Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Thursday, December 04, 2008

Italcementi, basta così !

REZZATO. L’associazione dice «no» all’ipotesi di ampliamento e minaccia un ricorso al Tar
Italcementi, basta così Legambiente attacca


Dietro l’angolo potrebbe esserci un considerevole aumento della produzione «compensato» da un ammodernamento generale degli impianti. Ma il circolo Brescia Est di Legambiente oppone un «no» deciso all’ipotesi di espansione dell’Italcementi di Rezzato: un piano che si trova da tempo sui tavoli degli enti pubblici interessati.
«Le tonnellate di cemento prodotto devono restare le attuali 2400 al giorno - taglia corto il presidente del circolo Raffaele Forgione -. Non esiste alcun ragionevole argomento per giustificare aumenti dei volumi produttivi: il prezzo ambientale e sociale, oltre che economico, dell’uso sconsiderato del cemento, non consente a chi è dotato di buon senso di concepire una cementeria che ipoteca il futuro di almeno altre tre generazioni. Per questo diciamo no a un eventuale accordo sulle tremila tonnellate/giorno che le amministrazioni di Rezzato e Mazzano starebbero concordando con l’azienda».
E tanto per chiarire i termini della questione, Legambiente assicura che se si arrivasse all’intesa farebbe subito ricorso al Tar.
Forgione ripercorre poi le tappe dell’annosa vicenda dell’ampliamento, iniziata il 29 giugno 2005, quando il colosso ha chiesto di ammodernare l’impianto ma nel contempo anche di raddoppiare i volumi produttivi sulla linea del clinker grigio (da 2400 a 4000 tonnellate al giorno) e la superficie occupata.
Comuni e associazioni ambientaliste hanno detto no, e l’amministrazione di Rezzato, capitanata da Enrico Danesi, è andata oltre commissionando all’Istituto nazionale tumori e all’Istituto Mario Negri indagini per approfondire l’eventuale nesso causale tra presenza dell’Italcementi e rischi per la salute. I risultati sono stati inquietanti: «La qualità dell’aria nel territorio appare sicuramente compromessa - si legge nel documento - e sono molto elevati i valori di polveri sottili e di ossidi d’azoto sia in estate, sia in maniera molto più evidente in inverno».
Il Mario Negri ha calcolato anche la perdita di anni di aspettativa di vita: «L’impatto maggiore è risultato per l’esposizione al Pm 2.5, per il quale è stato stimato un numero di morti in eccesso pari a 8 in un anno e la perdita di 421 anni di vita in un anno».
«Insomma - conclude Forgione - è stata calcolata la riduzione di due anni della vita media dei residenti».P.GOR.

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