Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, June 11, 2003

L'ECO DI BERGAMO 10 06 03

Cava sul Monte Giglio, salva la cresta
I sindaci: una barriera naturale. L'Italcementi: presto il nuovo progetto rivisto

Al centro la cava Italcementi, nella parte Nord l'area del monte Giglio interessata alla nuova escavazione
CALUSCO «Siamo in grado di presentare a breve un progetto rivisto su quanto emerso dalle considerazioni fatte dai tre sindaci di Calusco, Carvico e Villa d'Adda sul problema dello sfruttamento della "cresta collinare" che attualmente nasconde e mitiga l'impatto visivo della cava del monte Giglio. L'Italcementi sta prendendo in considerazione l'aspetto evidenziato dai Comuni e nell'arco di qualche settimana verrà presentata un'alternativa che salvaguardi gli interessi della cementeria e della popolazione».
Così l'Italcementi interviene sul progetto relativo allo sfruttamento della cava del monte Giglio che interessa Calusco, Carvico e Villa d'Adda. Un progetto che all'inizio del 2002 aveva creato preoccupazione nei tre Comuni, poiché era previsto un abbassamento della «cresta» di cava verso nord-ovest di circa una trentina di metri. Abbassamento che invece non avverrà perché verrà studiata un'altra soluzione.
L'ulteriore escavazione da parte dello stabilimento dell'Italcementi avrebbe messo in mostra il cantiere della cava e creato problemi di rumorosità e polvere, nonché qualche tremolio, per lo scoppio delle mine, nelle abitazioni di Carvico e Villa d'Adda, oggi protette da questa «cresta» verde.
Per meglio capire quanto sta avvenendo in questi giorni è bene ritornare all'inizio del 2002 quando i tre Comuni vennero a conoscenza del progetto di sfruttamento della cava sul monte Giglio da parte dell'Italcementi. La cementeria, all'inizio dell'anno scorso, ha presentato alla Regione Lombardia uno studio di impatto ambientale (Sia) che prevede di poter continuare lo sfruttamento della cava per altri settant'anni.
«In realtà - spiegano i tecnici dell'Italcementi - il progetto prevede 70 anni non di autorizzazione a cavare perché la Regione rilascia permessi di massimo vent'anni, ma i settant'anni rappresentano il fine ultimo per il recupero ambientale di tutta l'area della cava».
Successivamente al Pirellone, l'Italcementi ha presentato la valutazione di impatto ambientale (Via) e gli uffici regionali hanno valutato fattibile e positivo lo studio, che illustra gli intendimenti dello sfruttamento e come verrà sistemata definitivamente l'area del monte Giglio al termine dell'escavazione.
«Come Amministrazione comunale - commenta Lino Corti, vicesindaco di Calusco, nonché assessore all'Ambiente - siamo intervenuti subito alla conferenza dei servizi tenuta nella primavera del 2002 sostenendo il concetto che lo sfruttamento elaborato dall'Italcementi con il "Sia", sia per quantità sia per sviluppo e durata della cava, non era assolutamente condivisibile soprattutto perché l'ambito di cui si parla insiste su una zona circondata da tre comuni, i cui centri abitativi sono abbastanza vicini all'attività d'escavazione, con problemi di polvere, rumori, scoppi di mine e altro. Inoltre, uno dei punti importanti che ci ha trovato in disaccordo è l'ipotesi di allargare il perimetro di escavazione attuale fino a inserire le creste della collina, che attualmente sono una specie di barriera naturale entro la quale si nasconde l'attività di cava. Assieme alle Amministrazioni comunali di Carvico e di Villa d'Adda ci siamo rivolti alla Provincia di Bergamo, cercando di costruire una tavola rotonda con l'Italcementi al fine di trovare un accordo per ridimensionare il progetto presentato in Regione».
Attualmente i tre Comuni interessati sono supportati da un gruppo di esperti in materia di cave e ingegneria mineraria, che stanno predisponendo un'ipotesi alternativa al progetto dell'Italcementi. Nel contempo questi tecnici si sono incontrati con quelli della cementeria, mettendo a confronto le proprie posizioni. Da quanto si sta prospettando, le riunioni tra i tre sindaci e l'Italcementi e gli incontri tra i tecnici stanno producendo un'auspicabile soluzione, che tenga conto delle esigenze industriali e di quelle ambientali.
Angelo Monzani

No comments:

Labels