Città Plurale Mt su comitato tecnico-scientifico Italcementi
BASL’associazione Città Plurale di Matera comunica che è partito il protocollo d’intesa firmato tra Provincia, Comune di Matera, Parco della Murgia materana e Italcementi.Il protocollo consente di avere in rete i dati relativi al controllo delle emissioni e perme di realizzare una piccola rete di monitoraggio per capire cosa ha prodotto e produce in termini di inquinamento con la sua presenza, durata circa 40 anni, .“Nella riunione - dichiara Pio Abiusi - ancora una volta l’Arpab ha dato il segno della volontà di cambiamento. Ci si è dato appuntamento – aggiunge Abiusi - per riscontrare , con l’apporto Arpab, i risultatati ottenuti , in materia di emissione, con il revamping appena ultimato.Ci si augura che possa essere questa una fase nuova di monitoraggio che comincia dalla corretta ubicazione della centralina di controllo dell’aria e che dovrà essere sistemata sulla base di un modello predittivo che individua la ricaduta degli aerodispersi e , comunque, dando la priorità alle ricadute sulla città. Molte delle 11 centraline Arpab disseminate sul territorio regionale sono male allocate, spesso sono state sistemate più per immagine che per una funzione reale.Potrebbe essere questa la volta in cui si vanno a rilevare , come è giusto, i metalli pesanti le diossine, i furani , gli IPA. Il tavolo in prosieguo – conclude Abiusi - si occuperà degli interventi di ripristino ambientale delle cave in coltivazione e di interventi definiti dalla prassi compensativi”.
MEMORIA SUL CEMENTIFICIO INCENERITORE DI Calusco d'Adda la Pianura Padana resta la zona peggiore d'Europa insieme all'area più industrializzata della Polonia (classifica cui gli inceneritori forniscono un contributo determinante).
Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni
NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI :
Paderno d'Adda e Solza
.
HANNO FIRMATO :
Calusco d'Adda,
Cornate d'Adda,
Imbersago,
Medolago,
Parco Adda Nord,
Robbiate,
Verderio Inferiore,
Verderio Superiore,
Villa d'Adda,
Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia .
Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento .
http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html
Countdown alla ferrovia
il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .
Friday, February 18, 2011
Friday, February 11, 2011
Il Giorno - Bergamo - Bergamo e provincia: le polveri sottili continuano a salire
Il Giorno - Bergamo - Bergamo e provincia: le polveri sottili continuano a salire
La centralina di rilevamento Arpa di via garibaldi ha fatto registrare 90 microgrammi per metro cubo contro i 50 previsti dalla legge
Bergamo, 10 febbraio 2011 - Le polveri sottili, le famigerate pm10, non danno tregua e continuano ad aumentare. E l'aria a Bergamo e in provincia è sempre più inquinata. Nei giorni scorsi, per esempio, la centralina di rilevamento dell'Arpa di via Garibaldi ha registrato 90 microgrammi per metro cubo, contro i 50 previsti dalla legge. I dati della stazione cittadina che si trova in via Meucci sono invece stati invalidati - come spiega il bollettino giornaliero dell'Arpa - dalla presenza di un cantiere edile a pochi metri di distanza, i cui lavori provocavano il diffondersi nell'aria di polveri in grado di interferire con la corretta rilevazione dello smog.
Anche le altre centraline sparse sul territorio confermano che in pochi giorni la situazione è peggiorata: a Dalmine si è passati da 78 a 84 microgrammi, a Filago centro da 77 a 89, a Lallio da 107 a 106, a Osio Sotto da 86 a 99, a Treviglio da 94 a 99 e a Calusco da 99 a 97. Intanto Palazzo Frizzoni si appresta a mettere a punto i dettagli definitivi della chiusura al traffico di un'ampia area del centro cittadino, in programma domenica dalle 10 alle 18.
