MEMORIA SUL CEMENTIFICIO INCENERITORE DI Calusco d'Adda la Pianura Padana resta la zona peggiore d'Europa insieme all'area più industrializzata della Polonia (classifica cui gli inceneritori forniscono un contributo determinante).
Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni
NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI :
Paderno d'Adda e Solza
.
HANNO FIRMATO :
Calusco d'Adda,
Cornate d'Adda,
Imbersago,
Medolago,
Parco Adda Nord,
Robbiate,
Verderio Inferiore,
Verderio Superiore,
Villa d'Adda,
Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia .
Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento .
http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html
Countdown alla ferrovia
il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .
Sunday, June 22, 2008
Il trasporto merci su ferrovia sono una priorità per Calusco
Il trasporto merci su ferrovia sono LA PRIORITA' per la sostenibiltà della cementeria di Calusco d'Adda secondo Legambiente e la maggioranza dei comuni del tavolo tecnico e politico sulla cementeria La nuova Calusco.
Monday, June 16, 2008
Scoprire l’Adda tra biciclettate e serate di danza
Scoprire l’Adda tra biciclettate e serate di danza
di Lucia Galli
«L'Adda ha buona voce». Così nei Promessi sposi pensava Renzo in un soliloquio costellato di paure, mentre da fuggiasco cercava di raggiungerne un punto di guado. Sull'altra sponda lo attendeva la salvezza che aveva la faccia buona del cugino Bortolo. Il fiume che ancora oggi segna il confine del "regno" di Milano è una presenza tutelare anche per i viaggiatori moderni, in fuga o in colonna sulla A4: quando si scavalca il ponte lo sguardo scorre verso punti familiari: ecco, siamo a casa.
Una riscoperta del corso dell'Adda non può prescindere dalle due ruote: via dalla pazza coda, è una bicicletta il modo migliore per riassaporare i sapori di questi luoghi. Si può partire da Trezzo Sull'Adda, trezzoturismo.it, portando la propria bici o noleggiandola alla Cooperativa il Castello, 02.9090664. La cittadina offre molte tentazioni prima di cominciare a pedalare, a partire dal castello Visconteo, massimo impianto difensivo del Ducato di Milano: la sua mole, sgranocchiata dal tempo, si staglia con l'aria di chi sa di essere ancora padrone del fiume. Le sue mura imbrigliano l'argine, giocando a nascondino con la folta vegetazione e svelando anche i resti del grandioso ponte a una sola campata, abbattuto nel 1416 dopo una feroce battaglia (per info prolocotrezzo.it, 02.9092569).
Alle sue spalle, sull'ansa del fiume ecco un'altra roccaforte, ma di modernità: gioiello Liberty, recentemente restaurata, la centrale idroelettrica Taccani, in funzione dal 1906, è oggi solo parzialmente in pensione (visite gratuite domenica alle 10, 12.30, 14 e 17) e fa da palcoscenico a molti eventi come per esempio Adda Danza , addadanza.org, che domenica sera propone una rivisitazione de Les fleurs du mal di Baudelaire con le coreografie di Dino Verga.
In attesa della soirée può dunque cominciare la pedalata lungo le ciclabili che percorrono a ritroso, verso Lecco, il corso del fiume: dosando fiato e gambe, immersi in boschi di latifoglie, si può arrivare a Paderno D'Adda e passare sotto al ponte di ferro, mirabile opera ottocentesca di archeologia industriale, inchiodato con 100 mila bulloni senza nemmeno una saldatura. Che l'aria del fiume sia salubre e adatta alle opere dell'ingegno è evidente anche ad Imbersago (per informazioni 039.9920198), dove si giunge dopo 20 chilometri, di facili pedalate. Un consiglio: meglio lasciare un'auto ad Imbersago e tornare a Trezzo con un’altra. Come per Renzo, ecco un guado: è il cosiddetto traghetto di Leonardo. Ma Leonardo, a dire il vero, questo marchingegno, che da del tu alle forze della deriva, lo disegnò solamente, fissandolo nei suoi schizzi perché cari aveva questi luoghi che potrebbero avergli ispirato anche i "fondali" di molte sue tele. Imbarcarsi per attraversare in soli 5 minuti, l'Adda fino a Villa D'Adda e ritorno diventa così un'esperienza dei sensi a bordo di un traghetto dal sapore antico che si ostina a fare la spola da una riva all'altra per dimostrare che la tecnologia e la modernità, anche le più sofisticate, nascono sempre da un accordo semplice, fra natura e ingegno.
