazione da parte di A21, si è nuovamente riunito il “tavolo politico” tra gli Enti del territorio e la Soc. Italcementi per sentire le risposte della società alle proposte elaborate dai comuni a seguito dell’ultimo incontro del 24 marzo 2010.
Sotto il coordinamento dell’Arch. Fortini di A21, si sono ritrovati, oltre al Comune di Calusco, i Comuni di Cornate, Imbersago, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza, Verderio S., rappresentanti di Lega Ambiente e funzionari di Italcementi.
Il Sindaco di Calusco espone sinteticamente, a beneficio di tutti i presenti, le posizioni raggiunte dagli enti a seguito dell’incontro precedente e lascia la parola ai rappresentanti di Italcementi.
Italcementi ripercorre le tappe percorse finora, ponendo l’accento sulle gravi ripercussioni che la crisi economica in atto ha avuto sul mercato del cemento e di conseguenza su Italcementi. Consapevole, tuttavia, che le comunità si aspettano un segnale, sono state valutate tutte le richieste e si è pervenuti alle seguenti decisioni e relativo inserimento a bilancio:
• ripristino del raccordo ferroviario presso lo stabilimento di Calusco con una previsione di movimentazione di materiale in entrata/uscita tale da ridurre il traffico pesante di circa 8.000 camion/anno. Il costo di questo progetto è stimato in oltre 1 milione di Euro e dovrebbe essere operativo entro marzo 2012.
• visto il numero di comuni che l’hanno richieste, la seconda decisione presa riguarda le “case dell’acqua” che verrebbero installate in tutti i comuni coinvolti nel tavolo politico che ne facciano richiesta. I tempi di installazione sono abbastanza ridotti, previa la sottoscrizione entro l’anno 2010 di un accordo di programma tra le parti. Il Comune di Calusco e A21 si impegnano a stendere l’Accordo di Programma e di inviarlo a tutti gli interessati per una valutazione collettiva prima della sua sottoscrizione.
Gli enti presenti hanno apprezzato la scelta di Italcementi di riattivare lo scalo ferroviario e hanno chiesto se, dopo le “case dell’acqua”, con una gradualità condivisa, si potrà dar corso alle altre richieste.
Italcementi risponde che con questa operazione ritiene chiusa la trattativa in essere. Nel momento in cui l’azienda richiedesse l’incremento al 20% di sostituzione di combustibili con CDR, si potranno concordare altri interventi compensativi.
Nel chiudere l’incontro, il Sindaco di Calusco commenta come, da una parte Italcementi ne esca brillantemente con un investimento (scalo ferroviario a parte) tutto sommato modesto e come, dall’altra, i partecipanti al tavolo, nonostante le istanze ambientaliste che hanno negli anni animato le contrattazioni, si siano dichiarate soddisfatte del brindisi con acqua che si farà quando i distributori automatici saranno funzionanti.
Il Vicesindaco
Leopoldo Giannelli

Thursday, November 18, 2010

Italcementi: si ritorna a parlare di trasporto su ferrovia

Italcementi: si ritorna a parlare di trasporto su ferrovia


Il 10 novembre 2010 si è tenuto il tavolo territoriale per le compensazioni ambientali tra comuni e Italcementi spa, con il coordinamento di Agenda 21.
In quella sede Italcementi ha annunciato il progetto di riattivazione dello scalo ferroviario all’interno della ditta, progetto che comporterà l’eliminazione di circa 8000 camion all’anno già a partire dai primi mesi del 2012.
Il comune di solza e calusco, con la vecchia amministrazione, si era già espresso più volte sulla necessità di dirottare almeno in parte il trasporto per la cementeria su ferro e quindi esprimiamo soddisfazione per la scelta operata da Italcementi Group che contribuirà anche a facilitare i comuni al raggiungimento del “ Patto dei sindaci”, accordo sottoscritto da quasi tutti gli enti locali e che prevede la riduzione del 20% dell’emissione di co2 entro il 2020.
Un ulteriore intervento previsto per il 2011 sarà l’installazione nei comuni delle casette dell’acqua, altro progetto che riteniamo importante per l’attenzione che i comuni devono avere per l’acqua pubblica, oltre a disincentivare il trasporto acqua in bottiglia.

Sunday, November 14, 2010

Merate Online - Paderno: siglato accordo con Italcementi, le merci su rotaia e ai comuni casette dell’acqua

Merate Online - Paderno: siglato accordo con Italcementi, le merci su rotaia e ai comuni casette dell’acqua

Paderno: siglato accordo con Italcementi, le merci su rotaia e ai comuni casette dell’acqua

