Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Friday, January 26, 2007

Le lobbies del veleno

Le lobbies del veleno
di Enrico Pedemonte


Contro l'America di Bush e le multinazionali il manifesto dell'ambientalista più famoso degli Usa. Per il trattato di Kyoto, tasse sull'inquinamento e sussidi all'energia pulita.

È un Al Gore prostrato dalla fatica quello che ci accoglie a Nashville, Tennessee, la sua terra d'origine. Da anni il vicepresidente negli anni di Clinton, dal 1992 al 2000, svolge a tempo pieno il suo nuovo mestiere di globetrotter ambientalista e gira il mondo per spiegare a governi e opinione pubblica la gravità del riscaldamento globale. Da quando è uscito il suo documentario, 'The Unconvenient Truth', 'Una verità scomoda', ora anche in Italia, il suo attivismo è cresciuto a dismisura. Ha parlato a un migliaio di ambientalisti, che nei prossimi mesi dovranno replicare le sue conferenze in ogni angolo degli Stati Uniti usando le stesse diapositive che da mesi Gore mostra ai capi di Stato e ai cittadini di tutto il pianeta.

Il documentario ha avuto un successo inatteso e Gore è nuovamente al centro della scena politica. Molti si chiedono se tra qualche mese scenderà in gara per la Casa Bianca, dopo la sconfitta nel 2000 contro George Bush. È stato proprio il film a rilanciare la sua immagine, grazie a una straordinaria sceneggiatura che racconta l'aggravarsi della crisi ambientale attraverso le vicende, talvolta intime, della sua vita privata. Per esempio la morte per cancro ai polmoni della sua sorella maggiore che gestiva la coltivazione di tabacco di famiglia a Carthagena. La sorella era una fumatrice, e questo dramma spinse la famiglia Gore a uscire dal business del tabacco.

Signor Gore, che cosa cambierà con la maggioranza al Congresso in mano ai democratici?
"Spero che gli Stati Uniti riporteranno presto le truppe a casa senza peggiorare ulteriormente la situazione in Iraq. E a proposito del clima, spero che taglieranno i sussidi alle aziende che inquinano e si muoveranno verso la firma del trattato di Kyoto".

Quali sono le tre cose più importanti che farebbe se fosse presidente?

"Primo: aderire al trattato di Kyoto e renderlo ancora più rigido. Secondo: cambiare il sistema fiscale tassando non più il lavoro, ma l'inquinamento, specie la produzione di anidride carbonica. Terzo: introdurre incentivi alle tecnologie pulite, aumentare gli standard di efficienza delle auto, eliminare i sussidi all'uso del carbone e del petrolio".

E l'energia nucleare?
"Sono scettico. Credo che giocherà un ruolo limitato".

Quanto è importante la lobby del petrolio alla Casa Bianca?
"Sia il presidente Bush che il vicepresidente Cheney provengono dall'industria petrolifera. Non è esatto dire che la lobby del petrolio ha influenza sulla CasaBianca. La lobby del petrolio è la Casa Bianca".

Nacque da questa coincidenza l'attacco a Baghdad?
"La guerra in Iraq è stato un terribile errore, lo dissi prima che cominciasse. E alla base ci fu l'opinione di Cheney che gli Usa dovessero fare qualcosa per salvaguardare l'accesso alle grandi riserve di petrolio nel Golfo Persico".

Che cosa pensa della nuova strategia irachena annunciata da Bush?
"Nulla di nuovo. È la stessa politica che ha portato al peggiore errore strategico nella storia Usa".

Recentemente lei ha detto che gli Stati uniti vivono in una bolla di irrealtà. Che cosa vuol dire?
"Il resto del mondo ha ormai accettato il messaggio degli scienziati sul cambiamento climatico. Al contrario, gli Stati Uniti si rifiutano di agire. Si illudono che il problema non sia reale, dicono che le sue conseguenze potrebbero non essere del tutto negative, temono che cercando di risolverlo si danneggino certe aziende. Si tratta di errori e illusioni: una bolla di irrealtà che ci distingue dal resto del mondo. Come tutte le bolle, alla fine esploderà".

Il presidente dice che sono necessari altri studi per dimostrare il cambiamento climatico...
"È una scusa per confondere l'opinione pubblica e convincerla che non dobbiamo fare nulla".

Come giudica la politica ambientalista di questa amministrazione?
"Distruttiva, mal consigliata, guidata dagli interessi dei grandi inquinatori".

Perché ha deciso di raccontare anche le sue storie intime nel film?
"È stato il regista David Guggenheim a convincermi. Mi disse che il pubblico avrebbe compreso meglio il messaggio scientifico se fossimo stati in grado di stabilire un legame con la persona che raccontava la storia, cioè con me. Gli ho creduto. Aveva ragione".

Che ruolo hanno avuto compagnie petrolifere come la Exxon-Mobil nella percezione del cambiamento climatico da parte dell'opinione pubblica?
"La Exxon è un grande inquinatore che in modo immorale spende milioni di dollari in propaganda per confondere le idee dell'opinione pubblica su quello che dicono gli scienziati. Ciò che fanno è vergognoso".

Sterling Burnett, consulente del National Center for Policy Analysis, un gruppo finanziato dalla Exxon, ha paragonato il suo documentario ai film di propaganda del nazista Goebbels...
"In passato i produttori di tabacco spendevano milioni di dollari per screditare gli scienziati. Allora si trattava di confondere le idee dell'opinione pubblica sul legame tra fumo di sigaretta e cancro ai polmoni. Oggi sta accadendo la stessa cosa per il clima. I più grandi inquinatori finanziano gruppi di pressione per diffondere messaggi falsi. La democrazia è nata con l'Illuminismo, quando la ragione è diventata la principale fonte di autorevolezza. Ma con il declino della carta stampata e l'ascesa della televisione le cose sono cambiate. La tv ha sostituito la ragione con il denaro. Con i soldi si possono arruolare legioni di mistificatori che usano le parole come strumenti di propaganda per generare profitti contro l'interesse pubblico".

Quanto è lontano il punto di non ritorno?
"Gli scienziati dicono che tra una decina d'anni arriveremo a un punto oltre al quale sarà difficile restaurare l'equilibrio dell'ecosistema. Abbiamo ancora tempo, ma dobbiamo fare presto".

Si candiderà alla Casa Bianca per difendere le sue idee?
"Non lo prevedo. Se nessun candidato sarà sensibile ai problemi del riscaldamento globale, vorrà dire che avrò fallito nella mia campagna".

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