di Lucia Galli
«L'Adda ha buona voce». Così nei Promessi sposi pensava Renzo in un soliloquio costellato di paure, mentre da fuggiasco cercava di raggiungerne un punto di guado. Sull'altra sponda lo attendeva la salvezza che aveva la faccia buona del cugino Bortolo. Il fiume che ancora oggi segna il confine del "regno" di Milano è una presenza tutelare anche per i viaggiatori moderni, in fuga o in colonna sulla A4: quando si scavalca il ponte lo sguardo scorre verso punti familiari: ecco, siamo a casa.
Una riscoperta del corso dell'Adda non può prescindere dalle due ruote: via dalla pazza coda, è una bicicletta il modo migliore per riassaporare i sapori di questi luoghi. Si può partire da Trezzo Sull'Adda, trezzoturismo.it, portando la propria bici o noleggiandola alla Cooperativa il Castello, 02.9090664. La cittadina offre molte tentazioni prima di cominciare a pedalare, a partire dal castello Visconteo, massimo impianto difensivo del Ducato di Milano: la sua mole, sgranocchiata dal tempo, si staglia con l'aria di chi sa di essere ancora padrone del fiume. Le sue mura imbrigliano l'argine, giocando a nascondino con la folta vegetazione e svelando anche i resti del grandioso ponte a una sola campata, abbattuto nel 1416 dopo una feroce battaglia (per info prolocotrezzo.it, 02.9092569).
Alle sue spalle, sull'ansa del fiume ecco un'altra roccaforte, ma di modernità: gioiello Liberty, recentemente restaurata, la centrale idroelettrica Taccani, in funzione dal 1906, è oggi solo parzialmente in pensione (visite gratuite domenica alle 10, 12.30, 14 e 17) e fa da palcoscenico a molti eventi come per esempio Adda Danza , addadanza.org, che domenica sera propone una rivisitazione de Les fleurs du mal di Baudelaire con le coreografie di Dino Verga.
In attesa della soirée può dunque cominciare la pedalata lungo le ciclabili che percorrono a ritroso, verso Lecco, il corso del fiume: dosando fiato e gambe, immersi in boschi di latifoglie, si può arrivare a Paderno D'Adda e passare sotto al ponte di ferro, mirabile opera ottocentesca di archeologia industriale, inchiodato con 100 mila bulloni senza nemmeno una saldatura. Che l'aria del fiume sia salubre e adatta alle opere dell'ingegno è evidente anche ad Imbersago (per informazioni 039.9920198), dove si giunge dopo 20 chilometri, di facili pedalate. Un consiglio: meglio lasciare un'auto ad Imbersago e tornare a Trezzo con un’altra. Come per Renzo, ecco un guado: è il cosiddetto traghetto di Leonardo. Ma Leonardo, a dire il vero, questo marchingegno, che da del tu alle forze della deriva, lo disegnò solamente, fissandolo nei suoi schizzi perché cari aveva questi luoghi che potrebbero avergli ispirato anche i "fondali" di molte sue tele. Imbarcarsi per attraversare in soli 5 minuti, l'Adda fino a Villa D'Adda e ritorno diventa così un'esperienza dei sensi a bordo di un traghetto dal sapore antico che si ostina a fare la spola da una riva all'altra per dimostrare che la tecnologia e la modernità, anche le più sofisticate, nascono sempre da un accordo semplice, fra natura e ingegno.
