Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Tuesday, June 03, 2003

L'ECO DI BERGAMO 31 05 03

«Inceneritore, Stato diffidato». «Non è vero»
Dalmine, botta e risposta Legambiente-Regione su una presunta decisione della Commissione europea

L'inceneritore di Dalmine è già in funzione da un anno
DALMINE L'Europa contro l'inceneritore di Dalmine? Un comunicato diffuso ieri dalla sede regionale di Legambiente afferma che la Direzione generale dell'Ambiente della Commissione europea avrebbe deciso «la diffida e la messa in mora dello Stato Italiano per la mancata effettuazione della procedura di Via (valutazione di impatto ambientale) per l'inceneritore della Rea spa di Dalmine». A farne le spese dovrebbero essere – secondo il comunicato di Legambiente – la Regione Lombardia, che aveva concesso nel 1998 il proprio parere favorevole all'impianto, e il ministero dell'Ambiente che avrebbe dovuto obbligare l'istituzione regionale a una Via, oltre naturalmente all'azienda che da un anno ha messo in funzione l'inceneritore.
Dai sindaci di Dalmine, Osio Sopra, Osio Sotto, Levate, Lallio, Bonate Sotto, Filago, Comun Nuovo, Verdello e Zanica – che non condividono le autorizzazioni all'inceneritore – non si ottengono dichiarazioni: gli amministratori si riservano di chiarire la situazione nei prossimi giorni. È certo che dal 1998-99 i Comuni sono in attesa di una sentenza d'appello del Consiglio di Stato dopo i ricorsi allora rigettati dal Tar sulla questione inceneritore e Via.
Ma dalla direzione generale Risorse idriche e ai Servizi di pubblica utilità della Regione Lombardia, facente capo all'omonimo assessorato che sovrintende anche alle iniziative di smaltimento e trattamento rifiuti, arriva una secca smentita al comunicato di Legambiente: «Non è vero che l'Unione europea ha messo in mora lo Stato italiano per la mancata Via. È in corso una verifica da parte dell'Ue, su richiesta del Comune di Dalmine, non ancora conclusa, per la quale la Regione dovrà formulare le proprie valutazioni entro metà giugno nelle quali sosterremo la regolarità delle procedure seguite per l'inceneritore. I problemi e i successivi ricorsi degli amministratori locali – ha aggiunto inoltre la segreteria dell'assessorato – nacquero fondamentalmente dal fatto che le normative europee che prevedevano la Via non erano ancora state recepite con chiarezza dalla legislazione italiana, che attualmente sulla questione è stata definita».
Dal canto suo Legambiente insiste e, con toni molto duri, chiede alla Regione la «sospensione delle autorizzazioni per la Rea». Il direttore della Rea, Giuseppe De Beni – che fa sapere di non aver ancora ricevuto nessun documento ufficiale in merito alla presunta decisione della Commissione europea – non vuole nemmeno esprimersi in merito al comunicato di Legambiente: «Posso solo dire che l'inceneritore della Rea è attivo da un anno, funziona benissimo ed è l'impianto di base di trattamento e smaltimento rifiuti di tutta la provincia di Bergamo. Il livello di emissioni nell'aria è abbondantemente al di sotto di quello previsto per la concessione di autorizzazioni».
Ieri sera Ezio Locatelli, consigliere regionale di Rifondazione comunista, ha comunicato per i prossimi giorni «una mozione per chiedere l'immediata cessazione dell'attività di smaltimento dell'inceneritore di Dalmine».
Armando Di Landro

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