"Non chiamiamola chiusura e non aspettiamoci che serva ad abbasare i livelli di inquinamento dell'aria - sottolinea l'assessore comunale all'ambiente Massimo Bandera -. E' piuttosto una pedonalizzazione utile a mandare un segnale a tutti i cittadini perchè facciano la loro parte. Basta guardare cosa è successo a Milano, dove la chiusura del traffico è coincisa con un superamento dei limiti di legge delle concentrazioni di polveri sottili nell'aria. Non abbiamo predisposto un blocco totale perchè abbiamo sentito alcuni sindaci dell'area critica e da parte loro non c'era l'intenzione di chiudere. Quindi avrebbe avuto poco senso farlo solo noi".
di M.A.
La centralina di rilevamento Arpa di via garibaldi ha fatto registrare 90 microgrammi per metro cubo contro i 50 previsti dalla legge
Bergamo, 10 febbraio 2011 - Le polveri sottili, le famigerate pm10, non danno tregua e continuano ad aumentare. E l'aria a Bergamo e in provincia è sempre più inquinata. Nei giorni scorsi, per esempio, la centralina di rilevamento dell'Arpa di via Garibaldi ha registrato 90 microgrammi per metro cubo, contro i 50 previsti dalla legge. I dati della stazione cittadina che si trova in via Meucci sono invece stati invalidati - come spiega il bollettino giornaliero dell'Arpa - dalla presenza di un cantiere edile a pochi metri di distanza, i cui lavori provocavano il diffondersi nell'aria di polveri in grado di interferire con la corretta rilevazione dello smog.
Anche le altre centraline sparse sul territorio confermano che in pochi giorni la situazione è peggiorata: a Dalmine si è passati da 78 a 84 microgrammi, a Filago centro da 77 a 89, a Lallio da 107 a 106, a Osio Sotto da 86 a 99, a Treviglio da 94 a 99 e a Calusco da 99 a 97. Intanto Palazzo Frizzoni si appresta a mettere a punto i dettagli definitivi della chiusura al traffico di un'ampia area del centro cittadino, in programma domenica dalle 10 alle 18.
"Non chiamiamola chiusura e non aspettiamoci che serva ad abbasare i livelli di inquinamento dell'aria - sottolinea l'assessore comunale all'ambiente Massimo Bandera -. E' piuttosto una pedonalizzazione utile a mandare un segnale a tutti i cittadini perchè facciano la loro parte. Basta guardare cosa è successo a Milano, dove la chiusura del traffico è coincisa con un superamento dei limiti di legge delle concentrazioni di polveri sottili nell'aria. Non abbiamo predisposto un blocco totale perchè abbiamo sentito alcuni sindaci dell'area critica e da parte loro non c'era l'intenzione di chiudere. Quindi avrebbe avuto poco senso farlo solo noi".
di M.A.
Sunday, February 06, 2011
Legambiente sulle polveri sottili
Legambiente sulle polveri sottili
Lecco Ci avete rotto i polmoni! Sole e sempre sole. Le previsioni meteo danno bel tempo anche per i prossimi giorni. In questa stagione però bel tempo è sinonimo di livelli altissimi e fuori dalla norma di polveri sottili in atmosfera. Dall'inizio dell'anno abbiamo assistito ad una lunga serie di giornate di superamento dei limiti. Se continuiamo di questo passo anche in provincia di Lecco, nel giro di pochi giorni, raggiungiamo già il limite delle giornate, che la Comuità Europea ha stabilito in 35, dove è permesso "sforare" le concentrazioni di Pm10 nell'aria. Nonostante ciò, oltre che in atmosfera, anche sul fronte della politica c'è calma piatta. In particolare la Regione, a cui