Sunday, June 15, 2008
Caso Calcestruzzi, l'imprenditore accusato di concorso in riciclaggio
Caso Calcestruzzi, l'imprenditore accusato di concorso in riciclaggio
e impiego di denaro di provenienza illecita. Nell'inchiesta entra anche Italcementi
Pesenti indagato in Sicilia
"Ha favorito la mafia"
Pesenti indagato in Sicilia "Ha favorito la mafia"
Carlo Pesenti, ad di Italcementi
CALTANISSETTA - L'amministratore delegato di Italcementi, Carlo Pesenti, è indagato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Le accuse sono concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, aggravati dall'articolo 7, cioè dall'avere avvantaggiato la mafia.
L'ad del gruppo cementiero è coinvolto nell'inchiesta sulla Calcestruzzi spa, società che fa parte del gruppo Italcementi e che è stata sequestrata nei mesi scorsi perchè accusata di infiltrazioni mafiose e di aver fornito alle imprese cemento di qualità inferiore a quello previsto nei capitolati d'appalto. Pesenti è anche accusato di truffa, frode nelle pubbliche forniture e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Anche per questi reati i magistrati contestano l'aggravante di avere agevolato la mafia.
La difesa di alcuni indagati coinvolti nell'inchiesta sulla Calcestruzzi spa - fra cui Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, arrestato a gennaio, e Mario Colombini, l'ex ad di Calcestruzzi - aveva richiesto al gup un incidente probatorio. Proprio da questa richiesta è emersa l'indagine a carico di Pesenti. I legali di Pesenti definiscono l'avviso di garanzia "un atto dovuto per lo svolgimento dell'incidente probatorio". Le tesi dell'accusa, secondo il difensore di Italcementi Alberto Alessandri, suscitano "sconcerto e stupore". "Non sono ipotizzabili - afferma Alessandri - fatti specifici, come invece vorrebbe la procura di Caltanissetta, a carico di Italcementi e del suo consigliere delegato, anche per il fatto che Carlo Pesenti non ha mai svolto ruoli diretti in Calcestruzzi". "Riteniamo opportuno - aggiungono i difensori di Pesenti - che la magistratura faccia al più presto chiarezza, e siamo certi che la correttezza dei comportamenti dell'amministratore delegato sarà dimostrata al di là di qualsiasi dubbio".
L'inchiesta - coordinata dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, dall'aggiunto Renato Di Natale e dal sostituto della Dda Nicolò Marino - si basa in parte sulle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, fra i quali Salvatore Paterna, ex dipendente dell'azienda, arrestato e condannato per mafia nei mesi scorsi. Anche l'Italcementi spa è stata iscritta nel registro degli indagati per "responsabilità amministrative". L'accusa per cui è indagata è concorrenza con minaccia o violenza, aggravata dall'avere agevolato la mafia.
(13 giugno 2008)
e impiego di denaro di provenienza illecita. Nell'inchiesta entra anche Italcementi
Pesenti indagato in Sicilia
"Ha favorito la mafia"
Pesenti indagato in Sicilia "Ha favorito la mafia"
Carlo Pesenti, ad di Italcementi
CALTANISSETTA - L'amministratore delegato di Italcementi, Carlo Pesenti, è indagato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Le accuse sono concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, aggravati dall'articolo 7, cioè dall'avere avvantaggiato la mafia.
L'ad del gruppo cementiero è coinvolto nell'inchiesta sulla Calcestruzzi spa, società che fa parte del gruppo Italcementi e che è stata sequestrata nei mesi scorsi perchè accusata di infiltrazioni mafiose e di aver fornito alle imprese cemento di qualità inferiore a quello previsto nei capitolati d'appalto. Pesenti è anche accusato di truffa, frode nelle pubbliche forniture e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Anche per questi reati i magistrati contestano l'aggravante di avere agevolato la mafia.
