Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, May 14, 2003

L'ECO DI BERGAMO 14 05 03




Sette auto ogni dieci abitanti. Come a Milano
Il traffico produce il 10% dell'inquinamento provinciale. Elevata anche la densità abitativa: 300%
DALMINE Un quadro completo sulla situazione ambientale di 16 comuni bergamaschi, una fotografia sullo stato di aria, acqua, suolo, inquinamento acustico: è la Rsa – Relazione sullo stato dell'ambiente – la prima per comuni della Bergamasca, presentata a Dalmine da Vittorio Biondi, dell'Istituto per l'Ambiente di Milano, a sindaci, amministratori e cittadini dell'area.
I comuni interessati sono Boltiere, Bonate Sotto, Bottanuco, Calusco d'Adda, Carvico, Ciserano, Dalmine (Comune capofila), Filago, Levate, Madone, Presezzo, Osio Sopra, Osio Sotto, Solza, Verdellino e Verdello. La relazione è stata consegnata a tutti gli amministratori che avranno un mese di tempo per integrarla con ulteriori dati ed estrapolarne i punti significativi, per poi tracciare le prime linee d'azione per uno sviluppo sostenibile. La stesura della Rsa è stata individuata come necessità dai 16 comuni che da tempo si sono uniti nel processo di Agenda 21 locale (un progetto finanziato dal ministero dell'Ambiente), volto a individuare le maggiori problematiche ambientali della zona, un cui primo importante passaggio può essere considerato proprio la presentazione della Rsa.
L'Istituto per l'ambiente ha raccolto e catalogato tutti i dati già esistenti sul territorio, in schemi che mettono in evidenza i vari parametri del rapporto tra la presenza dell'uomo e il territorio e in indicatori che qualificano la situazione ambientale generale.

Densità abitativa
e motorizzazione
I sedici comuni coprono poco più del 3 per cento del territorio provinciale, ma hanno rispetto all'intera bergamasca una percentuale di densità abitativa elevata: circa il 300 per cento con 1.114 abitanti per chilometro quadrato e il picco a Presezzo di 2.123.
La densità abitativa è cresciuta costantemente negli ultimi quarant'anni e, in particolare, nell'area degli otto comuni di Dalmine-Zingonia più che nella provincia. Alla densità abitativa si collega l'indice di motorizzazione, cioè il rapporto tra veicoli e abitanti. Un rapporto che è risultato uno dei più elevati d'Italia, con uno 0,70 (cioè sette veicoli ogni dieci abitanti): superiore alla media provinciale che si assesta a 0,54. La buona infrastrutturazione dell'area interessata dallo studio vive infatti una situazione di congestionamento, soprattutto per quanto riguarda le strade.

Alta presenza
di industrie
L'area dei sedici comuni è quindi una zona fortemente «antropizzata». Vale a dire che si tratta di un'area in cui l'azione dell'uomo ha inciso fortemente sullo sviluppo del territorio e dove la presenza delle industrie fa registrare una percentuale alta di occupazione delle aree. Gli insediamenti produttivi coprono il 9 per cento della superficie territoriale dei 16 comuni. A Verdellino, col 19,22 %, si registra il picco, un primato al quale fanno seguito Filago, col 18,33, e di Dalmine col 18,21. Allo stesso tempo tuttavia, c'è da mettere in evidenza una certa sensibilità da parte delle aziende: un buon numero di industriali, infatti, sottopone i propri prodotti e i propri processi produttivi a controlli e certificazioni di diverso tipo. E proprio a Dalmine, nel Polo tecnologico della Bergamasca, ha trovato sede l'Istituto italiano plastici che rilascia certificati di controllo per le aziende.

Il consumo
di energia
Un'alta densità abitativa e una notevole presenza di aziende porta anche a un consumo di energia. Per quanto riguarda quella utilizzata dagli abitanti, il consumo di elettricità è di 14,9 megawatt ora per abitante. Un dato che risulta superiore a quello provinciale che è di 6,21 megawatt ora. Questo il quadro che deriva in sostanza dal rapporto tra uomo e territorio in un'area caratterizzata dal bacino del Brembo e da un paesaggio naturale in molti punti ancora da valorizzare. La Relazione scende nello specifico elencando infatti tutti gli indicatori che vanno presi in considerazione per quanto riguarda la qualità dell'ambiente.
«Non è possibile elencare i dati come se si trattasse di un'area compatta e omogenea – ha sottolineato Vittorio Biondi – c'è comunque stato il tentativo di tracciare delle linee comuni che gli amministratori potranno utilizzare unitariamente».

