Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Saturday, May 31, 2003

IL CORRIERE DELLA SERA 30 05 03


L’IMPIANTO CONTESTATO
Legambiente: «Sull’inceneritore di Dalmine arriva la condanna dell’Europa»


DALMINE (Bergamo) - Un nuovo capitolo nella lunga storia dell’inceneritore di Dalmine che, in funzione dal 2002, divide però da anni - sin da quando, nel ’96, ne fu proposta la costruzione - ambientalisti, Regione ed amministrazioni locali. Con un comunicato, ieri Legambiente ha diffuso la notizia di una diffida e della messa in mora dello Stato italiano decise dalla Direzione generale dell’Ambiente della Comunità Europea «per la mancata valutazione di impatto ambientale nell’autorizzazione dell’impianto». «L’accusa dell’Europa - ha detto il presidente lombardo di Legambiente Andrea Poggio -conferma che nella nostra regione spesso si costruiscono impianti di smaltimento con troppa leggerezza». Secondo gli ambientalisti, a ben guardare , il forno (in grado di bruciare 400 tonellate al giorno di rifiuti) non sarebbe stato neppure necessario: «fatica a trovare la spazzatura da bruciare nel bacino di utenza della provincia di Bergamo, tanto che alcune settimane fa ha smaltito rifiuti di Milano. Per questo - conclude Poggio, vista la presa di posizione della Ue, chiediamo a Regione, Provincia e Comune di Dalmine di revocare l’autorizzazione». La stessa richiesta viene dal gruppo di Rifondazione in Regione.
«Siamo rimasti piuttosto sorpresi - è la replica, dalla Regione, di Paolo Alli, direttore generale dell’assessorato alle Risorse Idriche e ai Servizi di Pubblica utilità -. La procedura di infrazione, in seguito all’esposto presentato a Strasburgo da alcuni comuni e dagli ambientalisti è in corso, ma è ben lungi dalla conclusione. Noi abbiamo tempo ancora fino alla metà di giugno per inviare le nostre deduzioni, poi ci sarà un altro passaggio in commissione. Solo alla fine di queste valutazioni sulla regolarità della procedura seguita nella realizzazione dell’impianto ci sarà una decisione. E solo allora - conclude il direttore generale - ci sarà un’eventuale messa in mora. Ma siamo certo di aver fatto le cose secondo le norme».

L. Gu.

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