La difesa di alcuni indagati coinvolti nell'inchiesta sulla Calcestruzzi spa - fra cui Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, arrestato a gennaio, e Mario Colombini, l'ex ad di Calcestruzzi - aveva richiesto al gup un incidente probatorio. Proprio da questa richiesta è emersa l'indagine a carico di Pesenti. I legali di Pesenti definiscono l'avviso di garanzia "un atto dovuto per lo svolgimento dell'incidente probatorio". Le tesi dell'accusa, secondo il difensore di Italcementi Alberto Alessandri, suscitano "sconcerto e stupore". "Non sono ipotizzabili - afferma Alessandri - fatti specifici, come invece vorrebbe la procura di Caltanissetta, a carico di Italcementi e del suo consigliere delegato, anche per il fatto che Carlo Pesenti non ha mai svolto ruoli diretti in Calcestruzzi". "Riteniamo opportuno - aggiungono i difensori di Pesenti - che la magistratura faccia al più presto chiarezza, e siamo certi che la correttezza dei comportamenti dell'amministratore delegato sarà dimostrata al di là di qualsiasi dubbio".
L'inchiesta - coordinata dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, dall'aggiunto Renato Di Natale e dal sostituto della Dda Nicolò Marino - si basa in parte sulle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, fra i quali Salvatore Paterna, ex dipendente dell'azienda, arrestato e condannato per mafia nei mesi scorsi. Anche l'Italcementi spa è stata iscritta nel registro degli indagati per "responsabilità amministrative". L'accusa per cui è indagata è concorrenza con minaccia o violenza, aggravata dall'avere agevolato la mafia.
(13 giugno 2008)
Saturday, June 14, 2008
Mafia, indagato l'ad di Italcementi Carlo Pesenti
venerdì 13 giugno 2008, 17:29
Mafia, indagato l'ad di Italcementi Carlo Pesenti
- La Dda di Caltanissetta ha iscritto nel registro degli indagati Carlo Pesenti, amministratore delegato della Italcementi, nell’ambito dell’inchiesta antimafia della Calcestruzzi spa. L’accusa è di concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, frode nelle pubbliche forniture, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e truffa, reati aggravati dall’avere avvantaggiato Cosa nostra. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e dall’aggiunto Renato Di Natale. Pesenti, difeso dagli avvocati Franco Coppi, del Foro di Roma, e Francesco Bertorotta, del Foro di Palermo, non è ancora stato ascoltato dai magistrati.
Mafia, indagato l'ad di Italcementi Carlo Pesenti
- La Dda di Caltanissetta ha iscritto nel registro degli indagati Carlo Pesenti, amministratore delegato della Italcementi, nell’ambito dell’inchiesta antimafia della Calcestruzzi spa. L’accusa è di concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, frode nelle pubbliche forniture, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e truffa, reati aggravati dall’avere avvantaggiato Cosa nostra. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e dall’aggiunto Renato Di Natale. Pesenti, difeso dagli avvocati Franco Coppi, del Foro di Roma, e Francesco Bertorotta, del Foro di Palermo, non è ancora stato ascoltato dai magistrati.
Thursday, June 12, 2008
AMBIENTE: ITALCEMENTI LANCIA NUOVO BREVETTO DI CEMENTO ''MANGIA SMOG''
AMBIENTE: ITALCEMENTI LANCIA NUOVO BREVETTO DI CEMENTO ''MANGIA SMOG''
(ASCA) - Milano, 9 giu - Un nuova miscela di cemento 'mangia smog'. E' un brevetto dalle forti potenzialita' quello lanciato da Italcemementi e illustrato questa mattina a Milano in occasione del Festival Internazionale per l'Ambiente da Stefano Gardi, direttore sviluppo sostenibile del gruppo della famiglia Pesenti.
