Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Friday, August 03, 2007

L’OZONO NON VA IN VACANZA

L’OZONO NON VA IN VACANZA
Le insidie di un inquinante spesso sottovalutato

In estate uno dei problemi principali che legano le condizioni climatiche alla presenza di inquinanti in atmosfera è quello della formazione di ozono troposferico. Le condizioni favorevoli alla comparsa di questa sostanza laddove non dovrebbe essere presente se non in minime quantità, ovvero nei bassi strati dell’atmosfera, sono tre: il forte soleggiamento, le temperature elevate e la scarsa ventilazione. Tali condizioni favoriscono infatti una serie di reazioni chimiche tra alcuni inquinanti, quali gli NOX o ossidi di azoto, direttamente immessi in atmosfera dalle attività antropiche e l’energia solare che raggiunge la superficie terrestre.
Questi fattori fanno sì che l’andamento tipico della concentrazione di ozono in un giorno d’estate presenti un picco proprio in corrispondenza delle ore più calde in cui il soleggiamento è maggiore, mentre tenda a diminuire di notte. Numerose ricerche confermano poi un trend positivo dei livelli di fondo dell’ozono troposferico negli ultimi decenni in tutto l’emisfero settentrionale. Una di queste illustra come il gas, fino a quel momento pressoché costante nei bassi strati dell’atmosfera, abbia iniziato ad aumentare già agli inizi del diciannovesimo secolo, per poi mantenere questa tendenza fino ai giorni nostri.
Gli effetti nocivi su materiali e salute umana sono ormai ben noti: quanto ai primi le maggiori conseguenze non si hanno tanto sui beni di valore storico e culturale esposti agli agenti atmosferici, bensì su quelli conservati nei musei, negli archivi e nelle librerie, a causa dell’aggressività dell’ozono soprattutto nei confronti delle fibre tessili e cellulose, dei pigmenti e dei coloranti. Le ripercussioni sulla salute delle persone si manifestano invece mediante irritazioni delle mucose con bruciore agli occhi, alla gola, reazioni infiammatorie delle vie respiratorie, fino a livello polmonare, anche per interazione con altri agenti irritanti. L’impatto sull’organismo umano dipende tuttavia da tre fattori che sono la concentrazione, la durata dell’esposizione e l’intensità dell’attività fisica durante l’esposizione al tossico.
In Italia il problema dell’inquinamento da ozono passa però troppo spesso in secondo piano e non gode della stessa attenzione che le pubbliche amministrazioni e gli organi di informazione dedicano ad altri tipi di contaminazione come quella da particolato in sospensione (PM 10 e PM 2.5). L’esempio di altri paesi europei insegna come misure assai più specifiche e mirate potrebbero invece essere adottate per combattere in modo più efficace questo tipo di inquinamento. Fino ad oggi in Italia la normativa vigente fissa due soglie di concentrazione (soglia di informazione e soglia di allarme), oltre le quali occorre adottare dei provvedimenti informativi e operativi di tutela della salute umana e dell’ambiente. Questa rappresenta tuttavia la sola azione intrapresa contro il problema ozono e alla luce di ciò risulta allora chiara l’importanza di realizzare al più presto anche nel nostro paese interventi mirati per tentare di affrontare il problema di un inquinante dannoso, ma sottovalutato, quale è l’ozono.

Pamela Turchiarulo e Andrea Taverna
OMD - Osservatoprio Meteo Duomo


Per appprofondire: scarica la presentazione sull'ozono della conferenza Educaria del 4/6/2007

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