spetterebbe il compito della regia, non sta facendo nulla. Ed a nulla, o quasi, serve una giornata di blocco del traffico, tra l'altro solo domenicale, della città di Milano. Le polveri sottili sono causate al 18% dai riscaldamenti delle abitazioni, al 25% da determinate attività produttive ed al 23% dal traffico automobilistico. Difficile intervenire in tempi brevi sul riscaldamento, anche se qui, negli ultimi anni, sono stati fatti grandi passi in avanti con il progressivo passaggio da gasolio a metano e soprattutto con il periodico controllo delle caldaie. Qui è la Provincia che non deve abbassare la guardia ed intensificare i controlli sulle manutenzioni delle caldaie. Andrebbero poi intensificati i controlli sulle attività produttive, ma si stima nel 5-8% la possibilità di abbattere ulteriormente, in tempi brevi, le emissioni di particolato in atmosfera. Decisamente più semplice pensare di bloccare per alcune giornate il contributo di Pm10 proveniente dal traffico automobilistico. Basta un blocco, magari durante una giornata lavorativa, per agire decisamente su questo contributo. Certo, poi bisognerebbe avere mezzi pubblici in numero sufficiente, carrozze ed autobus dignitosi. Forse un po' troppo per una regione ed un governo centrale che della questione ambientale ha fatto solo un problema di costi. Ma cosa costa alla collettività un tumore? Cosa costa un'asma cronica? Il resto d'Europa è andato in tutt'altra direzione e noi invece continuiamo a progettare e purtoppo a costruire nuove autostrade. A fronte di miseri investimenti in infrastrutture e macchinari ferroviari si buttano milioni di euro in autostrade. E non parliamo solo dei sogni faraonici del ponte sullo stretto di Messina, ma di autostrade della nostra Regione: la Bre.Be.Mi (Brescia - Bergamo - Milano), la Broni -Mortara, la nostra stessa pedemontana che altro non è che una variante dell'attuale A4, semplicemente un po' più a nord. Non diciamo che nessuna di queste opere sia completamente inutile, qualche raccordo, qualche tangenziale, sicuramente può essere necessario, ma in un momento di crisi, si devono fare delle scelte di campo. O si è per la mobilità sostenibile o si decide che la gente può soffocare in un cielo grigio di fumo. Non è solo un problema di efficienza dei motori, che comunque conta, il Pm10 è prodotto anche dal consumo dei pneumatici, dai freni, dal'asfalto che si deteriora. Senza contare le ore che passiamo in coda ad aspettare un semaforo, con il motore acceso. "Ci avete rotto i polmoni" è lo slogan che Legambiente ancora una volta usa per dire che è ora di cambiare rotta. Questa non è più un'emergenza è la norma quotidiana di questa stagione. Non ne possiamo più degli Assessori Cattaneo che mentre inaugurano un nuovo locomotore ferroviario, dopo due ore gettano l'ennesima prima pietra di una nuova autostrada. Dei governatori Formigoni che continuano a dire che sono i più ambientalisti di questo mondo, ma che ogni anno ci fanno vincere il premio per il maggior numero di giornate di superamento di Pm10. Ci vuole coraggio in politica e spesso questo vuol dire impopolarità, almeno nell'immediato. Di coraggio non ci sembra ne abbiano, in compenso sono maestri nella ricerca di popolarità. Intanto la gente, i boschi, gli animali, continuano ad ammalarsi. Il creato, così tanto a volte impropriamente decantato, soffre.