''Tx Active - ha spiegato il manager - e' un brevetto sulla produzione di cementi miscelati con piccolissime quantita', inferiori all'1%, di biossido di titanio che, grazie alle sue caratteristiche fotocatalizzatrici, puo' assorbire le impurita' dell'aria trasformandole in sostanze innocue''. Una formula che ha gia' dimostrato il suo potenziale superando a pieni voti tutti i test e le sperimentazioni: ''Sono stati fatti tutta una serie di esperimenti - ha continuato Gardi - e siamo arrivati a dimostrare che se una citta' come Milano avesse il 15% di superifici realizzate con Tx Active, ci sarebbe un abbattimento delle sostanze inquinanti dell'ordine del 50%''.
Un brevetto frutto soprattutto della forte politica messa in campo da Italcementi sul fronte delle nuove tecnologie: ''Il 24% dei nostri investimenti complessivi sono destinati a progetti di sostenibilita' ambientale e di sicurezza sul lavoro. Nel 2007 abbiamo investito 25 milioni di euro in ricerca e innovazione''. Il tutto per raggiungere un obiettivo ambizioso: ''Il nostro target - ha concluso Gardi - e' quello di arrivare a ottenere il 5% del fatturato complessivo del gruppo da prodotti innovativi''.
(ASCA) - Milano, 9 giu - Un nuova miscela di cemento 'mangia smog'. E' un brevetto dalle forti potenzialita' quello lanciato da Italcemementi e illustrato questa mattina a Milano in occasione del Festival Internazionale per l'Ambiente da Stefano Gardi, direttore sviluppo sostenibile del gruppo della famiglia Pesenti.
''Tx Active - ha spiegato il manager - e' un brevetto sulla produzione di cementi miscelati con piccolissime quantita', inferiori all'1%, di biossido di titanio che, grazie alle sue caratteristiche fotocatalizzatrici, puo' assorbire le impurita' dell'aria trasformandole in sostanze innocue''. Una formula che ha gia' dimostrato il suo potenziale superando a pieni voti tutti i test e le sperimentazioni: ''Sono stati fatti tutta una serie di esperimenti - ha continuato Gardi - e siamo arrivati a dimostrare che se una citta' come Milano avesse il 15% di superifici realizzate con Tx Active, ci sarebbe un abbattimento delle sostanze inquinanti dell'ordine del 50%''.
Un brevetto frutto soprattutto della forte politica messa in campo da Italcementi sul fronte delle nuove tecnologie: ''Il 24% dei nostri investimenti complessivi sono destinati a progetti di sostenibilita' ambientale e di sicurezza sul lavoro. Nel 2007 abbiamo investito 25 milioni di euro in ricerca e innovazione''. Il tutto per raggiungere un obiettivo ambizioso: ''Il nostro target - ha concluso Gardi - e' quello di arrivare a ottenere il 5% del fatturato complessivo del gruppo da prodotti innovativi''.
