Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, January 10, 2005

Nei forni dell'Italcementi bruceranno rifiuti pericolosi?

PADERNO D'ADDA: Il comune lancia l'allarme

Nei forni dell'Italcementi bruceranno rifiuti pericolosi?

IL GIORNO 08 Gennaio 2005

di Sergio Perego

PADERNO D'ADDA -

Il volantino era anonimo. Ciò nonostante, come fa con tutta la posta che arriva in municipio, il sindaco lo ha fatto protocollare. E per fortuna, come ci dirà poi, del contenuto Valter Motta, primo cittadino di Paderno d'Adda, era, a grandi linee, già a conoscenza. Diversamente la sorpresa sarebbe stata grande. Resta invece la preoccupazione.
Sul documento giunto in Comune, ma diffuso anche in paese, si legge infatti che "L'Italcementi di Calusco sarebbe intenzionata ad utilizzare, per alimentare i forni, rifiuti tossici e pericolosi". Notizia non certo rassicurante visto che i l'impianto, che si vede già da Brivio o Valcava, sorge di fronte al territorio di Paderno, e che, come ha subito sottolineato il sindaco "l'aria non si ferma ai confini". Il volantino specifica poi che "questi rifiuti arriverebbero da Mantova, dove sarebbero stati vietati perchè la popolazione sarebbe insorta. Da studi fatti - si legge ancora - i casi di cancro accertati nella popolazione di quel territorio sarebbero aumentati".
Spiega il sindaco :"Del volantino non posso dire nulla, anche perchè è anonimo. So invece che l'Italcementi ha chiesto in Regione l'autorizzazione a bruciare alcuni dei combustibili considerati pericolosi. Ero a conoscenza del problema avendo ricevuto da Rinaldo Colleoni, sindaco di Calusco d'Adda, l'ordine del giorno che, su questa questione, era stato votato, prima di Natale, dal suo consiglio comunale. Qui gli amministratori del Comune bergamasco stigmatizzavano con disappunto il comportamento dell'Italcementi. In pratica il coinvolgimento, da parte dell'Azienda, del Comune di Calusco e di quelli vicini".
Si legge sull'ordine del giorno approvato a Calusco e inviato ai Comuni di Paderno d'Adda, Robbiate, Verderio Inferiore e Superiore, Merate, Imbersago, Cornate d'Adda, Terno d'Isola, Suisio, Medolago, Solza, Villa d'Adda, Carvico e Sotto il Monte Giovanni XXIII :"Il Consiglio comunale esprime il suo più completo disappunto per le modalità con cui la Società Italcementi ha inteso avviare nella propria cementeria di Calusco d'Adda le procedure per l'impiego di combustibili derivanti da rifiuti, ad integrazione di quelli tradizionalmente impiegati. Ritiene pertanto doveroso predisporre un confronto con gli altri enti; Regione, Provincia, Arpa, Asl, Comuni, Agenda 21. Già nei confronti del CDR era stata segnalata l'inopportunità del suo impiego a tempi brevi. Nonostante ciò, giovedì 16 dicembre la nostra amministrazione ha ricevuto una voluminosa documentazione inerente l'impiego di Ecofluid, già impiegato a Calusco, e del Rasf".
Continua Motta:" Ho letto su Meraonline che dopo un incontro con gli amministratori di Calusco, l'Italcementi abrebbe deciso di sospendere le procedure per questo genere di autorizzazioni fino al 30 aprile. E meno male. Personalmente, e a nome della mia maggioranza, aggiungo che si stanno avverando tutte le nostre peggiori previsioni. Quello che doveva essere un aggiornamento tecnologico-ambientale, finalizzato a migliorare la situazione, diventa il Cavallo di Troia per trasformare quell'impianto in una sorta di inceneritore. Spero di sbagliarmi. Spero di poter incontrare, quanto prima, i colleghi dei Comuni vicini; e soprattutto i dirigenti dell'Italcementi.
Vorremmo capire subito qual'è la situazione reale. In ogni caso, il territorio e la salute dei cittadini non si svendono".

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