Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Saturday, April 21, 2007

TREVISO Scatta l'allarme diossina

Scatta l'allarme diossina



Tre fabbriche in fiamme nel giro di 24 ore e adesso spunta anche l’allarme-diossina. Giorni difficili per la provincia di Treviso. È stata la prefettura, stamani (il 20 aprile), a dare precise disposizioni alla popolazione dopo aver preso atto dei nuovi dati Arpav (Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto): nei pressi dello stabilimento De Longhi di Treviso, distrutto da un incendio lo scorso 18 aprile, bisogna lavare gli ortaggi, usare guanti e mascherine, evitare l’inalazione di polveri.

Da parte sua, la Cgil del Veneto si dice preoccupata e sconcertata: “Solo qualche giorno fa abbiamo ricordato Luisa Ciampi, operaia della Zanussi di Susegana - uno stabilimento a pochi chilometri di distanza - morta il 16 aprile del 2002 dopo 5 terribili mesi di agonia a seguito di un incendio. Non possiamo accettare che in uno stabilimento che occupa quasi un migliaio di lavoratori e dove sono per altro stoccati prodotti nocivi possa divampare un rogo di dimensioni tali da mettere in allarme la stessa popolazione”.

La diossina è stata rilevata con una concentrazione tra i 220 ed i 270 microgrammi al metro cubo, cioè due o tre volte la quantità emessa da un inceneritore, “in un campionamento fatto nel punto massimo di incendio - ha precisato Loris Tamiato, direttore Arpav di Treviso - e la quantità si è diluita nell'aria. Ma non c’è pericolo per la salute”. Sarà, ma nel frattempo il sindaco ha tenuto chiuse le scuole in via precauzionale e la prefettura, se da una parte ribadisce l’idoneità delle misure adottate ed esclude l'esigenza di provvedimenti ulteriori, dall’altra invita a comportarsi con cautela.

Ad andare in fiamme, come detto, sono stati tre stabilimenti del trevigiano. Oltre alla De Longhi, nella giornata di giovedì 19 aprile il fuoco ha distrutto la Codigomma (una fabbrica di materassi) e la Sat Plast di Cison di Valmarino (che produce materie plastiche). Restano da appurare le cause: l’ipotesi più accreditata è che gli incendi di Treviso e Cordignano si siano sviluppati per ragioni accidentali, trovando facile presa nel materiale custodito. Per la De Longhi, in particolare, si parla di un errore umano nel corso delle opere di manutenzione del tetto, ma questo non esclude del tutto che a far scaturire le fiamme possa essere stato un surriscaldamento dell'impianto elettrico provocato dal guasto di qualche apparecchiatura. Una squadra di vigili del fuoco ha ripreso oggi l’opera di spegnimento degli ultimi focolai e nel frattempo ci si inizia a interrogare sul futuro della fabbrica, posta sotto sequestro per le indagini, e dei suoi 800 dipendenti.

Un comunicato dell'azienda di elettrodomestici rassicura: “Le produzioni della De Longhi riprenderanno nel sito di Mignagola di Carbonera, sempre nel trevigiano, entro fine mese”. L'obiettivo è di trasferire nell'area, a una decina di chilometri dal capoluogo, tutte le produzioni finora realizzate a Treviso, pari a circa il 10 per cento del totale. L'amministratore delegato Fabio De' Longhi ha fatto sapere che la produzione dovrebbe riprendere a pieno regime nel mese di maggio.

Non ci sono state vittime, fortunatamente, ma la Cgil veneta insiste sugli investimenti per la sicurezza: “Come dimostra questo incendio, i danni diretti e quelli collaterali costano sia all'impresa che al territorio assai di più di quelli che comporterebbe un corretto rispetto degli obblighi e degli adempimenti della legge in ordine alla prevenzione”. Il sindacato, infine, invita a riflettere sui rischi industriali: “Gli incendi di questi giorni hanno destato allarme e preoccupazione tra la popolazione interessata e hanno messo in evidenza, oltre a un serio problema relativo alla sicurezza degli impianti, anche quello relativo al rapporto delle aziende con il territorio ed i suoi abitanti”.

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