Un milione di euro stanziati per la riapertura del collegamento ferroviario e della postazione di carico e scarico del combustibile presso lo stabilimento di Calusco d’Adda, e la realizzazione di una casetta dell’acqua presso i 12 comuni della bergamasca e del lecchese situati nei pressi del ponte di San Michele, collegamento fra i due territori divisi dal corso dell’Adda. Questi i grandi e piccoli interventi che saranno con ogni probabilità messi in atto da Italcementi Group a tutto vantaggio della viabilità sul territorio (togliendo circa 8000 camion dalle strade) e dell’ambiente. Il cambiamento in positivo sarà in realtà percepito esclusivamente sul versante bergamasco della sponda del fiume, dove transitano i mezzi pesanti provenienti dal porto di Genova che trasportano il carbon coke, ultimo derivato della lavorazione del petrolio utilizzato come combustibile dall’azienda. Ai comuni del meratese che dal 2004, anno di inaugurazione della nuova cementeria al confine del Parco Adda Nord, affiancano quelli di “Agenda 21” dell’Isola bergamasca nelle “trattative” con il colosso industriale del cemento (Paderno, Robbiate, Verderio Inferiore e Superiore), rimane per ora un po’ di amaro in bocca. “Da anni il nostro comune, in collaborazione con gli altri a noi vicini, cerca di ottenere compensazioni di tipo ambientale a seguito della costruzione della “torre” da parte dell’azienda” ha spiegato il sindaco di Paderno d’Adda Valter Motta. “Si tratta di interventi come la riqualificazione di aree, l’impianto di pannelli fotovoltaici, piantumazioni, sia sul territorio del Parco che su quello dei comuni, cui si aggiunge la richiesta del ritorno all’utilizzo di treni per il trasporto di materiale combustibile. Questo era stato interrotto a loro dire per una questione di costi eccessivamente elevati, ma ora c’è una riapertura in questo senso e non possiamo che esserne soddisfatti. Questo però ha tolto inevitabilmente fondi a eventuali progetti da destinare ai paesi, dove al momento sembra sia ipotizzabile la realizzazione dii casette dell’acqua i cui termini sono ancora tutti da stabilire”. L’accordo per la riattivazione del trasporto su binari è già stato siglato. “Se l’azienda non terrà fede all’impegno preso il denaro stanziato sarà devoluto al territorio” ha spiegato il vice sindaco Renzo Rotta. “Per ora abbiamo ottenuto molto poco rispetto a quanto chiesto, speriamo che la riapertura del dialogo porti a interventi futuri a carattere eco-compatibile”.
R.R.

Wednesday, November 03, 2010

Merate Online - Paderno: soddisfazione per il No alle nuove centrali ''idro''

Merate Online - Paderno: soddisfazione per il No alle nuove centrali ''idro''

Paderno: soddisfazione per il No alle nuove centrali ''idro''

"Nella lettera con la quale la Provincia di Bergamo ci comunica di aver dichiarato "non compatibile" la realizzazione di nuove centrali idroelettriche sull'Adda Leonardesca, sono citate motivazioni tecnico-giuridiche. Sono dunque le leggi vigenti a vietare nuovi interventi di questo genere nel Parco naturale dell'Adda Nord".
 Così Renzo Rotta, vice-sindaco di Paderno d'Adda, sintetizza la comunicazione, giunta in municipio, che spiega perchè "la Provincia di Bergamo intende procedere all'archiviazione della richiesta in oggetto". La richiesta di concessione non dovrebbe dunque avere seguito.
Aggiunge Rotta: "L'amministrazione provinciale bergamasca ha fatto proprie le osservazioni presentate dal Parco Adda Nord sui progetti relativi alla costruzione di nuove centrali. Nella lettera che abbiamo ricevuto in questi giorni, i responsabili del Settore Tutela Risorse Naturali, Servizio Risorse Idriche, citano gli strumenti pianificatori e precisano: ai sensi dell'art.66 comma 1e della LR 16/2007, relativo ai divieti vigenti all'interno del Parco Naturale, è vietata la realizzazione di nuove derivazioni e captazioni d'acqua, e di interventi che modifichino il regime idrico e la composizione delle acque. Ai sensi dell'art.20 "Monumento Naturale Area Leonardesca, comma 3e, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco, risulta vietata, all'interno del Monumento Naturale, la realizzazione di nuove derivazioni, opere di presa e interventi che modifichino il regime e la composizione delle acque".
Sottolinea il sindaco Valter Motta che, in questi mesi, ha seguito senza sosta l'iter della vicenda:"L'abbiamo scampata bella. In misura diversa certo, ma progetti presentati per costruire le centraline sull'Adda Leonardesca, sarebbero stati un vero scempio naturalistico. Il Parco Adda Nord ha subito raccolto le nostre istanze. Lo stesso aveva fatto la Provincia di Lecco nella persona dell'assessore Marco Benedetti. A manifestare contro era stata anche Legambiente. Da quanto ci risulta invece, il Comune di Calusco non ha fatto nulla. Adesso la Provincia di Bergamo ha archiviato queste richieste".
Precisa Rotta :"Come ha sottolineato il Parco Adda Nord, il prelievo di acqua sulla sponda sinistra, avrebbe di fatto impoverito anche la sponda destra, creando criticità in quest'ultima, già povera di acqua. Come spiega il Parco nell'istanza fatta propria dalla Provincia di Bergamo, le nuove centrali sarebbero state penalizzanti per le comunità ittiche, vegetali e il sistema degli ecosistemi legati all'ambiente acquatico".

"L'attuale sistema DMV (deflusso minimo vitale) rilasciato allo sbarramento di Paderno - scrive il Parco Adda Nord nelle determina del 23 settembre 2010 - fluisce, attraverso i panconcelli mobili e la paratoia posta sul lato destro della diga (attuale ndr). E' questa l'acqua che assicura l'allagamento della sponda destra del fiume. Sfruttare il DMV per il funzionamento delle nuove turbine, convogliando l'acqua nelle nuove opere di presa e rilascio, poste sulla sponda sinistra del fiume, significherebbe lasciare all'asciutto la porzione centrale e destra dell'alveo a valle dello sbarramento, già ora raramente allagata".
E conclude "Le analisi condotte sulla qualità biologico-ambientale del fiume Adda sublacuale, hanno descritto il tratto compreso tra Robbiate e Cornate (ovvero quello di Paderno d'Adda ndr) come caratterizzato da condizioni ambientali ottimali, con valori chimico-fisici delle acque potenzialmente favorevoli alla presenza di specie ittico ciprinicole e salmonicole; evidenziando come principale criticità la presenza di sbarramenti artificiali in alveo".
Sergio Perego



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