Circoli Legambiente della Provincia di Lecco
Lecco Ci avete rotto i polmoni! Sole e sempre sole. Le previsioni meteo danno bel tempo anche per i prossimi giorni. In questa stagione però bel tempo è sinonimo di livelli altissimi e fuori dalla norma di polveri sottili in atmosfera. Dall'inizio dell'anno abbiamo assistito ad una lunga serie di giornate di superamento dei limiti. Se continuiamo di questo passo anche in provincia di Lecco, nel giro di pochi giorni, raggiungiamo già il limite delle giornate, che la Comuità Europea ha stabilito in 35, dove è permesso "sforare" le concentrazioni di Pm10 nell'aria. Nonostante ciò, oltre che in atmosfera, anche sul fronte della politica c'è calma piatta. In particolare la Regione, a cui spetterebbe il compito della regia, non sta facendo nulla. Ed a nulla, o quasi, serve una giornata di blocco del traffico, tra l'altro solo domenicale, della città di Milano. Le polveri sottili sono causate al 18% dai riscaldamenti delle abitazioni, al 25% da determinate attività produttive ed al 23% dal traffico automobilistico. Difficile intervenire in tempi brevi sul riscaldamento, anche se qui, negli ultimi anni, sono stati fatti grandi passi in avanti con il progressivo passaggio da gasolio a metano e soprattutto con il periodico controllo delle caldaie. Qui è la Provincia che non deve abbassare la guardia ed intensificare i controlli sulle manutenzioni delle caldaie. Andrebbero poi intensificati i controlli sulle attività produttive, ma si stima nel 5-8% la possibilità di abbattere ulteriormente, in tempi brevi, le emissioni di particolato in atmosfera. Decisamente più semplice pensare di bloccare per alcune giornate il contributo di Pm10 proveniente dal traffico automobilistico. Basta un blocco, magari durante una giornata lavorativa, per agire decisamente su questo contributo. Certo, poi bisognerebbe avere mezzi pubblici in numero sufficiente, carrozze ed autobus dignitosi. Forse un po' troppo per una regione ed un governo centrale che della questione ambientale ha fatto solo un problema di costi. Ma cosa costa alla collettività un tumore? Cosa costa un'asma cronica? Il resto d'Europa è andato in tutt'altra direzione e noi invece continuiamo a progettare e purtoppo a costruire nuove autostrade. A fronte di miseri investimenti in infrastrutture e macchinari ferroviari si buttano milioni di euro in autostrade. E non parliamo solo dei sogni faraonici del ponte sullo stretto di Messina, ma di autostrade della nostra Regione: la Bre.Be.Mi (Brescia - Bergamo - Milano), la Broni -Mortara, la nostra stessa pedemontana che altro non è che una variante dell'attuale A4, semplicemente un po' più a nord. Non diciamo che nessuna di queste opere sia completamente inutile, qualche raccordo, qualche tangenziale, sicuramente può essere necessario, ma in un momento di crisi, si devono fare delle scelte di campo. O si è per la mobilità sostenibile o si decide che la gente può soffocare in un cielo grigio di fumo. Non è solo un problema di efficienza dei motori, che comunque conta, il Pm10 è prodotto anche dal consumo dei pneumatici, dai freni, dal'asfalto che si deteriora. Senza contare le ore che passiamo in coda ad aspettare un semaforo, con il motore acceso. "Ci avete rotto i polmoni" è lo slogan che Legambiente ancora una volta usa per dire che è ora di cambiare rotta. Questa non è più un'emergenza è la norma quotidiana di questa stagione. Non ne possiamo più degli Assessori Cattaneo che mentre inaugurano un nuovo locomotore ferroviario, dopo due ore gettano l'ennesima prima pietra di una nuova autostrada. Dei governatori Formigoni che continuano a dire che sono i più ambientalisti di questo mondo, ma che ogni anno ci fanno vincere il premio per il maggior numero di giornate di superamento di Pm10. Ci vuole coraggio in politica e spesso questo vuol dire impopolarità, almeno nell'immediato. Di coraggio non ci sembra ne abbiano, in compenso sono maestri nella ricerca di popolarità. Intanto la gente, i boschi, gli animali, continuano ad ammalarsi. Il creato, così tanto a volte impropriamente decantato, soffre.
