Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, September 01, 2003

MERATEONLINE 25 08 03

Calusco: fuga di gas sospetti
dagli impianti Italcementi. E’ la seconda in un mese.
Cresce la paura tra la popolazione







Una nuova fuga di gas sospetti, la seconda in pochi mesi, è stata registrata dai nuovi impianti della Italcementi di Calusco d’Adda. L’episodio risale al 5 agosto, ma è stato reso noto solo dopo una ventina di giorni grazie alla segnalazione di un nostro navigatore che ha anche avuto la prontezza di immortalare l’evento per documentare i fumi che sono fuoriusciti dalla ciminiera alta 120 metri che domina tutta la Brianza e l’Isola. Sono tuttavia molte le persone quel martedì hanno notato durante tutta la giornata una densa nuvola gialla avvolgere gli stabilimenti del colosso industriale ed estendersi sino al ponte San Michele di Paderno che collega la provincia lecchese a quella bergamasca. Una fuga di gas aveva già intimorito i residenti della zona il 12 luglio tanto da spingere alcuni cittadini a rivolgersi ad Asl, Arpa e addirittura ai carabinieri. Secondo i vertici della società però non sarebbe avvenuto nulla, sebbene le immagini scattate in quell’occasione testimonierebbero il contrario. Per circa un’ora da una tubatura vicino agli altiforni è fuoriuscito una coltre color grigio scuro che ha avvolto tutti gli impianti e le abitazioni circostanti per poi ricadere a terra sotto forma di ghiaia e polveri pesanti che hanno imbrattato strade ed edifici. Da quanto si è potuto apprendere la nuvola scura sarebbe stata causata da un cedimento di un tubo in cui passa il clinker, una polvere speciale che serve per la formazione del cemento, composta da minerali e farine animali. Per la realizzazione del clinker occorre macinare precedentemente il cosiddetto “crudo”, insieme alla farine, petcoke e materie prime che vengono cotte nello speciale altoforno che può raggiungere temperature elevatissime vicino ai 1.400 °. I bruciatori generalmente vengono alimentati a carbone,oppure con oli combustibili. Per rendersi conto del calore necessario al complesso procedimento che da origine al cemento basta pensare che generalmente i forni inceneritori per i rifiuti non superano gli 800 gradi. In un’ora la nuova linea di produzione è in grado di macinare 260 tonnellate di crudo e bruciare dalle 20 alle 26 tonnellate di combustibile solido che, sfruttando il deposito di 1.100 tonnellate, generano in un giorno 3.600 tonnellate di cemento. I gas di scarico della lavorazione vengono poi espulsi da un camino alto 120 metri che domina l’intera Brianza e che dovrebbe assicurare maggiori garanzie rispetto ai precedenti scarichi. Polveri e fumi possono poi ricadere in un raggio che raggiunge i 30 chilometri, quindi, oltre a tutta la bergamasca, anche l’intera area del meratese e del lecchese. Lo stesso genere di disguido si sarebbe verificato anche il 5 agosto con decine di persone che hanno assistito esterrefatte all’estendersi della macchia gialla. Dai pochi dati a disposizione sembra comunque che anche quando gli impianti funzionano regolarmente ogni ora vengono immessi nell’aria circa 120mila metri cubi di scarichi che raggiungono temperature superiori ai 100°, un’immensa bolla rovente in grado di modificare il microclima in un raggio molto ampio. Per rendersi conto dell’effettiva pericolosità di quanto immesso nell’atmosfera il primo cittadino di Calusco Rinaldo Colleoni ha promosso una serie di campionature e misurazioni dell’aria che hanno interessato anche Merate e Paderno. Per tre giorni in tutta la zona hanno funzionato apposite centraline che hanno catturato l’inquinamento. Per conoscere i risultati occorrerà però pazientare qualche giorno, almeno sino ai primi di settembre. Associazioni ambientaliste e comitati civici intanto stanno affilando le armi e dopo la pausa estiva si attendono manifestazioni di protesta contro quello che ormai è stato soprannominato il Mostro di Calusco. Alle iniziative dovrebbero partecipare anche importanti esponenti politici locali e nazionali.



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