Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Sunday, November 09, 2014

italcementi chiede di passare da 30mila tonnellate annue di rifiuti bruciati a 110mila. La preoccupazione dei comuni


Passare dalle attuali 30 mila tonnellate annue di rifiuti bruciati ad un tetto di 110 mila tonnellate, è questa la richiesta che Italcementi ha depositato sul tavolo della Provincia di Bergamo il 15 ottobre scorso per fornire energia alternativa agli impianti della cementeria di Calusco d’Adda; richiesta che non è passata inosservata e che non manca di creare preoccupazioni alle amministrazioni di quei comuni del meratese che, dall’altra sponda dell’Adda, si affacciano sulla cementeria.
Lo stabilimento di Calusco utilizza già da anni combustibile derivato dai rifiuti in parziale sostituzione dei combustibili fossili tradizionali, ma l’incremento dall’attuale 15% al 62% dell’energia necessaria al funzionamento clinker per la produzione del cemento ottenibile grazie alla combustione di Css (rifiuti non pericolosi e non riciclabili tramite la raccolta differenziata: quali fanghi essiccati derivati dal trattamento delle acque reflue, plastiche, gomme, pneumatici, imballaggi e biomasse legnose) potrebbe causare un notevole aumento delle emissioni di polveri sottili (PM 10 e PM 2.5) e della presenza di diossine nell’aria. Questo almeno secondo il parere del comitato ambientalista “La Nostra Aria” di Solza, timore in parte condiviso anche da alcuni amministratori.

"Ciò che in particolare preoccupa è la mancanza di un ente terzo che controlli i dati di scarico della Italcementi”, ci ha spiegato il sindaco di Paderno Renzo Rotta. “Nel 2012, insieme a Solza, siamo stati gli unici due comuni a non

Renzo Rotta
sottoscrivere il protocollo d’intesa per le compensazioni ambientali proposto da Italcementi, e da allora siamo rimasti soli sulle “barricate” a vigilare”.
“Siamo già stati in regione per un incontro con l’assessorato all’ambiente – ha continuato il Sindaco –ed il suggerimento è stato quello di contattare l’Arpa di Bergamo per avere le rilevazioni della qualità dell’aria in uscita dalla ciminiera della Italcementi. Al momento vi è una centralina per la raccolta dei dati, ma a quanto ci risulta è gestita direttamente dall’azienda. Per anni non abbiamo avuto notizie, ed ora questa novità desta sicuramente preoccupazione perché oltre alla mancanza di un ente terzo che controlli i dati di scarico non sappiamo nemmeno per certo cosa ci sia tra i rifiuti che vengono bruciati”.

Se infatti – come sostiene l’azienda – la scelta di incrementare la produzione da combustibili alternativi è in linea con quanto accade in Europa ed è una pratica in grado di ridurre sia le emissioni di CO2 che il ricorso a combustibili fossili non rinnovabili, dall'altra parte la centralina per il controllo della qualità dell’aria gestita dall’Arpa di Bergamo e collocata nel territorio comunale di Calusco d’Adda fornirebbe dati molto diversi rispetto a quella posizionata sulla ciminiera di Italcementi e gestita dall’azienda: dati che per quanto riguarda le polveri sottili spesso raggiungono, e superano, il valore limite medio giornaliero degli inquinanti presenti nell’aria.
“Temo che l’Amministrazione precedente abbia sottoscritto l’accordo con Italcementi. Per quanto ci riguarda – ci

Daniele Villa
ha spiegato il sindaco Daniele Villa - il Comune di Robbiate è pronto a prendere contatto con i comuni di Paderno e Solza e con il Parco Adda Nord per integrare le loro richieste riguardo alla necessità di avere un ente di controllo che monitori quotidianamente le emissioni dell’azienda”.
“Se tutti i comuni del circondario fossero compatti sarebbe più facile far sentire la nostra voce – ha continuato il sindaco di Robbiate - , purtroppo però sembra che il comune di Calusco d’Adda e i limitrofi non dicano nulla, probabilmente in ragione dell’interesse sociale e occupazionale che Italcementi ha nel loro territorio”.
Anche le amministrazioni che hanno sottoscritto gli accordi con l’azienda non sono però pienamente soddisfatti dalla situazione. “A noi non è stato comunicato nulla riguardo all’istanza di Italcementi di aumentare il tetto massimo di combustibili alternativi consentito dal protocollo siglato ai tempi del tavolo territoriale”, ci ha spiegato il sindaco di Imbersago Giovanni Ghislandi. “Questa potrebbe essere l’occasione per fare il

Giovanni Ghislandi
punto della situazione tra l’azienda e gli enti locali. Per quanto ci riguarda siamo fermi alle comunicazioni che ci sono arrivate più di più di un anno fa in relazione ai lavori per la riattivazione dello scalo ferroviario di Calusco”.
I tempi di legge per valutare il progetto e rispondere alla richiesta di Italcementi sono ora di circa 150 giorni e coinvolgeranno, oltre alla Provincia di Bergamo, anche l’Arpa, l’Asl e il Comune di Calusco. Per quanto riguarda i nostri comuni, però, ancora non è arrivata alcuna comunicazione o richiesta formale per l’istituzione di un nuovo tavolo territoriale per discutere delle ingenti modifiche al protocollo d’intesa siglato nel 2012, per ora unilateralmente decise da Italcementi.

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