Thursday, June 05, 2008
Carvico: le forche caudine dei trasporti eccezionali
Carvico: le forche caudine dei trasporti eccezionali
Di Vercingetorix
Chissà quante volte siete passati sotto questo cavalcavia e non ve ne site mai accorti. Il cavalcavia è quello situato sulla SP 166, cioè via Pedrinelli, davanti alla Banca Popolare (UBI). Il manufatto in cemento serviva a proteggere gli automobilisti dall’accidentale caduta di materiale che poteva fuoriuscire dai carrellini che trasportavano il calcare dalla cava di Col Pedrino all’Italcementi. I carrellini da due anni sono stati tolti. La teleferica dovrebbe essere tolta dall’Italcementi ma se ne parlerà tra anni. Come avevamo già scritto tempo fa - vedi qui - gli accordi tra Italcementi e la conferenza dei servizi – Provincia precede che la teleferica sia smantellata entro quattro anni dall’entrata in regime della teleferica cioè praticamente nel 2001 (e non si capisce perché si debba attendere così tanto tempo per smantellare un’opera che ormai non serve più. Nel frattempo aspettiamo che la cosa si deteriori finché non cadrà a pezzi. Tornando al cavalcavia che vedete riprodotto nella foto, una sua utilità ce l’ha, almeno per qualcuno. Il cavalcavia è infatti alto da terra 3,40 metri, ci passano quasi tutti i mezzi, tranne i trasporti speciali. Non sono tanti, ma ci sono ditte che alcune volte all’anno hanno necessità di passare da lì con un trasporto eccezionale per raggiungere il casello dell’autostrada di Capriate o il Lecchese, e quello è un punto di passaggio obbligato. I trasporti eccezionali sotto il cavalcavia in cemento non ci passano, ma se notate accanto ad esso, sulla destra c’è un tratto di strada accuratamente recintato e con sbarra che non ha ingombri in altezza. Quando la ditta deve passare con il trasporto eccezionale chiede il permesso al proprietario del terreno che si fa pagare qualche centinaio di euro e il trasporto passa. Come si vede qualcuno ha tutto l’interesse che il cavalcavia resti lì per l’eternità. Ma forse la collettività questo interesse non ce l’ha e il Comune di Carvico e anche la Provincia potrebbero adoperarsi perché almeno questo cavalcavia sia abbattuto in tempi rapidi senza aspettare le calende greche. Anche perchè eliminado il cavalcavia si può completare la pista ciclabile che proprio lì si interrompe.
Di Vercingetorix
Chissà quante volte siete passati sotto questo cavalcavia e non ve ne site mai accorti. Il cavalcavia è quello situato sulla SP 166, cioè via Pedrinelli, davanti alla Banca Popolare (UBI). Il manufatto in cemento serviva a proteggere gli automobilisti dall’accidentale caduta di materiale che poteva fuoriuscire dai carrellini che trasportavano il calcare dalla cava di Col Pedrino all’Italcementi. I carrellini da due anni sono stati tolti. La teleferica dovrebbe essere tolta dall’Italcementi ma se ne parlerà tra anni. Come avevamo già scritto tempo fa - vedi qui - gli accordi tra Italcementi e la conferenza dei servizi – Provincia precede che la teleferica sia smantellata entro quattro anni dall’entrata in regime della teleferica cioè praticamente nel 2001 (e non si capisce perché si debba attendere così tanto tempo per smantellare un’opera che ormai non serve più. Nel frattempo aspettiamo che la cosa si deteriori finché non cadrà a pezzi. Tornando al cavalcavia che vedete riprodotto nella foto, una sua utilità ce l’ha, almeno per qualcuno. Il cavalcavia è infatti alto da terra 3,40 metri, ci passano quasi tutti i mezzi, tranne i trasporti speciali. Non sono tanti, ma ci sono ditte che alcune volte all’anno hanno necessità di passare da lì con un trasporto eccezionale per raggiungere il casello dell’autostrada di Capriate o il Lecchese, e quello è un punto di passaggio obbligato. I trasporti eccezionali sotto il cavalcavia in cemento non ci passano, ma se notate accanto ad esso, sulla destra c’è un tratto di strada accuratamente recintato e con sbarra che non ha ingombri in altezza. Quando la ditta deve passare con il trasporto eccezionale chiede il permesso al proprietario del terreno che si fa pagare qualche centinaio di euro e il trasporto passa. Come si vede qualcuno ha tutto l’interesse che il cavalcavia resti lì per l’eternità. Ma forse la collettività questo interesse non ce l’ha e il Comune di Carvico e anche la Provincia potrebbero adoperarsi perché almeno questo cavalcavia sia abbattuto in tempi rapidi senza aspettare le calende greche. Anche perchè eliminado il cavalcavia si può completare la pista ciclabile che proprio lì si interrompe.
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