La qualità
dell'ambiente
ARIA La situazione risulta particolarmente critica per quel che riguarda le emissioni dei veicoli da trasporto. Complessivamente il traffico dell'area è responsabile di circa il 10% di tutte le emissioni atmosferiche della provincia di Bergamo. Se non destano particolare preoccupazione le emissioni inquinanti classiche, come il biossido di azoto o il monossido di carbonio, è invece critica la presenza di pm10 e polveri totali sospese. Il rapporto tra traffico e polveri sospese è ben noto ad alcuni sindaci dell'Agenda 21 locale, soprattutto della zona di Dalmine, impegnati negli inverni scorsi a mettere in campo diversi blocchi del traffico. Un indice importante di biodiversità, come la presenza di licheni, evidenzia risultati che vanno da una qualità dell'aria media nei comuni di Carvico, Calusco e Presezzo ad un alto livello di alterazione per l'area Dalmine-Zingonia.

ACQUA Il fiume Brembo è caratterizzato da una situazione di inquinamento contenuto mentre per altri punti del paesaggio naturale, come per il torrente Tordo, la situazione è particolarmente critica. Le acque sotterranee sono di qualità molto variabile, a causa della presenza di atrazina in alcuni pozzi. Vi sono casi di impatto dell'azione dell'uomo sulle acque molto ridotto e casi di forte alterazione delle caratteristiche idrochimiche.

SUOLO Il territorio si presenta con aspetti molto variabili. Si va dalle zone ad alta densità industriale ad aree di paesaggio naturale apprezzabile lungo il corso dei fiumi Brembo e Adda. Il rischio territoriale principale è quello idrogeologico, con percentuali di superficie del territorio che rischiano esondazioni massime a Presezzo e Bonate Sotto, quasi al 20%. Le aree protette vincolate di tutti i sedici comuni sono poche, relative a porzioni del Parco Adda Nord, a Calusco, Bottanuco e Solza. Diversi comuni dell'area Dalmine-Zingonia hanno già avviato l'iter per l'istituzione del Parco del Brembo. Da segnalare inoltre ad Osio Sotto il Bosco dell'Itala, circa 12mila metri quadrati, che potrebbe rientrare nel parco del fiume. Oltre alla superficie occupata dalle industrie vanno segnalate le aree dimesse e la presenza di cave attive: queste ultime occupano l'1,74% del territorio e sono concentrate nei comuni di Bottanuco, Calusco, Dalmine, Ciserano e Osio Sopra. Secondo la relazione è scarsa la rilevanza di aree dismesse, individuate in base a dati regionali nei comuni di Calusco, Osio Sotto e Presezzo, dovuta soprattutto alla capacità di ricambio delle presenze produttive. I Comuni dell'area spiccano per una buona percentuale di raccolta differenziata, quasi il 52% dei rifiuti urbani totali.

Inquinamento
acustico
L'inquinamento acustico è naturalmente alto nelle zone con forte densità di traffico, quindi sulle principali arterie stradali: A4, le ex statali 525, 470 (Dalmine-Villa d'Almè) e 42 per quel che riguarda Verdello, Verdellino e Levate. C'è assenza di dati invece per quanto riguarda il rumore ferroviario. Su tale punto il sindaco di Verdellino si è proposto di aggiungere alla Rsa uno studio effettuato in merito al raddoppio della linea Bergamo-Treviglio sul rumore provocato dalla ferrovia. Emerge dalla relazione il quadro di una zona che sta prendendo fermamente atto negli ultimi anni del forte sviluppo industriale al quale sono seguiti l'alta densità abitativa e, molto spesso, uno scarso rispetto per il territorio. Una zona che deve far fronte alla criticità dell'aria – soprattutto a Dalmine, Osio Sopra, Osio Sotto, Levate, Verdello, Verdellino, Boltiere e Ciserano – e, in generale, a un inquinamento acustico diffuso, mettendo in campo: la valorizzazione delle aree naturali presenti, il contenimento dei livelli di polveri nell'aria e la creazione di nuove aree verdi urbane.
Armando Di Landro

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