Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Tuesday, August 02, 2005

Pronto un documento `pregiudiziale` per Italcementi. 15 comuni attorno al tavolo

Pronto un documento `pregiudiziale` per Italcementi. 15 comuni attorno al tavolo


L`impianto dell`Italcementi di Calusco d`Adda


I 15 comuni dell’area interessata dalla questione Italcementi (7 della provincia di Bergamo, 7 del meratese compresa Cornate d’Adda) unitamente ai gruppi di Legambiente delle due sponde dell’Adda si sono ritrovati nella giornata di venerdì 29 luglio per approvare definitivamente il documento da sottoporre a Italcementi come condizione per poter partire con il progetto di combustione sperimentale. Dopo lunghi e studiati incontri da parte di questo tavolo tecnico e politico di lavoro ne è uscito un documento importantissimo ed elaborato rivolto ai cittadini, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, alle associazioni e a tutti coloro che potrebbero essere interessati dalle ricadute dell’Italcementi. La relazione, presentata alla ditta di Calusco d’Adda, da cui ci si aspetta anche una risposta include una serie di obiettivi nonché di tematiche che dovranno essere necessariamente approfondite e comprende proposte, raccomandazioni e preoccupazioni da intendersi pregiudiziali per l’inizio delle attività di combustione. Come si ricorderà, infatti, all’inizio dell’anno Italcementi aveva annunciato di allargare la propria attività, andando a bruciare un tipo di rifiuti classificati dalla legge come pericolosi (nella fattispecie Ecofluid e Rasf), scatenando le opposizioni di comuni, associazioni ambientaliste e cittadini. Subito si sono attivati progetti e iniziative su più fronti come il tavolo tecnico di lavoro che ha portato alla stesura del documento dove vengono individuati temi che dovranno essere oggetto di approfondimento. Fra questi si richiedono i risultati di esperienze di co-combustione con l’impiego di rifiuti analoghi a quelli in esame (qualità e quantità), la valutazione degli effetti ambientali congiunti derivanti dall’impiego del complesso dei combustibili ipotizzati, l’indicazione delle modalità che si intendono adottare per il rispetto degli standard fissati. Gli Enti locali chiedono poi la verifica di alcune attività che non riguardano la combustione dei rifiuti tossici ma ritenute collaterali, come le problematiche del trasporto di materie prime e prodotti finiti, l’analisi della qualità dell’aria a scala larga, l’inquinamento luminoso e acustico. L’interessamento da parte di comuni, associazioni e semplici cittadini mostra come la problematica ambientale sia molto sentita nei diversi ambiti della vita sociale, per via anche della consapevolezza che l’inquinamento dell’aria non conosce “confini”. Ora spetterà all’Italcementi, cui non è possibile impedire l’utilizzo di tali combustibili, raccogliere le richieste dei comuni e farsi promotrice di un’informazione più sensibile e vicina alla gente.

continua (COOLEGATI AL LINK DEL TITOLO)



S.V.

LA PROVINCIA DI LECCO 02 08 05

Robbiate «Italcementi»: no al progetto di bruciare combustibili

La gente vede con poca simpatia il progetto dell'Italcementi di bruciare nel forno combustibili alternativi: la Lega promuove una raccolta di firme
ROBBIATE (l. per.) Al di qua dell'Adda la gente vede con poca simpatia il progetto dell'Italcementi di bruciare nel forno del cemento combustibili alternativi - rasf, ecofluid ed altri – come testimoniano le moltissime firme raccolte nei giorni scorsi dalla Lega Nord lecchese a Robbiate e dintorni. «Come preannunciato questo sarà solo l'inizio di una massiccia campagna informativa sui pericoli causati ai cittadini da questo progetto, in settembre gazebo verranno istituiti in ogni paese coinvolto, verrà inoltre attuato un volantinaggio capillare sul territorio affinchè i cittadini possano essere padroni del proprio futuro e delle loro libere scelte», sostiene il segretario robbiatese Marco Benedetti. La Lega nord lecchese aveva annunciato la raccolta firme in pompa magna dichiarando «la propria assoluta contrarietà al progetto che andrebbe ad aumentare la già non rosea situazione ecologico-ambientale dei territori dell'isola e del meratese; zone densamente popolate e dove è già stata riscontrata una mortalità per carcinoma superiore alla media nazionale. Non entrando nel merito della funzionalità dell'impianto, in condizioni normali di lavorazione, rimane concreta e allarmante l'ipotesi, in caso di guasto, di avere una nuova Icmesa a trent'anni dal dramma di Seveso. Inoltre il trasporto su gomma e lo stoccaggio di materiali altamente infiammabili in una zona così densamente popolata, metterebbe a repentaglio l'incolumita' dei cittadini in caso di un eventuale e prevedibile incidente. L'Italcementi è uno stabilimento di produzione di materiale per l'edilizia e tale deve rimanere». Il movimento di Bossi ha preannunciato che «si batterà ad ogni livello istituzionale per impedire che tale iniziativa abbia realizzazione».



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