Circoli Legambiente della Provincia di Lecco
Thursday, February 03, 2011
Pm10, un gennaio nerissimo | quiBrescia.it
Pm10, un gennaio nerissimo quiBrescia.it
Pm10, un gennaio nerissimo
martedì 01 febbraio 2011
(g.a.) Regione Lombardia ha ammesso che l’inquinamento costituisce un problema, ma che, dopo tutto, la situazione è leggermente migliorata rispetto agli altri anni. Legambiente, subito dopo lo svolgimento del Tavolo aria a Milano, che ha riunito i comuni lombardi, ha invece ribaltato l’ottimismo del Pirellone attraverso il rapporto “Mal’aria 2011”, con i dati raccolti nell’ambito della campagna “Pm10 ti tengo d’occhio”, dai quali emerge un quadro tutt’altro che rassicurante: Brescia è risultata essere al nono posto nel 2010 su 103 comuni italiani per inquinamento ambientale. Oltre a ciò è emerso anche che un esposto presentato alla procura di Brescia da parte del Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia è rimasto nel cassetto, ‘cristallizzando’ a un anno fa la situazione smog in città.La colonnina Arpa posta al Broletto ha rilevato 89 esuberi del Pm10 nell’aria nello scorso anno? Bene, anzi malissimo, ovviamente, ma questo dato potrebbe essere rimpianto confrontandolo all’attuale situazione che segna, al Broletto, nel periodo che va dall’1 al 31 gennaio 2011 ben 22 esuberi da Pm 10 (il limite è di 50 µg/m3 da non superarsi più di 35 volte in un anno). Non è di certo una novità poiché nei primi 18 giorni del mese gli esuberi, in città, a Sarezzo e a Rezzato, erano stati la norma.Al Villaggio Sereno, in 31 giorni, i superamenti sono stati ben 28. Quasi una ‘rassicurante’ quotidianità. Il valore delle concentrazioni medie di Pm10 a Brescia nella giornata di lunedì 31 gennaio è stato di 88 µg/m3.E nell’hinterland? La centralina di via Minelli a Sarezzo ha raccolto, sempre nello stesso periodo, 22 esuberi, con punte massime di 105 µg/m3 ed un minimo, invece, di ‘soli’ 37 µg/m3 nella giornata del 2 gennaio. Un dato che pareggia quasi quello di Rezzato, dove la soglia di allarme è stata superata per 23 volte (in tre occasioni i rilevamenti però non stati effettuati), con un picco di 141 ( il 27 gennaio) e un minimo di 46 (ma molto vicino alla soglia limite dei 50 µg/m3).Spostandoci in Valcamonica, invece, la situazione è, a dir poco, catastrofica. In 31 giorni di rilevazioni gli esuberi sono stati 31, un dato che certo non può giudicarsi un successo, per una media giornaliera di 75 µg/m3. Sarà anche vero, come ha sottolineato al termine del vertice milanese l’assessore provinciale ai Trasporti Corrado Ghirardelli, che le “misure spot” (come il blocco domenicale al traffico) non risolvono il problema inquinamento, e anche che i dati di Darfo, che ha “l'aria peggiore di tutta la Regione”, sono la somma del traffico lento e della combustione dei camini, tuttavia la situazione, attenendoci strettamente alle tabelle dell’Arpa, appare nella sua gravità.E, buttando un'occhiata al 'giardino dei vicini' (che come recita il detto 'è sempre più verde'), lunedì 31 gennaio le centraline Arpa hanno rilevato a Milano e provincia (Como, Sempione e Meratese) una media di 77 µg/m3, a Bergamo è stata di 82, 53 µg/m3 a Lodi, 70 a Mantova e 'solo' 50 µg/m3 a Pavia. Nessun dato disponibile, invece, per Cremona.Dulcis in fundo, a completare un quadro già fosco e irrespirabile, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha annunciato che anche le previsioni meteorologiche non danno una mano alla qualità dell’aria che respiriamo.Il sistema depressionario che ha interessato nei giorni scorsi la regione, infatti, si sta spostando verso l'Africa settentrionale e le condizioni meteorologiche nelle prossime ore saranno caratterizzate dalla rimonta di un promontorio anticiclonico Atlantico. All'alta pressione sarà associato tempo stabile con precipitazioni assenti e venti deboli occidentali. Possibili rinforzi di vento da nord nella giornate di mercoledì e giovedì. Nel complesso, insomma, fino a giovedì condizioni atmosferiche favorevoli all'accumulo delle sostanze inquinanti. Quando si dice avere "Saturno contro"...
Pm10, un gennaio nerissimo
martedì 01 febbraio 2011
(g.a.) Regione Lombardia ha ammesso che l’inquinamento costituisce un problema, ma che, dopo tutto, la situazione è leggermente migliorata rispetto agli altri anni. Legambiente, subito dopo lo svolgimento del Tavolo aria a Milano, che ha riunito i comuni lombardi, ha invece ribaltato l’ottimismo del Pirellone attraverso il rapporto “Mal’aria 2011”, con i dati raccolti nell’ambito della campagna “Pm10 ti tengo d’occhio”, dai quali emerge un quadro tutt’altro che rassicurante: Brescia è risultata essere al nono posto nel 2010 su 103 comuni italiani per inquinamento ambientale. Oltre a ciò è emerso anche che un esposto presentato alla procura di Brescia da parte del Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia è rimasto nel cassetto, ‘cristallizzando’ a un anno fa la situazione smog in città.La colonnina Arpa posta al Broletto ha rilevato 89 esuberi del Pm10 nell’aria nello scorso anno? Bene, anzi malissimo, ovviamente, ma questo dato potrebbe essere rimpianto confrontandolo all’attuale situazione che segna, al Broletto, nel periodo che va dall’1 al 31 gennaio 2011 ben 22 esuberi da Pm 10 (il limite è di 50 µg/m3 da non superarsi più di 35 volte in un anno). Non è di certo una novità poiché nei primi 18 giorni del mese gli esuberi, in città, a Sarezzo e a Rezzato, erano stati la norma.Al Villaggio Sereno, in 31 giorni, i superamenti sono stati ben 28. Quasi una ‘rassicurante’ quotidianità. Il valore delle concentrazioni medie di Pm10 a Brescia nella giornata di lunedì 31 gennaio è stato di 88 µg/m3.E nell’hinterland? La centralina di via Minelli a Sarezzo ha raccolto, sempre nello stesso periodo, 22 esuberi, con punte massime di 105 µg/m3 ed un minimo, invece, di ‘soli’ 37 µg/m3 nella giornata del 2 gennaio. Un dato che pareggia quasi quello di Rezzato, dove la soglia di allarme è stata superata per 23 volte (in tre occasioni i rilevamenti però non stati effettuati), con un picco di 141 ( il 27 gennaio) e un minimo di 46 (ma molto vicino alla soglia limite dei 50 µg/m3).Spostandoci in Valcamonica, invece, la situazione è, a dir poco, catastrofica. In 31 giorni di rilevazioni gli esuberi sono stati 31, un dato che certo non può giudicarsi un successo, per una media giornaliera di 75 µg/m3. Sarà anche vero, come ha sottolineato al termine del vertice milanese l’assessore provinciale ai Trasporti Corrado Ghirardelli, che le “misure spot” (come il blocco domenicale al traffico) non risolvono il problema inquinamento, e anche che i dati di Darfo, che ha “l'aria peggiore di tutta la Regione”, sono la somma del traffico lento e della combustione dei camini, tuttavia la situazione, attenendoci strettamente alle tabelle dell’Arpa, appare nella sua gravità.E, buttando un'occhiata al 'giardino dei vicini' (che come recita il detto 'è sempre più verde'), lunedì 31 gennaio le centraline Arpa hanno rilevato a Milano e provincia (Como, Sempione e Meratese) una media di 77 µg/m3, a Bergamo è stata di 82, 53 µg/m3 a Lodi, 70 a Mantova e 'solo' 50 µg/m3 a Pavia. Nessun dato disponibile, invece, per Cremona.Dulcis in fundo, a completare un quadro già fosco e irrespirabile, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha annunciato che anche le previsioni meteorologiche non danno una mano alla qualità dell’aria che respiriamo.Il sistema depressionario che ha interessato nei giorni scorsi la regione, infatti, si sta spostando verso l'Africa settentrionale e le condizioni meteorologiche nelle prossime ore saranno caratterizzate dalla rimonta di un promontorio anticiclonico Atlantico. All'alta pressione sarà associato tempo stabile con precipitazioni assenti e venti deboli occidentali. Possibili rinforzi di vento da nord nella giornate di mercoledì e giovedì. Nel complesso, insomma, fino a giovedì condizioni atmosferiche favorevoli all'accumulo delle sostanze inquinanti. Quando si dice avere "Saturno contro"...
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